AVVENTURA
PER I NOSTRI EROI
Il terrore dilagava nella stanza. In un grande edificio giallo, cinque ragazzi erano rinchiusi nell’atrio, nell’attesa del loro turno. Scalpitavano, urlavano, si disperavano. Dai loro occhi si poteva leggere solo la paura per il destino che li attendeva dietro quella porta.
«Non ce la posso fare.»
«Stai calma!»
«NO!!» la ragazza incominciò a saltellare per scaricare la tensione. Era l’ultimo round, dopodiché addio a tutto.
Fuori dell’edificio…
«Mah… com’è cambiata! Siamo sicuri che sia lei?»
«Certo zuccone! Non la riconosci??»
«Sì, ma non era così paurosa, prima!»
«Probabilmente era coraggiosa per il potere saiyan» spiegò una vecchietta che volteggiava nell’aria sopra una sfera di cristallo. L’uomo con cui parlava si grattava i capelli ribelli pensieroso. Non aveva ancora capito molto di tutta quella faccenda. Erano passati dieci anni dal loro ultimo, bizzarro, incontro.
«Non è cresciuta molto quella gnometta»
«Vegeta! Sei sempre così gentile, eh! Poi parli proprio tu d’altezza!» la moglie lo rimproverò, come sempre. Ultimamente era molto nervosa… lei invecchiava e suo marito sempre giovane. Certo, le aveva spiegato che essendo nati per combattere, il loro corpo si manteneva giovane più a lungo e tutto il resto… ma il suo orgoglio femminile non lo accettava di certo!
«Ehi donna, bada a come parli!»
Ci volle l’aiuto del figlio Trunks, ormai un bel giovanotto di 18 anni, per calmarli.
«Oddeo Tere, ho paura!»
«Anche io!»
«Sì ma adesso tocca a me!C’è solo un modo per superare la paura…» Teresa s’incuriosì, fissò molto attentamente l’amica, come se fosse un oracolo di sapienza. Era disposta a tutto, purché le passasse questo dannato terrore «Potere della ragioneria, vieni a me!»
«Avete sentito?!
La ragazza al suo fianco ha pronunciato una
formula simile a quello delle Sailors!» i guerrieri Z erano
sull’attenti. Come
poteva una comune terrestre trasformarsi? Goku continuò a
parlare «Non sarà una
terrestre. E’ per forza un’infiltrata…
Sailor Ragioniera!» calò il silenzio…
«Baka...»
«Deb, sei incredibile!» Teresa scoppiò a ridere e così i presenti. «Adesso ci provo anche io! Potere della ragioneria, vieni a me! E ti prego… fammi passare questo benedetto orale!» scoppiarono ancora a ridere e la tensione si allentò per qualche minuto, finché un uomo sulla cinquantina, brizzolato e con gli occhiali storti, uscì dall’ “aula delle torture”. Si avvicinò al gruppetto tremante con un sorrisetto compiaciuto.
«Bene, il prossimo candidato può entrare» Deborah andò nell’aula, seguita da tutti i presenti, tranne Teresa. Dopo era il suo turno. Ancora un’ora e avrebbe affrontato forse la prova più difficile fra quelle precedenti: l’orale di maturità. Aveva occupato ben 5 sedie con libri, appunti, acqua e cibarie. Continuava a sfogliare nervosa il libro, sperando che all’ultimo momento le entrassero in testa quelle piccolezze mai imparate durante l’anno. Si era impegnata tanto, cercando sempre di mantenere dei voti alti, nonostante i brutti periodi. E nei momenti di sconforto e debolezza, sapeva che aveva delle persone preziose al suo fianco: i suoi amici. A differenza degli anni precedenti, dopo la favolosa avventura nel mondo degli anime, era riuscita a farsi dei veri amici. Forse aveva trovato il coraggio necessario per fidarsi nuovamente proprio da quell’incontro. Ancora li vedeva, i suoi amici strani. La tenevano stretta per non farla cadere in quel vortice buio. Inconsciamente, toccò il braccialetto di Vegeta. Quell’ora di interrogazione non era altro che una delle tantissime prove che avrebbe affrontato nella vita. Doveva entrare a testa alta e con la mente lucida.
«Finalmente è finita!Che liberazione!» a parlare fu Deborah, uscita trionfante dall’aula.
Dopo pochi minuti entrò Teresa.
