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Autore: Murasaki    29/10/2010    5 recensioni
Merlin si era appisolato con la faccia schiacciata contro una miniatura a colori vivaci. La sensazione che un incantesimo potente fosse stato perpetuato tra le mura del castello, lo svegliò. Lasciò la sua stanza per seguire quella percezione.
I corridoi erano bui e silenziosi, tutti gli abitanti del castello dormivano; tranne quel mago travestito da giullare, evidentemente.
Giunse dinanzi alla porta delle stanze di lady Vivian. Era aperta ma dall'interno non proveniva alcun rumore. La spinse ed avanzò a tentoni nell'oscurità. I suoi piedi urtarono qualcosa...
[Speciale Halloween!]
Genere: Commedia, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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La Notte più Lunga



II - Ore Infauste



“In questi libri ci sono oltre seicentotrentacinque incantesimi d'amore, di cui centocinquanta hanno come ingrediente una ciocca di capelli.”
Sembrava un'impresa impossibile, riuscire a liberare Arthur prima che si verificasse l'irreparabile. Se il principe si fosse spinto troppo oltre nel tentativo di sedurre la figlia del re Olaf, questi avrebbe certamente preteso vendetta e gli accordi di pace, così importanti per i cinque regni, sarebbero andati a monte.
“Non potresti restringere il campo?” consigliò saggiamente Gaius, fermo sulla soglia della stanzetta.
“Ci sto provando, ma per stabilire un criterio che abbia una certa validità dovrei fare qualche esperimento.”
“Inutile dirti che è fuori discussione.”
“Lo immaginavo. Vedrò di fare del mio meglio.”
“Buonanotte, figliolo.”
“Buonanotte.”
Merlin attese che la porta si fosse richiusa, poi tirò un sospiro, quella sarebbe stata una lunga, lunghissima notte.
Per tutta la giornata non aveva fatto altro che correre da una parte all'altra del castello per cercare di tenere lontano il principe dall'oggetto del suo, improvviso ed inspiegabile, interesse. Si sentiva responsabile per quel piccolo errore di valutazione, commesso in mattinata, ai danni della sua cara amica Gwen, ma come poteva immaginare che Arthur, fino al giorno prima innamorato di lei, nel breve tempo di una notte, si fosse scoperto pazzo di Vivian?
Il principe era una persona talmente volubile? A quanto pare no. Quando era riuscito finalmente a convincerlo a restare nelle sue stanze, buono e tranquillo, aveva scoperto la verità: Arthur era stato stregato. Il responsabile non poteva essere altri che Trickler. Le motivazioni, chiare come il giorno.
Scartò un paio di rimedi che avrebbero potuto avere perniciose conseguenze, tipo trasformare il principe in un cammello o in un rospo. Doveva concentrarsi. A conti fatti non gli restava poi molto tempo, il trattato sarebbe stato firmato il giorno successivo.

