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Autore: kikka97    31/10/2010    5 recensioni
Quando tutto ti sembrava ormai scritto, quando qualcuno ti ha fatta rialzare da terra, quanto la tua vita ha preso una svolta, quando hai potuto amare l’inamabile liberamente, quando tutto è perfetto, cosa può mai succedere?
La vendetta di chi non ha avuto una seconda possibilità, ecco cosa devi temere.
Davanti a loro la neutra rideva compiaciuta della splendida opera.
-è questo quello che vorrebbe Tayco? Vederti ucciderci tutti in questo modo?-
Una domanda carica di dolore, una domanda compiuta da chi ha visto spezzarsi la sua vita sotto gli occhi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La nostra nuova vita.'
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Ciao a tutti!!!!
Sono contenta che il prologo vi sia piaciuto, ed ecco a voi il primo capitolo! è ambientato sei mesi prima circa, spero proprio che vi piaccia! Mi raccomando, commentate!!
Un bacio,
Kikka97.
 
      

Una normale giornata di lavoro.

 
7:00. La sveglia suonò per annunciare ai due sempiterni l’inizio della loro prima giornata di Angel e Devil heart.
-Dai amore è ora di alzarsi.- Disse Raf ancora mezza addormentata, ma più che dirlo a Sulfus, tentava di convincere se stessa. La ragazza si alzò dal letto, si stiracchiò per bene e lanciò un’occhiata al fidanzato, che dormiva ancora.
-Dai! Su svegliati!- Gli ripeté alzando la voce.
-Cavolo! Resta ancora cinque minuti, chi se ne frega se ritardiamo!- Gli rispose lui prendendola dolcemente per un braccio e portandola vicino a se.
- Noo. - Disse ridendo e facendo la cantilena. –Non vorrai mica ritardare il primo giorno!- Gli diede un leggero bacio sulle labbra, si alzò in piedi e raccolse intimo e camicetta che la sera prima erano volati sul pavimento.
- Io vado a cambiarmi, tu fatti una doccia ok?-
Sulfus mugugnò un “ok” e si alzò strisciando fino all’armadio per prendere i vestiti e scendere nel bagno del piano inferiore.
Raf prese degli abiti per la prima giornata di lavoro: pantacollant bianchi, mini gonna di jeans, maglietta azzurra con una stella bianca sul petto dello stesso colore della stretta cintura e All-Star azzurre. Andò in bagno e si fece una doccia. Si insaponò per bene e levò tutto il torpore del sonno, era pronta per affrontare questa giornata “speciale”.
Si risciacquò e uscì avvolta da un morbido e candido asciugamano. Prima asciugò con il fono i capelli, che lasciò sciolti come sempre, e dopo sì vestì.
Andò in cucina, dove la aspettava Sulfus che aveva già accesso i fornelli per preparare il caffè.
-Ciao, finalmente ti sei svegliato!- Lo salutò Raf regalandogli un bellissimo sorriso.
-Ciao! Però che scatole alzarsi alle sette per fare cosa? Lavorare. Fantastico.- Ironizzò lui.
-Perché scusa? A che ora ti alzavi allo stage?- Chiese lei abbracciandolo.
-Quando ne avevo voglia, più tardi meglio era.-
-Beato te!- Disse poi baciandolo.
-Però tu lo prendi troppo sul serio questo affare del lavoro.-
-Perché? È il primo giorno, e siamo gli unici a farlo. Sono un po’ agitata, tu no?-
-No, dovrei?-
-Dovresti.- Disse ridendo. Ma furono interrotti dal rumore della moca. Raf mise nel microonde le due tazze di latte per circa un minuto poi gli versò il caffè e le mise in tavola.
-Grazie.-
- Prego. -
Iniziarono a mangiare in silenzio, che fu presto interrotto dall’angel.
-Sulfus, stavo pensando. Ti ricordi quei sogni che avevamo fatto?-
-Quelli uguali?-
-Sì. Ti ricordi che non capivamo il significato di quelle ali?-
-è vero! Sono le ali dei poteri dell’amore. Questo vuol dire che il nostro settimo senso aveva già previsto tutto? Wow!-
-Infatti. Non pensavo che si potesse arrivare a fare addirittura previsioni del futuro, chissà allenandosi un po’ dove si potrebbe arrivare!-
-Già.- Si limitò a dire pensierosa Raf. L’idea di allenarsi a usare il settimo senso la affascinava molto. Però non aveva la minima idea di come si potesse fare.