«Uhm, non c’è più… ehi sta uscendo della gente dall’edificio, meglio nascondersi» il gruppo Z si mimetizzò dietro la palestra per non farsi scoprire dai comuni terrestri. Dopo un’ora uscì anche la loro amica, contenta ma stanca, che abbracciava ogni persona conoscesse ricevendo tanti complimenti per la sua performance. Prese il cellulare, cercò il numero e chiamò «Senseiiii!! E’ finita!! Ce l’ho fatta!» iniziò a parlare e ridere al telefono. Era felice.
Notò una piccola cresta fra i cespugli. “Ma quelli… Naah!” ma distolse subito il pensiero.
Goku e compagni si allontanarono; non volevano rovinarle quel momento. Ci sarebbe stato tempo per parlare di argomenti più seri.
«Mamma! Papà! Sono a casa!» tornò a casa e dopo i vari festeggiamenti e racconti con la famiglia, decise di andare a fare un riposino, il mal di testa post-maturità la stava uccidendo.
Aprì il cassetto e trovò gli altri due gioielli dell’avventura: la collana e il bracciale-sailor. Prese in mano la collana e la aprì per ammirarne il contenuto: la perla rossa. La girò un paio di volte controluce per guardare le sfaccettature e le sfumature. Ma ad un tratto… si illuminò. Sentì di nuovo quell’energia, la stessa che aveva durante il periodo con gli Anime, ed era come se si stesse risvegliando da un lungo sonno. Teresa sentì l’energia passarle sulla mano. Spaventata, la ributtò nel cassetto e si catapultò nel letto.
«Sei
mia. Piccola
Teresa. Il momento è giunto. Non farmi più
aspettare. Ho bisogno di te» una
mano scheletrica la stava per avvolgere, la stessa di qualche anno fa.
«Vieni
da me…»
«Svegliati è solo un incubo!»
Teresa si svegliò urlando e ansimando. Con gli occhi sbarrati e pieni di lacrime fissò per qualche minuto le coperte. «Teresa? Stai bene?» si girò e incontrò i dolci occhi di Goku, che la guardavano con fare paterno.
«Non…»
«Stai tranquilla, era solo un sogno»
Piantò nuovamente un urlo, ancora più acuto di prima «Non è possibile!!» si raggomitolò in un angolino del letto.
«Come sempre, la spaventi, Kakaroth» Vegeta. Di nuovo davanti a lei.
«C-che ci fate voi qui?»
«Bel modo di salutare, tsk» appoggiato alla scrivania, Vegeta non perdeva un attimo per far conoscere al mondo il suo sarcasmo.
«Sì,
ok. Ciao, benvenuti
e tante care cose. Ora ditemi che diavolo ci fate qui!Oddende se vi
vede mia
madre vi ammazza… mi ammazza!»
«Tranquilla,
li abbiamo
addormentati… con metodi dolci, stai calma» Goku
sorrise fiducioso nella
speranza di rasserenare l’amica, alquanto spaventata. Lei
trasse un respiro
profondo e fece il punto della situazione.
«Perché
siete qui?»
guardava i presenti con occhi preoccupati. Se loro erano lì,
di sicuro non
portavano belle notizie.
«Bè…
abbiamo sentito un’aura
malvagia, ma non sapevamo da dove provenisse Poi Baba ci ha riuniti e
spiegato
di chi era. Vedi, lei quella volta, quando ci disse che aveva
inavvertitamente
aperto i varchi, bè… era sotto incantesimo.
Abbiamo deciso di raggiungerti, con
il suo aiuto, per proteggerti» mentre le parlava, Goku, le
accarezzava i
capelli. A quanto pare la vedeva come una figlia…
«Proteggermi?
Perché?
Sono in pericolo?»
«Non
ricordi? E’ chiaro
che questa entità voglia te» questa volta parlo
Vegeta. Si guardarono negli
occhi, in silenzio. Solo in quel momento la ragazza notò che
Trunks e Goten
erano pressoché della sua età.
«Uhm…
ma voi non siete
gli stessi dell’altra volta. Insomma, Trunks e Goten erano
piccoli!Sono passati
solo tre anni!» i presenti aprirono la bocca per poi
richiuderla. Nuovamente il
principe, parlò.
«Sono
passati dieci anni,
gnometta»
«Gnometta
a chi??Comunque
sia sono tre gli anni!»
«Dieci!»
«Tre!»
«Dieci!!»
«Tre!!»
