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Autore: Rota    26/10/2010    4 recensioni
C’erano voci e voci, toni e toni – Marie lo sapeva bene, lui vedeva ogni cosa con le proprie orecchie.
Dalla parola più carezzevole all’espressione più turpe, dalla modulazione più soave a quella più pungente. Il carattere delle persone era così evidente a chi non era ingannato da espressioni fallaci ed intenzioni menzognere. Non si poteva nascondere lo spirito a chi poteva vedere tanto in profondità.

[MarieMiranda]
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio , Miranda Lotto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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suono - la vibrazione Titolo: Suono – La vibrazione del cuore
Fandom: D. Gray Man
Personaggi/Pair: Marie/MarieMiranda.
Genere: Introspettivo, Fluff
Avvertimenti: Flash fic, Missing moment
Rating: Verde
Note: Dunque, non saprei che dire XD E’ una flash veloce, circa 350 parole ù.ù E’ la prima volta che affronto questo pair, probabilmente mi è anche venuto non troppo bene. Spero solo che alla persona per la quale è stata scritta possa piacere (L)




Suono
La vibrazione del cuore



C’erano voci e voci, toni e toni – Marie lo sapeva bene, lui vedeva ogni cosa con le proprie orecchie.
Dalla parola più carezzevole all’espressione più turpe, dalla modulazione più soave a quella più pungente. Il carattere delle persone era così evidente a chi non era ingannato da espressioni fallaci ed intenzioni menzognere. Non si poteva nascondere lo spirito a chi poteva vedere tanto in profondità.
Ma, tra tutte, la voce che Marie preferiva era quella calma e posata – quella gentile, che non pretende di essere ascoltata eppure avviluppa come l’udito
in una carezza che si vorrebbe non avere mai fine.
Due volte, era riuscito a sentire una voce simile.
Quando il suo maestro gli aveva parlato la prima volta, accettandolo sotto la sua ala protettiva. Marie aveva immaginato che stesse sorridendo, mentre lo chiamava amabilmente solo come si fa con un figlio appena ritrovato.
La seconda, invece, era stata tanto inaspettata e imprevista da cogliere l’Esorcista impreparato. Non ci si potrebbe aspettare gentilezza nella voce di chi ha a che fare con la morte – di chi porta il peso grave dello scorrere del tempo inesorabile.
C’era umanità, nella voce di Miranda. Dolore, paura, terrore, un poco di tristezza, eppure tanta – tantissima – forza. Bastava solo godere del silenzio attorno e concentrarsi nell’immaginare le sue labbra che si muovevano, modulando la voce, piegando la lingua e soffiando parole dalla gola in su.
Era semplice, a pensarci. Eppure nella loro vita frenetica momenti di riposo, dove poter davvero sentire quanto amore potessero contenere semplici parole, era qualcosa che dava dell’incredibile.
Ed era il cuore, a quel punto, a cominciare a vibrare per far sentire la propria voce.
Tum, tum.
Voleva dire tutto, voleva dire niente. Così come l’avvicinarsi dei passi tentennati della signorina Lotto potevano semplicemente essere segno di cortesia innata, così come la gentilezza nella sua voce poteva non essere altro che educazione recondita.
-Buon giorno, Marie!-
Tum, tum.
-Buongiorno, Miranda!-
Tum, tum.
Non altro da condividere, se non l’immaginario sorriso su un volto conosciuto solo attraverso il delicato suono nella mente.


Eppure, avrebbe giurato di aver sentito anche il suo, di cuore.
E rideva, rideva felice. Chiamandolo.
   
 
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