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Autore: Huntres    28/10/2010    0 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo quella parte passarono due mesetti e la fine della scuola arrivò,
naturalmente gia da un mese avevamo saputo i ruoli,
beh ci era andata male direi, lui era Otello ed io Desdemona,
tutto questo spettacolo senza dividere le parti, ognuno le sue complete.
Disperata gia nel dover imparare il tutto, mi disperai al pensiero di dover passare 2 ore a recitare di essere sua moglie.


_______________________*


Il giorno dello spettacolo la platea era gremita di gente,
guardavo attraverso un palchetto al buio appena prima del palco e del retroscena,
lo spettacolo stava per incominciare e di lui ancora niente,
se si fosse ammalato la parte sarebbe passata a un altro, lo speravo con tutta me stessa.

Purtroppo pochi minuti prima dello spettacolo arrivò di corsa,
entrambi vestiti con abiti medievali ci guardammo ed entrammo sul palco.

Con la convinzione dell’essere professionale e di essere li solo per passione riuscii a non pensare a chi avevo davanti,
lo spettacolo andò alla grande e arrivò troppo presto il momento dei saluti finali.

In fila accanto a lui inchini e ringraziamenti, inchini e ancora inchini, poi, il tendone si chiuse,
ci fu un applauso fra noi e Luca mi fece un inchino per ringraziarmi, mi prese la mano e fingendo un “baciamano” mi strinse e mi trascinò dietro di lui.

Iniziò a camminare sempre più velocemente attraverso il corridoio dei palchetti.
“Fermati, fermati!! Dove mi stai portando?? Lasciami subito! Ti prego, fermati, mi fai male! Lucca cazzo fermati!!” iniziai a urlargli dietro, il teatro in poco tempo sembrava essersi svuotato…

Mi lasciò poco prima dell’entrata della platea,
poi entrò,
rimasi li a contemplare la mia mano dolorante poi uscì e mi strattonò di nuovo,
entrai anche io con lui in platea.

“Ma che c’è?Che vu..” quando alzai gli occhi il tendone del palco era illuminato solo in parte, lasciando tutto il resto della stanza buia,
e in quel pezzo di tendone illuminato spiccava uno striscione con su scritto:
“Perdonami, ti amo e ti ho sempre amato…”

E lui si avvicinò a me quasi pregandomi:
“Ila… io ti ho sempre amato, ma ho sempre avuto paura della tua reazione, quella giornata fu splendida, per la prima volta era vero amore ciò che stavo facendo, ciò che sento e che sentivo è un’emozione indescrivibile, che mai nessuno può capirla se non la si prova, e spero che tu provi la stessa cosa per me, io ti amo, e qui te lo prometto”
si inginocchiò
“ti amo e ti rispetterò per sempre… E ora lo so che sono un disgraziato, che mi vorresti morto, che mi odi e tutto il resto… ma ti prego, vuoi stare con me, ora e per sempre?”

Rimasi sbalordita con i miei occhi inchiodati sui suoi,
ero senza parole,
cosa dovevo dirgli? Io lo amavo, è vero, non avrei mai potuto odiarlo,
e anche mentre quella volta gli avevo urlato contro tutte quelle cose non le pensavo veramnete, e l’avevo gia perdonato prima di prendere fiato…
Cosa fare? Decisi per il mio bene.









“Si, ti amo”







Si alzò e mi baciò.
  
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