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Autore: Lena Mason    26/10/2010    7 recensioni
Un nuovo campionato alle porte.
Un grosso problema per i BladeBreakers.
Una nuova sfida...
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Takao Kinomiya, Yuri
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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IL RISVEGLIO.

 

 


 

 

-Ma con tutte le persone possibili, proprio lui?- chiese ancora sorpreso Boris –questa è una bella presa per i fondelli non credete?-

 

-Non me ne frega di chi sia il donatore, l’importante è che si sottoponga al trapianto e che Elena si rimetta- disse Kai, mentre Yuri annuiva con il capo rosso fuoco alla sua affermazione.

 

-Questo è ovvio! – sbottò Boris –ma avrei preferito fosse uno di noi…-

 

-Anche io, ma accontentiamoci- disse Yuri – è molto fortunata che ci sia un donatore compatibile, non avendo nessun parente in vita-

 

Tutti i presenti sulla limousine tacquero fino all’arrivo in ospedale.

 

-Buongiorno ragazzi- li accolse sorridente Mr Taylor.

 

-Cosa c’è da ridere?- chiese burbero Kai, allibito dal comportamento dell’uomo: che fosse impazzito vedendo la sua unica figlia in quello stato?

 

- Il ragazzo ha accettato. Lo stanno preparando per il trapianto-

 

Tutti i presenti rimasero a bocca spalancata, soprattutto Kai. Quindi era vero quando diceva di amarla, non era solo smania di vincere contro di lui.

 

Ora avrebbe dovuto persino ringraziarlo, dannazione!

**

 

L’operazione fu fissata per quel pomeriggio, data l’urgenza.

 

Kai aveva appena varcato la soglia della stanza di Elena. La vide, così piccola in un letto di ospedale, pallida, intubata e sofferente.

 

Si sedette sulla sedia posta accanto al letto, di solito occupata da Mr Taylor e le prese la mano fredda tra le sue.

 

Aveva notato che il suo colorito non era pallido, ma giallastro e, chiedendo ai medici, gli avevano spiegato che l’insufficienza epatica provocava quel colorito che sarebbe sparito qualche tempo dopo il trapianto.

 

Lei era comunque bellissima per lui e mentre le accarezzava una guancia, entrò la sua amica dottoressa che sorrise a quella vista per poi dire:

 

-Dobbiamo prepararla per l’intervento. Dovresti uscire. Tra l’altro ci sono due tizi fuori che chiedono di te. Uno è anziano, l’altro è vestito in modo abbastanza..ehm..ridicolo-

 

Kai, che aveva ben compreso che parlava del presidente Daitenji e di Djman, si alzò dicendole:

 

- Faccia di tutto per salvarla-

 

-Ci puoi scommettere. Devo chiederle come fa a sopportarti- gli rispose ghignando la dottoressa, ricevendo uno dei soliti sbuffi dal ragazzo.

**

 

Raggiungendo il folto gruppo di blader nella sala di aspetto, il ragazzo dopo aver salutato il presidente e il dj, si accorse che alcuni suoi compagni stavano firmando autografi o facendo foto con i bambini ricoverati nel reparto di pediatria. Alcuni erano decisamente malati, come la bambina dai grandi occhi azzurri, cerchiati dal nero delle occhiaie, che lo stava chiamando tirandogli la sciarpa.


-Kai, vuoi fare una foto con me?- chiese con la sua vocetta infantile, ricevendo uno sguardo confuso dal blader, che annuì.

 

I genitori lo ringraziarono con lo sguardo e scattarono la foto, seguita da altre con i bambini che avevano preso coraggio. Dopotutto erano leggermente intimoriti dal blader dell’Aquila rossa.

 

Senza nemmeno accorgersene il tempo passava. Elena e Brooklin erano già sotto i ferri. L’operazione sarebbe durata qualche ora e quindi si erano già premuniti con libri e caffè per passare il tempo, dopo che i bambini se ne furono andati a riposare, con la promessa di conoscere Aliseè una volta che questa fosse guarita.

