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Autore: erydia    23/10/2010    8 recensioni
Accadeva sempre così, dentro le mura di Hogwarts tutti si sentivano protetti e quando uscendo dovevano affrontare le insidie della vita eccoli che tutti gli studenti iniziavano ad essere agnellini in preda a Leoni inferociti ed affamati. Anche per loro era la stessa cosa. No, loro non avevano paura del futuro, loro avevano paura del loro stesso amore che quella stessa stanza delle necessità li aveva divorati, fatti annegare nella passione, quella stanza che lentamente era diventata il loro nido. Impossibile era amarsi sotto gli occhi della gente, non sarebbero stati capiti, ascoltati, sarebbero stati solamente giudicati, guardati con occhi diversi, disgustati da quell’amore che per loro era come l’aria che respiravano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, eccomi tornata in fretta a scrivere una nuova shot su James e Dom. Probabilmente mi prenderete per pazza, ormai scrivo solo su loro due non aggiornando la mia Long ma che ci volete fare, quando l'ispirazione prende è finita e in questo caso mi è venuta mentre ascoltavo una canzone, boh sarà che in questo periodo sono romantica ma mi è venuta voglia di raccontare un pò di Lily e James attraverso una coppia che secondo me ci somiglia molto. Perchè la Dominique-James assomiglia molto alla Lily-James, o forse probabilmente mi sono rincitrullita io. Sarà! Vi avverto però che sono reduce dal film: Il curioso caso di Benjamin Button quindi oltre alla cazone di Alexandre Desplat c'è anche questo film che ha mosso in me qualcosa. Lalala, vabbè ora vi lascio al capitolo sperando che non vi faccia proprio vomitare.
Avviso: è un pò troppo smielato, cioè non proprio però comunque c'è tanto romanticismo qui dentro che mi è venuta voglia di chiudermi nel mio mondo e fare la sadica. Cattiva Mode On!. Insomma ja meglio che vi lasci al capitolo che sembra che il mio commento sia più lungo ahaha. Dedico questa shot ad una persona che per quello che mi riguarda è la migliore a scrivere *.* e non solo, awww la creatrice di video migliore del mondo. Fiorels questo shot la voglio dedicare a te con tanto affetto. Ti voglio bene! Ed eccoci alla fine, mi raccomando recensite eh :). Angy!



TAKE ME AWAY


Accadeva sempre così, dentro le mura di Hogwarts tutti si sentivano protetti e quando uscendo dovevano affrontare le insidie della vita eccoli che tutti gli studenti iniziavano ad essere agnellini in preda a Leoni inferociti ed affamati. Anche per loro era la stessa cosa. No, loro non avevano paura del futuro, loro avevano paura del loro stesso amore che quella stessa stanza delle necessità li aveva divorati, fatti annegare nella passione, quella stanza che lentamente era diventata il loro nido. Impossibile era amarsi sotto gli occhi della gente, non sarebbero stati capiti, ascoltati, sarebbero stati solamente giudicati, guardati con occhi diversi, disgustati da quell’amore che per loro era come l’aria che respiravano. Ma questa storia non parla di Hogwarts e probabilmente non parlerà nemmeno di questo amore così intenso e allo stesso tempo così sbagliato. No! Questa storia parlerà di due persone e del loro amore raccontato in una sola, piccola e intensa lettera.
“Ancora non capisco come mai siamo qui”
Era questo che Dominique cercava di capire. Era esattamente da due settimane che Hogwarts era definitivamente finita per loro e in quei giorni non erano riusciti a stare insieme, nemmeno un po’. Solo sguardi che significavano tanto per loro, sorrisi e battutine di circostanza che non potevano evitare. Avrebbero dato sicuramente nell’occhio.
“Ma quanto sei curiosa!”
Sbottò scocciato un giovane dai capelli neri e scompigliati che si trovava accanto a lei che stizzita gli fece una linguaccia. Era così il loro rapporto, non era fatto di cose smielate anzi il loro stuzzicarsi a vicenda era essenziale. Litigare per poi fare pace!
