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Autore: daliakate    26/10/2010    0 recensioni
Sono passati dieci anni...Sarah non è più una ragazzina e si prepara a dire addio al mondo di labyrinth per sempre,ma proprio il giorno delle sue nozze con Julian Metcalf riceve la visita di Jareth...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questo è il primo capitolo che sto scrivendo in collaborazione con black soul,è la mia prima fanfiction e spero che vi piaccia.
Tutte le critiche sono bene accette anzi gradite.
Amo visceralmente labyrinth e spero che non discordi troppo dall'originale e soprattutto che vi appassioni.
 
"Non hai che da temere, amarmi e fare ciò che io ti dico e io diventerò il tuo schiavo" -
"...Amarti..." - ho biascicato nel sonno - "Sarah? Sarah, tesoro, sei sveglia?"
Ho aperto gli occhi lentamente, cercando di mettere a fuoco qualcosa.
Accanto a me, seduta sul mio letto c'era lei, la mia matrigna; prova vivente che dieci anni
non sono sufficienti per mandare giù la sua presenza.
 
-"Sì...sono sveglia...credo...cosa c'è?" -
-"Sarah vuoi svegliarti?! Ricordi o no che oggi ti devi sposare?!"
 
Il mio gran giorno...come dimenticarlo...
 
-"No, tranquilla, ora mi alzo."
-"Bene! Perchè quel caro ragazzo non merita il tuo ritardo e oggi dovrai essere radiosa!
Ti preparo la colazione?"
-"solo un caffè andrà benissimo."
-"Va bene, allora ti aspetto di sotto." 
 
E così è finita la nostra conversazione, una delle più lunghe che abbiamo mai avuto.
scendo giù dal letto e apro la finestra. L'aria è così dolce e confortante nonostante
sia abbastanza presto.Guardo l'enorme orologio a cucù appeso alla 
parete:le 06.30 in punto.Assurdo! Mi devo sposare alle 14 che bisogno c'è di
farmi alzare così presto?"
Una delle mie poche gioie mattutine sta nel sedermi sul bordo della finestra e godermi il 
dolce tepore. Questa mattina però, mi ritrovo a scrutare attentamente il 
paesaggio; paesaggio a me estraneo, come questa stanza, come questa casa....
Non sono abituata a questi eccessi! Eppure lei ha
insistito così tanto...
Giusto ieri pomeriggio mi ha chiamata dicendomi "Sarah, cara, ho fatto preparare per te la 
stanza migliore della casa! Devi assolutamente dormire da noi stanotte,naturalmente c'è 
una stanza pronta anche per tua madre.
 
E come rifiutare? Così, con toni sommessi ed un accondiscendente "Grazie signora...troppo
disturbo davvero..." 
Ho accettato di dormire qui, a casa del mio fidanzato, Julian Metcalf.
 
Julian è un uomo d'affari, ha molta esperienza nel suo settore ed è una persona temuta e
rispettata allo stesso tempo. Ho molta stima di lui. Sono certa che sia un bravo ragazzo 
ed un ottimo compagno. Ho conosciuto Julian grazie alla mia matrigna, me lo ha presentato al
mio 19°compleanno; e da allora non ci siamo più lasciati. 
 
Cosa penso di Julian? sinceramente non lo so.
So che è un ottimo partito e che la mia matrigna lo adora.
Può bastare?...
Siamo insieme da sei anni ed è arrivato il momento di sposarci, è arrivato
il mio momento di crescere e maturare, di prendere parte in questa società e di diventare
un'ottima moglie e presto madre.
 
Ho gli occhi vitrei di chi è sovrappensiero, me ne sono accorta quando ho visto il mio
riflesso nel vetro della finestra e ho notato anche che i miei capelli corvini sono tutti arruffati.
Silenziosa allora mi dirigo verso la mia toeletta e inizio a spazzolarli. 
10...11...12...
Continuano i colpi di spazzola, e intanto i miei pensieri tornano al sogno, lo avevo sognato
ancora. Ogni volta che lo sogno me ne pento. Mi pento di non aver scelto lui,
di non aver preferito i suoi occhi, il suo amore, i miei sogni, la mia felicità e la sua 
presenza nella mia vita.
E' così, per quanto io mi sforzi non riesco a dirgli addio, desidero con tutta me stessa
rivederlo, almeno un'ultima volta, per poter capire se sono innamorata di un sogno, di un
ricordo o semplicemente del primo amore.
 
