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Autore: Halosydne    29/10/2010    10 recensioni
«Vieni con me» disse improvvisamente James, prendendole la mano e interrompendo la sua tranquilla cena a base di pasticcio di carne e chiacchiere con Mary e Alice.
«Dove…?» iniziò a chiedere Lily, sospettosa: Pericolo James Potter!, sembrava gridare il suo sesto senso.

Lily soffre di vertigini... ma ha James al suo fianco, e con lui riuscirà a volare.
Storia classificatasi sesta a parimerito nel Classici Disney Contest indetto da lyrapotter.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Lily and James: love is a gathered storm.'
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A Mò, perché se la vita fosse giusta oggi sarebbe il suo diciassettesimo compleanno.
E a Lussissa, perché voleva leggere una James/Lily XD

 

 

 

 

 

 

«Vieni con me» disse improvvisamente James, prendendole la mano e interrompendo la sua tranquilla cena a base di pasticcio di carne e chiacchiere con Mary e Alice.
«Dove…?» iniziò a chiedere Lily, sospettosa: Pericolo James Potter!, sembrava gridare il suo sesto senso. Dopo sei anni passati a urlargli contro nei corridoi, e un mese trascorso dal loro primo bacio –erano anni che Mary canticchiava L’amore non è bello se non è litigarello, ma quale persona sana di mente avrebbe mai immaginato che sarebbe andata a finire così?– Lily sapeva che quando gli occhi di James erano accesi da quella scintilla malandrinesca… beh, era meglio essere psicologicamente preparati a una qualche catastrofe.
Ormai Lily ci era abituata. Non avrebbe mai dimenticato quella volta, al secondo anno, in cui non si sapeva ancora come lui e Sirius, travestiti da angioletti, si erano appesi al soffitto della Sala Grande e avevano cantato l’Adeste Fidelis per tutta la durata della cena. Ad aprile. La McGranitt li aveva costretti a settimane e settimane di punizioni, alle quali dovevano presentarsi con tanto di alucce e aureola. Probabilmente, la cara Minnie lo aveva fatto solo per godersi lo spettacolo il più a lungo possibile.
Insomma, sapeva, per esperienza più o meno diretta, che poteva aspettarsi di tutto da Sirius e James. Soprattutto da quel matto di James.
Lily sbuffò, affaticata dalla corsa. «Andiamo, James, che cosa intendi combinare?» domandò, cercando di tenere il passo con le lunghe gambe del suo ragazzo.
Lui rallentò leggermente, e si voltò a guardarla, rafforzando un po’ la stretta sulla sua mano. Non riusciva ancora a credere di poterla tenere per mano senza rischiare una Maledizione Senza Perdono. «Ogni cosa a suo tempo, Amore» rispose, ben sapendo quanto lei odiasse le smancerie romantiche – sette lunghi anni a stretto contatto con Alice l’avevano resa intollerante al miele–. «Tra qualche minuto il caro Argus chiuderà il portone, e non vorrei che questo mandasse a monte il mio piano geniale» aggiunse con un ghigno.
«Ah, non pensarci nemmeno, Potter!» esclamò Lily, indignata. «Siamo due Capiscuola, non possiamo…» e iniziò la sua solita filippica sul dovere, il buon esempio e blablabla.
James si fermò, alzò gli occhi al cielo e si voltò a guardare la sua rossa.
«Andiamo, Lils» la supplicò, facendo gli occhi dolci.
«No, Potter» ribatté lei, cercando di non farsi abbindolare. «Non riuscirai a convincermi».
«Scommettiamo?» ghignò James, avvicinandosi pericolosamente. Le posò un piccolo bacio sul naso. E un altro. Poi si scostò, e notò che lei si era impercettibilmente avvicinata. Come gli scaldavano il cuore, quelle piccole dimostrazioni di amore! Sette anni per averla vicina non erano un peso. Non più.
Lily sospirò. Qualche mese prima aveva ceduto, meravigliando tutti, dopo anni di resistenza. E ora non riusciva a resistere a James per più di qualche minuto. Perché sapeva che in fondo –molto in fondo– aveva sempre sperato che diventasse una persona migliore del quindicenne arrogante che tanto la faceva arrabbiare. Il suo sesto senso sapeva che James era molto più di quello. Era per questo che si imbestialiva. E, sempre per questo, che alla fine aveva ceduto. 
«E va bene» si arrese. «Ma non mettere su quell’espressione compiaciuta, Potter!» aggiunse. Dopo tutto, per quanto innamorata, era pur sempre Lily Evans. «Non dimenticherò che mi hai fatto saltare la cena».

