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Autore: Jane41258    23/10/2010    2 recensioni
Una spiegazione su una poesia di un antico e famoso poeta si trasforma sempre in un delirio d'interpretazioni e contestualizzazioni. E se tutto fosse sbagliato e frainteso?
Genere: Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giovanni Martusi sorrise rileggendo la sua poesia. Per la struttura e l’atmosfera si era pesantemente ispirato a Petrarca, ma le aveva dato un tocco di macabro. Avrebbe inviato il sonetto alla Loredana e poi non si sarebbe fatto vedere per Siena per qualche giorno. Aveva inserito nella poesiola appassionate dichiarazioni d’amore seguite dall’allusione che si sarebbe ucciso a causa dell’indifferenza di lei. La Loredana si sarebbe spaventata a morte e si sarebbe sentita terribilmente in colpa com’era giusto che fosse. Tutta Siena mormorava che la Loredana fosse innamorata del bel poeta e benché fosse magra e bruttina Giovanni le aveva chiesto di andare a fare una gita con lui, perché come si diceva, “In amore e in guerra ogni buco è trincea”

Ma poi uscì fuori che la Loredana volesse arrivar vergine al matrimonio e che fosse assolutamente contraria al sesso prematrimoniale, non solo al sesso ma anche ai preliminari dalla donzella definiti “orribili pratiche del diavolo contro natura”.

Brutta e antipatica. Giovanni avrebbe dovuto fregarsene del rifiuto di uno del genere, ma un uomo bello e colto come lui prendere un due di picche dalla Loredana addirittura? Mai e poi mai!

Lei non aveva voluto dargli fargli infilare la chiave nella serratura? E Giovanni si stava vendicando. La Loredana avrebbe creduto che il poeta ricambiava il suo amore e che si era ucciso per colpa sua.

La ragazza avrebbe creduto che per colpa del suo bigottismo il bel Giovanni si era ucciso. Oh, quanto avrebbe pianto! Poi al ricomparire del suo amato, si sarebbe gettata tra le sue braccia con passione.

Il poeta sorrise tra sé. Aveva inserito eleganti figure retoriche, altisonanti aggettivi fasulli e immagini forti e passionali. Era una poesia ruffiana e di infima qualità con una metrica disgustosa ma quella ignorante sentimentale della Loredana si sarebbe fatta abbagliare da quelle banali paroline d’amore e terrorizzare dai riferimenti alla morte. Solo una stupida donnetta come lei poteva apprezzare una poesia tanto malriuscita, ma quel componimento seppur scritto quasi a caso sarebbe servito allo scopo. Il riferimento finale alla Bibbia poi era stata veramente un’idea geniale che colpiva la profonda religiosità della Loredana. Chi si lavò le mani col sangue di Gesù? Erode?

Al poeta mancava solo il titolo. Ci aveva pensato più di un’ora, aveva persino impiegato più tempo che a scrivere la poesia ma ogni titolo gli sembrava banale e esplicitamente ipocrita. “Ti amo” era accettabile ma non abbastanza poetico e non rendeva subito l’idea del suicidio.

Una bellissima donna che passeggiava attirò la sua attenzione. Era alta e formosa, splendidamente avvolta in un magnifico abito rosso. Quelle curve rosse lo eccitarono immediatamente e un’illuminazione lo colpì.

Aveva trovato il titolo per la sua poesia d’amore.

 

   
 
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