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Autore: IAmWillyWonka    29/10/2010    1 recensioni
ogni notte sempre lo stesso sogno... posso pecepire il suo dolore la sua sofferenza... mentre lei cade... la mia anima si distrugge. chi cosa sono in realtà? i suoi occhi, i suoi capelli, il suo viso sono identici ai mei il suo nome era Theresia...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Crimson Butterfly'
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ff 2 cap 3 cap.3 theresia "hikari"


chiusi gli occhi sentivo la mia testa volteggiare nell'aria l'unica cosa che riuscivo a sentire erano le braccia di zero che mi stringevano forti... poi un odore dolce penetrò le mie narici era invitante... come quando davanti a voi viene messa la vostra pietanza preferita... mi avvicinai sempre di più a quel profumo mai assaporato ma famigliare allo stesso tempo... era estasiante desideravo tanto sapere cosa fosse quella fragranza desiderata sia
dalla mia gola sia dal mio corpo.
[è delizioso vero? questo profumo...]
"si... lo è!"
[vorresti averlo tutto per te?]
"si..."
[allora prendilo... cosa stai aspettando?]
una voce femminile risuonava nella mia testa era famigliare mi sembrava di conoscerla... quelle parole risvegliarono qualche cosa in me facendomi seguire ancora più desiderosa quel profumo... le mie glabra sfiorarono una superficie morbida e delicata sotto di essa si nascondeva quello che bramavo... con la lingua andai a gustare la superficie che mi separava da quella dolcissima fragranza.
[è tuo.. prendilo forza...]
ormai li mio corpo cadde vittima di quella voce che sembrava essere entrata in possesso del mio corpo le mie labbra si posarono sopra quella superficie poi lasciai fuoriuscire le zanne da esse per conficcarle su quella morbida superficie lacerandola facendo risalire da essa una sostanza semi liquida, calda e dolce che discendeva giù per la mia gola placando quella sete che per giorni aveva torturato il mio corpo... qual'era la fonte di quel preziosissimo nettare...
quel sapore tanto estasiante si diffuse in tutto il mio corpo...
[è tuo... appartiene a te...]
"cosa?"
[il suo... sangue!]
- hika...ri... perché? hikari! -
al suono di quella parola un brivido percorse la mia schiena sbarrai gli occhi e feci fuoriuscire le zanne dal collo di zero, gemette dal dolore mi alzai rapidamente dal letto rifugiandosi in un piccolo angolo della stanza e mi lasciai cadere a terra mentre posi le mani davanti ai miei occhi ma qualcosa bagnò il mio viso... rivolsi lo sguardo sui palmi delle mie mani, rosso... erano sporche di rosso... il rosso del sangue... il sangue di zero.
alzai lo sguardo incrociando le iridi color ametista di zero mi osservava sconvolto incredulo... premeva una mano sul collo bloccando la fuoriuscita del sangue mente una ciocca dei suoi capelli argentei era stata sporcata da quel liquido crimesi... si alzò lentamente e si avvicinò a passo lento verso di me... i suoi occhi non riuscivo a guardarli... perché mi guardava in quel modo? perché mi guardava come se volesse assumersi la colpa di ciò che era successo?
"no! non guardarmi così! ti supplico... guardami con disprezzo ma non così!"
- STA LONTANO! non avvicinarti... ti prego... -
- hikari... -
 spinsi sempre di più le spalle contro l'angolo come se volessi essere risucchiata al suo interno strinsi le ginocchia tra le braccia mentre affondavo su di esse il mio volto... percepii zero avvicinarsi sempre di più a me fin che sentii la sua mano carezzarmi dolcemente la testa, alzai rapidamente il volto ed incrociai il suo sguardo con il mio, si era inginocchiato davanti a me mi guardava dolcemente... questo mi faceva sentire ancora più meschina e disgustosa... la sua mano scivolò sul mio viso carezzandolo amorevolmente, scese sulle mie glabra pulendo una piccola goccia di sangue che era scivolata fino al mento... poi mi afferrò portandomi a se, stingendomi, cullandomi tra le sue braccia...
