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Autore: elfin emrys    24/10/2010    5 recensioni
Merlin sbaglia un incantesimo e apre uno squarcio dimensionale: cosa farà quando si ritroverà davanti Colin Morgan?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Arthur si umettò le labbra aride. Tutti i discorsi preparati erano volati via al solo entrare della ragazza. Il principe si alzò dalla sedia, percorrendo la stanza fino alla finestra. Gwen lo guardava attenta a ogni sua mossa, a ogni cambiamento di espressione. Cosa voleva dirle? Forse voleva lasciarla. Il pensiero fece rabbrividire la giovane, che fece un passo indietro. Arthur si girò verso di lei e la guardò attentamente. Il ragazzo sospirò, si alzò e camminò verso il camino, dove si poggiò.

-Gwen...

-Principe...

-Gwen, io ti ho chiamato per chiarire molte cose.

La ragazza annuì, mentre il principe cominciava a giocherellare distrattamente con le dita.

-Ho capito che io non sono quello che tu vuoi. Ho visto come guardavi Lancelot, come hai pianto quando lui se n'è andato e, nonostante allora fosse stato doloroso, ho deciso che la tua vita sarà con lui. Se vuoi. Non ti sto costringendo a stare con lui, ma neanche a stare con me. Non sei molto sicura di voler essere amata da me e in parte lo posso capire.

Arthur cominciò a camminare avanti e indietro per la sala. La situazione era delicata...

-Io ti posso solo dire che, se sarai felice con qualcuno che non sono io, accetterò la tua decisione. Non voglio che il nostro amore sia dettato da un copione. Quando sono arrivati, i nostri alter-ego ci hanno esplicitamente chiarito che tutto quello che noi facciamo, proviamo, pensiamo, è scritto su un misero foglio di carta che loro devono imparare a memoria. Io per te e per me voglio la libertà da quelle parole d'inchiostro che ci lega. Voglio che tu capisca la situazione e che non te ne vada con l'amaro in bocca. Tu sarai confusa, ma credimi, io sono molto più confuso di te in questo momento: mi sento prigioniero di un amore che non ha né capo né coda, deciso da altri che non siamo noi. Io adesso pretendo solo una cosa da te, cioè la sincerità di dirmi se mi ami davvero. Pensaci, Gwen, te ne potresti pentire e io lo so... lo so bene perchè quando ho saputo da Bradley come sarebbe andata a finire la nostra relazione e credimi, non è una cosa piacevole. Voglio evitare dolore e dispiacere per entrambi... Veramente, Gwen. Sai che da questo dipenderà il nostro futuro...

La ragazza lo guardava incerta. I suoi occhi sembravano cercare di capire il perchè di quella decisione che, in fondo, approvava anche lei.

-Non voglio prendere in giro nessuno, Gwen...

La serva chiuse gli occhi e chinò la testa. Stava pensando. Certo, il discorso non era dei migliori, ma Arthur era Arthur. E non era mai stato bravo con le parole. Gwen sorrise. Beh, in fondo, il Destino aveva deciso per lei: perchè non approfittare?

-Certo Sire, mi sembra più che giusto.

La ragazza uscì dalla stanza, mentre Arthur finalmente tornava a respirare.

°°°°°°°°°°°°°°

Merlin entrò nella stanza. Arthur stava seduto, guardando pensieroso il fuoco nel camino. Il moro poggiò il pranzo sul tavolo. Tossicchiò.

-Il pranzo, Sire.

Il Principe in un primo momento non rispose, ma poi si alzò e si diresse verso il vassoio col cibo. Quando si sedette, Arthur posò lo sguardo su Merlin che, intanto, rimetteva a posto i vestiti sparsi a terra. Il biondo sfiorò con lo sguardo la pelle pallida del ragazzo.

-Da quando ti guardo così? Quando ho oltrepassato la linea della semplice amicizia?

Lo fissava, portandosi la colazione alla bocca, mentre continuava a pensare.

-No... no... non puoi essere tu il motivo di quello che ho fatto... è stata la boglia di libertà...

Arthur distolse lo sguardo dal moro e cercò di concentrarsi su ciò che stava mangiando.

-Forse George aveva torto: per me lui non è solo un amico. Forse quel pagliaccio era riuscito a vedere qualcosa che io ho visto solo quando potevo perderlo questo qualcosa! Forse...

Merlin intanto pensava alla lettera di George che avrebbe letto di lì a poco. Si scrivevano quasi ogni giorno e, grazie a qualche incantesimo, riuscivano a parlarsi molto. L'ultima volta che si erano parlati (il giorno prima, a esser sinceri), George gli aveva detto tante cose, fra quelle al limite della sdolcinatezza a quelle di alto contenuto erotico. Merlin arrossì al ricordo de “complimenti” del biondo. Anche se, sinceramente, il mago si diceva spesso che era un porco... ma era un porco che ci sapeva fare...

-Merlin!

Il ragazzo guardò il principe che stava a un paio di metri di distanza. Eccolo lì, però, colui che per tanto tempo aveva aspettato. E forse, senza saperlo, lo aspettava ancora...

°°°°°°°°°°°°°°

Caro Merlin,

ci siamo sentiti solo ieri, eppure già ho voglia di parlarti. Qua a Jertas le cose non procedono molto bene: c'è una ribellione al sud e un mostro sta attaccando i villaggi vicino alla capitale. Per questi motivi nei prossimi tre giorni non potrò scriverti... Mi dispiace tantissimo non poterti dire quanto ti voglio per ben TRE giorni: è troppo per la mia povera mente malata. Prima o poi farò in modo che tu venga con me. Dovresti sul serio venire: ci divertiremmo entrambi, soprattutto io. Spesso mi chiedo perchè non sei voluto restare con me. Io ti amo e, credimi, farei qualunque cosa per starti vicino. E infatti ho avuto il permesso da Uther di venirti a trovare a Natale. Ho già in mente che regalo TU potresti farmi... sai, una notticina bollente... a Natale si è più buono, lo sanno tutti. Anche il tuo principe potrebbe esserlo e ci lascerebbe in pace: ho la sensazione che io non gli stia molto simpatico. Convincilo a farmi entrare a Camelot e dopo vedi che combino al tuo magnifico fondoschiena...

La lettera continuava, mentre il sorriso sul viso di Merlin si allargava.

°°°°°°°°°°°°°°

-Gaius?

La voce di una donna chiamò il vecchio medico che stava cercando un libro per una cura da dare a James, il panettiere. Il richiamo si ripetè per due o tre volte, prima che Gaius si decidesse a rispondere.

-Chi è?

-Sono io!

-Io chi?

Il medico andò nel laboratorio. Una donna stava in piedi al centro della stanza. Era molto bella.

-Sono Hunith.

 

Angolo Autrice

TAN TAN TAAAAN! Lo so che ci ho messo tanto e so anche che questo capitolo fa pena, ma non fate le cattive u.u Insomma, che vi dovreste aspettare? =D

Kiss

   
 
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