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Autore: MardyBum__    26/10/2010    5 recensioni
« Dimmi perchè » domandò lui scuro in volto.
Nessuna risposta, non una sillaba uscì dalla bocca di lei che teneva lo sguardo fisso sul pavimento.
« Rispondimi dannazione! »
« Non lo so, diamine non lo so perchè Tom! Tu pensi che per me sia facile? Credi che non mi sia impegnata per cercare di smettere? Ci ho messo tutta me stessa ma non ci sto riuscendo e non so se mai ci riuscirò! » Urlò lei tutto d'un fiato mentre le lacrime iniziavano a rigarle il volto.
Le braccia di lui la avvolsero, la strinse a sè per poi guardarla negli occhi « Non farmi questo ti prego, significhi troppo per me e non sopporterei di perderti »
A quelle parole il suo cuore perse un battito.
« Aiutami Tom, ti prego »
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hey! Devo ammettere che a me personalmente il 9 capitolo non è piaciuto granchè ma ringrazio di cuore MartyKey e macoth93 per aver recensito :) Comunque eccovi il decimo capitolo, spero gradiate e di ricevere qualche recensione!

Baci baci, LE

Ten.


- Perchè mi guardi così? - domandò il ragazzo.

- Beh, hai un bellissimo sorriso...non te lo ha mai detto nessuno?! - ribattè lei rossa come un pomodoro.

- A dire la verità, quando le ragazze escono con me non notano il sorriso, mi suona insolito come complimento. - Rispose lui mentre col cucchiaino  girava la sua cioccolata con la speranza che si raffreddasse.

Silenzio. Nessuno diceva più niente, era un discorso fatto di sguardi, e che sguardi.

- Tom, tu ti sei mai cacciato in un gran casino? - Domandò lei a bruciapelo.

- Da quando sono nato mi sono sempre cacciato in grandi casini. - Rispose sorridendo, forse perchè si trovò a ripensare a quello che aveva combinato da bambino.

- Intendo, quando finisci in qualcosa molto più grande di te, qualcosa che all'inizio ti intrigava totalmente ma col tempo ha finito solamente per spaventarti e non sai più come uscirne...- disse lei con lo sguardo basso.

- Beh....se rompere l'intero servizio di piatti di porcellana di mia madre e poi nascondere tutti i pezzi rotti sotto il letto si più considerare una di queste direi di si, altrimenti credo di no...- ribattè lui divertito.

Non ricevette risposta, solo uno sbuffo da parte della ragazza.

- Ehi, te l'ho detto, se c'è qualcosa che non va puoi parlarmene.- La rassicurò lui.

- No no, niente chiedevo solamente...-rispose lei con la speranza che Tom non avesse insistito.

- Tom, scusami ma sono stanca vorrei andare a casa...- disse lei alzandosi.

- Ti accompagno..- ribattè lui.

- Ma no, non c'è bisogno che ti scomodi, vado da sola..- disse lei cortesemente.

- Guarda che non era una domanda, ma un'affermazione...- rispose lui ancora con quel " maledetto " sorriso.

Insieme andarono a pagare e si avviarono a piedi verso la casa della ragazza. Camminavano per strada silenziosi, imbarazzati, non sapevano cosa dire in quel moment non c'erano parole. Nia pensava a come poteva riuscire a sbarazzarsi di quel casino, e Tom pensava a quanto la ragazza la stesse interessando, e non solo fisicamente.

Dopo 10 minuti di silenzi e sguardi Nia arrivò a destinazione.

- Beh, io sono arrivata...- disse lei in un soffio.

- Già...- rispose lui a voce bassa.

- Grazie per la compagnia Tom, davvero, mi ha fatto molto piacere.- Ribattè lei d'un fiato.

- Quando vuoi...io ci sono, te l'ho detto. - Disse lui.

Ancora un attimo di silenzio ed esitazione, poi un abbraccio, un lungo abbraccio dalla quale i due sembravano non voler porre fine.