“Potter giuro che se non me lo dici subito me ne vado lasciandoti qui da solo a sghignazzare”
Lui rise, probabilmente non riuscendo a trattenersi e poi vide sorridere anche lei e il cuore del giovane perse colpi prima di cominciare a battere in un modo pazzesco. Era come se la sua vita, il suo cuore dipendesse da quel piccolo, tenero e fragile sorriso. Ma ovviamente non si era reso conto, impegnato com’era a pensarla, che quella stessa ragazza offesa dal suo comportamento aveva preso a camminare senza degnarlo di uno sguardo.  E quando James se ne accorse non perse tempo prima di rincorrerla, raggiungerla, fermarla per poi stringerla con delicatezza, come se avesse paura che si spezzasse nelle sue mani.
“Dove scappi?”
Disse in un sussurro a pochi centimetri dal suo orecchio che la fece arrossire per poi sorridere. Si girò con lentezza per poi posare le sue labbra su quelle di Jimmy. Fu un bacio casto, senza pretese, ma che trasmetteva amore.
“Allora …” disse “ora me lo dici perché siamo qui”
Lo vide ghignare mentre con una mano sfiorava il profilo del suo viso.
“Perché è qui che i miei nonni si sono amati, lontano dagli occhi di Voldemort”
Dominique non capiva, così il suo sguardo si fece più attento incitandolo a continuare e lui senza aspettare altro lo fece.
“Un po’ come noi non credi?”
“Che significa?” chiese ancora confusa.
“Loro non potevano mostrare il loro amore alla gente per paura che quell’essere li trovasse e li uccidesse, mentre noi …”  si fermò osservandola.
“mentre noi?” voleva che continuasse, ma sapeva anche che James non lasciava mai le sue frasi a metà.
“mentre noi non possiamo urlare al mondo intero quanto ci amiamo perché la gente non capirebbe, ecco perché ti ho portata qui piccola …” sorrise nel vederla arricciare il naso, non sopportava quel nomignolo “perché voglio che sia il nostro rifugio, come un tempo fu quello dei miei valorosi nonni”.
 
DOMINIQUE POV
La porta si aprì con un cigolio che mi fece rabbrividire e stringere di più a James che mi guardò con un sorriso divertito, prima di offrirmi la mano. L’accettai più che volentieri. Davanti a noi c’era una stanza che probabilmente un tempo doveva essere stata una cucina. I mobili, quelli non rotti, erano pieni di polvere e ragnatele che davano alla casa un aspetto ancora più spettrale. Deglutii cercando di schiarirmi la voce per bisbigliare un “spiegami ancora una volta perché siamo qui”. A quel punto James si voltò di scatto verso di me facendo segno di tacere prima di sorridermi, strinse di più la mia mano e mi  portò al piano di sopra. Inutile nascondere i miei sussulti ad ogni passo su quelle scale che sembravano voler cedere da un momento all’altro.
“Potter giuro che se queste cose non reggono ti riterrò direttamente responsabile e fidati un schiantesimo non te lo toglierà nessuno”
Lui sbuffò alzando gli occhi al cielo senza però rispondermi. “Grazie della considerazione amore” pensai seguendolo questa volta senza dire neanche una parola, sarebbe stato inutile lui non mi avrebbe nemmeno ascoltato. Era impressionante come conoscesse bene quella casa, eppure non ci era mai stato. “O forse si?” pensai mentre attraversavo insieme a lui quel corridoio. La sua meta? Probabilmente l’unica porta ancora intatta di quella casa, le altre erano distrutte e… Un momento! Come faceva una porta, una sola misera porta ad essere rimasta intatta dopo anni e anni? Non poteva essere già stato qui, era assurdo.
“O forse no?”
Pensai prima di accorgermi che ci eravamo fermati. Sentivo i suoi occhi color cioccolato posarsi sui miei color ghiaccio e lo guardai ghignare.
“Sei già stato qui vero?”