 

**

 

L’operazione durò quasi quattro ore e, come i medici informarono i ragazzi, era andata a buon fine, ma dovevano comunque aspettare qualche giorno per verificare se il corpo di Elena non subisse un rigetto del nuovo fegato.

 

Brooklin invece si stava già svegliando. I punti della ferita bruciavano quasi fossero incandescenti. Sulla soglia della porta vi era Yuri che lo guardava guardingo.

 

-Perché?-

 

-Ivanov, ho appena subito un intervento chirurgico e sono ancora intontito dall’anestesia, quindi completa la domanda perché così non capisco-


-Perché lo hai fatto? Perché le hai donato un pezzo di fegato? Cosa vuoi in cambio?-

 

-Ah questo è il problema. Non voglio nulla in cambio. Era solo un modo per cercare un po’ di redenzione per quello che ho fatto in passato e negli ultimi periodi, non solo a lei-

 

-Non pensare che sia obbligata a perdonarti per quello che hai fatto. Ti sarà sicuramente grata perché lei è fatta così. Fosse per me non mi sentirei nemmeno in debito con te-

 

-Lo so. Lei ha il diritto di odiarmi, ma ora so che starà bene. L’importante è questo-.

 

Senza aggiungere altro Yuri uscì dalla stanza, lasciando Brooklin che lentamente sprofondava nell’incoscienza.

**

 

Kai era riuscito ad intrufolarsi nella sala di rianimazione dove avevano portato Elena, grazie anche all’aiuto della sua ormai amica dottoressa.

 

Elena era addormentata e intubata. I medici avevano preferito metterla lì per controllarla ed evitare complicazioni.

 

Kai si mise il camice, i calzari, la cuffia e la mascherina sterili ed entrò nella stanza.

 

Lo avevano informato che la ragazza avrebbe dormito almeno fino al giorno dopo, ma lui aveva bisogno di vederla.

 

La osservo a lungo per vedere un qualsiasi miglioramento, ma, in accordo con quello che avevano detto i medici, il colorito non era migliorato e anche la smorfia di dolore era ancora presente a deformarle i lineamenti del viso, di solito così delicati.

 

Le accarezzò una guancia liscia e calda.

 

-Vedi di svegliarti, razza di baka! Non dovevi metterti davanti a me per proteggermi. Sono io il ragazzo era compito mio proteggere te! Dovevo esserci io lì-

 

La ragazza non dava segno di averlo sentito. Kai non vedeva l’ora di sentire ancora la sua voce. Fece per andarsene ma la mano della ragazza strinse la sua facendolo stupire.

 

 

**

 

I passi di Kai echeggiavano nel corridoio. Raggiunse i suoi amici, trafelato e con indosso ancora gli abiti sterili.

 

-Lei- iniziò prima di piegarsi senza fiato- lei ha stretto la mia..mano-

 

Tutti lo guardarono mentre uno dei medici, con uno sguardo di rimprovero, gli disse:

 

-Sorvolerò sul fatto che ti sei intrufolato in sala rianimazione, ma sei certo di quello che dici?-

 

-Si, non sono ancora rimbambito -

 

Il medico gli diede le spalle e si diresse verso la stanza della ragazza.

**

Elena aprì gli occhi. Sentiva qualcosa in gola che le provocava bruciore e difficoltà a deglutire. La stanza era in penombra e riusciva solo a distinguere i monitor illuminati alla sua destra da dove provenivano dei ‘bip’ che indicavano le sue funzioni vitali.

 

Era leggermente stordita e sentiva un dolore reso vago dai residui dell’anestesia e dalla morfina all’altezza del fegato. E fu questo che le fece ricordare tutto quello che era successo quella sera, facendo aumentare i bip dei monitor in contemporanea con l’accelerazione del suo cuore. Doveva sapere dov’era e se stava bene.

 

Mentre si agitava per liberarsi dai tubi e dai macchinari quando una mano gentile, ma ferma la bloccò.

 

-Stai calma,Elena- le disse la voce conciliante del medico –sei appena stata operata al fegato, quindi non agitarti o i punti si apriranno. Il ragazzo dai capelli bicolore aveva ragione allora- le disse togliendole il tubo che l’aiutava a respirare – ti sei già svegliata-

 

Lei, tossendo, gli chiese con voce roca:- lui sta bene?-

 

-O si. Mai stato meglio. Vedrai che appena gli dirò che ti sei svegliata correrà qui-.

