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Autore: __Wrath__    26/10/2010    8 recensioni
Quel fatidico 24 Dicembre, a casa Kurata, si è svolta la grande festa di metà compleanno tra Sana e Akito. Si conoscono i dubbi interiori della ragazza, le sue titubanze e la strana confusione che si era creata in lei quella sera. Ma Akito? Cosa avrà provato lui?
Eccomi qui a cercare di espugnare la mente del ragazzo che tanto abbiamo amato =) spero di non aver frainteso i suoi veri sentimenti.
I dialoghi sono stati tratti dal manga "Kodomo no Omocha" di Miho Obana. [Consigliato alle lettrici del manga]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tuo giocattolo…

Il tuo giocattolo…

 

Quel 24 Dicembre…il freddo intorpidiva i miei muscoli, tutto avrei pensato tranne passare la notte della vigilia a racimolare la neve per cercare di fare ”qualcosa” per lei

E dire che nonostante l’aiuto di Tsuyoshi mi ero sforzato di trovare il regalo adatto, ma nulla mi sembrava abbastanza per una come lei, una che può avere tutto…ma forse mentivo solo a me stesso, quello che non riuscivo a trovare era un regalo abbastanza valido per ringraziarla.

Di avermi accudito quando ero solo, di avermi teso la mano quando affogavo, di avermi fatto da madre quando non ne ho mai avuta una, di avermi dato una spalla a cui aggrapparmi quando anche mio padre stava per lasciarmi…

Forse doni di questo genere non esistevano ma io dopo il suo regalo per la nostra festa di metà compleanno mi sentivo inspiegabilmente a disagio nei suoi confronti…

Il giardino innevato di casa Kurata era ormai deserto, le mani le sentivo pungere per il freddo, ma non potevo andarmene senza averle dato nulla.

Forse avrei dovuto prenderle il reggiseno che avevo visto al negozio al centro…

<< Hayama? Che stai facendo? Ti prenderai un raffreddore! >>, una voce canzonatoria riempì il silenzio statico che mi circondava.

Strano che non fosse arrivata prima, mi aveva visto dall’enorme finestra della sua lussuosa e calda casa.

Mi si accostò e vide il pupazzetto di neve che avevo malamente creato, due ramoscelli striminziti per braccia e sassi per occhi e bottoni.

<< Mph…>>, rise…<< Che cos’è? >>, era divertita, e quel suo sorriso allegro mi stuzzicava il petto in modo piacevole, come faceva da diverso tempo ormai…

Il caos scatenato dalla pubblicazione del libro della madre era ormai cessato e Sana poteva tornare nuovamente a sorridere, tutta quella tristezza era scomparsa e un po’ speravo fosse anche merito mio.

<< Bhe, non lo so neanche io. E ‘ per te. >>

“Grazie di tutto”

<< Per me? Ah! Questo sarebbe il mio regalo? Grazie! >>

Era davvero contenta? O cercava semplicemente di mostrarsi gentile per non offendermi? In fondo lei era Sana Kurata, l’attrice bambina più promettente di tutto il Giappone.

Mi scrollai silenziosamente la neve di dosso, iniziai a sentire freddo.

<< Hayama. Ti sei divertito oggi? >>, la premura trapelava dalla sua voce…

<< Mh…Così così. >>

<< Davvero? Meno male! >>

Sono sempre stato un tipo riservato, come in poco tempo lei riuscisse a capire il vero significato nelle mie parole così distaccate era ancora un mistero.

Perché voleva capirmi? Mi considerava realmente un randagio di cui prendersi cura? Un giocattolo che nessun bambino vuole più, messo a prendere polvere su uno scaffale con cui riscoprire nuovi giochi?

La neve continuava a fioccare leggera e lei con il viso arrossato dal freddo era davvero bella…

Le parole di Tsuyoshi di qualche ora prima vorticavano fastidiose nella testa

 

“Se lei ti interessa sappi che finché non le dirai chiaramente “ti amo” non capirà.”

 

E aveva maledettamente ragione, Sana era troppo ingenua, forse anche un po’ tonta per non capire cosa provo per lei. Dovevo dirglielo.

<< Sai Hayama, spero che festeggeremo il compleanno di mezzo anche l’anno prossimo! >>, voleva colmare il silenzio che ci aveva inghiottito, la distanza tra noi era minima ma la sentivo lontana, non poteva minimamente immaginare la confusione che regnava nella mia testa.