Finirono la colazione in silenzio e sistemarono tutto velocemente.
-7:50, è ora di partire.-
- Vabbè andiamo, prima arriviamo prima torniamo.-
Sì incamminarono sul sentiero fino ad arrivare alla porta nel giardino. Era proprio particolare: si ergeva sull’erba senza bisogno di muri. Potevi vederla davanti o girarci dietro, era una magia molto particolare.
I due varcarono la soglia e scesero vari piani fino ad arrivare all’ufficio di Arkan alle otto in punto. Bussarono e furono accolti subito.
-Buongiorno. - Dissero i due all’unisono.
- Buongiorno, prima di portarvi dalla vostra coppia, vi spiego come lavorano i sempiterni Heart. Voi avrete due nuovi poteri, io però non so quali siano, dovrete scoprirlo voi. Allora, dovrete fare in modo che quei due rimangano insieme, si dovranno fidanzare, dovrete riparare a tutti i loro litigi, il vostro compito finirà tra dieci, dodici e forse più anni, quando si sposeranno, allora vi sarà assegnata un’altra coppia. Tu Raf avrai Ginevra mentre tu Sulfus Andrea, per ora sono solo una coppietta, a diciotto anni dovrete farli fidanzare ufficialmente e a ventotto si sposeranno, tutto chiaro?-
-Sì, ma come facciamo a farli stare insieme scusi?- Chiese Raf agitata per l’inizio del suo nuovo lavoro.
-Dovrete riparare a tutti i loro litigi, o meglio evitare che ci siano, ok?-
-Questo l’avevamo capito, come facciamo a riparare intendeva Raf. -
-Io questo non lo so. Non ho i poteri dell’amore, quindi ve la caverete da soli, mi dispiace, ora andate da Andrea e Ginevra, ci vediamo dopo.- Li salutò frettoloso Arkan.
Raf e Sulfus volarono fino alla classe dei due terreni, le lezioni erano appena incominciate, e non sembrava una delle mattinate più divertenti della vita dei due sempiterni.
“Che noia mortale!” Parlò telepaticamente Sulfus.
“Mi duole ammetterlo ma è vero, nessun bigliettino, nessun’occhiata, niente di niente!”
“E intanto che si fa?”
“Non lo so, dovremmo aspettare il cambio dell’ora.”
“Ma intanto che passa l’ora cosa facciamo? Mi sto annoiando a morte!” Disse Sulfus, che furbo, aveva già in mente qualcosa.
“Non lo so, vediamo se si guardano o se si lanciano bigliettini.”
“Io avrei un’idea migliore.” Disse telepaticamente abbracciando la fidanzata e dandole un bacio sulla guancia.
“Non possiamo baciarci anche al lavoro!”
“Che scatole! Ti ascolto solo perché sei tu a dirmelo. Vabbè, guardiamo meglio questi ragazzi.”
Si avvicinarono ai due ragazzi per osservarli, ma sembrava che non accadesse proprio niente, finché Andrea non fece un colpo di tosse. Ginevra si girò e lui con la mano gli fece segno di “dopo”, lei gli sorrise e continuarono il loro lavoro.
“Hai visto Sulfus?”
“Sì, possiamo aspettare il cambio dell’ora.”
“Chissà cosa le dovrà dire.”
I due aspettarono pazientemente fino alla prima campanella. Quando la professoressa di lettere uscì Ginevra andò dal ragazzo per chiedergli cosa le voleva dire.
-Ciao Andrea! Cosa mi volevi dire?-
-Ciao, ecco, volevo chiederti se volevi uscire con me oggi pomeriggio. Non ci sono tanti compiti per domani, e allora mi chiedevo, visto che fa ancora caldo, se venivi con me in spiaggia.- Rispose Andrea un po’ in imbarazzo.
“Hai visto come sono carini, spero che Ginevra accetti.”
“Troppo sdolcinati.”
“Per te sono tutti sdolcinati tranne noi.”
“Ma è vero!”
“Ecco, ti pareva!”
Raf sorrise e continuò ad ascoltare la conversazione dei due ragazzi.
