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Autore: crazyromy93    26/10/2010    10 recensioni
Come l' avrebbe presa Edward sapendo che Bella e' incinta se non ci fossero stati vampiri, licantropi e chi altro? Come si sarebbe comportato se Edward fosse stato umano?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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« Mi scusi, ma non può andare più veloce? »

« Ragazzo è la terza volta che glielo dico, siamo già ben sopra il limite di velocità concessa e non mi sembra il caso di attentare la vita a qualcuno » scherza lanciandomi un breve sguardo dallo specchietto retrovisore.

Ticchetto nervosamente le dita sul vetro dopo aver controllato per la millesima volta l’ ora.

In ritardo, sono in un fottuto ritardo.







« Sono incinta »

Sbatto le palpebre una, due, tre volte... apro la bocca per richiuderla subito dopo, incapace di proferire nessun tipo di suono.

Cosa si dice in questi momenti? Cosa bisogna dire quando la propria ragazza ti confessa di aspettare un bambino? No, non un bambino qualsiasi, il tuo bambino. Tuo, suo, vostro...

Cosa bisogna fare, come ci si deve comportare quando lei ti guarda con quegli occhi speranzosi, quegli stessi occhi dove più e più volte ti sei incantato nel guardarli... così profondi, espressivi, pieni di vita... ed ora lucidi, perché sa.

Lei che ti ha sempre capito, compreso, lei che ti conosce meglio di chiunque altro, meglio anche di te stesso... e anche questa volta ha capito, ha capito qual’è la mia decisione... ancor prima che questa arrivasse a me... e lo capisco, ne prendo coscienza quando la vedo chinare il capo per poi rialzarla e guardarmi

« N-non ti preoccupare... » sussurra mordendosi le labbra per trattenere le lacrime.

Ed è un po’ come morire... perché, per quanto assurdo sia la cosa, è lei che mi sta confortando, non io, è lei che mi dice che va tutto bene, che non c'è da preoccuparsi, non io...

E vorrei tanto stringerla tra le mie braccia, sussurrarle piano che io ci sarò, che non deve aver paura, che io le sono vicino, che semplicemente ci sono... ma non lo faccio.

Non riesco a farlo.

Perché ho paura, una fottuta paura per una cosa che è più grande di me.

Perché questa volta non è un qualcosa con cui ci si può scherzare su per poi passare avanti, non è come scegliere dove andare stasera, cosa fare domani, cosa indossare... qui c'è la vita di un bambino in mezzo, ed io non sono pronto...

Come faccio ad essere pronto per una cosa del genere?

Diventare genitore a 19 anni... non ne sono capace, non so cosa fare...

E allora faccio l’unica cosa che riesco a fare in questo momento, scappare.

Un misero “mi dispiace” prima di voltarmi e scappare via...







« Signore siamo arrivati »

« Grazie » mormoro allungandogli qualche banconota prima di fiondarmi fuori dalla macchina

« Ehi tu, il resto! »

« Fa niente! » urlo imboccando le scale facendole tre a tre.

Il resto? Sta nascendo mio figlio e io mi dovrei preoccupare del resto?





Sta nascendo... ecco, mi sembrava giusto che lo sapessi tutto qui...”

Guardo incredulo il telefono mentre la chiavi di casa mi cadono a terra in un tonfo che non riesco nemmeno a sentire.

Sta nascendo...

« Sta nascendo... » mormoro incredulo « Sta nascendo!!! » urlo precipitandomi di fuori e fermando il primo taxi che passa

« Ehi ragazzo ma e’ impazzito?! » strepita l’ autista con la testa fuori dal finestrino mentre sbraccia le mani in aria furioso « Potevo ucciderti te ne rendi conto? »

« Sta nascendo... »

Nove mesi, sono passati già nove mesi...

Nove mesi nei quali non ho fatto altro che vivere rinchiuso in camera mia, dove non ho fatto altro che deludere tutti. I miei genitori, le mie sorelle, lei...

E’ semplicemente assurdo...

Quante volte mi sono detto che dovevo ritornare, che non potevo comportarmi da codardo e che dovevo starle accanto?

Quante volte avevo fantasticato nell’immaginarla con il ventre gonfio, quel sorriso dolce ad incresparle le labbra mentre fiera si guardava allo specchio?

Quante volte mi sono presentato sotto casa sua con l’ intenzione di chiederle scusa, scusa per averla lasciata sola, scusa per essermene andato via... e invece ancora una volta non ci sono riuscito...

Con quale faccia tosta osavo presentarmi a lei dopo averla abbandonata?

E allora svelto me ne andavo via.

Codardo...







Lancio uno sguardo verso la porta mentre le urla di Bella riprendono a riempire la stanza, seguito subito dopo da una mia smorfia di dolore

« Bella... » sussurro cercando di farle allentare la presa sulla mia mano

« Non.Ci.Provare. » sibila volgendomi uno sguardo furioso prima di lanciare un altro urlo







« Edward Cullen!!! Brutto stronzo che non sei altro!!! »

« Signorino, non può entrare, la... »

« I-io... » mormoro deglutendo rumorosamente con la mano ancora appoggiato al pomello della porta, e il fiato corto per la corsa appena fatta

« Allora ragazzino? »

Lancio un breve sguardo al viso severo dell’ infermiera prima di riportarlo su di lei

« Razza di idiota, non startene fermo li come un baccalà!!! »

Come un automa mi affretto a raggiungerla

« Bella... »







« Forza ragazza, un’ altra spinta che ci siamo! »

Mi sento veramente di troppo.

Non so cosa cavolo fare, dove guardare... un’ infermiera in mezzo alle gambe di Bella che continua a incitarla, dicendole di spingere, mentre le sposto i capelli dalla fronte mantida di sudore.

E’ bellissima anche in questo momento, con le gambe aperte, il camicione tipicamente degli ospedali e la faccia tutta rossa per lo sforzo che sta facendo

« Edward Cullen, sei morto! » mi urla contro affondando violentemente le unghie sulla mia mano

« Lurido stronzo che non sei altro!!! »

« Bella... »

« Bella un corno! Se sono in questa situazione e’ tutta colpa tuaaaaaaaahhhhhhh! »

« Su, manca poco, un altra... »

« Non.Fiatare! Non.Osare.Nemmeno.A.Respirare! »

« Calmati Bella, non e’ poi cosi... doloroso... » provo a rincuorarla inutilmente

« Non e’ doloroso?! Non e’ doloroso?! Vorrei vedere te al posto mio mentre cerchi di far uscire nostro figlio dal tuo caz... ahhhhh!!! »

« Su cara, vedo la testa, solo un’ altra spinta » la incita l’ infermiera tutta eccitata

« Il prossimo lo fai tu! » ringhia inviperita prima di spingere un’ ultima volta

E lo sento. Incredulo sento il pianto di nostro figlio riempire la stanza mentre vedo Bella ricadere esausta sul letto

« E’ una bambina... » sussurra l’ infermiera con gli occhi lucidi mentre la vedo tirare su un mostriciattolo ricoperto di sangue.

Un piccolo, delizioso mostriciattolo...

   
 
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