***


Quella notte Nia rischiò che le sue amiche vedessero le contusioni che aveva sullo stomaco. Lei e la sua dannata abitudine di andare in giro per casa in mutande.
Pensò e ripensò a cosa poteva fare, magari parlare con Tom era davvero una buona idea, insomma dopotutto le era sembrato un ragazzo comprensivo.
Ma cosa avrebbe potuto pensare di lei quando avrebbe scoperto che era tossicodipendente? No era fuori discussione.
C'era suo fratello Adrian, alla fine lui era l'unico ad esserne al corrente, ma non era riuscita a dirgli nemmeno mezza parola. Così, sommersa fra mille pensieri crollò nel sonno più profondo.

Il mattino, anzi, il pomeriggio dopo, Nia fu svegliata dal chiasso che le sue amiche stavano facendo al piano di sotto, ma non ci fece caso più di tanto così rimase beata e al caldo sotto le coperte. Poi sentì delle voci maschili, non erano da sole. Si infilò i pantofoloni di willy il coyote e scese di sotto barcollando e ancora acciecata dal sonno.

- Ma si può sapere cos'è tutto questo casino?! - Berciò lei a voce alta dal corridoio, varcò la soglia della cucina e in quel preciso istante si maledì di non essersi vestita prima, si perchè c'erano i Tokio Hotel e quindi c'era anche Tom, che di fatti la stava osservando divertito.

- Ehi piccola! - esclamò Bea mandndole un bacio con la mano.

- Me lo potevate dire che c'erano ospiti! - disse lei con un tono di voce fra l'incazzato e l'imbarazzato.

- Oh, ma eri così carina mentre dormivi non abbiamo voluto svegliarti.- Rispose Bea facendole gli occhioni dolci.

Nia le fece segno di lasciar perdere con la mano e si diresse verso la credenza per recuperare una tazza, tutto come se i ragazzi non ci fossero, l'unica cosa che la imbarazzava era Tom. Si sedette al tavolo e si riempi la tazza di coco pops e vi versò il latte, li mescolò per bene e iniziò a mangiarli.

- A che ora dobbiamo essere al Cubes stasera? - disse lei mentre mangiava.

- Dobbiamo esibirci alle 10:00 - le disse Bea osservando il palmare.

Nia sospirò. - Ho capito, dobbiamo essere lì almeno per le nove e mezza -

- Vedo che inizi a capire! - la prese in giro lei.

La risposta fu un bel dito medio alzato in faccia alla cantante, che rise di gusto.

- Stasera ci saremo sicurissimamente! Non vedo l'ora di ascoltarvi! - esclamò Bill con gli occhi a cuoricino.

- Però - continuò lui - adesso dobbiamo proprio scappare anche perchè ho l'appuntamento dal parrucchiere e dall'estetista! Ci vediamo stasera! - urlò felice uscendo dalla cucina fra le risate generali dei suoi amici e delle ragazze.

Una volta che i quattro uscirono dalla casa, Nicla, Camilla e Bea iniziarono a guardare Nia con un sorriso strano.

- Ho la faccia sporca per caso?! - scherzò la bassista.

- Oh, no...casomai la coscienza sporca! Perchè non ci hai detto di essere uscita con Tom?!!- urlarono in coro, buttando in seguito una rivista che aveva come copertina Nia e Tom che si abbracciavano davanti casa.

Si paralizzò a quella vista, ora ci sarebbero stati gossip su gossip, sarebbero stato pedinato sia Tom che lei, e questo non andava bene, perchè se avessero scoperto qualche suo movimento strano sarebbe finita nei guai.

- Beh, adesso lo sapete..e poi siamo solo andati in un bar a bere qualcosa, niente di più - si giustificò lei vaga.

- Si si, faremo finta di crederci - scherzarono le altre tre.

Il pomeriggio passò veloce, tra una partita a GTA e l'altra, si fece sera e le ragazze si prepararono per la serata, con Bea a dirigerle alle 21:27 erano al Cubes e iniziarono a preparare gli strumenti.

Non era mai stata così ansiosa, di solito prima di un'esibizione era sempre molto rilassata ma stavolta no, l'agitazione cresceva minuto per minuto, man mano che il locale si riempiva di gente.