-Sì! Mi piacerebbe molto! A che ora?-
-Che ne dici dalle tre alle sette?-
-Perfetto! Sarò puntualissima!-
Disse lei abbracciandolo. Andrea arrossì di colpo e le restituì l’abbraccio.
Poco dopo entrò in classe la professoressa di Aritmetica e per i due sempiterni si preannunciavano altre noiosissime ore.
“Bene, ora possiamo andare no?” Chiese Sulfus stufo.
“No, dobbiamo aspettare la fine della scuola. Dopo andremo a mangiare e alle 14:30 tu vai da Andrea e io da Ginevra. Ci terremo informati telepaticamente.”
“Che scatole!” Fu l’unico commento di Sulfus.
La mattina passò piuttosto in fretta. Andrea e Ginevra avevano parlato ancora un po’, ma non del loro appuntamento. Raf e Sulfus tornarono a casa per il pranzo. L’angel preparò degli ottimi spaghetti al ragù, e come secondo carote, insalata e bistecca.
-Sai che sei proprio brava a cucinare! Fai piatti semplici ma deliziosi. Sono le ricette dei terreni giusto?-
-Sì. Ora che viviamo sulla Terra dobbiamo imparare bene la loro cultura.-
-Ma guarda come è intelligente il mio angelo!-
Raf non poté fare a meno di sorridere a quell’affermazione.
-Grazie. Ma, stavo pensando alle parole di Arkan. Ti ricordi quando ha detto che avremo nuovi poteri?-
-Ah sì! Meglio! Chissà come li scopriremo.-
-Infatti.-
Quando ebbero finito di mangiare sparecchiarono il tavolo e misero piatti, bicchieri e posate nella lavastoviglie. Dopo di che si stesero sul divano una tra le braccia dell’altro a guardare la tv.
-Secondo te dovrei allenare il mio settimo senso?- Iniziò il discorso Raf.
-Non lo so, perché questa domanda?-
-Quando ne abbiamo parlato stamattina la cosa mi ha incuriosita. Se lo allenassi potrei addirittura fare previsioni, non credi?- Disse guardandolo seria.
-Sì, ma forse ci hanno già provato altri sempiterni e non si può “allenare”, ma è una cosa che viene e che và. -
-Probabile.-
-Domani mattina parlane con Arkan.- Le disse vedendo l’importanza che dava Raf a quest’argomento. A lui non glie ne poteva proprio fregare niente. Era felice, aveva Raf, un lavoro, una bella casa, non desiderava altro, soprattutto prevedere il futuro.
-Ok. Ma ora sono le due e mezza, è meglio se andiamo.-
-Ok.- Spensero la tv e si avviarono uno da Andrea e l’altra da Ginevra.
Quando Raf arrivò nella camera della ragazza, la trovò davanti allo specchio mentre indossava un bichini verde. Aveva due fiocchi sui fianchi e uno sulla schiena. Era semplice e le donava molto.
-Questo o quello arancione?- La sentì dire ad alta voce.
L’angel guardò sul letto della ragazza, dove era appoggiato un altro bichini arancio con i bordi rossi.
Si stava facendo in quattro per sembrare carina, anche se era perfetta così com’era. Alla fine scelse il costume verde, che, in effetti era quello che le stava meglio e come abbigliamento scelse degli shorts bianchi e una magliettina dello stesso colore del bikini. Sostituì il cerchietto giallo con uno più piccolo e in tinta con costume e maglia. Si mise hai piedi delle infradito bianche e preparò il suo borsone.
Intanto Andrea si incamminava verso la casa della persona che amava seguito da Sulfus. Non si era messo niente di speciale, non è che gliene importasse molto. Suonò il campanello. Ginevra scese subito e aprì la porta sperando di piacergli. Raf sentì i suoi pensieri e chissà come chissà perché disse:
-Brilians Fly!- Drizzò le ali e mise le mani in avanti. La scia di luce che uscì dai suoi palmi colpì Ginevra e un dolce profumo di rose invase la soglia.
Sulfus guardò stranito l’angel che si guardava le anche lei senza capire bene quello che era appena successo.