Nella stanza c'è tutto l'occorrente, tutto ciò che mi può servire nell'arco di questa
giornata. Mia suocera ha pensato davvero a tutto.
Persino il mio abito nuziale è lì sulla sedia, lì che mi guarda e mi ricorda che a breve
diventerò la signora Sarah Metcalf. Sì, Julian ci tiene tanto che io rinunci al mio cognome
da nubile, dice che nella loro famiglia s'è sempre fatto così e perchè mai dovrei 
interrompere questa tradizione? Forse perchè a me non sta bene? Nemmeno so più cosa mi
sta bene oppure no, non ricordo neppure come sono arrivata a comprare un abito da sposa 
tanto pomposo, non è da me! In questi sei anni mi sono accorta che ho iniziato a rinunciare
a parecchie cose, soprattutto a me stessa, ogni desiderio di Julian è un mio desiderio,
ogni sua scelta è una mia scelta e così in questi anni sono diventata un riflesso più
che una persona pensante. Un riflesso di un uomo potente, un riflesso di una famiglia 
facoltosa, un riflesso di una suocera matriarcale, il riflesso di una matrigna che non odio 
nemmeno più perchè da quando è morto mio padre, lei e Toby sono gli unici affetti su cui io 
possa contare. 
Ormai è arrivato il momento d'indossare l'abito da sposa,accarezzo la stoffa mentre lo lascio scivolare sul mio corpo,
la stoffa non ha la stessa morbidezza dello splendido abito che avevo indossato dieci anni prima al ballo in maschera.
L'abito che mi avvolge è austero e pomposo al tempo stesso con quei merletti ruvidi che mi grattano il collo,
 aderente sui fianchi mi fa sembrare più magra di quel che sono.
Mi guardo allo specchio e vedo questa giovane donna, bella per i canoni imposti dall'attuale
moda.Titubante e seria allo stesso tempo,mentre mi faccio prendere da mille pensieri,
la porta si spalanca e fa capolino Karen, la mia matrigna. 
 
-"Sarah ma vuoi scendere? Il caffè ormai s'è freddat.." - Non conclude neppure la frase,
mentre si porta una mano alla bocca prodigandosi in numerosi sospiri. Infine si
ricompone e si dirige verso di me, posizionandosi alle mie spalle. La vedo riflessa
nello specchio, con le lacrime agli occhi, mentre tenta di dire qualcosa tra i singhiozzi.
"Sei bellissima.." riesco a capire solo questo, quelle lacrime coprono
tutte le frasi di senso compiuto. 
Mi spinge verso la toeletta e tra un fiume di parole senza fine mi inizia a sistemare i 
capelli.
Per il mio matrimonio avrei voluto i capelli sciolti, magari con
i boccoli larghi alle punte e con un semplice fermacapelli che mi tenesse su le ciocche
davanti. Ma neppure questa piccola scelta ho potuto fare, perchè Karen ha pensato per me
un'acconciatura alzata, con un'enorme fiore bianco che parte dal centro della testa; punto
esatto in cui avrebbe a breve collegato il velo.
Non so cosa sta dicendo, non so neppure se ha finito di parlare.
Tutto quello che so è che è giunta l'ora di pensare un po' a me! Non mi tocca se porta 
sfortuna che lo sposo veda l'abito prima del matrimonio. Io ho bisogno di parlare con Julian.
 
Senza dire nulla mi alzo di scatto e mi dirigo verso la porta, sento Karen che mi urla
"Sarah! Ma dove vai?!" e senza nemmeno risponderle sono già diretta alla porta del mio 
fidanzato. Busso un paio di volte con energia, decisa a mettere chiarezza su alcuni punti.
 