Merlin si era appisolato con la faccia schiacciata contro una miniatura a colori vivaci. La sensazione che un incantesimo potente fosse stato perpetuato tra le mura del castello, lo svegliò. Lasciò la sua stanza per seguire quella percezione.
I corridoi erano bui e silenziosi, tutti gli abitanti del castello dormivano; tranne quel mago travestito da giullare, evidentemente.
Giunse dinanzi alla porta delle stanze di lady Vivian. Era aperta ma dall'interno non proveniva alcun rumore. La spinse ed avanzò a tentoni nell'oscurità. I suoi piedi urtarono qualcosa di dimensioni notevoli, abbandonato sul pavimento. Si guardò intorno, non avvertiva la presenza di alcun essere vivente. Si fece coraggio e pronunciò “Bryne.”
Una candela posta al centro del tavolo si accese, illuminando la stanza.
Ai suoi piedi giaceva il corpo senza vita di un uomo, privo della testa. A giudicare dagli abiti, sembrava essere il corpo del giullare di re Alined.
Spinse lo sguardo fino al letto della principessa. Al centro del materasso, su un groviglio di coperte insanguinate, giaceva la testa mozzata di Trickler. I lineamenti del volto erano contratti nell'ultima espressione di terrore che la vittima aveva impresso loro.
Della figlia di Olaf non vi era traccia.
Merlin indietreggiò cauto e inorridito. C'era un assassino a piede libero nel castello. Le cose stavano diventando più complicate di quanto già non lo fossero.
Il suo primo pensiero fu quello di raggiungere le stanze del suo signore, per verificare che stesse bene. Stava correndo per le scale che portavano al piano superiore, quando udì un urlo agghiacciante squarciare il silenzio della notte.
Aumentò l'andatura. In un attimo sbucò nel corridoio che conduceva alle stanze di Arthur. Quello che apparve ai suoi occhi, fu uno scenario terrificante.
Distesi sul pavimento, privi di vita e orrendamente mutilati, stavano due uomini del corpo di guardia. Il loro sangue colava dalle ferite fresche e scorreva in terra, seguendo la pendenza e le sconnessure del pavimento. Si chinò per constatarne il decesso. In quel momento la campana del castello cominciò a segnalare lo stato d'allarme.
Si precipitò nella stanza del principe senza bussare, come di consueto.
Quella che doveva essere lady Vivian si voltò a guardare l'intruso. Merlin restò senza fiato. La ragazza aveva gli occhi sgranati e vacui, al posto della mano destra, dal polso partiva una lunga lama affilata, la veste da camera, bianca, era imbrattata di sangue. Schizzi purpurei le macchiavano le guance e gli arti legnosi.
Non ritenne Merlin degno di attenzione e si rivolse nuovamente verso il principe, immobile presso il letto, che la guardava con occhi sognanti.
“Mia amata...” esordì Arthur.
“Ar-thur se-i mi-o... vo-gli-o il tu-o san-gue...”
“Sono tuo, Vivian.”
Il principe mosse un passo in direzione del mostro con le fattezze della bella lady. L'incantesimo non gli permetteva di discernere la realtà delle cose.
Merlin decise che, indipendentemente dagli effetti disastrosi, doveva assolutamente provare a spezzare la magia del filtro d'amore. Una volta liberata la mente dell'erede al trono, questi avrebbe potuto lottare per salvarsi la pelle.
“Abuge aglaecraeft. Abuge aglaecraeft. Abuge aglaecraeft” pronunciò con forza lo stregone.
“Milady, siete la luce dei miei occhi” continuò Arthur diminuendo la distanza.
Non funzionava. Il suo incantesimo era stato inutile.
Merlin doveva far qualcosa prima che lady Vivian facesse fuori il suo destino. Con quello sguardo, innamorato ed idiota, che Arthur si ritrovava stampato in faccia, in quel momento, l'avrebbe strangolato lui stesso. Si frappose loro.
Il principe parve accorgersi della sua presenza.
“Merlin, quante volte ti ho detto di bussare prima di entrare?” lo rimproverò.
“Swefe nu!” gli rispose il mago, ponendogli una mano sul petto.
Arthur cadde in terra privo di sensi. Merlin desiderò che, una volta liberato dall'incantesimo di Trickler, il principe non avrebbe ricordato nulla di quella notte. Lo sperava vivamente.
Il mostro si mosse, con la fluidità nelle movenze di un burattino di legno.
“Ma-le-det-to! So-lo io pos-so pren-de-re il su-o san-gue. Ren-di-me-lo!” lo apostrofò la lady.
Il ragazzo era libero di passare al contrattacco, ma doveva fare in fretta, perché il tramestio nel castello stava aumentando e le guardie, o il re stesso, non ci avrebbero messo molto a sopraggiungere.
“Ic the withdraf!” urlò, sollevando da terra il suo nemico e mandandolo ad urtare violentemente contro la parete di fronte.
Approfittò del momento per caricarsi il principe sulle spalle e lasciare la stanza, prima che il mostro si riprendesse e lo attaccasse nuovamente. Doveva mettere Arthur al sicuro e poi pensare ad una soluzione.
Dall'altro capo del corridoio sentì il passo cadenzato di un drappello di uomini. Allarmati dai rumori, giungevano in soccorso. Lasciò simbolicamente a loro il compito di trattenere la principessa assassina e si diresse all'appartamento di Gaius.

“Cosa sta succedendo, Merlin?”
L'anziano medico lo aiutò a deporre il principe sulla branda.
“Non ho tempo di spiegarvi, Gaius. Barricatevi qui dentro e non permettete che succeda qualcosa ad Arthur.”
“Cosa gli è accaduto?”
“Sta solo dormendo, non preoccupatevi.”
“Torna sano e salvo, Merlin” fu l'ultima accorata richiesta del suo mentore.
Il ragazzo sorrise e sgusciò via dalla stanza.
Alte grida di dolore e di morte riecheggiavano per tutta la reggia.



***



Continua...



NdA: Eccoci giunti alla fine della seconda parte. Quando si fabbricano filtri d'amore bisogna prestare molta attenzione a non sbagliare, le conseguenze potrebbero essere disastrose. Trickler l'ha sperimentato sulla sua pelle. Mi dispiace averlo ucciso, io lo adoro, ma doveva andare così. Il principe sembra un po' rimbambito, ma è dovuto all'effetto dell'incantesimo e al p.o.v. di Merlin. Lady Vivian è abbastanza paurosa? Spero di sì. È la prima volta che scrivo un racconto del genere e non saprei dire se ne sia effettivamente in grado. Tra l'altro io non guardo i film horror perché sono piuttosto suggestionabile. Comunque, al momento, mi sembra un sacco divertente.
Merlin ha affidato il principe a Gaius e adesso dovrà affrontare la lady e cercare di riportarla alla normalità (di ucciderla non è il caso, il re Olaf lo scioglierebbe nell'acido). Nel far ciò troverà un alleato del tutto inaspettato.
Per la dizione degli incantesimi ho utilizzato i sottotitoli inglesi degli episodi 2x06, 2x09 e 2x10.

Tra due giorni il gran finale de La Notte più Lunga III – La trappola.

I miei più sentiti ringraziamenti a elfin emrys per aver avuto la gentilezza di esprimere il suo parere sul primo capitolo. Questo secondo è dedicato a lei.
Non siate timidi, lasciate un segno del vostro passaggio! :)

Murasaki

   
 
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