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Autore: sonia1977    25/10/2010    3 recensioni
Se Lily si fosse salvata dall'attacco di Voldermort, cosa ne sarebbe stato di lei?
Come avrebbe reagito alla morte del marito?
Chi poteva aiutarla a salvere il salvabile?
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Salve a tutti ^_^

Ecco un'altra Shot su due personaggi a me non molto simpatici, però visot che mi era venuta in mente non ho saputo non scriverla!

Grazie mille ad Elve89 per averla betata! XD

Se Lily si fosse salvata dall'attacco di Voldermort, cosa ne sarebbe stato di lei?
Come avrebbe reagito alla morte del marito?
Chi poteva aiutarla a salvere il salvabile?

Sulle note di "In assenza tdi te - Laura Pausini" ecco a voi questa storia

 

 

L’entrata del cimitero di Godric Hallowos era cosparsa di piccoli fiocchi bianchi, che creavano un sottile strato scivoloso, ma alla donna non sembrava importare poi molto, infagottata in una cappotto beige e una sciarpa nera cercava di coprirsi dal vento pungente di Dicembre che invece le sferzava i capelli rosso fuoco e le faceva lacrimare gli occhi verdi speranza, anche se la speranza sembrava che non vi albergava più.  

Io come un albero nudo senza te
senza foglie e radici ormai
abbandonata così
per rinascere mi servi qui

non c'è una cosa che non ricordi noi
in questa casa perduta ormai

mentre la neve va giù
è quasi Natale e tu non ci sei più

Era arrivata davanti una tomba, era ricoperta di bianco e bianco era il marmo che la costituiva.

Si tolse un guanto di lana nera e tolse la neve da sopra la tomba che recitava il nome di ‘James Potter’.

“James” sussurrò la donna nel vento, la foto di un ragazzino troppo cresciuto sorrideva giocando con un boccino

“la casa è distrutta neanche Silente riesce a salvarla, ci sta provando perché glielo ho chiesto io, quella casa mi ricorda te la mattina con quei capelli sparati in tutte le direzioni, che cercavi il caffè prima ancora che salutassi me o tuo figlio, le risse con Black… non può essere stato lui, James non può essere non ci credo, lo hanno portato via, tu sai chi era il Custode, perché non me lo hai mai voluto dire, ora Sirius è nei guai e io non posso aiutarlo, posso solo provare ad andarlo a trovare ad Azkaban dove Barty Cruoc l’ha rinchiuso senza un processo” la voce della donna si espandeva nell’aria di Natale come una lama fredda “James chi era il Custode Segreto?” chiese alla foto del marito, ben sapendo che sarebbe rimasta una domanda senza risposta.

E mi manchi amore mio

tu mi manchi come quando cerco Dio
e in assenza di te
io ti vorrei per dirti che
tu mi manchi amore mio
il dolore è forte come un lungo addio
e l'assenza di te
è un vuoto dentro me 
 
  

Le lacrime solcavano il viso della giovane donna “James perché mi hai lasciata qui da sola, perché te ne sei andato avanti senza di me, mi avevi sempre detto che qualunque cosa l’avremmo affrontata insieme, ma tu mi hai lasciata da sola” disse inginocchiandosi a terra prendendo un pugno di neve e stringendolo nella mano oramai gelata “ti amo James e non riesco ad odiarti per avermi lasciata da sola, non ci riesco proprio” disse scuotendo la testa,

perché di noi
è rimasta l'anima
ogni piega, ogni pagina
se chiudo gli occhi sei qui
che mi abbracci di nuovo così
e vedo noi stretti dentro noi
legati per non slegarsi mai
in ogni lacrima tu sarai per non dimenticarti mai
 

Guardando per terra si perse nei ricordi, il giorno del matrimonio lui li a ridere con Black anche mentre lei avanzava nella chiesa, ma appena la vide il viso di James si trasformò da un ghigno malandrino ad un sorriso pieno di affetto e amore.

Quella volta che lo aveva beccato a guardare l’album delle foto dei Malandrini spaparanzato sul divano, togliendosi il cappotto di dosso era entrata nella sala e aveva sussurrato “James aspetto un bambino” lui che aveva abbassato il libro per salutarla era rimasto così per dieci minuti per poi realizzare la frase lanciare il libro dietro e abbracciarla stretta a se.

La notte in cui nacque Harry, che stando a quando Black aveva affermato aveva fatto un buco nella sala d’aspetto a forza di fare su e giù, ma poi davanti a Harry James Potter urlante e rosso non aveva saputo resistere e dire “ehi giovanotto hai i miei capelli, bravo bambino” e scoppiare a ridere per poi prenderlo in braccio come se fatto di ceramica e abbracciarlo.

Quando era tornata a casa che le aveva tolto Harry e l’aveva legata per poi farle salire le scale e liberala solo quando era dentro la camera da letto di Harry dove al centro regnava una culla di legno con le sbarre bianche e un carillon con i gufi per la ninna nanna…

Una folata di neve le sbatté sul viso e tornò drasticamente nella realtà, mentre una calda lacrima si infrangeva sulla fredda terra

E mi manchi amore mio

così tanto che ogni giorno muoio anch'io
ho bisogno di te
di averti qui per dirti che

Tu mi manchi amore mio
Il dolore è freddo come un lungo addio
e in assenza di te
il vuoto è dentro me
 

La ragazza guardava la tomba del marito senza riuscire a trattenere quelle stille salate che inesorabilmente le segnavano il viso e cadevano a terra.