-Credo che sia il tuo nuovo potere.-
-Vero! Guardiamo i suoi effetti.-
Infatti Raf aveva appena usato il Brilliant Fly, che ha reso luminosa e profumata come un fiore Ginevra. Tutto ciò non era scappato agli occhi di Andrea che la guardava imbambolato. Il ragazzo si ricompose in fretta e le disse tentando di nascondere l’imbarazzo:
-Hai messo il profumo?-
-Ehm, veramente no. -
-Ah, strano, profumi di rose. –
Ginevra arrossì e si incamminò con lui verso la spiaggia.
-Come facevi a sapere come si chiamava il tuo nuovo potere?- Chiese ad un tratto Sulfus.
-Non lo so, istinto.- Chiuse lei il discorso.
Quando arrivarono sulla spiaggia Andrea e Ginevra sistemarono i salviettoni e si buttarono subito in acqua.
-Che ne dici di dare uno strappo alla regola? Io mi sto stufando!-
-Cosa intendi Sulfus per uno strappo alla regola?-
-Trasformiamoci in terreni e facciamoci un bel bagno!-
-Ok, non posso resistere! Cox, attiva metamorfosi! Con l’amore, con l’onestà, con il giudizio e la sincerità, lo spirito lascio, e divento terrena!-
Quando si trasformò, indossava un bichini fucsia con delle infradito in tinta. Sottobraccio portava un salviettone azzurro e per riparare gli occhi degli occhiali da sole.
-Ora tocca a me! Basilisco attiva metamorfosi! Con l’inganno e con l’astuzia, con l’ingegno e la furbizia, lo spirito lascio e divento terreno!-
Sulfus invece indossava un costume fino alle ginocchia rosso scuro. Aveva delle infradito nere come il salviettone, e aveva degli occhiali da sole.
I due sistemarono le loro cose sulla spiaggia e si buttarono in acqua. Passarono il pomeriggio tra schizzi e giochi di qualsiasi tipo, divertendosi come matti, stando comunque attenti al comportamento dei due terreni, che alle sette puntuali tornarono a casa divertiti per la splendida giornata.
Così fecero anche i due sempiterni. Prima però, dovevano andare a fare rapporto ad Arkan e alla Temptel:
-Bene, devo dire che come inizio non è niente male, Raf ha scoperto subito il suo nuovo potere, ora toccherà a Sulfus. Però avete fatto un grosso errore.-
-E cioè?- Chiese Raf un po’ impaurita.
-Non dovevate assolutamente perdere l’attenzione! Questa volta vi è andata bene che non è successo niente di grave mentre vi divertivate ma la prossima volta state più attenti, soprattutto tu Raf, non devi più cedere alle tentazioni di un devil!-
-Scusi professor Arkan se la interrompo! Ma credo che sia normale, no? Sulfus avrà anche questi poteri sdolcinati, ma è pur sempre un devil! –
Lo interruppe Temptel fiera del suo ex alunno.
-Ma Raf non dovrebbe cascarci!-
-Scusi prof, ora possiamo andare?- Chiese il devil spazientito.
-Andate pure. Temptel lei resti qua, dobbiamo risolvere quelle questioni sui nuovi stagisti.-
I due sempiterni varcarono la porta e Sulfus subito si scusò:
-Perdonami, dovevo pensarci prima.-
-Non fa niente, è stato divertente. Arkan è troppo severo, è alla fine non è accaduto niente di male.-
I due si camminarono in silenzio fino a casa.
- Raf, dai, ora mi sento in colpa, c’è qualcosa che posso fare?-
L’angel gli sorrise maliziosa e si avvicinò seducente a lui. Con un dito iniziò ad accarezzare il suo splendido, coperto solo da un’aderente maglietta.
-Mh, non saprei…-
Sulfus, non resistendo alle tentazioni di Raf la strinse per i fianchi e la baciò con passione, ma lei voleva continuare il suo gioco così si staccò togliendogli la maglietta ripercorrendo il suo magnifico petto.
-In effetti, avrei una certa voglia.-
Ma Sulfus non cedette facilmente, avrebbe giocato anche lui, così, continuando a bearsi delle sue carezze, iniziò a baciarle il collo.
-Una certa voglia…mh, vediamo come ti posso accontentare.-
E con un abile gesto la fece sdraiare sul divano, dove conclusero in bellezza la splendida giornata

 
  
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