Lui in tutta risposta alzò le spalle con fare angelico prima di aprire la porta e a quella vista i miei occhi limpidi si riempirono di stupore e le mie labbra si allargarono in un sospiro. La scena che mi si parò di fronte era a dir poco fantastica. C’era un letto grande, un comodino e tutte le cose che una camera da letto possa avere ma quello che mi fece restare senza fiato era quel pianoforte enorme che si trovava in un angolo della stanza. Mi avvicinai lentamente sotto lo sguardo di James e presi a toccare con le mie dita quell’affare, quello che mi piaceva tanto suonare, quello che James amava suonare. L’unica passione che probabilmente ci univa fin da piccoli. Sorrisi raggiante prima di voltarmi verso di lui.
“James è…è meraviglioso” lo vedevo avvicinarsi ed abbracciarmi. Che dolce il mio James, quando voleva sapeva essere estremamente dolce.
“Questa era la camera da letto dei miei nonni, io non ho fatto altro che aggiungere il pianoforte ed aggiustare la porta”
Lo guardai curiosa..
“non mi starai mica dicendo che la stanza…?”
Sorrise “esatto la stanza è rimasta intatta, come a voler conservare il loro amore”
Beh però ora mi sentivo un po’ in colpa, in fondo quella era la loro stanza e non potevamo appropriarcene io e James.
“James…”
Cercai di dire ma lui mi posò le dita sulle labbra e sorrise.
“Loro vorrebbero così, loro ci approverebbero”
Il suo tono di voce era serio. Lo era talmente tanto che per un momento mi parve di vedere un James adulto per la sua età. Sorrisi prima di sfiorare le mie labbra con le sue.
Un altro bacio casto!
“Suona”
Ma sembrava più una richiesta che un ordine. E quando le dita di James sfiorarono con delicatezza i tasti di quel pianoforte tutto intorno a me scomparve. Ora esistevamo solo io, lui e quella musica soave che mi inondava come una marea,  ma piena di emozioni e pace, quella che solo lui riusciva a darmi! Mi sedetti su quel letto sorridendo nel vederlo così assente da quella stanza, nel vederlo così preso solo ed unicamente dalla musica. Sarei rimasta lì ad ascoltarlo in eterno ma la mia curiosità era troppa per essere placata così lentamente aprii un cassetto del mio lato di letto e trovai degli oggetti. Un piccolo bracciale, delle foto che ritraevano probabilmente i coniugi Potter, e altre foto troppo vecchie per essere visibili e poi lo vidi, un foglio di pergamena se ne stava in un angolo del cassetto.
“Non toccarlo Dominique, infondo non è roba tua”
Ma la mia curiosità era troppa così nel momento esatto in cui l’uomo della mia vita finito di suonare si girava io presi il foglio e lessi ciò che c’era scritto sopra.
“Per Evans”
“James vieni qui”
Ordinai mentre con cautela aprivo il foglio.
“cos’è?”  mi chiese
“Non lo so credo sia…una lettera?”
James la prese e silenziosamente la lesse. Uffa! C’ero anche io lì!
“Cosa c’è scritto?”
Lui mi guardò ed io lo incitai con lo sguardo.
“Per quello che può valere Evans, non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto, per essere quello che vuoi essere, o nel mio caso stare con chi vuoi stare”
Leggeva James, immerso in quella calligrafia così diversa dalla nostra. Leggeva James, e quelle parole inspiegabilmente mi apparivano familiari. Non volevo parlare perché temevo di rompere quell’atmosfera che si era creata così decisi di rimanere in silenzio, sarebbe stato meglio così!
“Non c’è limite di tempo, comincia quando vuoi. Puoi cambiare o rimanere come sei, amarmi o continuare ad odiarmi, non esiste una regola in questo. Possiamo vivere ogni cosa insieme, al meglio o al peggio. Io spero che comunque vadano le cose tu viva tutto al meglio. Spero che tu possa vedere cose sorprendenti senza aver paura di niente. Spero che tu possa avere emozioni sempre nuove, anche se queste non sarò io a dartele. Spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita, indipendentemente da chi ci sarà al tuo fianco, e se ti accordi di non esserlo, spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero. Sappi solo che comunque vadano le cose ti aspetterò.  Con affetto.                                           J.P”
Quella era una lettera.