- sta tranquilla... ormai e tutto finito... -
"come puoi consolarmi dopo quello che ti ho fatto? come puoi stringermi tra le tue braccia e parlarmi così dolcemente? odiami... ti supplico odiami altrimenti rischio d'impazzire!"
- no... STA LONTANO!!! -
lo allontanai da me alzandomi da terra rapidamente uscii dalla stanza e indossai i primi abiti che mi capitarono a tiro
- hikari aspetta! -
superai la porta di casa e cominciai a correre per la strada innevata corsi ad una velocità tale da non rendermi conto di ciò che mi circondava tranne la bianca distesa che dominava l'intera città.
mi fermai guardandomi in torno... strinsi le spalle per il freddo poi mi accorsi che indossavo solamente un paio di jeans neri ed una felpa a quadri verdi e neri... "che razza d'idiota che sono! zero ha ragione quando mi da della scema!
... zero... oh dio! che cosa ti ho fatto?" lentamente ripresi a camminare mentre sentivo il mio corpo congelarsi... la città era totalmente deserta ma qualcuno di tanto in tanto passava con buste piene di spesa...
improvvisamente qualcosa attirò la mia attenzione...
- mamma per natale prepari il nabe? -(tipico piatto invernale giapponese)
- si che bello! mangiamo il nabe! -
- va bene se promettete di aiutarmi! -
- promesso! -
- si! promesso! ci aiuta anche papà... vero papà! -
- certo! -
era una normale famiglia di essere umani... una normalissima e felice famiglia, quello che per una vita avevo desiderato, "stanno programmando... la vigila di natale" il 24 dicembre è il giorno che tutti noi passiamo con i nostri cari... è una notte da festeggiare con la propria famiglia... era tutto quello che io non avevo mai potuto fare... ormai la mia famiglia non c'era più e per nove anni sono cresciuta dentro un agenzia di hunter, dove non esisteva ne natale ne capodanno ne qualunque tipo di festa esistente al mondo, ma in fondo io non avevo mai festeggiato il natale con la mia famiglia, mamma e papà erano sempre fuori a dare la caccia ad un qualche demone o spirito malignino, mentre mia sorella era sempre fuori ad allenarsi... ed io rimanevo a casa completamente sola, questo è quello che ricordo da quando ho memoria...
però ricordai che ci fu un anno in particolare... l'anno in cui ricevetti per la prima volta gli auguri alla viglia di natale...


[ era il 24 dicembre mi trovavo davanti al davanzale della finestra ad osservare cosa ci fosse al di là di essa... fuori era buio però di tanto in tanto qualche luce brillava facendo risplendere i candidi fiocchi di neve che cadevano leggeri sulla strada ghiacciata coprendola come un candido lenzuolo...
"la neve è triste... proprio come me..." aprii la porta di casa uscii richiudendola dietro di me mi sedetti sopra il piccolo muretto in pietra davanti casa mia, mi sedevo li ogni anno aspettando che qualcuno arrivasse quella notte faceva molto freddo, ma io non demordevo rimanevo li a sperare che "qualcuno" tornasse a casa... era così tutti gli anni, aspettavo... aspettavo... fino al mattino seguente per poi ritrovarmi la mattina seguente a letto con la febbre... quella notte faceva veramente freddo la neve continuava a cadere... rimasi lì per circa un ora e già cominciarono a farsi sentire i primi starnuti... il freddo diventava sempre più inteso... sentivo le mie gambe congelarsi... chiusi gli occhi che bruciavano a causa del aria ghiacciata... quando li riaprii... davanti a me vidi due grandi occhi viola che mi guardavano severi e preoccupati, i suoi capelli d'argento sembravano ancora più belli sotto il candido riflesso della neve...
