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Autore: teti    30/10/2010    0 recensioni
Forse una storia un pò scontata, ma avvolte la gente giudica senza sapere e Caterina come ogni persona fa lo stesso, reputandosi una ragazza buona e migliore degli altri, ma quando vieni forzata a stare accanto alla persona che detesti e con cui devi imparare ad andare d'accordo...beh avvolte i giudizi possono cambiare!...o forse e solo uno spiacevole incidente. Ma se tutto questo insegnasse a Caterina che anche lei è prevenuta verso ciò che è diverso dai canoni della sua vita e si trovasse a dover rivalutare la sua persona! cosa accadrebbe?!
Recensite che siano positive o negative non importa voglio capire cosa si piace e cosa vi pare brutto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fetore del mezzo di trasporto pubblico, quella puzza che immancabilmente riesce ad appiccicarsi in modo eterogeneo sia ai tessuti sia al metallo di qul macinino ormai da rottamare, la cui i gene è stata ampiamente trascurata dagli addetti del settore a discapito immancabilmente di chi usufruisce a tale servizio di trasporto.
Mi siedo espirando lievemente, sofferente di quella situazione, poggio i ginocchia sul sedile di fronte affossandomi in qualche modo nella mia seduta, trovo quindi una sistemazione comoda ma inusuale e immancabilmente non consona. Rilasso le spalle , lascio che la musica scorra dentro le cuffie; sento le note salire, passare e infine ricadere al cambio tra una canzone e l’altra…in quel secondo di silenzio che lascia nel panico i miei pensieri; con lo sguardo osservo il paesaggio urbano che si succede desolante oltre il lercio e opaco vetro del finestrino.
Una fermata travagliata, mi sbilancia in avanti accompagnando la frenata, qualcuno sale ma non me ne curo sono troppo impegnata a digrignare mentalmente i denti “cavolo vuoi timorata di Dio!” bofonchio innervosita e inviperita notando che una vecchietta accigliata mi fissa senza ritegno con quell’espressione facciale che puntualmente hanno gli anziani obsoleti da “guarda come sei conciata” o “Ma come stai seduta è l’educazione!”, sono alterata buffo infastidita, ma ciò non pare scalfire l’animo di Monica e Teresa non fanno una piega loro, il mondo è troppo catastroficamente OUT per essere degno di rientrare nella scaletta dei loro discorsi tra quel nuovo successo discografico del HIT e quel taglio di capelli veramente IN.
Schiamazzi, rumore, dannati mocciosi…alzo il volume.
"Ragazze!!" una voce che conosco,purtroppo, due dita che mi spostano l’auricolare dall’orecchio "Non si saluta zia!" no, non ce materialmente tempo di impedire ad Andrea di saltare scavalcando dal posto dietro al sedile accanto al mio ora vuoto,guardo Monica con aria ostile, percepisco dal suo volto che è conscia di essere colpevole, sa di aver abbandonato il suo posto…un subordinamento che dovevo prevedere. Biascico uno ciao forzato dalla situazione osservando gli scimmioni minorati dei suoi amici avvicinarsi e prendere posto nella nostra zona, per qualche ragione a me ignota le mie amiche fanno immancabilmente gli occhi dolci; mi trattengo e sopprimo la mia ira, loro in fondo paiono contente e compiaciute da cotanta attenzione e mi accorgo che tra una battuta e un'altra mi hanno presso che dimenticato, torno indisturbata ai miei pensieri.
"Eih credo di piacere alla tua amica qui! Si sta stritolando le tette tra le braccia, ora tutto quel grasso esplode!" invitabile non farci cadere l’occhio su quel prosperoso decolté, come non si può non accennare un sorrisetto spregevole a quella cattiveria detta a mezza voce "stronzo!" ribatto ma ormai so di aver perso con Andrea, lui si che è assurdo, col suo modo di dire le cose riesce a dire le cose più bastarde e farti ridere. Fa un verso di dolore ma so di non averli fatto male con la mia gomitata, ma volevo solo allontanarmelo "Dai che ti ho fatto ridere! E dai Bastarda!" le sue dita mi stanno massacrando il bacino ed è anche difficoltoso evitare di ridere "Dai cretino smettila mi fai male!Deficiente!" era assurdo quante offese anche più pesanti di questa ci lanciassimo a vicenda e quanto fossimo comunque amici più di tanti altri, assurdo anche ricordare che tra noi per due scarsi giorni e poco più cera stato qual cosa di tenero o comunque simile a ciò! Ma non eravamo adatti a stare vicini a quel modo di fatti la decisione era stata univoca nel ritornare al rapporto precedente di due amici, nessuno si era scomposto molto, certo per gli amici era stato strano ma una volta tornati alla solita rutine di paroloni tutti fecero come se non fosse successo nulla.
"Comunque sabato prossimo ho una gara!" giusto come non citare il suo amato sport, gareggiava da quando era un marmocchio e se la cavava alla grande era riuscito ad ottenere qualche sponsor importante ed ad anno nuovo avrebbe fatto il suo ingresso in circuiti di alto livello e internazionali, una vetrina da far invidia "No non vengo!" rispondo secca "Non ti ho mica invitato!Egocentrica scroccona!" storgo le labbra in una smorfia dissentita "Ah ecco! Mi pareva strano!" mi alzo scontrosa avviandomi all’uscita saluto in modo superficiale la combriccola e salto sul marciapiede una volta che il bus si ferma, un sospiro mentre le porte dell’autobus mi si chiudono alle mie spalle per un secondo m’illudo a pensare "finalmente casa" ma è solo un attimo so quale tragicommedia mi attende una volta superata la soglia d’ingresso della mia abitazione.
 Salgo sul prossimo autobus?

  
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