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Autore: Gixi    24/10/2010    2 recensioni
James, Sirius, Remus e Peter giocano a passaggi con la pluffa invece che ripassare. Ma se a causa di un piccolo incidente la pluffa finisse in un luogo oscuro ai nostri grandi eroi?
Potrà una Lily Evans spazientita sistemare la situazione?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il tempo libero ad Hogwarts era uno spasso.
Cioè, era uno spasso se uno se ne fregava di ripassare, oppure di rispettare le regole, o tutte e due le cose.
-Ragazzi, basta, rientriamo, vorrei ripassare!- era stato un bambino smilzo e pallido a parlare.
-Remus, sta calmo, è quasi estate, e poi siamo al nostro primo anno!- disse James Potter tutto allegro e spensierato tirando una manata alla pluffa.
-Si, infatti... pensa tu quanto romperà quando avremo i G.U.F.O, o peggio, i M.A.G.O.!-  rise Sirius Black, che aveva sferrato un calcio alla pluffa passatagli da James.
Remus si abbassò di colpo, per evitare di essere colpito dalla micidiale pallonata e decidendo di ignorare l’ultimo commento, rispose a James: -Proprio perché è estate dovremo ripassare, tra un po’ ci sono gli esami!- disse, mettendo particolare enfasi sull’ultima parola.
Ma era chiaro che nessuno lo avesse ascoltato.
-Peter, sei proprio una schiappa!-  rise James indicando l’amico, piccolo e grassottello, che era stato colpito dalla pluffa, steso a terra.
-Sirius, scemo, lo hai colpito in faccia!- disse Remus allarmato. La luna piena era vicina e l’ultima cosa che voleva era sentire odore di sangue.
James si tirò su gli occhiali, che erano perennemente storti sul suo bel viso.
-Sentite, non è colpa mia. E’ stato il vento... Peter, le tue stelle sono in una brutta posizione, e questo influenza la tua vita con eventi negativi....-
James rise, mentre Remus guardò scettico l’amico che faceva sfoggio di tutte le sue conoscenze astronomiche e divinatorie.
Conoscenze infondate, visto che non aveva mai aperto un libro in vita sua.
-Io sto bene- disse flebilmente Peter, mentre si rialzava.
-Se solo avessimo preso le sco-
-SCORDATELO! James, non dovremo nemmeno essere qui, noi dovremo essere nella nostra bella sala comune a ripassare! Pensa se ci mettevamo a rubare le scope!-
-Ok, ok, calmo. Era tanto per dire. Non potremmo mai rubarle...- disse James ostentando una falsa aria da innocente.
-Io sto bene...- ridisse Peter, sempre meno convinto sentendo qualcosa di caldo colargli giù per il mento.
-Si, stai proprio benissimo, se non fosse che ti esce il sangue dalla bocca.- rispose Sirius annoiato.
Remus contrasse un attimo la mascella. Mancava un po’ più di una settimana alla luna piena.
-Ehi, ma la pluffa dov’è?- chiese James guardando tutto intorno.
-James ma ti pare il caso di preoccuparsi della pluffa, adesso? Non so se hai notato ma Peter sta sanguinando.- disse Remus scandalizzato.
-Si, l’ho notato, e credo che dovremo andare in infermeria. Ma non possiamo andarcene senza la pluffa.-
-Perché scusa? Diremo a Morrison che era un’emergenza e non l’abbiamo rimessa a posto.-
Alle parole di Remus, seguì uno strano silenzio.
-Ehm... non credo che sia una buona idea, cioè, non credo che ne sarà molto felice...- proferì Sirius.
-E perché, insomma se ci ha dato il permesso.... Aspettate, lui ci ha dato il permesso, vero?-
Lo sguardo di Remus era inquietante. Se fosse stato il lupo, in quel momento, li avrebbe già sbranati.
-Lui è nervoso... è capitano, ha i M.A.G.O., e poi tra poco ci sarà la partita decisiva... insomma, non ci pareva opportuno distrarlo....- provò James.
-Remusuccio? Avanti, non è tanto grave... Peter può sopravvivere mentre cerchiamo la pluffa....-
-Sirius, James... io vi ucciderò. Non ora perché c’è già Peter che sanguina, ma io giuro che vi ucciderò...-
