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Autore: Diana924    24/10/2010    0 recensioni
Jeanne antoniette, marchesa di Pompadour sta per morire, e ripensa alla sua vita, unica, come l'uomo che ha amato e che l'amerà epr sempre...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Regine ed amanti-Francia'
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E così è questa la fine, la mia fine. Il prete che mi è stato vicino fino a questo momento sta per andarsene, ma io ho bisogno di lui ora, ho tanto bisogno.

<< Un momento signor curato, ce ne andremo insieme >> dico, so di aver ragione. Io, Jeanne Antoniette Poisson, maritata Le Normand d’Etoiles, marchesa di Pompadour e duchessa, io, la favorita reale, io, io sto per morire di tubercolosi.

Eppure io non ero nata per questo, ma sono qui, per miracolo direbbe qualcuno, per grazia divina altri, per intercessione altrui, ma io dico solo per la mia tenacia e la mia fortuna.

Sono nata nella borghesia, alta borghesia, ma pur sempre borghesia. Mio padre, a causa di uno scandalo era dovuto fuggire all’estero, così io e mio fratello siamo stati cresciuti da nostra madre e dai suoi amici, i fratelli Paris, famosi banchieri.

Poi, quando fui abbastanza grande, avevo 20 anni, mi fecero sposare con Charles-Guillaume Le Normant D'Etiolles.

Ho avuto da lui due figli, un maschio e la mia Alexandrine, che purtroppo è morta quando aveva solo undici anni. In totale ho avuto cinque gravidanze, male altre tre si sono concluse con l’aborto, la mia sventura e la mai rovina.

Ero ormai entrata nell’alta società parigina, quella dell’alta borghesia e della piccola nobiltà, ero conosciuta, amata e rispettata. Mi resi conto che il castello d’Etoiles, dove risiedevo, era abbastanza vicino a Choisy, che re Luigi XV aveva appena comprato.  Io allora non ci pensavo, ma dopo un po’ mi giunse la notizia che madame de Chateauroux, la favorita del momento, era morta, forse avvelenata. Non so la verità, e ora più che mai la ignoro.

Era il mio momento secondi i Paris, ora era il turno di una borghese, ora una borghese sarebbe stata l’amante del re, e quella borghese dovevo essere io. Era un sogno per, e la profezia che mi avevano rivelato quando ero una bambina si sarebbe avverata, sarei stata amata da un re, dal più bel re del secolo. Avrebbero pensato a tutto loro, mi dissero, e così accadde. Ignoro se lui mi avesse già notata, ma credevo di si, perché quando uscivo ero vestita di rosa su un calesse celeste, e a volte il contrario, così forse mi avrebbe visto. Dovevamo tentare qualcosa, e ora mio padre era tornato, tutto sembrava perfetto.                                                                                                                 Quando ci fu il ballo per il matrimonio del Delfino con l’Infanta io venni invitata, in precedenza lo zio di mio marito l’aveva incaricato di compiere un viaggio d’affari.  Quella sera parlai col re, e lui si innamorò perdutamente di me.

Mi ha amato, mi ama ancora, ma dov’è? Perché non è qui con me? Perché? 

   
 
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