<< Questa volta però senza regali, non voglio che tu abbia altre indecisioni! >>

Dovevo liberarmi da quel peso che sentivo, dovevo dirle la verità…ma come poteva una come lei amare un demonio come me? Eppure io stavo cambiando per diventare migliore, per meritarmi il suo affetto sincero.

Quella stramba ragazzina mi aveva reso i giorni un po’ più dolci e piacevoli, aveva migliorato in maniera concreta la mia vita.

<< Kurata…>> diglielo. Digli quanto la tieni a cuore. Spiegagli quanto lei significa per te! Falle capire che è solo tua e che tutti quelli che, come Kamura, cercheranno di portartela via dovranno vedersela prima con te!

<< I…Io…>>

No, non guardarmi con quegli occhi così curiosi, mi togli le forze…

<< Hayama? >>, non pativo più il freddo, tutt’altro, la pelle la sentivo surriscaldarsi ogni secondo d’attesa che passava.

<< Io…>>

Il vento inizia a soffiare su di noi, spinge il mio corpo sempre più verso il tuo.

Io ti amo Kurata.

Perché non lo vuoi capire? Perché dovevo innamorarmi di te?

<< Che cos’hai? >>, il suo viso era preoccupato? Per me?

<< Ah! Ho capito! >>, il suo sorriso mi fece sperare.

Aveva realmente compreso?

<< Hai bisogno del bagno? Puoi andare in cas…>>

<< Non è questo! >>

Non aveva capito un accidente! Come faceva a non comprendere la gravità della situazione??

<< E allora cos’hai? Sei strano…>>

Stavo sinceramente impazzendo, e pensare che la solitudine non mi era mai pesata! E invece dovevo trovarmi una scema come lei a ricucirmi le ferite…inconsapevolmente era diventata la mia migliore amica, la mia compagna, la mia spalla su cui piangere, la mia fissazione, era tante di quelle cose che senza di lei non saprei più come fare. Ma da egoista qual ero tutto questo non mi bastava, la volevo come donna.

<< Che cosa ti è successo…Hayama? >>, tremava, stringeva le sue esili braccia intorno al corpo sottile e acerbo, l’impermeabile non la proteggeva dall’aria pungente del suo giardino.

L’afferrai per le spalle e sentii il calore del suo corpo infrangersi a ondate su di me, non sentii più il vento irritante quando poggiai le labbra su quelle morbide e rosee di Sana. Lei non si scompose, si lasciò prendere, forse un po’ ci speravo in uno schiaffo, sarebbe stata una risposta chiara, mi sarei accontentato di vederla tutti i giorni a scuola e avrei negato qualsiasi tentativo di aiuto da parte sua, ma così non mi dava certezze e la cosa era maledettamente frustrante.

Le sue labbra erano dolci, così buone che avrei prolungato ancora un po’ quel bacio rubato se la consapevolezza di volerlo solo io non mi avesse colpito.

Mi allontanai da lei, i suoi occhi erano confusi ma non rabbiosi.

Mi voltai lasciandomela alle spalle con la consapevolezza di essermela lasciata sfuggire nuovamente, sentivo il cuore pompare nel petto, a causa della mia fuga verso casa o perché quel bacio era stato il primo di cui sentissi veramente un emozione? Ero un codardo, non ero riuscito a comportarmi da uomo e dichiararmi come avrei dovuto fare, infondo né io né Sana eravamo pronti ad affrontare la situazione come adulti, mi sarei accontentato di quel bacio rubato molto piacevole.

Arrivai a casa con il fiatone, la corsa mi aveva sfiancato.

<< Akito? >>, non risposi alla chiamata preoccupata di mia sorella. Mi chiusi in camera e iniziando a scivolare contro la porta, mi concentrai a respirare regolarmente cercando di dare senso e ordine ai pensieri che mi esplodevano in testa.

Cosa sarà di noi, del sentimento che sento ora, dopo quello che è accaduto questa notte, non lo sa nessuno, nemmeno Dio, ma io voglio fare una promessa.

Come lei era riuscita a donare serenità nella mia vita, io mi sarei impegnato a darle protezione con queste braccia, è un giuramento che a cui voglio tener fede…per lei.

Quel 24 Dicembre non lo scorderò mai.

Per la prima volta il mio compleanno non profumava di incenso, ma dell’odore buono del corpo della ragazza che amavo...

 

***

Note dell’autrice:

Ringrazio tutti coloro che hanno perso del tempo nel leggere questa storia. Ho sempre amato il personaggio di Akito e la scena del secondo bacio è la mia parte preferita del manga e dell’anime.

Grazie a tutte, spero sia stata di vostro gradimento ‹3

 

 

 

 

 

 

   
 
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