"dobbiamo parlare"lui mi fissa incredulo e un pò imbambolato,i suoi lineamenti sono alquanto banali in quella smorfia di stupore.
"Ma sei impazzita,cosa ti salta in mente!Karen non ti ha detto che lo sposo non deve vedere la sposa prima della cerimonia".
E'adirato tanto  che le guance paffute, sono imporporate.
"Julian i..io non so se me la sento"lacrimoni grossi rigano il mio viso,lui si avvicina e addolcisce l'espressione.
"Piccola,piccola Sarah quand'è che crescerai,è tardi ormai per i ripensamenti"
Mi attira a sè baciandomi con brutalità,sono quasi disgustata e trovo il suo gesto prepotente.
"Julian ti prego"gli appoggio le mani al petto e lo spingo con forza.
Improvvisamente una folata di vento apre l'enorme finestra che dà sul parco.
Il Cielo che prima era sereno di colpo diventa plumbe mentre s'innalza una nebbia innaturale dal colore dell'oro;
Sento un nodo in gola quando un enorme barbagianni irrompre nella stanza;Tutti i suoni mi arrivano ovattati.Anche lo strillo di Julian 
sembra lontano.
Non può essere,non può essere!
Il barbagianni si mescola alla nebbia oro per prendere forma umana e in pochi istanti si materializza davanti a me.
"Jareth"sussurro.
"Che bella sposa,che bella donna sei diventata my precious thing*.
"Sa..arah chi è costui?"
Mi sono quasi dimenticata di Julian ,istintivamente mi volto a guardarlo,è in fondo alla stanza rannicchiato sul pavimento.
E' spaventato.
"Così la mia piccola Sarah ha deciso di metter su famiglia!Pensavo che avessi più gusto"
Il viso di Jareth è come lo ricordavo,tutto di lui è come ricordavo:Bello,fiero e arrogante.
Indossa una camicia bianca dalle maniche ampie su di essa un panciotto di pelle nera che mette in risalto il ciondolo.
I pantaloni grigi fasciano le gambe sottili e lunghe.
"Perchè sei qui"
Sul viso d'alabastro si disegna un sorriso perversamente divertito pianta i suoi occhi spaiati e felini nei mie.Le nostre bocche sono vicine,
sento il suo respiro.
"Julian questo è il tuo nome, vero?"
In pochi istanti il suo interesse si sposta sul mio promesso.
"Si..si"
"Avresti dovuto scegliere una sposa migliore".
"signore lei non ha diritto di offendere Sarah"Incredibilmente Julian sembra aver riacquisto coraggio o almeno un pò di orgoglio.
La scena che mi appare è grottesca,Jareth è più alto di Julian ma anche molto più magro eppure sembra torreggiarlo,la robustezza non vale contro
l'imponenza del re.
"se tu la conoscessi come la conosco io"posa uno sguardo glaciale su di me facendomi rabbrividire.
"avanti diglielo Sarah,digli di tutte le notti in cui m'imploravi di venirti a prendere,per portarti lontano dalla tua squallida vita.Diglielo come sognavi 
di fare l'amore con me"
"Sta zitto,sta zitto Jareth".Una rabbia mista alla vergogna mi assale fino a farmi scagliare contro di lui.
"E' vero Sarah?"la voce di Julian è incolore la sua espressione dura,si avvicina a me e Jareth.
"Julian è per questo che non volevo ancora sposarti,io sono confusa"
Julian solleva la mano per schiafferggiarmi ma Jareth con un gesto gli blocca il braccio.
"Non osare farlo"lo dice quasi in un sibilo.
"Ho una proposta da farvi"ha riacquistato il freddo controllo.
"Io non sono il mostro che Sarah pensa e voi mi sembrate alquanto confusi,quindi vi propongo di superare insieme il mio labirinto.
Se alla fine sarete  ancora insieme io vi lascio in pace."
"perchè dovremmo farlo"Parlo anche a nome di Julian che mi sembra confuso,quasi assente.
"perchè se rifiuti io porto via il tuo sposo,non trovi che sarebbe un goblin alquanto paffuto.
"Sei la solita serpe"
"avanti Sarah si onesta! è più facile accusare me che guardarti dentro.
se sei riuscita da sola a superarlo dovrebbe esser uno scherzo farlo in compagnia del tuo amato.
"Accettiamo"
La sfida che mi lancia è il prezzo che devo pagare per far luce nella mia vita.
"tu sei impazzita"
Julian è furioso e mi prende per un braccio.
"fidati di me,ti prego.Ne usciremo più uniti che mai."
"Ora basta"La voce di Jareth tuona nella stanza prima che una sfera di cristallo ci colpisca.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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