“wow”
Fu l’unica cosa che riuscii ad esclamare mentre James annuendo posava la lettera dove l’avevamo trovata. Sapevo cosa stava pensando, non potevamo aprire i cassetti di quella stanza a nostro piacimento, e un po’ mi sentivo in colpa per averlo fatto, ma sapevo anche che se esisteva la privacy in quel luogo noi dovevamo rispettarla. Mi chiedevo se era il caso di dirlo a zio Harry, ma dubito che avesse tralasciato la parte di me e James soli in quella casa. Guardai James e sorrisi prima di posare entrambe le mie mani sul suo volto per riscaldarlo.
“Promettimi una cosa..”
“Cosa?” chiese automaticamente.
“Una cosa molto importante Potter”
“Qualunque cosa signorina Weasley”
“Non andartene mai via dalla mia vita, qualunque cosa accada tu non mollare la presa”
“Mai Dom te lo giuro”
E sigillammo quel giuramento con un bacio. Non più un bacio casto ma un bacio dolce e intenso. Le nostre lingue si insediarono per trovarsi, i nostri respiri divennero sempre più affannati mentre il mio cuore batteva in modo pazzesco. Avrei voluto sussurrargli di smettere ma non sarebbe servito a niente. Accadeva sempre così, fuori da Hogwarts tutti eravamo agnellini in preda a leoni inferociti ed affamati ma sapevo bene che con James tutto sarebbe stato più facile.
 
ONCE UPON A TIME
Lily si rigirava la lettera tra le mani, impressionante come quel ragazzo che aveva odiato così tanto in sette anni ora era riuscito a far sussultare il suo cuore, per soli tre minuti. Aveva capito già da un po’ che Potter era cambiato, ma non voleva ammetterlo a sé stessa, al suo cuore. Aveva messo a tacere ogni piccolo sussulto che la coglieva impreparata ogni volta che i suoi occhi nocciola si posavano sui suoi smeraldini, aveva imparato a convivere con i sussulti del suo cuore maledicendosi ogni volta che questo iniziasse a battere all’impazzata. Perché Lily Evans non poteva essersi innamorata di James Potter, era categoricamente impossibile. “Allora perché sorridi come un ebete e tremi Lily?”. Già perché lo facevo? Perché avevo questa voglia di andare da lui e chiedergli il motivo della lettera? Il motivo per cui nonostante tutti i miei rifiuti lui in questi anni aveva continuato a proteggermi e ad amarmi? Avrei voluto chiedergli perché tra tutte le altre lui avesse scelto proprio me? Sorrisi probabilmente mi avrebbe detto che le altre erano troppo squallide per lui e che io ero il pezzo mancante del suo puzzle. Scossi la testa, lo conoscevo bene. Me ne stavo sul tappeto rosso-oro della sala comune, davanti al fuoco che faceva da contorno senza riscaldarmi, a quello ci aveva già pensato quel malandrino. Chiusi gli occhi e sospirai quando ad un tratto il ritratto della signora grassa si aprì lasciando entrare un James tutto bagnato che sorrideva. Aggrottai la fronte.
“P..James ma che diavolo..?”
Lui mi guardò sospirando. “Evans per favore non chiedere…”. Capì solamente dopo come lo avesse chiamato perché la sua reazione fu sgranare gli occhi mentre la guardava incredulo. “c..come mi hai chiamato?”
“Beh James perché non..va…bene?” E la reazione fu istantanea. Lily arrossì rigirandosi tra le mani quel foglio di pergamena abbassando lo sguardo e lui scattò davanti a lei mettendole un dito sotto al mento per alzarle quel volto angelico che lui amava più della sua stessa vita.
“Lily…” sorrise prima di accarezzarle il volto. “Come puoi dire una cosa del genere?”
Probabilmente quella scena sarebbe finita con un bacio, ma chi può saperlo. Probabilmente è stato l’inizio di una storia d’amore stupendo che avrebbe accompagnato entrambi fino e probabilmente oltre la morte, perché un amore intenso come il loro avrebbe resistito al male più potente e sarebbe rimasto unito per sempre. Perché Lily e James erano destinati a stare insieme.
  

  
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