«Smettetela!
Avete
ragione tutti e due!» proferì Baba, rimasta in
silenzio fino ad ora «Fra i
nostri mondi, il tempo passa in modo diverso. Da noi sono passati dieci
anni,
mentre da loro soltanto tre» In effetti, ora che ci pensava
Teresa, la cosa
aveva un senso. Nel mondo di Dragonball il tempo passava sempre veloce,
evidentemente questa caratteristica è rimasta. Infondo, sono
frutto della mente
umana; solamente dei disegni… che vivevano davanti a lei,
ora.
«Non
potete stare qui,
comunque. Si vede che siete degli anime. Scatenereste un bel putiferio
nel
mondo. Che si fa?»
I
presenti ci pensarono a
lungo.
Ma
solo uno proferì
risposta.
«Boh!»
sorridendo, Goku
parlò.
«COME
SAREBBE A DIRE BOH!
NON POTETE RESTARE QUI! ASSOLUTAMENTE NO! HO APPENA FINITO LA SCUOLA,
QUESTA è
LA MIA ESTATE E NON HO INTENZIONE
DI
METTERMI A COMBATTERE!» urlò furiosa contro i
presenti, puntando il dito su
ognuno di loro. «Voglio andare a prendere il sole, divertirmi
e spassarmela,
avete capito? Non ho intenzione di pensare a nulla di serio, quindi ora
voi
andate da questa fantomatica entità e la riempite di botte
come i saiyan sanno
fare» sbuffò per un paio di minuti, dicendo cose
senza un nesso logico.
«Potresti
non avere più
una tua estate, se non ci
aiuti»
Teresa guardò il suo interlocutore, Vegeta. Che aiuto poteva
dare lei? Era una
semplice umana, una di quelle persone che i professori di educazione
fisica
guardano con disprezzo perché secondo loro non saprebbero
aprire un barattolo
di cetrioli sott’olio da soli; quelle persone graciline e
sbadate che si fanno
male ovunque. Come poteva aiutare dei Saiyan? I forti e valorosi
guerrieri, i
più potenti dello spazio, avevano bisogno di lei?
«Forse
non vi è chiaro
una cosa. A quanto ho capito, in quella specie di avventura marziana
che
abbiamo vissuto tre anni fa, io non ero me stessa. Per qualche strana
ragione
assorbivo i poteri di chi mi stava intorno. In quel caso ero forte. Ma
qui
siamo nel mondo reale-o almeno per
me- sono una persona qualunque. Voi siete gli eroi, voi siete forti,
voi ve la sbrigate
da soli! E ora, se volete scusarmi, mi stavo riposando dato che ho
avuto una
giornata pesante!» detto questo riprese le sue coperte e si
girò dalla parte
opposta, dando le spalle ai presenti.
I
presenti si guardarono
titubanti. Goku cercò di chiamarla ma per tutta risposta lei
ringhiò.
«C’è
un piccolissimo
particolare che non ti abbiamo ancora detto» la ragazza fece
finta di non
ascoltare le parole di Bulma «Vedi… quando tu sei
venuta nel nostro mondo, eri
forte. Una saiyan. Ora noi siamo nel tuo, un pianeta popolato solo ed
esclusivamente da terrestri, animali, vegetali… nessun
raggio luminoso, nessuna
sfera di energia…» Teresa si girò e la
guardò con occhi sbarrati. «Quel che
voglio dire è che i Saiyan qui…»
«… sono umani» concluse la ragazza.
Scusate il ritardo nel postare. Ma le prime settimane dopo la pubblicazione ero molto giù.Non risponderò ad ognuno singolarmente, ma ringrazio chi ha recensito, chi crede in me e nella fanfiction che pian piano sta rivivendo. E' vero, non sono una grande scrittrice e forse non lo sarò mai, ma mi impegno nel mio lavoro.
Spero che appreziate il mio stile e vogliate seguirmi =)
Comunque, per rispondere ad alcune, non sposto la storia nel fandom cross-over (sì, so benissimo cos'è-.-) semplicemente perchè i personaggi di dragonball hanno più spicco nella mia storia e si capisce palesemente leggendola. E no, non lo faccio per avere più recensioni, perchè se fosse così non la lascerei in un fandom che ormai più nessuno segue.
Ringrazio le letture e chi mi ha sostenuto :) soprattutto Ariadiluce e Suikotsu.
_Lady_ ^^