~Tell Her

È davvero strano come le cose possano cambiare.

La vita è una mutazione continua, non siamo mai gli stessi, come i luoghi, le cose... nel tempo si deteriorano e in questo continuo cambiamento la fine è inevitabile.

Ed io, Draco Malfoy, sono l'esempio vivente che il cambiamento non risparmia proprio nessuno. Non saprei proprio dire il momento esatto, ma direi che sia stato un'insieme di momenti che hanno portato a quello che sono diventato.

La causa di tutto?

Lei... la mia nemica giurata, una mezzosangue che avrei dovuto odiare e disprezzare, lei con quei suoi grandi occhi color dell'oro, lei...

Hermione Granger.

Ogni giorno, ignaro, mutavo di un poco, gli insulti che spargevo e raccoglievo, le occhiate d'odio che ci scambiavamo... tutto questo un pò alla volta cambiava il mio animo e ogni volta coglievo dettagli a cui non avrei dovuto dar peso, intuivo la sottile intteligenza che non avrei dovuto notare e inevitabilemente arrivò il giorno in cui dovvetti cedere.

Era lì, di fronte al lago nero sedeva appoggiata al tronco di un'albero. Il vento giocava con i suoi ricci e ne creava degli intrecci così affascinanti che distogliere lo sguardo mi costò una fatica indicibile, era così bella lì...

Mi chiesi cosa ci facesse lì, invece che in biblioteca, in vista degli esami era inusuale vederla in giro invece di sfacchiare sui libri. Mi feci coraggio e mi avvicinai.

-Granger...- dissi con tono strascicanto.

Lei si girò di scatto, ero di certo l'ultima persona che si aspettava di vedere.

-Malfoy...- rispose atona.

Erano settimane ormai ci ignoravamo e questo mi aveva dato modo di capire che quello che sentivo era qualcosa di così grande a cui non potevo scappare, mi ero arreso.

Mi ero innamorato di Lei.

-Stanca di stare sui libri? Oppure è da Lenticchia che stai scappando?- commentai senza riuscire a frenarmi.

-Non penso siano affari tuoi quello che faccio oppure no- sibillò.

Capii di aver fatto centro, quel cretino di Weasley aveva combinato qualcosa. Da quello che avevo capito stavano insieme e non potevo credere che la Grenger potesse essere invaghita di un soggetto del genere.

Mi sedetti affianco a lei e dalla sua faccia capii che l'avevo a dir poco shoccata per il mio gesto.

-Secondo me dovresti mollare Weasley- dissi fingendomi indifferente.

Mi guardò a bocca aperta, era davvero allibita e incredula.

-Con che diritto vieni qui e mi dici di lasciare Ron?-

-Ti sto solo dando un consiglio Mezzosangue...-

-Non tio ho chiesto niente! Dei tuoi consigli non so proprio che farmene!-

La guardai calmo, avrei voluto spostare una ciocca che ribelle si era impigliata tra le sue ciglia che lei non si dava la pena di liberare, oppure era troppo impegnata a urlarmi contro.

Non resistetti, era magnifica con le guance arrossate per la foga e i capelli tutti scompigliati dal vento, improvisamente mi avvicinai e dopo averle preso il viso tra le mani la baciai. Lei era troppo sorpresa per ritrarsi o per darmi uno schiaffo.

La baciai e finalmente potei constatare che davvero ero innamorato di lei. Sentivo che ogni fribra del mio essere la voleva, resistetti alla voglia di aprofondire il bacio sarebbe stato troppo avventato.

Mi scostai da lei sorridendo come non avevo mai fatto.

-Hermione...- dissi assaporando segretamente ogni sillaba -non penso che Weasley ti abbia mai baciato così... pensaci e mollalo-

Mi alzai e me ne andai, lasciandola impietrita vicino a quell'albero, unico spettatore di quel bacio.

Passarono mesi dove finalmente lei lasciò quel pezzente di Weasley, mesi in cui si avvicinò a me, mesi in cui assaporai ogni singolo momento con la sua compagnia. L'amavo e un giorno finalmente ci fondemmo in una singola persona.

