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Autore: Emily Alexandre    31/10/2010    6 recensioni
Una flash-fic che vuole celebrare questa giornata speciale per la tradizione celtica. Ciò che oggi conosciamo come Halloween altro non è che la notte della vigilia di Samhain, un momento fuori dalla dimensione temporale che non apparteneva né all'anno vecchio e neppure al nuovo; in quel momento il velo che divideva dalla terra dei morti si assottigliava ed i vivi potevano accedervi...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Samhain

 

La notte era calata sul piccolo paesino irlandese e tremule candele brillavano fuori da ogni porta, conferendo alle strade un aspetto quasi surreale.

Una bambina dai capelli rossi e dai grandi occhi verdi contemplava assorta la fiammella e non si accorse che suo padre si era avvicinato e aveva lasciato acqua e pane sull’uscio.

-Perché lo fai, papà?- gli chiese quando lo vide guardandolo con gli occhi colmi di curiosità.

L’uomo le si avvicinò e si piegò sulle ginocchia per essere all’altezza di quello splendido visino che era tutta la sua vita. –Perché, amore, questa notte i nostri morti torneranno tra di noi. Questa notte il velo che divide il nostro mondo da quello dei defunti non esiste più e loro sono liberi di camminare nuovamente tra i vivi… e noi lasciamo candele per far sapere loro che sono i benvenuti e cibo per nutrirli.-

La piccola rimase un attimo assorta ad assimilare le parole del padre, poi d’un tratto parve capire. –Anche la mamma?- chiese in un soffio.

L’uomo sorrise, ma era un sorriso amaro, nostalgico; il ricordo dell’adorata moglie era ancora vivo in lui, nonostante fossero trascorsi ormai tre anni da quando era morta mettendo alla luce loro figlia. Una bambina che era la sua piccola copia. Sua moglie, una sacerdotessa.

-Soprattutto tua mamma…lei è sempre con noi, qui nel cuore- toccò con l’indice il petto della figlia e lei gli circondò il dito con la manina paffuta –ma oggi lo è ancora di più perché lei credeva a questa notte con tutta se stessa.-

-Ma perché papà, che notte è?-

-È una notte magica, piccola, una notte speciale che sfugge alla dimensione temporale. Questa – continuò lasciando volare lo sguardo oltre le case, lassù dove si ergeva il tempio dedicato agli dei - è la notte di Samhain-

 

NOTE: Questa flash-fic volutamente formata da volti senza nome è un modo, nel mio piccolo, per celebrare questa splendida e magica notte in cui, da amante della tradizione celtica, ho sempre creduto.

Felice Samhain!

   
 
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