Sono Nato
Sentivo la nascita.
La sentivo che mi pervadeva prepotentemente ma con la stessa
dolcezza con la quale l’acqua tiepida avvolge il neonato corpo di un bambino
che fa il primo bagnetto.
Lentamente stavo venendo al mondo. Vedevo i contorni farsi più
chiari.
Riorganizzavo i pensieri con innata sicurezza e ritrovata
lucidità, sentivo i sintomi indiscutibili della genesi di nuove cellule
cerebrali e di un nuovo stadio di evoluzione mentale e umana.
Immediatamente mi venne in mente l’evoluzione umana, vidi i
primi ominidi, vidi gli esseri unicellulari, ma furono solo due bagliori
momentanei, perché subito dopo scrutai attraverso l’indicibile, vedendo cose
che neppure mi sarei sognato dopo la sbronza più pesante.
Vidi aloni di elio, idrogeno semigassoso, vidi luce liquida
fluttuare, riconobbi i contorni di qualcosa che infondo avevo sempre
conosciuto.
Ecco, capivo ogni cosa man mano che mi spingevo
nell’azzurro. Iniziavo a vedere la luce alla fine del tunnel, distinguevo
chiaramente i pensieri dalle induzioni, il male dal bene, gli errori dalle cose
buone che avevo fatto, sentivo la madre accanto a ognuno di noi.
Ogni dubbio di lì a poco sarebbe sparito, lasciando il posto
a qualcosa di veramente inaspettato.
Iniziai però ad accorgermi che era ormai molto che sentivo
l’imminente cancellazione dei dubbi, e ancora tale fenomeno non si verificava.
Ma questi erano pensieri da evitare assolutamente, ero troppo felice di stare
nascendo.
Venivo piano piano a conoscenza di tutti i misteri che mi
erano sempre stati oscuri, la mente si faceva davvero leggera e facile da
manovrare, ogni pensiero tendeva ad andare per conto suo, lasciandomi solo. E
io facevo fatica a seguire tutti quei ragionamenti. Ne seguivo più che potevo,
ma quando si allontanavano troppo da me dovevo lasciarli e sceglierne di nuovi
tra quelli che via via passavano
all’accettazione nella mia testa. Alcuni di essi non potevano neanche essere
presi in considerazione e fluivano lenti ma inesorabili verso la luce. Li avrei
persi per sempre.
E il vuoto allo stomaco si faceva più forte che mai.
Ero quasi sicuro che in quel momento io stessi rivivendo
tutta la storia dell’umanità, io ero tutti i ragionamenti di ogni uomo sulla
faccia della terra, ero una specie di cervellone centrale, stavo provando l’esperienza
globale di nascere.
Il riflesso infondo alla discesa si faceva sempre più vicino
e forte, mi ricordava tanto la scena di un film, dove il protagonista continua
a ricordare una strada che porta al mare…
Finalmente avrei trovato anche io la mia spiaggia, e il mio
mare. Un posto tranquillo.
Stavo nascendo ed ero estremamente eccitato.
Ma io capivo! Capivo istantaneamente tutto quanto! Capivo
finalmente tutto quello che non avevo capito prima e che mi aveva portato a
voler nascere nuovamente, forse a torto. Ma cosa potevo trovare da ridire in
una nascita così meravigliosa?
Sentivo le grida che mi accoglievano e che annunciavano il
mio esordio alla vita, sentivo suoni assordanti, simili a sirene, ma le sirene
non potevano certo essere!
Improvvisamente sentii la tua voce.
La luce davanti a me sparì, e pensare che c’ero così vicino.
Un cazzotto mastodontico mi spedì indietro nel grande tunnel che avevo percorso
fino a quel momento.
Guardai in alto. Vidi la tua faccia in alto in alto.
E tanta gente inorridita.
Le sirene.
E le mie interiora a passeggio sulla carreggiata.