“James non sai quanto di cerco la mattina, delle volte senza rendermene conto ti chiamo ad alta voce, poi mi ricordo, ci hai salvati tu amore mio” disse poi le venne da sorridere “ora ti arrabbierai ma non hai idea di dove viviamo io e Harry…… sì esattamente lì, la cosa strana è che ci stiamo bene, Harry lo adora non fa che chiamarlo ‘io’ come faceva con Sirius, fa certi casini quando si avvicina troppo alle cose che bollono nei calderoni, devi vedere la faccia di Severus è ‘tutto un programma’ come dicevi tu, la cosa ancor più divertente e che anche lui lo adora, anche se è tuo figlio, su di lui ci siamo sempre sbagliati James non è un Mangiamorte non lo è mai stato veramente, lo abbiamo valutato male ed è colpa di entrambi per quello che è diventato, tu perché non potevi lasciarlo stare vero? Perché esiste, Merlino James ti avrei dato in pasto alla piovra, e mia perché nella mia testardaggine non ho capito quanto ero importante per lui, siamo stati due stupidi Grifondoro!” esclamò Lily un po’ arrabbiata

Tu mi manchi amore mio

e mi manchi come quando cerco Dio
ho bisogno di te
e di averti ancora qui con me
 

E mi manchi amore mio
Così tanto che vorrei seguirti anch'io 
E in assenza di te il vuoto e dentro me

Il sole stava facendo il suo corso e si stava alzando sempre di più

"sai delle volte mi chiedo che diavolo ci faccio ancora qui, senza di te! Delle volte desidero di averti seguito là dove sei ora, perché dovrei rimanere qui? Che cosò qui, veramente?” chiese al moretto nella foto, sapendo di essere una stupida aveva la vita e il suo bambino, aveva anche ritrovato l’amico della sua infanzia, che altro voleva di più?

Una manina agguantata strinse improvvisamente la sua ancora stretta a pungo, la donna si girò di scatto e si specchiò in due occhi di bambino malandrino verdi speranza,

“mamma” la chiamò il piccolo Harry

 "Harry che ci fai qui?” chiese

 “io” rispose il piccolo perdendo l’equilibrio e cadendo sonoramente sul pannolino indicando lo zio dietro di lui, Lily alzò gli occhi e incrociò quelli neri dell’uomo vestito di nero, con il mantello che gli sferzava alle spalle, le braccia lungo i fianchi che non staccava gli occhi da lei e dal piccolo Potter che cercava di rimettersi in piedi con poco successo

“Severus……” sussurrò la ragazza
"sempre” rispose l’amico, lei tornò a guardare la lapide.

Il piccolo Potter stufatosi di provare gattonò verso il mago e gli tirò il mantello o…u” disse convinto, il mago abbassò gli occhi e non rispose,

"io…u” dissi più forte tirandogli di più la veste, il mago non si mosse, allora il piccolo lo chiamò di nuovo tirandogli la veste, allora la donna si alzò da terra e si avvicinò

“Harry vieni dalla mamma” disse

“no…io…su” ripete sfoggiando un musino triste e gli occhietti si riempirono di lacrime, a quel punto il giovane mago si chinò le lo prese in braccio.

“Sei una carogna, Severus Piton, lo hai fatto piangere” disse Lily fronteggiandolo

“affatto ho solo trovato il modo meno faticoso per farti alzare di lì” disse il giovane, l’amica non fece in tempo ad aprire la bocca che disse

“non avevi detto che dovevi andare a prendergli una scopa nuova visto che quella vecchia è andata perduta?” chiese come se interrogava un’alunna

“sì, ma che c’entra non le vuoi in casa?”

“Lily non sarebbe la prima volta che mi distrugge qualcosa in casa” rispose, sul viso di Lily si aprì un sorriso contagioso,

“Harry, zio Severus ti prende la scopa” disse la mamma al piccolo che dopo due secondi si getto al collo del mago cercando di stritolarlo ridendo e dicendo
“azie”

“io non ho mai detto che gli compro una scopa, ho detto che può averla” brontolò il mago

“è la stessa cosa” rispose la strega camminando al suo fianco

“no”

“sì”

"no”

“sì” una risatina li fece girare verso Harry che li guardava come se fosse un gioco molto divertente, capendo di essere osservato disse

“opa” scuotendo la testa i due arrivarono alla fine del cimitero il cancello si chiuse dietro le loro spalle con un clag Lily si girò un attimo e poi tenendosi a Severus si smaterializzarono destinazione Diagon Alley, Accessori per il Quiddicht.

 

Da sopra una tomba si lavava un angelo con gli occhiali rotondi, gli occhi nocciola e i capelli neri come la notte sparati in tutte le direzioni

"Lily, amore mio, devi restare per continuare a vivere con Harry e per Harry, io resterò qui ad aspettarti, in assenza di te cercherò come ammazzare il tempo…però proprio lui un’altra casa disponibile non c’era?” chiese facendo una smorfia, ma mai una smorfia aveva dipinto il volto del giovane angelo quando aveva visto il simpatico trio davanti alla sua tomba, perché sì si era sbagliato e di grosso, ma come dice il principe delle serpi “salvare le apparenze”, con un ghigno malandrino l’angelo si dissolse come neve al sole.

Grido il bisogno di te
perché non c'è più vita in me
Vivo in assenza in assenza di te.

  
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