 

Le sorrise e si mise ai piedi del letto e compilare la cartella clinica.

 

-Bene, i tuoi valori sono ottimi. Dovrai rimanere in ospedale per un po’ per evitare complicazioni-.

 

-Chi?- chiese a fatica la ragazza, con la gola secca nonostante il bicchiere d'acqua appena bevuto.

 

-Intendi chi ti ha donato il fegato?-

 

-Si-


-Un ragazzo alto con degli strani capelli arancioni-.


-Cosa?- cercò di urlare lei, riuscendo solo ad aumentare il dolore alla gola infiammata. Vedendola agitata il medico, per evitare la riapertura della ferita, la sedò, facendola addormentare.

**

 

I ragazzi andavano e venivano dall’ospedale per trovare Elena, che la mattina del quinto giorno scalpitava e aveva voglia di scappare da quella trappola bianca e dalla puzza di disinfettante.

 

- Ma allora è vero?-

 

-Si Elena! Sono giorni che mi chiedi se è vero che Hito è morto e che Brooklin ti ha donato il fegato-

 

-Yuri, ma Kai dove diavolo è?-

 

-Nonostante lo odiasse deve preparare il funerale del vecchio essendo l’ultimo parente vivo. E poi deve firmare le carte per il passaggio di eredità. Quel bastardo diventerà multimilionario-

 

-Tse. Multimilionario o no dovrà spiegarmi perché non si è ancora fatto vedere dopo cinque giorni dal mio risveglio!-

 

-O avanti, non fare la capricciosa. Ci sono io!-

 

-Cretino, c’è una bella differenza tra te e lui. A meno che tu non voglia baciarmi per sostituirlo-

 

-NO! Io ho Julia!- rispose lui arrossendo.


-Ecco! Allora cerca di trascinare qui quel cretino, minaccialo se necessario. Se non viene ora digli pure di non farsi più vedere da me-

 

-Non credi di esagerare?-

 

-No! Se davvero mi amasse sarebbe qui con me! O almeno avrebbe trovato cinque minuti del suo tempo per venire a trovarmi, no?-.

 

**

 

Kai era per l’ennesima volta nello studio del notaio al quale il vecchio bastardo aveva affidato il testamento. Lo avevano già letto e lui era l’unico beneficiario. Il vecchio lo aveva designato perché ‘..meglio a quell’inutile di mio nipote, che ad un estraneo’ riprendendo le sue esatte parole.

 

Ovviamente non lo aveva fatto per affetto, ma per convenienza. Kai non era per niente felice di questa decisione. Certo diventare multimilionario era un’occasione più unica che rara, ma comportava troppe responsabilità per i suoi giovani diciotto anni.

 

‘si vogliono dare una mossa sti pinguini?’ pensava Kai, battendo il piede sul pavimento di parquet ‘devo andare da Elena. Si è svegliata da cinque giorni e non sono ancora andato a trovarla. Sarà furiosa. Però sono sicuro che si sfogherà un po’ con Yuri…’ concluse ghignando.

 

-Bene, Mr Hiwatari. Abbiamo finito. La aspettiamo lunedì mattina per le ultime pratiche e poi diventerà il nuovo presidente della Hiwatari Group.

 

-Mi sta dicendo che posso andare?-

 

-Sì, buon week end-


Senza dire nulla corse fuori. Prese un taxi e si ritrovò davanti all’ospedale. Non aveva nemmeno preso in considerazione l’idea di cambiarsi, fino a quando non vide gli sguardi lascivi delle giovani infermiere. Kai Hiwatari con il completo elegante era uno spettacolo mai visto. Persino la sua amica dottoressa sogghignava nella sua direzione.

 

-Beh, so che ti devi far perdonare da Elena, per l’assenza ma venire vestito così…-

 

-Non ho tempo da perdere. Qual è il numero della camera?-

 

-256- rispose la ragazza alla reception arrossendo quando Kai la ringraziò guardandola negli occhi.

