Il
tempo libero ad Hogwarts era uno spasso.
Cioè, era uno spasso se uno se ne fregava di ripassare,
oppure di rispettare le regole, o tutte e due le cose.
-Ragazzi, basta, rientriamo, vorrei ripassare!- era stato un
bambino smilzo e pallido a parlare.
-Remus, sta calmo, è quasi estate, e poi siamo al nostro
primo anno!- disse James Potter tutto allegro e spensierato tirando una
manata
alla pluffa.
-Si, infatti... pensa tu quanto romperà quando avremo i
G.U.F.O, o peggio, i M.A.G.O.!- rise
Sirius Black, che aveva sferrato un calcio alla pluffa passatagli da
James.
Remus si abbassò di colpo, per evitare di essere colpito
dalla micidiale pallonata e decidendo di ignorare l’ultimo
commento, rispose a
James: -Proprio perché è estate dovremo
ripassare, tra un po’ ci sono gli
esami!- disse, mettendo particolare enfasi sull’ultima parola.
Ma era chiaro che nessuno lo avesse ascoltato.
-Peter, sei proprio una schiappa!-
rise James indicando l’amico, piccolo e
grassottello, che era stato colpito dalla pluffa, steso a terra.
-Sirius, scemo, lo hai colpito in faccia!- disse Remus
allarmato. La luna piena era vicina e l’ultima cosa che
voleva era sentire
odore di sangue.
James si tirò su gli occhiali, che erano perennemente storti
sul suo bel viso.
-Sentite, non è colpa mia. E’ stato il vento...
Peter, le
tue stelle sono in una brutta posizione, e questo influenza la tua vita
con
eventi negativi....-
James rise, mentre Remus guardò scettico l’amico
che faceva
sfoggio di tutte le sue conoscenze astronomiche e divinatorie.
Conoscenze infondate, visto che non aveva mai aperto un libro
in vita sua.
-Io sto bene- disse flebilmente Peter, mentre si rialzava.
-Se solo avessimo preso le sco-
-SCORDATELO! James, non dovremo nemmeno essere qui, noi
dovremo essere nella nostra bella sala comune a ripassare! Pensa se ci
mettevamo a rubare le scope!-
-Ok, ok, calmo. Era tanto per dire. Non potremmo mai rubarle...-
disse James ostentando una falsa aria da innocente.
-Io sto bene...- ridisse Peter, sempre meno convinto
sentendo qualcosa di caldo colargli giù per il mento.
-Si, stai proprio benissimo, se non fosse che ti esce il
sangue dalla bocca.- rispose Sirius annoiato.
Remus contrasse un attimo la mascella. Mancava un po’
più di
una settimana alla luna piena.
-Ehi, ma la pluffa dov’è?- chiese James guardando
tutto
intorno.
-James ma ti pare il caso di preoccuparsi della pluffa,
adesso? Non so se hai notato ma Peter sta sanguinando.- disse Remus
scandalizzato.
-Si, l’ho notato, e credo che dovremo andare in infermeria.
Ma non possiamo andarcene senza la pluffa.-
-Perché scusa? Diremo a Morrison che era
un’emergenza e non
l’abbiamo rimessa a posto.-
Alle parole di Remus, seguì uno strano silenzio.
-Ehm... non credo che sia una buona idea, cioè, non credo
che ne sarà molto felice...- proferì Sirius.
-E perché, insomma se ci ha dato il permesso.... Aspettate,
lui ci ha dato il permesso, vero?-
Lo sguardo di Remus era inquietante. Se fosse stato il lupo,
in quel momento, li avrebbe già sbranati.
-Lui è nervoso... è capitano, ha i M.A.G.O., e
poi tra poco
ci sarà la partita decisiva... insomma, non ci pareva
opportuno distrarlo....-
provò James.
-Remusuccio? Avanti, non è tanto grave... Peter
può
sopravvivere mentre cerchiamo la pluffa....-
-Sirius, James... io vi ucciderò. Non ora perché
c’è già
Peter che sanguina, ma io giuro che vi ucciderò...-
I condannati a morte si guardarono in modo complice, e poi
saltarono letteralmente addosso a Remus in un abbraccio che sapeva
più di
tentato omicidio.
