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Autore: _Elissa_    29/10/2010    2 recensioni
Caro Spirit,
forse non capirai subito chi sono dato che sei e sempre un donnaiolo incallito percio ti rinfresco la memoria, sono la tua ex moglie nonché la madre di tua figlia. Saro a Death City in questi giorni quindi pensavo di passare a salutare tutti. (non comprenderti in questo tutti).
Baci, Mizuki
p.s. é vero che sei ritornato ad essere l’arma di Stein? Non posso che esserne contenta, sono curiosa di sapere come ne uscirai questa volta.
[SPOILER] La storia è ambientata dopo la cattura di Kid da parte di Noah e la sua liberazione.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Spirit Albarn
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao a tutti, questo capitolo sarà un po' più lungo degli altri perché mi sono sentita particolarmente ispirata :D Volevo chiedervi se qualcuno mi potrebbe spiegare come mettere i commenti dell'autore alla storia, proprio non riesco a capirlo >.< grazie mille :)

Una recensione sarebbe sempre gradita :)

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A Mizuki sembrava quasi impossibile che in quel momento stesse ancora camminando a fianco di Spirit in quel corridoio formato da ghigliottine mentre quel cielo insolitamente limpido li avvolgeva protettivamente.
Sorrise inconsapevolmente ai ricordi che le ricorrevano in mente quando pensava ai tanti incontri con Lord Shinigami e con dolore si passò una mano tra i capelli ricordando i terribili Shinigami-Chop.
La cosa più strana di tutte però era Spirit che in quel momento le teneva con forza la mano e le camminava davanti quasi tirandola, come se lei opponesse resistenza. In realtà lei aveva fin dall’inizio voluto parlare di quella faccenda con il capo della Shibusen, almeno a lui non si sarebbe vergognata di raccontare tutta la verità.
Finalmente arrivarono alla piattaforma centrica dove in fondo si ergeva lo Shinigami, nero e spettrale ma con quella voce e quella maschera che tuttavia riscattavano quella prima impressione e l’ex marito le lasciò la mano.
«Oh oh, Mizuki cara, è da molto tempo che non ci si vede!» esordì il dio della morte allegramente posandole una delle sue bianchissime mani bianche sulla testa.
«Mi spiace, Lord Shinigami, essere stata così assente. Ho avuto degli affari da segui…» non riuscì a terminare la frase prima che il colpo veloce e dolorosissimo le fermasse ogni pensiero e sensazione facendole quasi venire le lacrime di dolore.
«Lord Shinigami, perché?!» ribatté lei piagnucolosa massaggiandosi la parte colpita e dovette notare era lo stesso punto di tutte le altre volte.
Sarà l’abitudine a dargli questa capacità, si disse mentre pian piano le facoltà mentali si rimettevano in sesto.
«Andare a caccia di Athena da sola! Sei impazzita, Mizuki cara?!» esclamò lui mentre il dolore si faceva un po’ più lieve e poté muovere la testa per posare il suo sguardo tagliente su Spirit che la fissava con uno sguardo impassibile e serio.
«Te lo sei meritato, Mizuki» disse semplicemente come se quella fosse una giustificazione adeguata a una quasi commozione celebrale.
Beh, forse ha ragione, acconsentì lei tra sé e sé guardandosi bene dal dirlo ad alta voce.
«Mi spiace, Lord Shinigami, ma c’era la vita di mia figlia in gioco» disse lei inchinandosi umilmente e rialzandosi velocemente.
«Ti posso capire, Mizuki, anche la vita di mio figlio è stata messa in pericolo da poco e ho rischiato di non vederlo più» si scambiarono un’occhiata che solo due genitori potevano intendere, anche attraverso una maschera. «Immagino che però tu sia riuscita nel tuo intento se sei ritornata a Death City», lanciò una lunga occhiata a Spirit e poi riportò la sua attenzione sulla donna.