I condannati a morte si guardarono in modo complice, e poi saltarono letteralmente addosso a Remus in un abbraccio che sapeva più di tentato omicidio.
-Ragazzi! La pluffa è lì!- esclamò Peter ad un certo punto.
I tre si girarono e guardarono con orrore il punto che Peter indicava.
-Ma quello è... lo spogliatoio di Quidditch femminile!- disse James con disgusto.
-Non possiamo entrare lì... ci saranno dei... Reggiseni!- sussurrò Remus.
Sirius fece un’espressione schifata, ripensando a quando aveva per sbaglio visto sua madre levarsi la maglietta e rimanere in reggiseno. Una parola: Orrore.
I ragazzini non sapevano molto di ragazze. A parte che erano quasi tutte molto più aggraziate e studiose dei ragazzi.
-Io non ci entro. Pensate voi che mostruosità potemmo trovare!- disse James per primo.
-Infatti. Pensa se qualcuna si stesse cambiando. – annuì con vigore Remus scuotendo la testa.
-E poi se ci beccassero? Ci lincerebbero.- decretò Peter tetro, mentre con la manica si tamponava il labbro spaccato.
In quel momento una ragazzina dai capelli rossi come il sangue che usciva dalla bocca di Peter passò di lì.
James la vide e la riconobbe. Era Lily Evans: suo stesso anno, sua stessa casa, l’amica del ragazzino sfigato, il serpeverde, quella che due giorni prima aveva fatto cadere nel mezzo del corridoio facendole lo sgambetto.
-Ehi tu! Evans!- chiamò James.
La ragazzina si girò infastidita. Aveva parecchi libri stretti tra le braccia.
Secchiona.
-Che cosa vuoi Potter?- chiese inarcando un sopraciglio.
-Mi serve il tuo aiuto.- rispose James in modo arrogante.
-Spiacente, ho altri programmi .- disse lei rigirandosi e riprendendo a camminare.
-Seh, tipo studiare?- la canzonò lui.
-Esatto, da molti più frutti che aiutare te. Ma adesso che ci penso, anche accudire un vermicolo darebbe più frutti che aiutarti.- ripose lei altezzosa portando un ciocca dei suoi corti capelli rossi dietro le orecchie.
-Ok, senti la cosa è seria, Peter sta sanguinando...-
James sapeva di aver colpito: per quanto la ragazzina potesse odiarlo, aveva capito che aveva un cuore tenero.
Così con uno sbruffo seguì il bambino, che con i suoi amici le espose il problema.
Lei li squadrò uno per uno, poi i ragazzini la sentirono mormorare qualcosa che aveva a che fare con  “deficienti” e “che coraggio da Grifondoro” prima che si avviasse a recuperare la pluffa perduta.
Rientrati al castello le strade dei ragazzi si divisero.
-Grazie Evans, noi andiamo in infermeria.- disse Remus in imbarazzo, a nome di tutti.
-Non ringraziarmi Lupin.- ribatté la ragazza ancora più irritata di prima.
Dopo un ultimo sguardo se ne andò su per le scale, lasciando i quattro a guardarsi perplessi e poi James e Sirius all’unisono e con una vocetta stridula dissero:
-Non ringraziarmi, Lupin!- e poi scoppiarono a ridere.
Peter anche sorrise, ma poi vedendo che i suoi amici lo guardavano schifato a causa dei suoi denti che erano tutti rossi tacque, mentre Remus scuoteva la testa, ormai aveva perso le speranze.

 

Eccomi qui, di nuovo. Che culo eh?
Allora, è una cavolta assurda che mi è venuta in mente mentre a scuola giocavamo a pallavolo e la palla è finita del bagno dei maschi. Chi sarà mai andata a riprenderla?? 
(Io, ovviamente =.=)
Non c'era nessuno fortunatamente... Comunque, è una mega cavolata senza nè capo nè coda, perciò dopo averla letta potreste vomitare, o avere prurito su tutto il corpo o alle brutte potreste cercare di uccidervi.
Detto questo, se invece cvi è piaciuta... allora siete strani XD Comunque volevo ringrazire tutti quelli che hanno letto, recensito, o aggiunto nei preferti/seguiti o tra i ricordare le mie precendeti one-shots!
Grazie, alla prossima!

 

  
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