Era ora, dovevano suonare, Nicla iniziò a pizzicare le corde della sua chitarra, poi si aggiunse Camilla con la batteria e infine Lavinia, con il suo basso.
Batteva a terra il piede per tenere il ritmo e ondeggiava con la testa, quella canzone le era sempre piaciuta, e particolarmente in questo periodo incasinato per lei. La voce melodiosa di Bea si aggiunse agli strumenti.

" How would you feel?
How would you feel to be in a situation you don't like?
How would you feel?
How would you feel if you can't tell anything to anyone? How?
How would you feel trapped in a nightmare?
There is no way out, and then run, run away.
You just run away, even if it isn't the right thing."
How would you feel to be alone?
How? How would you feel?


Finirono di suonare il primo pezzo, adesso l'agitazione era scomparsa, era l'adrenalina a crescere, canzone dopo canzone. La presenza di Tom la stimolava in qualche modo.
L'esibizione terminò con gli applausi e le urla del pubblico. Tom che le sorrideva, era la fine del mondo. Si guardarono per interminabili secondi, ma le basto spostare lo sguardo appena dietro di lui e il sangue le si ghiacciò. Christopher era lì, in fondo alla sala, e la guardava con quel ghigno sul viso che a lei faceva paura.
Cosa poteva fare adesso? Decise di uscire dal locale senza farsi vedere nè da lui nè da altre persone, veloce passò fra le persone che erano ammassate nel locale, finalmente trovò la porta e uscì, si rilassò un attimo ma non la sentì richiudersi, udì dei passi lenti dietro di lei. Si sentì svenire.

- Ciao tesoro - disse Christopher mettendosi davanti a lei.

- Sai - continuò lui, - Ho visto una foto che non mi è piaciuta molto oggi, ti ritraeva abbracciata a quel ragazzino con le trecce che è dentro.-

Iniziò ad avvicinarsi pericolosamente a lei che iniziò ad indietreggiare, quando inciampò a degli scalini e cadde a terra, al centro dello spiazzale davanti il locale.

- Io sono molto geloso, tu sei la mia puttanella preferita, e l'idea di vederti fra le braccia di un altro mi fa impazzire. - Disse guardando divertito Nia che non rispondeva.

- Non mi piace come ti stai comportando, e per questo devi essere punita, così imparerai che è meglio non farmi incazzare.- Berciò ancora più freddo.

- No Chris ti prego - La ragazza lo supplicò con le lacrime agli occhi, ma lui non la ascoltò.

- Mi chiamo Christopher puttana! Quante volte dovrò ancora ripetertelo! - Le urlò rabbioso, e inizio a picchiarla, prima sferrò una serie di calci nello stomaco di Lavinia, sempre più forti, lei non reagiva non ne aveva la forza.

La prese per la maglietta e la fece alzare, era il turno dei pugni adesso, altri violento colpi si andarono a posare sui lividi di quelli che le aveva dato la sera prima. Silenziosa inziò a piangere. Cadde a terra debolissima e tornò a prenderla a calci insultandola. Nel frattempo un pò di persone si erano accalcate intorno ai due a guardare, alcuni uscivano dal locale, ma nessuno faceva niente, stavano lì a guardare e qualcuno filmava anche col cellulare.

Finalmente finì di picchiarla e in quel momento uscirono fuori le sue amiche e i ragazzi.
Urlando si fiondarono sulla ragazza per soccorrerla. Nello stesso momento Christopher prese dalla tasca dei suoi jeans una bustina contenete la  sua dose , quella di Nia.

- Tieni, stasera non c'è nemmeno bisogno di scoparti, puttana. - Sibilò acido, e gliela butto addosso.

Lei giaceva lì, incapace di alzarsi ma perfettamente cosciente. Le lacrime le scendevano veloci sul viso, vedeva le sue amiche, i ragazzi e tutti gli altri  intorno a lei che la guardavano sconcertati.

L'avevano scoperta.
   
 
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