Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: Iurin    26/10/2010    2 recensioni
Come la vita di una comune ragazza americana subisce un cambiamento dopo aver vinto uno straordinario concorso...spero vi piaccia! =)
Oltre a Johnny Depp sono presenti Tim Burton, Helena Bonham Carter, Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Dustin Hoffman, e il grande, incommensurabile Alan Rickman :)
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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JuliaSnape: mia carassima e fedelissima lettrice! Mi sono sbrigata abbastanza? Lo spero xD Lo so...forse sono stata un pò troppo cattiva in questa fanfiction...ma l'avevo pensata così...e allora ho seguito i miei piani :) Che dire...questo è il penultimo capitolo...anche se un pò corto...e sono contenta che questa storia ti sia piaciuta! ma non è ancora tempo dei ringraziamenti finali, perciò...nel frattempo ti auguro buona lettura! ;)

 

 

Vero come un sogno

Mi alzai di scatto, come se sotto la mia schiena vi fosse una molla, e dato che ero scattata in modo forse un po’ troppo repentino, mi si annebbiò la vista per un istante. Mi ero alzata…sì, ma alzata da cosa? Sotto di me c’era qualcosa di morbido. E quel rumore, quelle maledetto trillo irrefrenabile c’era sempre e comunque; solo che adesso…il suono era molto, ma molto più basso, e proveniva distintamente dalla mia sinistra. Mi girai proprio mentre la vista mi si schiariva.
Triiiiin Triiiiiiin. Era la sveglia. Triiiiin Triiiiin. Poggiata sul mio comodino. Triiiiiin Triiiiin. Accanto al mio letto. Triiiiiiin Triiiiin. In camera mia. Triiiiiin Triiiiin. A casa mia.
Spensi la sveglia macchinalmente, e mi guardai intorno, come se quel posto, per me, fosse del tutto sconosciuto.
Era davvero casa mia, quella a Camden, incasinata come al solito, con i miei oggetti sparsi da tutte le parti, con i poster di Johnny attaccati alle pareti. Johnny…dov’eri?
Mi guardai: non indossavo nessun vestito nero, ma un paio di jeans e una stupida maglietta. Mi alzai dal letto, e questo mi provocò un grande giramento che mi fece barcollare, e mi spuntò un feroce mal di testa. Mi sentivo pesante, intontita, con la nausea; non riuscivo affatto a camminare in una maniera decente, e infatti struscicavo i piedi a terra come uno zombie. Ma che avevo?
Aprii la porta della mia camera, superai appoggiandomi al muro un piccolo disimpegno e mi affacciai sul salone: era in uno stato a dir poco disastroso, con i divani rovesciati, i cuscini a terra, alcune bottiglie vuote che giacevano abbandonate sul pavimento. Sembrava lo scenario di una festa di ubriaconi.
La festa. Oh mio Dio. Ma che giorno era?
Per quanto il mio corpo lo consentisse, andai veloce al calendario appeso vicino al frigorifero e lo lessi, cosa che mi fece anche aumentare il mal di testa: era Lunedì. E la festa, quella maledetta festa, c’era stata Domenica. La sera prima.
Realizzai.
Non avevo partecipato a nessun concorso, nessun Matt Hale mi aveva telefonato, non avevo incontrato nessun Tim, nessun Alan. Nessun Johnny.
Mi toccai, come mossa da una speranza non ancora morta, ma ovviamente inutile, tra i capelli, cercando il tulipano. Non c’era niente.
Superai i pacchetti di patatine vuoti, come se non esistessero, e andai alla finestra. Guardai di fuori sentendo improvvisamente freddo; nel cielo c’erano dei grossi nuvolosi neri che minacciavano pioggia e tutta l’atmosfera, per le strade, era dell’autentico grigiore invernale. Per lo meno la natura era in sintonia con il mio stato d’animo.
Quante…quante volte mi è capitata questa cosa, ma mai le avevo dato il peso che le stavo dando in quel momento. Era stato tutto, dal primo all’ultimo dettaglio, un sogno durato qualche ora. Qualche ora soltanto. Eppure sembrava così…così vero! Così reale, così magico! Già, forse un po’ troppo magico. Tutte le cose fatte, le risate, le battute, gli abbracci…i baci. Tutto finto. Tutto finito.
Sospirai, voltandomi di nuovo verso il salone disastrato. Stupida festa. Mi ero ubriacata e mi sentivo uno straccio, come nel sogno. Stavolta però non sarei andata al computer, perché tanto non ci sarebbe stato nessun concorso a cui partecipare.
L’occhio mi cadde sul mobiletto vicino alla finestra, e sorprendendomi vi trovai un biglietto:
Scusa scusa scusa scusa! Lo sappiamo…la cosa c’è sfuggita di mano. Nella mattinata veniamo e ti aiutiamo a sistemare!
Jack e Emma.
P.S. Steve e Mary non posso venire perché dicono che ‘devono lavorare’. Ci vendicheremo in seguito. Ah ah!

Pazzi come al solito. Chissà se con loro sarebbe tornata la consueta allegria. Lo speravo.
Girai il foglietto e vidi che c’era scritto qualcos’altro:
P.P.S. Ti abbiamo lasciato un regalino sulla scrivania in camera tua. Poi dicci se ti piace. Emma dice di sì.
Mi misi il biglietto nella tasca dei jeans e sempre con la solita lentezza raggiunsi piano piano la mia camera; andai alla scrivania e ci trovai un cd, anzi, un dvd, uno di quelli probabilmente comprati dai marocchini ai bordi dei marciapiedi. Vidi di che film si trattava: Public Enemies. Johnny era in tutto il suo splendore stampato su quella copertina un po’ sbiadita.
Mi vennero gli occhi lucidi. Non so per cosa…forse perché i miei amici erano stati ancora una volta carinissimi con me…o forse perché il ritrovarmi l’uomo protagonista del mio sogno stampato lì mi aveva fatto tornare in mente tutto, con più forza di prima.
Mi girai verso uno dei poster di Joh che affollavano i miei muri, e mi soffermai su uno che pareva stesse guardando proprio me, dritto nei miei occhi.
“Perché?” Domandai ad alta voce con un tremore, come se Johnny ce l’avessi davanti in carne ed ossa “Perché non può succedere davvero?”
La risposta non arrivò.
Abbassai gli occhi a terra e lanciai il dvd sulla scrivania, come se non volessi vederlo per ricordare.
E all’improvviso arrivò un altro rumore, un altro trillo, solo che stavolta riconobbi cosa fosse: il campanello della porta.
Mi asciugai gli occhi umidi ed andai ad aprire: la normalità era tornata a casa.

 

Forse è un pò tragico come capitolo, ma avete presente...quante volte è capitato....quella sensazione di smarrimento dopo un bel sogno? Ho provato a esprimerla, forse (e dico forse, eh?XD) amplificandola un pochino...ma spero che l'effetto, in qualche modo, ci sia stato!^^

   
 
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