 

 

        Il cielo quella sera era pieno di stelle. Lily si incantò per un attimo a fissarle. Da bambine, lei e Petunia cercavano spesso di dare un senso alle forme che quei puntini luccicanti disegnavano quasi per magia.
Appena arrivata a Hogwarts, si era innamorata dell’Astronomia. Le piaceva scoprire i mille segreti che si nascondevano in alto. Forse perché aveva sempre sofferto di vertigini, e da brava Grifondoro, voleva sapere tutto sulla sua paura, per poterla affrontare, un giorno. Si strinse per un momento nelle braccia, dicendosi che tutto quel freddo era dovuto al fatto che era febbraio. Non al ricordo doloroso di una sorella che non la voleva più.
         «Beh» si riscosse, mentre James trafficava con il portone d’ingresso. «So che in fondo sei un’anima romantica, Tesoro» ironizzò, perché sapeva che anche lui non amava le smielosaggini. «Ma sinceramente mi sto gelando anche le ossa e no, caro» lo interruppe prima ancora che iniziasse a parlare, sapendo cosa quell’espressione malandrinesca le avrebbe proposto per scaldarsi. «Intendo ritrovare un po’ di calore in maniera decisamente meno disdicevole» fece una linguaccia a James e si girò per rientrare.
Ramoso sbuffò. Perché gli istinti da Prefetto di Lily dovevano sempre mettergli i bastoni tra le ruote? Agitò la bacchetta, e un mantello di lana apparve sulle spalle della ragazza.
        «È assurdo pensare a te come alla strega più brillante del pianeta, se ti perdi in queste quisquilie… lo sai vero?» ghignò il Malandrino, mentre Lily alzava gli occhi al cielo. «Ora, vorresti per favore dedicarmi tutta la tua attenzione?».
Lily lo guardò, inarcando un sopracciglio. «Ho scelta?».
«No, credo di no» sorrise Ramoso, prendendo le piccole mani della ragazza nelle sue per scaldarle, e guidandola giù per la scalinata, nel giardino silenzioso e illuminato da uno spicchio di luna.
«Allora, ehm, Buon San Valentino!» esclamò James.
Lily strabuzzò gli occhi. «James, caro, dillo alla tua Lily… hai battuto la testa? San Valentino è domani. E io e te detestiamo San Valentino».
Ripensò un attimo alle loro conversazioni assolutamente non canoniche e per niente romantiche «Perché tu detesti San Valentino, vero?» domandò, lasciando trasparire una certa inquietudine.
James ridacchiò. «Certo che lo detesto! E so anche che non è oggi. È solo che mi andava di passare una serata con te. So che domani mi eviterai come la peste, perché sei allergica allo zucchero e al miele… perciò, ho scelto stasera».
«Oh» mormorò Lily.
Ramoso si disse che stava decisamente migliorando, nel riuscire a lasciarla senza parole. «Prima che tu fraintenda e pensi che io abbia ingerito una Pozione andata a male, però, sappi che non ho in mente niente di romantico» disse, prevenendola.
        «Anzi» aggiunse «ho come l’impressione che questa serata finirà con te che mi Schianti brutalmente…»
«James Potter» Lily aveva una straordinaria capacità di riprendersi davanti alle Malandrinate, sempre preannunciate da quell’espressione e da quel tono di voce. Il suo sesto senso, su certe cose, non si sbagliava mai. «Si può sapere cos…»
Il bacio lieve di James la interruppe. «Lily, tieni a mente il fatto che tu mi ami, e che non puoi stare senza di me» e ghignò, alquanto deliziato dalla sua espressione interdetta. Sapeva perfettamente che “Lily Evans non va mai interrotta, chiaro Potter?”. Per questo si divertiva a farlo. «…Ta-dàààààà!» esclamò, Evocando la sua scopa.
«Che cosa hai in mente, James?» domandò la rossa, ora abbastanza preoccupata. «Sai che soffro di vertigini».
«Veramente» la corresse lui. «A Madama Bumb dicesti che avevi un “dannato terrore delle altezze”… ma suppongo che tu sia maturata da allora e che quindi la tua paura si possa definire “soffrire di vertigini”, sì». Ammiccò, mentre l’espressione di Lily si faceva tesa.
«Però…» iniziò, fissando la scopa con apprensione.
«Però hai ancora paura di volare, Lils, lo so. È per questo che siamo qui!» esclamò, entusiasta come un bambino.
E altrettanto ingenuo, pensò Lily, se credeva che lei sarebbe salita su una scopa, quando erano anni che se ne teneva lontana.
        «Oh, andiamo!» Ramoso le sorrise, rassicurante. «Hai diciotto anni, sei una Grifondoro… hai avuto il coraggio di uscire con me, puoi vincere questa piccola paura!».
«Tu non capisci, James» argomentò Lily, allontanandosi leggermente da lui e dalla sua scopa. «Ed è ovvio che sia così, perché voli da anni. E sei anche dannatamente bravo. Ma è più forte di me. Se non sento la terra sotto i piedi, io… non sto bene, ecco. Mi manca l’aria. Devo rimanere ben appoggiata al suolo, o mi viene la nausea. Vedi?» e gli mostrò le mani, leggermente sudate nonostante facesse abbastanza freddo, quella sera. «La sola idea di staccarmi da questo prato mi nausea».
        «Non aver paura, Lily» fece James, avvicinandosi. Sapeva che non si sarebbe ritratta. «Tu non sai davvero cosa sia, il volo, perché sei sempre stata un po’ prevenuta. Perché avevi paura. E io l’ho capito, oramai, che le tue paure, i tuoi dubbi e le tue incertezze sono come catene, per te» le prese delicatamente le mani, e percepì i muscoli della rossa rilassarsi impercettibilmente. «Ma devi sfuggire a queste catene. Perché ti precludono un sacco di cose. Pensa, se avessi continuato a dare loro retta non avresti avuto il ragazzo più figo della storia di Hogwarts tutto per te!» esclamò, scherzoso.
Lily alzò gli occhi al cielo, divertita.
        «Ma come siamo modesti, stasera, Potter» disse con una smorfia.
«Evans, lo sai, la modestia è uno dei miei innumerevoli pregi» ribatté lui, con il tono da James-scusate-se-è-poco-Potter. «Non mi distrarre con i tuoi elogi, tanto non attaccano. Non stasera almeno… se domani vorrai riempirmi di complimenti, o anche dopodomani, o perfino tra tre gior…» intercettò lo sguardo alquanto perplesso di Lily e si interruppe. «Ehm, sì, insomma, dicevo. Non devi farti bloccare dalla paura dell’altezza. Vola libera con me, Lily Evans. Vola libera con me, e scoprirai che è bellissimo guardare le stelle, da lassù» strinse più forte le mani di Lily, cercando di infonderle un po’ di fiducia.
E la ragazza, inconsciamente, si ritrovò a ricambiare quella stretta. Si fidava di James, ormai. Sapeva che lui non l’avrebbe lasciata cadere, mai. Sapeva che sarebbe stato lui quella terra alla quale desiderava così tanto rimanere legata. Sapeva che tra le sue braccia si sarebbe sentita al sicuro. 
Annuì impercettibilmente, e sussurrò la sua risposta senza staccare gli occhi da quelli del Malandrino, del suo Malandrino, così pieni di libertà e voglia di volare che avrebbero forse spaventato una certa primina dai capelli rossi e dai grandi occhioni verdi. Ma quella ragazzina era cresciuta, ora. E voleva liberarsi da quelle catene, voleva sentirsi libera.
«Portami tra le stelle, James».