- hikari! cosa ci fai qui fuori? hai per caso intenzione di morire assiderata! -
-zero-chan...  io... sto aspettando... -
- ma chi diavolo stai aspettando di tanto importante da rimanere fuori con questo freddo? -
- ... qualcuno... -
- ma sei scema o cosa?! non senti che freddo?! dovresti stare a casa con la tua famiglia! -
- io sono sola! -
- eh? -
- sono sola... è per questo che sto aspettando... aspetto che arrivi qualcuno di loro -
zero mi afferrò una mano facendomi scendere dal muretto mi abbraccio forte... sentivo il suo calore avvolgermi dolcemente... non riuscii a trattenere uno starnuto che risuonò nell'aria con un suono acuto e penetrante...
- stupida testona! ci sei riuscita a raffreddarti! -
- scusa... -
posò una mano sulla mia fronte storse il naso infuriato, dovevo aver preso molto freddo perché mi sbraitò a dosso rimproverandomi a squarcia gola...
- sei proprio stupida! hai un febbrone spaventoso! -
- scusa... -
- è inutile che continui a scusarti... la tua stupidità rimare comunque!
mi trascinò dentro casa sua... tremavo come una foglia sentivo freddo... ma lui mi stringeva a se cercando di calmare i brividi causati dalla febbre che mano a mano saliva... avevo gli occhi chiusi mi limitavo a seguire i passi di di zero... poi una figura femminile si mise davanti a noi bloccandoci la strada... riuscivo a vedere solo i piedi e le gambe... sentivo la testa pesante...
- zero... chi è questa bambina? - disse la donna con tono amorevole
- è una mia amica... può stare per un può da noi? non si sente bene...-
- certamente... come ti chiami piccola? -
alzai lentamente lo sguardo vidi il viso sorridente di una donna, aveva lunghi capelli biondo platino raccolti in una coda i suoi occhi erano viola intenso molto simili a quelli di zero, inizialmente la donna mi guardava dolcemente, poi il suo atteggiamento cambiò appena pronunciai il mio nome...
- hikari... hikari drakulia... -
quando venne a conoscenza del mio nome divenne rigida e fredda mi guardava quasi con disgusto...
- zero... lei è... -
- ... la porto a riposare in camera mia! -
zero mi strinse ancora più forte come se volesse proteggermi da un eventuale pericolo, io non potevo certo rappresentare una minaccia, ma loro erano una famiglia di vampire hunter, per loro non ero altro che un agnello ce si era andato a rifugiare nella tana del lupo.
zero mi prese di peso ignorando lo sguardo della donna che mi guardava con aria furiosa... mi strinsi sempre più forte a lui sentivo che l'unica persona di cui realmente potessi fidarmi era zero. mi fece sedere su un letto poi prese un pigiama e lo pose vicino a me...
- per il momento mettiti questo -
- zero... quella donna era la tua mamma? -
- si! lascia perdere non ti farà del male... anche se tu sei... -
- un vampiro? -
presi la maglia del pigiama e la osservai lasciando perdere il mio sguardo nel vuoto, non capivo perché lui mi volesse così bene visto che io potevo essere una sua nemica... zero stava per uscire dalla stanza, ma prima che se ne andasse sentii il bisogno di porgli una domanda...
- zero-chan... perché ti preoccupi per me? -
- che vuoi dire? -
- io sono un vampiro... eppure tu mi tratti come se non lo fossi... -
lui si avvicino a me chiuse il mio viso tra le sue mani e posò la sua fronte sulla mia costringendomi a guardarlo negli occhi, sentivo il mio cuore battere forte avevo paura che da un momento all'altro avrebbe squarciato il mio petto...
