Nota: Questa storia è stata scritta per il contest Proud or Ashemed of Being a Black, indetto da Vogue sul forum di EFP, e si è classificata undicesima nella classifica generale, quinta in quella su Sirius Black e ha vinto il premio come Miglior Sirius.
All'interno della storia c'è una citazione, che fa da sfondo a tutto, ed è "Chi smette di esserti amico non lo è mai stato".
Buona lettura^^
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L'inizio della vendetta
Guardò ancora una volta quella casa distrutta, ridotta a un cumulo di macerie, mentre Hagrid, accanto a sé, stringeva tra le braccia un fagottino urlante.
«Traditi? Chi può averli traditi?» continuava a chiedere il mezzo-gigante a chiunque si fermasse vicino a lui, fosse stato un mago, un Babbano accorso per pura curiosità vedendo un uomo di quelle dimensioni o un gatto randagio che passeggiava di notte.
Sirius strinse i pugni, fin quasi a conficcarsi le unghie nei palmi, arrabbiato con sé stesso per non aver capito prima. Ma come poteva immaginare che quell’essere, fino a qualche giorno prima considerato uno dei suoi migliori amici, li avrebbe traditi così?
Sentiva che doveva fare qualcosa, qualsiasi cosa per vendicare suo fratello, perché James era stato tale, e in nome del piccolo Harry, ormai rimasto solo al mondo.
Tra le macerie, una foto faceva capolino: lui, James, Remus e Peter insieme, sorridenti a Hogwarts. Erano diventati amici dal primo istante e avevano superato tantissime difficoltà in nome di quell’amicizia: si erano impegnati per diventare animagi e supportare Remus quando si trasformava nelle notti di luna piena; avevano organizzato qualsiasi scherzo possibile e immaginabile; avevano creato la Mappa del Malandrino. Come poteva essersi dimenticato che loro quattro formavano una famiglia? La più strampalata e assurda, magari, ma pur sempre una famiglia.
Ricacciò indietro le lacrime, non c’era tempo per quelle, doveva farsi forza e andare a cercare quell’essere ignobile che si era riparato alle loro spalle per undici lunghi anni.
Sentì Hagrid dirgli qualcosa, ma nella sua testa continuavano a susseguirsi le immagini di loro quattro insieme, felici e spensierati; poi gli ritornò in mente una frase, che un tempo aveva letto in un libro che Lily gli aveva prestato: “Chi smette di esserti amico non lo è mai stato”. Non ricordava l’autore di quella citazione, ma mai come in quel momento sarebbe stata adeguata per descrivere le circostanze.
Diede un ultimo saluto a Harry e ai propri migliori amici e sparì con l’unico pensiero di trovare e uccidere con le sue stesse mani Peter.
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Ci tengo particolarmente a ringraziare ancora Vogue per aver indetto il contest e per avermi dato la possibilità di scrivere su un tema del genere, visto che la citazione l'ha mandata lei.
Per il resto, beh, lascio la parola a voi, perché non ho molto da dire XD
Ciao ciao