**

Elena si era appena svegliata e dopo le visite di routine stava facendo colazione. La porta si aprì e lei convinta di vederci entrare Yuri, ma trovandosi davanti Kai in completo spalancò la bocca. Aveva l’istinto di alzarsi e abbracciarlo, ma visto che non si era presentato per cinque giorni doveva fargliela pagare.

 

-Ci conosciamo?- gli chiese, incrociando le braccia al petto.

 

- Oh avanti Elena. Sai benissimo chi sono e so anche che sei furiosa, me lo ha detto Yuri. Scusa se non sono venuto prima, ma i pinguini mi hanno trattenuto?-

 

Malgrado tutto Elena lo guardò incuriosita e chiese:- pinguini?-

 

-Sì, i notai e avvocati del vecchio. Mi hanno tartassato da domenica, quando è morto. Prima il funerale, che si è tenuto martedì, e ora quella dannata eredità. Da lunedì sarò il presidente della Hiwatari Group. Come se mi importasse –

 

-Sinceramente nemmeno a me-

 

Senza che se ne accorgesse la ragazza era scesa dal letto e ora era di fronte a lui con addosso una camicia da notte bianca con i disegni di tanti animaletti.


Lui la guardo sorridendo e disse:- quella dove l’hai presa?-

 

Elena mise il broncio e disse:- lascia perdere…quando ho detto a mio padre che avevo bisogno di una camicia da notte mi si è presentato con questa…pensa sia ancora una bambina-

 

-se metti quel broncio, lo sembri davvero- le disse lui avvicinandosi e accarezzandole la guancia- è bello sentire di nuova la tua voce e vederti in piedi-

 

-E’ bello vederti con questo con completo- gli rispose lei gettandosi addosso al blader e allentandogli la cravatta –anche se così è molto meglio. Sei ancora più sexy-

 

-Piantala di fare queste moine. Sono sei giorni che non vedo, sfioro e bacio e sono piuttosto suscettibile…-

 

-Beh, per alcune cose dovrai aspettare, ma puoi baciarmi, non morirò-

 

Lui la prese e la baciò con urgenza e passione, lasciandola senza fiato.

 

Alla fine del bacio appoggiò la fronte su quella della ragazza:- mi sei mancata…ti amo…-

 

-Anche tu mi sei mancato…e ti amo…tanto-

 

Si baciarono ancora e avrebbero continuato per molto, ma la dottoressa Camille, così si chiamava l’amica di Kai, li interruppe dicendo che Elena doveva riposare e che non poteva fare sforzi.

 

Kai se ne andò imbarazzato dallo sguardo eloquente lanciatogli dalla dottoressa e, prendendo un altro taxi si diresse a villa Taylor.

 







 

Yunalesca_valentine: no lascia Itachi e Sasuke lontani da me…il loro emogas mi ucciderebbe e poi Elena ce l’ha fatta…..

 

 

Pilatigirls: ed ecco che pel di carota si redime un attimo…ha fatto davvero un bel gesto a dare il suo fegato a Elena…speriamo che non diventi pazza come lui….

 

 

DarKAngeL91: ci avevi azzeccato??il donatore era quello che credevi? Spero che la tua sanità mentale sia ancora integra…



_Giuly_:  visto che Elena sta bene? Comunque era Brooklin, almeno un po’ diventa simpatico….



Halley Silver Comet: sono contenta che tu abbia detto la tua sulla mia storia… obbiettivamente all’inizio Elena era da biasimare praticamente sempre visto che non sapeva tacere….e così anche Kai….quindi su questo hai pienamente ragione così come hai ragione ne dire che forse i testi appesantiscono un po’ la lettura… per i vestiti mi dispiace per le lunghe descrizioni, ma a me piacciono davvero. Non solo degli abiti,ma anche di luoghi e persone…e se ti fa piacere anche a me non interessa la moda, anzi….^^ siamo due contraddizioni…se ti va fammi vedere qualcuno dei tuoi disegni mandandomeli via mail…solo una cosa non ho ben capito…ma la mia storia almeno un po’ ti è piaciuta?

   
 
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