- testona! non provare mai più a dire stupidaggini del genere... -
- ma io... -
- tu sei solo hikari-chan... e io ti voglio bene! e poi, tu sei diversa! -
sorrisi mentre sentivo alcune lacrime scendere sul mio viso... "ti voglio bene" per me era una frase sconosciuta mia madre mio padre e mia sorella non mi avevano mai detto una cosa del genere malgrado fossi parte di loro... l'unico che aveva pronunciato quelle parole nei miei confronti era un ragazzo che avevo conosciuto da pochi mesi... ed in oltre era il figlio di una famiglia di cacciatori di vampiri... eppure mi voleva bene per quello che realmente ero...
- grazie... zero-chan! -
- smettila di fare domande idiote e cambiati... ok! -
annuii poi attesi che zero uscisse dalla stanza per cambiarmi... infilai la maglia del pigiama era molto grande la lunghezza arrivava fino alle mie ginocchia, mentre le maniche penzolavano come quelle di uno spaventa passeri... indossai anche i pantaloni anche quelli di lunghezza erano veramente eccessivi, erano quasi trenta centimetri più lunghi della mia altezza... quando zero rientrò scoppiò a ridere come un pazzo a causa del mio aspetto alquanto beffardo...
gonfiai le guance in maniera esponenziale, causandogli un ennesima risata...
- ah!ah!ah! sei veramente buffa, e con quel coso a dosso sembri anche più piccola -
- guarda che non sono io ad essere piccola è il pigiama ad essere troppo grande... coff... coff -
- senti che tosse! dai smettila di fare la scema e mettiti a letto -
zero si avvicinò a me mi prese in braccio e mi fece sdraiare su di un grande letto, poi anche lui si sedette sopra di esso, mi coprì con una coperta calda e posò la mano sulla mia fronte carezzandola dolcemente...
- fin che non ti sarà passata la febbre puoi rimanere qui... -
- grazie... zero-chan -
zero si alzò dal letto ma appena lo vidi allontanarsi fui colta da quella profonda sensazione di solitudine... non volevo che mi lasciasse sola anche lui, sopratutto in quel momento sentivo la necessità di averlo al mio fianco afferrai l'orlo della sua manica e la strinsi forte mente abbassavo lo sguardo imbarazzata dal gesto che avevo appena compiuto...
- h..hikari? -
- non andartene... non lasciarmi sola... ti prego... -
zero si voltò fiondandosi contro di me, chiudendo il mio corpo tra le sue braccia...
- sta tranquilla, non me ne vado a meno che non sia tu a chiedermelo -
e così fece... rimase tutta la notte al mio fianco per vegliare su di me, come un angelo custode, la sua presenza mi faceva sentire meglio spazzava via ogni tristezza ogni paura, zero era sempre stato la fonte della mia forza, sentirmi amata e protetta da lui mi permetteva di superare qualunque ostacolo anche la solitudine che per anni aveva lacerato il mio cuore...
- hikari... a proposito... buon natale! -
arrossì nel sentir pronunciare quelle parole, per me quello fu il primo anno in cui ricevetti gli auguri di natale, sorrisi felice di aver ricevuto quel augurio carico di dolcezza, e ricambiai il gesto
- buon natale... zero-chan !- ]

quel ricordo scaldò il mio cuore permettendomi di abbandonare per qualche istante la realtà... ma quando il ricordo scomparve mi ritrovai nuovamente con i piedi a terra immersa in una città gelida coperta di grandi nubi grige... ormai si era fatto molto tardi l'oscurità si fece espanse tra i vicoli e le strade, poi sentii qualcosa di piccolo e freddo picchiare violentemente sul mio viso... alzai gli occhi al cielo, tante piccole gocce d'acqua cominciavano a cadere pesanti facendo sciogliere gran parte della neve, la pioggia divenne intensa i miei vestiti s'inzupparono d'acqua, correvo a più non posso cercando un posto dove ripararmi... finché trovai una piccola tettoia spiovente dove potermi riparare... mi accucciai su me stessa cercando di mietere un pianto silenzioso...
"dovrei tornare a casa..." poi ripensai a quello che avevo fatto, il motivo che mi aveva spinta scappare
"come posso tornare a casa? dopo quello che ho fatto..."