 

 

· · L'angolino di Rò · · 


Ok, stavolta le spiegazioni sono d'obbligo, anche se tecnicamente dovrei andare dillà a studiare filosofia.
Ma chissene, questo è molto più importante u.u
Alors, la fic è stata scritta per il Classici Disney Contest indetto da lyrapotter sul forum di EFP.
Noi dovevamo scegliere un film Disney, al quale era allegata una traccia di vario genere (citazione, tema, pairing, eccetera).
Io ho scelto Aladdin, al quale era allegata la traccia Amore tra le nuvole: appuntamento su un manico di scopa.
Questa fic ne è il prodotto.
Tra l'altro, se non ve ne foste accorti -difficile XD- ogni paragrafo è una drabble impura di 110 parole, e le iniziali evidenziate vanno a comporre il titolo.
Vi dirò, non ne ero per niente convinta perché chi mi conosce un pochino sa che non so/voglio/posso essere smielata, non fa per me nella vita reale dove conto meno di un due di coppe, figuriamoci qui dove posso dirigere tutto e muovere i fili *_______*
Fatto sta che la traccia mi ha ispirato tutto questo fluff, e alla fine ho scoperto che non era neanche tanto male, la creaturina, visto che è arrivata sesta a parimerito nel contest, e in più ha vinto il Premio Coppia.
Vi riporto le bellissime parole della giudiciA -che non ringrazierò mai abbastanza per la fiQuità del suo contest!!-:


Grammatica e sintassi: 9.7/10 punti 
Stile: 9/10 punti 
Originalità: 8/10 punti 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 punti 
Attinenza alla traccia: 9/10 punti 
Gradimento personale: 9.5/10 punti 
Totale: 55.2/60 punti 


Iniziamo con una bella nota: grammaticalmente parlando la tua storia è praticamente impeccabile. Ti hanno fregato un po’ di virgole di troppo e un mancato apostrofo in questa frase [la avevano], che doveva essere l’avevano; per il resto, non ho trovato altri errori, perciò i miei complimenti.
Passando al contenuto vero e proprio, in tutta onestà da come l’avevi messa giù mi aspettavo molto di peggio: pensavo di trovarmi davanti un tripudio tale di zucchero che a fine lettura pure le pareti ne sarebbero state impregnate, ma non siamo arrivati a questi livelli (e per fortuna, perché, pur amando le fic lollose dove tutti i personaggi sembrano essere in trasferta nel regno dello zucchero filato, ho i miei limiti). Intendiamoci, la melassa c’è, com’è giusto che sia in una storia di questo genere, ma non eccede così tanto come tu temevi (almeno, questo è quello che ho percepito io, qui è questione di puro gusto personale).
Cosa si può dire di questa storia? Certo la trama non brilla moltissimo in originalità: Lily che soffre di vertigini e James che vuole aiutarla a vincere la paura è un clichè abbastanza diffuso (oltretutto, hai avuto una bella sfortuna visto che in concorso c’è un’altra storia che tratta praticamente lo stesso tema, seppur in modo un po’ diverso), ma non sempre i clichè sono da buttare via perché se sfruttati bene (come in questo caso) possono creare storie deliziose. Oltretutto, nel contesto della tua fic, è quasi accessorio, il motore che avvia il resto, visto che il vero fulcro resta il momento romantico tra Lily e James (se lei avesse avuto paura di qualcos’altro, il tutto avrebbe funzionato allo stesso modo). Ovviamente nel contesto della traccia assegnata non poteva essere altrimenti.
In più, mi è molto piaciuta la struttura interna della storia (le drabble non pure che seguivano la frase del titolo): è stata una bella idea e sono contenta che tu abbia assecondato la tua folle musa, primo perché ti è venuta bene, senza la minima forzatura per rientrare nello schema, secondo perché questi dettagli denotano cura in quello che si fa e valorizzano ulteriormente una storia già di per sé meritevole.
Ottima la caratterizzazione: la vena romantica la fa ovviamente da padrona, visto il tema, ma non di meno non vengono dimenticate le caratteristiche principali dei personaggi, come la vena Malandrina di James o la sua incredibile “modestia” e l'atteggiamento da Caposcuola di Lily. Inoltre, Lily resta coerente con la sua vecchia sé stessa: non è che semplicemente perché adesso James è il suo ragazzo e lei ne è innamorata che smette di diffidare delle sue trovate geniali o della sua scintilla malandrinesca, se mi permetti la citazione, e questo è un atteggiamento che trovo molto da lei.
Malgrado le tue paure per l'eccesso di melassa, questa storia mi è davvero piaciuta: tratta di una coppia che adoro, è fluff e raggiunge perfettamente lo scopo di una fluff, ovvero strapparti un bel sorriso contornato da tanti “awwwwww”! Mi ha fatto molto sorridere che in una storia del genere, dove appunto le sdolcinatezze si sprecano, tu abbia voluto ribadire che entrambi i protagonisti odiano le smancerie: non so se la cosa fosse voluta, ma mi ha davvero divertita.


Che dire, sono contentissima e spero sia piaciuta anche a voi ^^"
In ogni caso, gradirò ogni recensione che vorrete lasciarmi *____*
Un bacione a tutti e a presto -essendo io iscritta ad altri *non so quanti* contest, avrete presto mie notizie :D-
Vostra,
Rò.


Credits: tutti i personaggi, meno eventuali OC, appartengono alla splendida Zia Jo, alla quale sarò per sempre debitrice. 
Il titolo, "Vola libera con me", è ripreso da un incantesimo presente nel secondo libro di Septimus Heap (by Angie Sage).
"James-scusate-se-è-poco-Potter" è una citazione dalla splendida fic di Sara Weasley, Da chi lo ha tre volte sfidato. Se non l'avete ancora letta... beh, cosa aspettate? u.u
Il contest di lyrapotter lo trovate qui.
L'immagine all'inizio della storia è un frame dal film Aladdin -ovviamente xD-. 


Non scrivo per fini di lucro, ma per la gioia che mi sa dare la parola scritta.

 

   
 
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