Ecco il mio cambiamento, ormai quasi completo.

Ci incontravamo quando potevamo, nascondendoci da sguardi indiscreti, che non avrebbero capito, che non avrebbero voluto capire.

Purtroppo, come tutte le cose, il nostro amore non era immune al cambiamento.

La guerra stava ormai iniziando, si doveva decidere da che parte stare. Facevo parte segretamente nell'Ordine della Fenice, Silente era il solo che sapeva del mio ruolo di doppiogiochista.

Facevo tutto quello solo per proteggerla, ma capii che non poteva durare a lungo la nostra relazione se voleva tenerla al sicuro. Mai avrei immaginato che sarebbe arrivato il momento di doverla lasciare andare...

Anche Silente era dell'idea che era troppo pericoloso farle sapere del mio ruolo, arrivò quindi il girno in cui dovetti dirle addio.

Please tell her not to cry Per favore dille di non piangere
I never meant for love to leave her cold tonight Non è mai stata mia intenzione per amore di lasciarla fredda questa notte
Please tell her that I tried to spare her all my lies Per favore dille che ho cercato di risparmiarle tutte le mie bugie
Tell her something Dille qualcosa

Mi feci sorprendere a baciare Pansy, fu così difficile guardarla mentre le dicevo che la nostra storia era tutta una farsa, che il mio amore era una presa in giro.

Non pianse, non davanti a me, la mia orgogliosa Grifondoro, ma quello sguardo ferito e disgustato mi lacerò nel profondo lasciandomi con dei brandelli di cuore.

Ero quello proteggerla? Facendola soffrire così tanto?

Nei mesi che seguirono la nostra rottura il dubbio non mi dava tregua, come anche i ricordi.

La scuola finì e la guerra iniziò, infiltrato tra i mangiamorte raccoglievo informazioni, e davo soffiate all'Ordine. Feci di tutto per proteggere l'unica persona che io abbia mai amato. Torturai, uccisi persone innocenti che avevano l'unica colpa di essere nate. Di notte venivano a perseguitarmi i volti, le urla di quella povera gente, ma il ricordo quel profumo di vaniglia, che sentivo ancora aleggiare, il tocco incerto di quelle dita così sottili e morbide, il sapore dei suoi baci, mi salvava da quell'inferno di sangue.

Tell her I am lost in misery Dille che sono perso nella tristezza
Tell her I have lost my mind Dille che ho perso il senno
Tell her love was such a mystery dille che il suo amore era un mistero
Tell her tunnels end in light Dille che I suoi tunnel finiranno nella luce

Ogni giorno la sua assenza mi lacerava, mi lasciava senza fiato. Quanto avrei voluto essere al suo fianco e ogni volta la gelosia mi pesava addosso, mi chiedevo se Weasley se la fosse ripresa, se qualcuno me l'avesse portata via.

Anche se sapevo che sarebbe stato meglio per lei dimenticarmi, era forte sarebbe andata avanti, era così coraggiosa...

Coraggiosa al punto di amare me, un serpeverde, un futuro mangiamorte...

Ancora non mi spiego come possa avermi amato così tanto, un mistero, un meraviglioso mistero.

Un giorno il marchio nero bruciò, Lord Voldemort stava chiamando i mangiamorte per l'ennesima riunione. Ero tutt'altro che entusiasta alla prospettiva di incontrare quei fanatici, ma era mio dovere in quanto spia.

Il signore Oscuro sembrava quasi euforico, la cosa mi insospettì molto.

-Miei cari compagni... stasera sarà la battaglia decisiva! Estirperemo Potter e i suoi amichetti dalla faccia della Terra-

Mi sentii male, che intendeva? Non poteva assolutamente aver scoperto dove si nascondevano! Cosa fare? Ero impietrito, non potevo avvertirli in tempo sentivo lo sguardo di Voldermort su di me, una parte di me comprese che aveva dei sospetti, doveva per forza essere una trappola.