-Ragazzi! La pluffa è lì!- esclamò
Peter ad un certo punto.
I tre si girarono e guardarono con orrore il punto che Peter
indicava.
-Ma quello è... lo spogliatoio di Quidditch femminile!- disse
James con disgusto.
-Non possiamo entrare lì... ci saranno dei... Reggiseni!-
sussurrò Remus.
Sirius fece un’espressione schifata, ripensando a quando
aveva per sbaglio visto sua madre levarsi la maglietta e rimanere in
reggiseno.
Una parola: Orrore.
I ragazzini non sapevano molto di ragazze. A parte che erano
quasi tutte molto più aggraziate e studiose dei ragazzi.
-Io non ci entro. Pensate voi che mostruosità potemmo
trovare!- disse James per primo.
-Infatti. Pensa se qualcuna si stesse cambiando. –
annuì con
vigore Remus scuotendo la testa.
-E poi se ci beccassero? Ci lincerebbero.- decretò Peter
tetro, mentre con la manica si tamponava il labbro spaccato.
In quel momento una ragazzina dai capelli rossi come il
sangue che usciva dalla bocca di Peter passò di
lì.
James la vide e la riconobbe. Era Lily Evans: suo stesso
anno, sua stessa casa, l’amica del ragazzino sfigato, il
serpeverde, quella
che due giorni prima aveva fatto cadere nel mezzo del corridoio
facendole lo
sgambetto.
-Ehi tu!
Evans!- chiamò James.
La ragazzina si girò infastidita. Aveva parecchi libri
stretti tra le braccia.
Secchiona.
-Che cosa vuoi Potter?- chiese inarcando un sopraciglio.
-Mi serve il tuo aiuto.- rispose James in modo arrogante.
-Spiacente, ho altri programmi .- disse lei rigirandosi e
riprendendo a camminare.
-Seh, tipo studiare?- la canzonò lui.
-Esatto, da molti più frutti che aiutare te. Ma adesso che
ci penso, anche accudire un vermicolo darebbe più frutti che
aiutarti.- ripose
lei altezzosa portando un ciocca dei suoi corti capelli rossi dietro le
orecchie.
-Ok, senti la cosa è seria, Peter sta sanguinando...-
James sapeva di aver colpito: per quanto la ragazzina
potesse odiarlo, aveva capito che aveva un cuore tenero.
Così con uno sbruffo seguì il bambino, che con i
suoi amici
le espose il problema.
Lei li squadrò uno per uno, poi i ragazzini la sentirono
mormorare qualcosa che aveva a che fare con “deficienti”
e “che coraggio da Grifondoro”
prima che si avviasse a recuperare la pluffa perduta.
Rientrati al castello le strade dei ragazzi si divisero.
-Grazie Evans, noi andiamo in infermeria.- disse Remus in
imbarazzo, a nome di tutti.
-Non ringraziarmi Lupin.- ribatté la ragazza ancora
più
irritata di prima.
Dopo un ultimo sguardo se ne andò su per le scale, lasciando
i quattro a guardarsi perplessi e poi James e Sirius
all’unisono e con una
vocetta stridula dissero:
-Non ringraziarmi, Lupin!- e poi scoppiarono a ridere.
Peter anche sorrise, ma poi vedendo che i suoi amici lo
guardavano schifato a causa dei suoi denti che erano tutti rossi
tacque, mentre
Remus scuoteva la testa, ormai aveva perso le speranze.
Allora, è una cavolta assurda che mi è venuta in
mente mentre a scuola giocavamo a pallavolo e la palla è
finita del bagno dei maschi. Chi sarà mai andata a
riprenderla??
(Io, ovviamente =.=)
Non c'era nessuno fortunatamente... Comunque, è una mega
cavolata senza nè capo nè coda, perciò
dopo averla letta potreste vomitare, o avere prurito su tutto il corpo
o alle brutte potreste cercare di uccidervi.
Detto questo, se invece cvi è piaciuta... allora siete
strani XD Comunque volevo ringrazire tutti quelli che hanno letto,
recensito, o aggiunto nei preferti/seguiti o tra i ricordare le mie
precendeti one-shots!
Grazie, alla prossima!