Autore:
Any
Ikisy
Titolo: Ingenuità
Personaggio: Finian
INGENUITÀ
« Sta
bene… anche se le sono venuto addosso?
»
« Ho avuto
modo di osservare la
tua forza. Vorrei chiederti di fare un lavoro per me.
Avrai uno stipendio ai
massimi livelli, e un
pagamento bonus ogni fine anni. »
« Non
ne ho
bisogno. Voglio solo… andare fuori! »
Sebastian è sempre nel posto giusto al momento giusti; non sbaglia mai. Vorresti imparare da lui.
E invece…
Ti soffermi sull’espressione corrucciata di Bard mentre scruta le sue spalle regolari.
Ti lasci influenzare dalla tensione che trasmette Meirin dopo avergli parlato.
Lo senti… qualcosa di viscido.
Sebastian ti sembra perfetto, ma per qualche strana ragione il resto della servitù la pensa diversamente; non riesci comunque ad essere sospettoso, non puoi veramente prendere in considerazione l’idea che lui stia nascondendo qualcosa di macabro a te e agl’altri.
L’ingenuità è sempre stata una malattia che, pur diagnosticandoti, non riusciranno mai a curare.
E Sebastian, sapendo questo, ti ha tranquillamente offerto un lavoro.
[110 parole]
Note:
Ci ho messo tanto perché la versione precedente faceva ribrezzo e ho dovuto aspettare l’ispirazione; scusate.
Io penso che Finian viva la sua realtà con Sebastian in modo mooolto blando: se se ne accorge è tanto. Per me infatti lo nota solo dal riflesso degli altri due; lui da solo non ci penserebbe mai.
Spero di non essere uscita dall’IC, perché per me Finian è ostico al massimo.
Dalle recensioni del capitolo precedente deduco che non si sia capito niente su Meirin; evidentemente è scritta male. Perciò l’ho sostituita con un’altra: se qualcuno volesse leggere, l’ho già sostituita.
Grazie comunque a chi ha commentato finora ed ha apprezzato l’idea della mia raccolta: mi sono stupita che non ce ne fosse già una, in effetti, e ho sopperito prima possibile…
Any Ikisy