De
Profundis ≈
#001 ~ Senza Via D’uscita.
Lo tenevano stretto, tanto stretto da fargli male,
da fermare la circolazione sanguigna delle braccia. Dove si aspettavano che
andasse? Dove volevano che fuggisse? No, lui non aveva alcuna voglia di
fuggire.
Finito, distrutto, senza via d’uscita: ecco com’era
e non aveva neanche la forza di pensare. Come sarebbe potuto fuggire?
Tutto questo, però, loro non potevano saperlo;
guardavano con occhi superbi la sua figura, presuntuosamente sicuri di sapere
come fossero andate le cose e gridavano la sua condanna.
Assassino!
Non era la verità, non era ciò che realmente era
accaduto. Lui non aveva ucciso nessuno, purtroppo.
Eppure non gli importava che lo sapessero: per
quanto lo riguardava, loro potevano giudicarlo colpevole quanto volevano,
potevano attribuirgli tutti i crimini che più gradivano.
Non sarebbe cambiato nulla nella sua testa, nulla
nel suo cuore: erano altre le colpe che macchiavano la sua anima, altre le pene
che doveva scontare e che, in realtà, stava già scontando.
I flash dei primi scatti abbagliarono i suoi occhi
grigi e per alcuni istanti Sirius fu folgorato da quella luce bianca che non
gli permetteva di vedere nulla; istintivamente tentò di portare le braccia
davanti al volto per difendersi da quei bagliori, ma i due Auror che lo
tenevano in custodia strinsero con maggiore forza la presa su queste ed un
terzo lo prese per le spalle così che, impossibilitato nei movimenti, nulla
poté contro la nuova ondata di scatti.
E fu mentre cercava di essere colpito quanto meno
possibile da quel bianco, senza, tuttavia, chiudere del tutto gli occhi che lo
intravide, grigio e solo come quando lo aveva incontrato la prima volta, con
quell’aria vissuta nonostante i suoi scarsi ventun’anni: Remus.
In quell’istante qualcosa scattò nel profondo del
bruno: Remus doveva sapere, lui era l’unico che doveva capire come realmente
fossero andate le cose. Stavolta Sirius non si preoccupò degli Auror che lo
trattenevano a stento, del suo volto che nelle foto sarebbe apparso folle:
voleva solo gridare al mannaro la propria innocenza, chiedergli di cercare il
vero traditore, di uccidere Minus per quello che aveva fatto.
Quando incrociò quegli occhi ambra tanto familiari,
però, il resto delle grida gli morì in gola. C’era tutta la rabbia e tutto il
dolore del mondo nello sguardo di Remus, sembrava gridare più di ogni altra
parola in quel contesto. Traditore!
Remus aveva creduto alle parole degli altri, Remus non si era posto domande,
non si era chiesto come lui, Sirius, il fratello
di James avesse potuto fare una cosa simile. Remus lo riteneva solamente un
traditore.
Come del resto
io ho considerato te si trovò a capire Sirius abbassando il
capo.
Non si sarebbe più opposto. Non aveva alcun senso…
Quella situazione era senza via d’uscita.
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Eccomi tornata con una raccolta tutta incentrata su
Sirius Black! *-*
Essendo la prima su questo personaggio non mi
aspettavo un piazzamento tanto alto al contest “Classici Disney” e per questo
ringrazio ancora tantissimo LyraPotter!
Beh che dire? Ho tentato di descrivere i dodici anni
di Sirius ad Azkaban, i suoi pensieri, le sue sensazioni e l’atmosfera del
carcere… dato che l’indicazione data era proprio Dietro le sbarre: la vita ad Azkaban. Da qui nasce questa raccolta
di 8 flash-fic… che io considero abbastanza superficiali, ma che la giudicIA ha
apprezzato molto *-*
Credo sia più giusto riportare il giudizio a fine
raccolta…
… e dunque vi aspetto alla prossima flash!
(ok, questo angolo dell’Autrice è pessimo -.-‘
perdonatemi)
Ringrazio coloro che leggeranno e chi lascerà un segno
del suo passaggio ♥
Baci, Alchimista ~
♥