- HIKARI!-
riconobbi quella voce all'istante...in una mano stringeva un cappotto nero e con l'altra tteneva l'ombrello, indossava un lungo impermeabile grigio scuro... i suoi occhi color ametista avevano un espressione preoccupatissima... si avvicinò a me con uno scatto rapidissimo e mi posò sulle spalle li lungo cappotto nero che aveva tra le mani...
- zero... -
- TESTONA! mi hai quasi fatto venie un collasso, ho girato tutta la città per cercarti! -
- perché sei venuto a cercarmi dopo quello che ti ho fatto? io.. io ho bev... -
zero posò le sue labbra sulle mie in maniera impetuosa stroncandomi il respiro e impedendomi di parlare...
"come puoi continuare ad amarmi?" mentre io maledivo me stessa lui mi stringeva sempre più forte... poi mi alzò piano piano da terra facendomi camminare col mio corpo completamente aderito al suo...
non mi resi nemmeno conto di quanto impiegammo ad arrivare a casa, zero mi teneva ancora stretta a lui... una volta entrati zero si tolse l'impermeabile poi si girò ad osservarmi... non accennavo a muovermi respiravo a mala pena... malgrado sentissi gli abiti umidi non mossi un dito per cercare di togliermeli di dosso... zero si avvicinò a me,abbassò leggermente il capo e poi sbuffò...
- avanti andiamo... altrimenti con quei vestiti ci rimani per i prossimi tre secoli -
zero mi afferrò la mano trascinandomi nel bagno... mi tolse prima il cappotto, poi passò alla felpa ed ai jeans...  scostò la tenda che copriva la vasca da bagno e apri il rubinetto dell'acqua calda... e riempì la vasca... mentre io continuavo a guardare nel vuoto... poi sentii le sue braccia stringermi nuovamente... erano così calde e gentili...
"zero mi dona la sua protezione, il suo amore, ma io... merito di stare tra le sue braccia?"
- ora fai un bel bagno caldo e poi vai a riposare -
- zero io... -
- schh... non preoccuparti... non è successo nulla, capito? -
annuii silenziosamente... poi vidi zero uscire dalla stanza, rivolgendomi un altro sorriso dolce come quando faceva quando era bambino, appena la porta si chiuse mi liberai della biancheria intima, ed entrai nella vasca... l'acqua era calda il vapore risaliva nell'aria leggero... era tutto così silenzioso solo avvolte il rumore dell'acqua che si muoveva attorno al mio corpo spezzava il silenzio che dominava la stanza... cominciai a svagare con la mente ricordai il bagnino che feci assieme a zero qualche giorno prima... era stata un esperienza così imbarazzante...

[ - dai smettila di fare lo scemo... e fammi fare il bagnino in santa pace -
- non ci peso proprio! -
- zero! -
- eh!eh!eh! vuoi che ti faccia io lo shampoo? -
- se ci provi giuro che ti prendo a cazzotti! -
- ah!ah!ah! voglio proprio vedere -
- dai finiscila! -
- ti ricordo che l'idea di fare il bagno insieme è stata tua... sei proprio buffa con i capelli fatti di schiuma -
- senti chi parla! e comunque non pensavo fossi cosi scemo in determinate circostanze... -
- ah!ah!ah! dai ferma che ti lavo la schiena... -
- a..aspetta...stai varcando i confini della schiena! -
- ti amo... hikari - ]

"ti amo... ti amo... io non sono degna di ricevere il tuo amore, non dopo quello che ti ho fatto..."