«Un’entrata di classe non c’è che dire» aggiunse alzando il grosso pollice bianco. Mizuki non poté trattenersi dal sorridere soddisfatta mentre Spirit abbandonò la sua maschera determinata per passare a quella scandalizzata.
«Lord Shinigami!» sbottò sconcertato vedendo il suo “capo” dare ragione alla sua ex moglie.
«Andiamo Spirit! Te lo abbiamo detto tutti che hai lasciato andare una vera bellezza divorziando» disse il dio della morte per nulla pentito anzi affondando il coltello ancora più nella piaga.
«Grazie, Lord Shinigami» lo ringraziò Mizuki sempre con il suo sorriso orgoglioso sulle labbra. «Comunque mi spiace deluderla ma non sono riuscita a scoprire grandi cose, so solo che è tornata ed è potente come prima della cattura del Kishin se non di più» continuò tornando all’argomento principale di quell’incontro.
«È già qualcosa sapendo che non saremo impreparati al suo arrivo, anche se ciò che mi preoccupa è che si possa alleare con sua sorella Medusa che purtroppo è ancora libera e con i suoi pieni poteri» disse lo Shinigami passando lo sguardo dall’una all’altro poi alzò la testa e guardò verso il corridoio da dove erano arrivati prima loro. «Stein, Marie, siete arrivati, vi siete persi metà spiegazione» aggiunse in tono quasi di rimprovero.
«Ci perdoni, Lord Shinigami» dissero entrambi all’unisono e mentre riconoscevano pian piano l’identità della donna che era insieme al dio della morte e Spirit.
«Mizuki?» la chiamò dubbiosa Marie e quando anche l’altra la riconobbe si corsero incontro abbracciandosi con affetto.
«È da tantissimo che non ti vedo né sento! Non sapevo neanche che ti trovassi a Death City!» esclamò Mizuki staccandosi dall’abbraccio per guardare in faccia la sua migliore amica di quando ancora frequentava la Shibusen e non si era ancora trovata un compagno.
«Sei in formissima! A quanto pare il tempo lontano da Spirit!» entrambe scoppiarono a ridere felicemente mentre il diretto interessato riceveva l’ennesimo commento caustico doloroso come una pugnalata al cuore.
Poi Mizuki vide anche l’allora dottor Stein e anche se tempo fa lo aveva odiato per quello che aveva fatto a Spirit non poté che lanciargli un’occhiata complice mentre dava una breve occhiata anche all’ex marito.
«Me lo hai trattato troppo bene, Stein. Speravo lo avessi vivisezionato» commentò a mo’ di saluto mentre lui le rispondeva con un sorriso un po’ da scienziato pazzo ma c’era abituata da anni perciò non la scandalizzò più di tanto.
«Purtroppo non me l’ha permesso, Mizuki. Senno l’avrei fatto» disse lui ricambiando l’occhiata e continuando a sorriderle.
«Va bene, ora che abbiamo fatto i saluti possiamo dedicarci all’affare più importante?» li interruppe lo Shinigami e subito tutti gli sguardi dei presenti soprattutto quelli dei nuovi arrivati ricadde sulla sua alta e nera figura. «Athena è tornata e dobbiamo fronteggiarla prima che si allei con sua sorella» riassunse arrivando dritto al punto.
«Mmm, scarterei a priori un’alleanza tra le due sorelle Gorgoni» commentò Stein meditabondo mentre soffiava fuori il fumo della sigaretta. «Tra nessuna delle tre c’è mai stata una grande sorellanza».
«La morte di Arachne però potrebbe averle rese più caute» disse di rimando Marie passando lo sguardo su tutti per poi fermarlo sullo Shinigami a cui spettava l’ultima parola.
«Non possiamo più permettere che i nostri ragazzi si facciano male, il nostro primo dovere è proteggerli e sarà ciò che faremo» concluse il dio della morte e tutti annuirono ben consapevoli della sua vera natura in quel momento. 
  
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