Facevo un gioco pericoloso dovevo stare attento a quello che rivelavo all'Ordine per non far venire sospetti ai Mangiamorte, ma in quell'ultimo periodo avevo rivelato più del dovuto e il sospetto di una talpa tra di loro era diventato evidente.

Partirono verso il luogo in cui l'Ordine avrebbe dovuto incontrarsi, era un posto isolato in mezzo ad un bosco. Cercai di essere calmo, ma dentro di me fremevo per la rabbia e l'impotenza... non poteva far altro che aspettare.

La battaglia iniziò subito appena ci videro, facevo la mia parte e intanto la cercavo, dovevo sapere dove fosse per proteggerla. La trovai mentre stava duellando con Bellatrix, io intanto mi difendevo dai colpi di un Weasley. Non la perdevo di vista, la paura che quella pazza di mi zia le potesse far qualcosa non mi laciava un attimo. Stavo schivando un incantesimo quando il capuccio calò sulle mie spalle e mi scoprì il viso. Sentìì lo sguardo di Hermione su di me, mi voltai e vidi la rabbia di cui erano carichi quegli occhi, quei stupendi occhi oro. Forse un giorno avrebbe smesso di essere così ferita, io lo spervavo davvero.

Quell'attimo di distrazione però le fece calare la guardia, Bellatrix non aspettava altro che quello. Corsi subito da lei, dimenticando tutto: i miei doveri di spia, gli anni passati lontani... l'unica cosa che contava era la sua salvezza.

Non vidi che anche Potter stava arrivando, la battaglai era quasi finita e i mangiamorte si stavano ritirando.

Mi misi in mezzo e guardai l'espressione stupefatta di Hermione, era uguale a quella che aveva fatto in riva al lago quel giorno lontano, il ricordo mi fece sorridere come quel giorno.

-Sectumsempra!-

Il colpo arrivò prima di quanto avessi pensato, il taglio si aprì trasvelsalmente lungo la schiena e mi troncò il respiro. Caddì a terra senza forze, mentre un dolore lancinante mi attraversava tutto il corpo.

-Draco!- sentii le urla di Hermione.

La trascinarono via, pensai di non aver molto tempo sollevai il capo per vederla un'ultima volta.

I cannot say all that my heart longs to tell her Non posso dire tutto quello che il mio cuore desidera dirle
That nothing can change Che niente può cambiare
That all of these words are not enough Che tutte queste parole non sono abbastanza

-Malfoy-

Era Potter, incinocchiato di fianco a me, la scena sarebbe stata davvero comica. Mi concessi una risata.

-Potter...- gracchiai.

Dovevo dirgli una cosa importante, lei doveva sapere. Vedevo gli occhi compassionevoli di San Potter, proprio lui dovevo vedere per l'ultima volta?

-Ah! Sto morendo e l'ultima persona che vedo sei tu Potter... la vita è proprio strana!-

Potter mi guardava serio, lui sapeva il perchè del mio gesto, Hermione gli doveva aver confessato della nostra relazione se no non mi spiegavo il perchè non fosse sorpreso.

Risi ancora, tossii sangue, ignorai completamente quello sguardo il tempo stava finendo.

-Dille che l'amo Potter...- dissi predendogli il bavero della camicia guardandolo dritto negli occhi -dille che l'ho sempre amata...-

-Io... lo farò Malfoy, ma glielo dirai tu!-

-San Potter... il salvatore e il compassonevole!- sputai del sangue, sentivo la vita scivolarmi via -Non ce la farò, la mia ora è scoccata e tu lo sai-

Guardai il cielo sopra di me, ero in pace... Hermione avrebbe saputo che l'avevo sempre amata. Sentivo il sangue allargarsi attorno a me, sentivo Potter affannarsi, cercando inutilmente di salvarmi. Vedevo il suo viso, vedevo il suo sorriso...

-Malfoy! Resisti! Malfoy!-

Non risposi, ero scivolato via.