- com'è potuto succedere... io ho sempre odiato il sangue ne detestavo perfino l'odore...
allora com'è potuto succedere?-
mi accuccia su me stessa portando la bocca sotto la linea dell'acqua, cosa mi aveva portato a compiere quel gesto? io non avevo mai bevuto del sangue... tranne un anno fa quando dovetti uccidere quell'uomo, fu l'unica volta che forzai il mio corpo a compiere un azione del genere, ma era bastato aspettare pochi minuti per rigettare quel sangue... invece questa volta era stato completamente diverso... nel momento in cui percepii il liquido crimesi scendere giù per la gola fu come se quel sangue oltre a dissetarmi facesse anche ardere il mio corpo come una fiamma...
mi piaceva... e non potevo negarlo "io ho provato piacere a bere il suo sangue..."
- che diamine vado a pensare! -
improvvisamente percepii qualcosa muoversi sotto la pelle della mia spalla destra... la sensazione di movimento divenne sempre più forte fino a giungere al dolore... il sigillo si stava espandendo aveva ricoperto parte dell'avambraccio... era un dolore insopportabile come se mille aghi ardenti si conficcassero sotto la mia pelle... strinsi i denti e posai una mano davanti alla bocca... ma era inutile sentivo la necessità di gridare per il dolore che mi veniva causato dal sigillo, e per la rabbia ed il disprezzo che provavo per me stessa... scivolai sotto l'acqua facendo ricoprire il mio corpo con essa... poi spalancai le labbra lanciando un grido muto che rilasciò grandi bolle d'ossigeno che risalivano in superficie mentre nella mia gola si fece strada una grandissima quantità d'acqua... una parte si diresse anche dentro i bronchi... feci riuscire la testa dall'acqua e mi accovacciai mentre accennavo qualche piccolo colpo di tosse, sentivo il dolore calmarsi...
- perché deve succedere tutto questo? -
rimasi ancora per qualche minuto dentro l'acqua poi uscii presi una grande asciugamano bianca e me l'attorcigliai a dosso... ne presi un altra con la quale sfregai i capelli... uscii dalla stanza ancora fasciata da con l'asciugamano e mi diressi in camera da letto le luci erano spente, però riuscivo a vedere sul letto la figura di zero assopito, mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui, il suo viso era pallido e mostrava sintomi di stanchezza...
- perdonami... è colpa mia se sei ridotto così - sussurrai tra me e me... poi notai la fasciatura su suo collo...
"oh dio! che cos'ho fatto?" sfiorai appena la benda ma bastò così poco per far svegliare zero... mi afferro il polso trascinandomi sul letto afferrò la bloody rose dal comodino e la puntò al mio collo...
-...hikari sei tu! mi hai fatto prendere un colpo! -
zero scostò la pistola riposandola sul comodino... ma rimase comunque a bloccarmi con il suo peso sopra il mio corpo sorrise dolcemente poi calò la sua testa sulla mia facendo combaciare le nostre fronti...
- hikari... facciamo l'amore? -
non risposi mi limitai ad osservare i suoi occhi viola... erano profondi mi sembrava di annegare all'interno di quelle due meravigliose ametiste... poi appena mi resi conto di ciò che mi aveva chiesto sentii le guance scaldarsi anche il suo viso si era parzialmente arrossato mentre mi rivolse uno sguardo languido che si avvicinava a farlo assomigliare ad un bambino coccolone...
- ti prego... hikari... -
- mi vuoi ancora... dopo quello che è accaduto oggi? -
- scema! come devo farti capire che ti amo, e che non m'importa nulla del fattaccio di oggi! -
- zero... -
mi strinsi forte a lui sentivo il mio cuore palpitare ad una velocità tale da farmi quasi male, zero calò la testa nascondendo il viso tra i miei capelli... sentivo il suo respiro scaldare la mia pelle gelida... in quel momento necessitavo di lui del suo amore... le sue braccia mi attirarono forti... mentre mi baciava dolcemente come se volesse giungere dentro al mio cuore per poter curare le orribili ferite che lo laceravano...
"perché ti preoccupi solo del mio cuore, mentre il tuo continua ad essere ferito il mio si rimargina con i tuo baci le tue carezze... anch'io voglio prendermi cura del tuo cuore zero... anche io voglio proteggerti dalla sofferenza e dal dolore... zero-chan".

