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Autore: Rota    28/10/2010    4 recensioni
Ci si vestiva bene – ci si rendeva quantomeno presentabili – si aspettava di raggiungere il proprio patner, si andava con lui al luogo di ritrovo generale, si stava con lui tutta la serata e magari, al finire, si concedeva qualcosa di tanto inatteso quanto assolutamente gradito. No, non un bacio, ma la semplice considerazione di non essere stato un pessimo intrattenitore.
Era così semplice e così normale, tutto quello. Perché la normalità, in certi frangenti, poteva risultare assolutamente e innegabilmente tranquillizzante.

**Per l'Halloween Party di Fan World**
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Luna Lovegood
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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HarryLuna *Autore: Rota
*Titolo: Così semplice…
*Fandom: Harry Potter
*Personaggi/Pair: Luna Lovegood, Harry Potter/ HarryLuna
*Prompt: Pozioni magiche
*Genere: Fluff, Introspettivo
*Avvertimenti: Flash fic, Missing Moment, What if…?
*Rating: Verde
*Note: E’ la prima volta che mi cimento in un pair simile, per quanto mortalmente mi piaccia. Ho preso al balzo il fatto che fosse Halloween e, con il mondo di HP, ci andasse praticamente a pennello XD E’ possibile che io abbia reso Harry un po’ OOC, anche solo per il fatto che va dietro a Luna. Ma non importa, io mi sono semplicemente divertita così XD Cito, come si avrà capito, il momento in cui Harry chiede a Luna di andare con lei alla festa di Lumacorno, facendo un parallelismo con un’altra ipotetica festa, quella di Halloween.
Spero almeno di avervi regalano un piccolo sorriso sincero <3





Così semplice…




Era così semplice, per gli studenti di Hogwarts, immaginare lo svolgersi di una festa degna di questo nome.
Ci si vestiva bene – ci si rendeva quantomeno presentabili – si aspettava di raggiungere il proprio patner, si andava con lui al luogo di ritrovo generale, si stava con lui tutta la serata e magari, al finire, si concedeva qualcosa di tanto inatteso quanto assolutamente gradito. No, non un bacio, ma la semplice considerazione di non essere stato un pessimo intrattenitore.
Era così semplice e così normale, tutto quello. Perché la normalità, in certi frangenti, poteva risultare assolutamente e innegabilmente tranquillizzante.
Andando invece nel campo sconfinato dell’imprevedibile, si scivolava – senza possibilità alcuna di appello – in una moltitudine di eventualità che, man mano cresceva l’ansia e scemava la lucida ragione, diventavano sempre più spaventose e terrificanti.
Come dimenticare, per esempio, quell’orrendo e gigantesco cappello a forma di leone, tutt’altro che discreto e silenzioso? O quegli orrendi, orrendi orecchini di color arancione che ballavano ogni volta che il capo si muoveva leggermente, attirando così anche l’attenzione della persona più distratta?
Luna Lovegood, da questo punto di vista, rappresentava una sorta di minaccia incombente che gravava su chi aveva l’intenzione di starle accanto o vicino. Non tanto perché fosse effettivamente una persona stupida e priva di morale, quanto piuttosto perché la sua cosiddetta “normalità” non veniva considerata dalla maggioranza delle persone comuni – almeno, nella parte predominante dei suoi aspetti.
Lo sapeva bene Harry che, per diversi casi fortuiti del destino, si era ritrovato, quasi per caso e sicuramente senza rendersene minimamente conto, a dover affrontare la questione proprio con la diretta interessata.
Quella volta le parole gli erano scivolate fuori dalla bocca prima che lui potesse in qualche modo fermarle. Come macigni che, dalla coscienza schiacciata, erano rotolati lontani lasciando il petto del giovane Potter libero di respirare.
Perché era stato semplice, anche quello, tanto semplice da parere irreale – da provarne in effetti un poco di paura, all’inizio.
Destabilizzava il modo con cui si poneva di fronte alla realtà, con la stessa innocenza e la stessa sicurezza di un bambino che non può dubitare della propria fede. Se solo quella fede fosse stata condivisa, sicuramente Harry ne sarebbe stato decisamente più contento.
Illogica e spiazzante semplicità, di fronte ad una realtà sempre più bisognosa di finzioni e di maschere. Questo, della signorina Lovegood, spaventava e irretiva al tempo stesso.
Ma quando si soppesava sui piatti della bilancia i pro e i contro, l’esito del quesito era fin troppo chiaro alle coscienze. E benché magari il pudore ne avrebbe in qualche modo risentito, certo l’anima ne sarebbe stata sicuramente più lieta.


Niente pozioni magiche, con Luna. Niente incantesimi, niente magie, niente sotterfugi – non sarebbero serviti a nulla.
Solamente, un animo sincero e modesto da porgere assieme a parole gentili.


-Verresti con me alla festa di Halloween, stasera?-
-Certamente! Mi farebbe davvero tanto piacere, Harry!-
-Bene, ne sono contento!-
-Anche questa volta come amica?-
-No, questa volta no…-
Ancora una volta, l’aveva vista sorridere – così magnifica
   
 
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