per tutta la notte rimanemmo l'uno accanto all'altra... mentre zero dormiva accucciato accanto a me, io lo stringevo forte... mentre lasciavo cadere piccole lacrime che inumidivano le federe del cuscino... mi sentivo distrutta cosa stava accadendo alla mia vita, fino a poco tempo fa era tutto perfetto...
tutto era cominciato dalla notte in cui cominciai a fare quei dannati sogni, dal giorno in cui vidi quella donna identica a me... e quell'angeli...
"un momento... quell'uomo... theresia... oh mio dio! non è possibile"
era tutto collegato mancava qualche punto ma era tutto collegato...
[ sono felice che tu abbia compreso... mia cara hikari ]
una figura evanescente comparve ai piedi del letto, era uno spirito che emanava una forza spaventosa... più la guardavo più avevo paura, era identica a me a parte  il fatto che sembrasse qualche anno più grande... strinsi forte zero facendo attenzione a non svegliarlo...
[ non temere... non voglio fare del male ne a lui, ne a te... e poi tutto questo sta accadendo nella tua mente ]
- t..tu sei... theresia? -
la donna annuì accennando un lieve e malinconico sorriso
[ hai paura di me... hikari? ]
- dovrei averne? -
lei scosse il capo aggraziatamente
[ cos'è che ti turba hikari? forse è per il fatto di aver bevuto il suo sangue? ] disse con un tono pacato e triste
- che cosa ne sai tu?-
[ hikari... non ricordi? sono stata io a risvegliare il tuo desiderio di sangue ]
- sei stata tu?! tu mi hai fatto... -
[ se non ti avessi risvegliato non sarei stata certa che fossi o non fossi tu ]
- ma di cosa diavolo stai parlando? cosa dovrei essere? e come ti sei permessa di farmi questo mettendo in pericolo la vita di zero? chi ti ha dato la libertà di rendermi qualcosa che non desideravo? -
[ credimi... nessuno ti capisce più di me... ma era necessario che tu bevessi il suo sangue... ]
- dammi una buona ragione se non vuoi che ti mandi all'inferno dannato spiritello -
[ dovevi ricordare... ]
- che cosa? -
[ quello che ci hanno fatto... ]
- ma di che diavolo stai parlando? -
[gabriel è venuto da te... hai visto ciò che gli ha fatto]
- basta! lasciateci in pace qualunque cosa siate! io non capisco nulla di tutto questo!  -
[ oh hikari, non temere presto capirai ]
sentivo brividi percorrermi lungo la schiena, quella donna o meglio theresia mi osservava ancora insistentemente,
poi tutto divenne buio... sentivo qualcuno chiamarmi... spalancai gli occhi vidi zero che mi stringeva le braccia, i suoi occhi erano sbarrati e sconvolti
- hikari! cos'è successo?! urlavi nel sonno... -
- perdonami... ti supplico perdonami... -
zero mi strinse a se, le mie guance si posarono sulla pelle del suo petto, sentivo il calore del suo corpo scaldarmi il volto, ed il suo cuore... palpitava così forte da risuonare nella stanza, quel sogno era completamente diverso da quelli che avevo fatto fin ora, era reale... forse.
- hikari... era solo un sogno, io sono qui con te -
- cosa... sono io? -
- eh? -
- io non so più chi sono... -
- scema, ma che cavolo dici tu sei hikari... la mia hikari! -
"theresia... cosa cosa siamo... noi?!"
 quella notte fu la più angosciante di tutta la mia vita, non capivo più nulla perché un arcangelo ce l'aveva con zero a tal punto da tentare di ucciderlo, dovevo fare chiarezza su quella situazione anche perché non mi era rimasto molto tempo, il sigillo aveva cominciato ad espandersi, e non potevo lasciare che zero scoprisse del marchio che portavo all'interno del mio corpo...

la mattina seguente mi alzai presto e cominciai a leggere tutti i libri che avevo ma nessuno di quelli si riferiva ad un angelo di nome theresia mentre su gabriel trovai parecchie informazioni...
- theresia... maledizione chi diavolo sei? -
sentii qualcuno camminare, con la coda dell'occhio intravidi zero davanti alla porta del salone, anche se fu difficile visto che la vista mi veniva ostruita dalla' abnorme quantità di libri sopra il tavolo...
- hikari... da quando sei sveglia? -
- dalle 5:38... -
- ma se non ti svegli nemmeno con le cannonate come hai fatto ad alzarti a quell'ora? -
- non avevo sonno... -
zero si avvicinò a me posò una mano sul tavolo e calò lo sguardo sul libro che stavo consultando...
- cosa cerchi? -
esitai per un momento, non sapevo se digli o no di theresia... poi mi convinsi e decisi di rivelargli cosa stessi cercando tra quella marea di libri...
- theresia... -
- che cosa?! -
- credo... anzi sono sicura che gli ultimi avvenimenti siano legati a lei ed ai sogni che faccio... -
- come fai ad esserne convinta? -
- nei sogni che faccio... è come se lei stesse cercando di ricomporre un puzzle tramite me -
zero mi prese alle spalle stringendomi a se, sembrava molto preoccupato, poi il nome theresia era come se lo mandasse in tilt... sembrava che gli desse quasi fastidio quando qualcuno pronunciava quel nome
- hikari... senti, lasciamo perdere questa storia... -
- non posso... c'è qualcosa che mi spinge a voler sapere qualcosa su di lei... -
zero sospirò rassegnato da quella mia scelta, si sedette vicino a me e posò i gomiti sul bordo del tavolo...
- cos'hai scoperto fin ora? -
- niente... assolutamente niente... forse era una angelo ma... -
- aspetta... un angelo... -
zero iniziò a sghignazzare poi mi guardò come si guarda una bambina credulona
- hikari... avanti non dirmi che credi veramente a queste sciocchezze -
- scusa perché le consideri sciocchezze? -
- hikari... io non ci credo... dio angeli e compagnia bella... a questo mondo esistono solo demoni e altra feccia alla quale diamo costantemente la caccia...gli angeli non sono altro che una fiaba della buona notte che ci raccontavano i nostri genitori prima di andare a letto... -
- non è possibile che a questo mondo possa esistere solo il male -
- ok... ammettiamo per un istante che dio e gli angeli esistano... allora dove sono? dove stanno quando le persone soffrono? dov'è dio quando rischiamo la pelle per far fuori belve mostruose? -
- ... io non lo so... -
zero mi prese e mi avvicinò a se, stringendomi forte contro di lui
- avvolte sei così innocente e credulona, che sembri una bambina -
affondai il viso nella sua felpa... come se in una qualche maniera volessi chiudermi all'interno del suo cuore per rifugiami dalle mie paure e dalle mie insicurezze...
sentivo un forte trambusto nelle mia testa, il gabriel che aveva ferito zero era di sicuro un angelo... ma avrei dovuto spiegare ogni dettaglio di ciò che era accaduto quel giorno per fare in modo che zero si convincesse, avrei dovuto  rivelargli del sigillo, ma non potevo non volevo addossargli un peso di tale portata... abbassai lo sguardo sconfitta in un certo senso... era dannatamente difficile rinunciare a quelle risposte che adesso desideravo conoscere così intensamente...
perché gabriel era venuto da me?
chi era theresia ?
e cosa c'entravo io in tutta questa storia?

ecco il 3 cap. chedo perdono per il ritardo ma spero vivamente che vi sia piaciuto! ^^
 foreverme96: ti ringrazio tantissimo dei consigli che mi hai dato, purtoppo non ho potuto aggiungere altro in questo capitolo ma nel pressimo ti preannuncio che ci sarà quello di cui ti avevo parlato ^^ grazie di nuovo per i tuoi consigli! ^^

   
 
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