31 Ottobre
- James,
ridammelo! Ora!-
- Dammi
una buona motivazione, Remus, e giuro che te lo restituisco-
- Mah,
non saprei. Forse perchè fa parte del mio costume?-
- Lunastorta, suvvia, si vede visibilmente che si abbina
meglio al mio!-
- Ma non
è vero! Il mantello è mio, io sono il conte Dracula -
- E io
sono un medico babbano! Mai andato in quei cosi là, gli ospedali? Hanno
tutti dei mantelloni-
- Non
è vero, si chiamano camici,
non sono dei mantelli, e sono bianchi-
- Inezie!
E' mio, fine-
James
sventolò la stoffa nera sotto gli occhi dell'amico. cavolo,
era halloween, aveva bisogno di quel coso per il suo costume!
- Non
fare il deficiente, è mio. Che figura ci faccio, senza mantello?-
- E io,
senza il mio?-
- Tu non
ne hai bisogno!-
-
Dovresti smetterla di fare il polemico, sai, Remmi?
Ti viene proprio male, ti si contraggono i muscoli della fronte a forma di culo-
- Almeno
a me si formano soltanto quando sono irritato. Tu li hai perennemente stampati
su quel bel faccino da...-
- Uh,
come siamo suscettibili oggi. Hai le mestruazioni, è il tuo periodo no?-
-
Deficiente-
- Grazie,
anche io ti amo. Uff, mi hai fatto passare la voglia,
tieni- disse l'amico, lanciandogli il mantello nero in faccia - Vai a far
baldoria con la tua mantellina-
- Era
ora-
- Voglio
quel mantello sulla mia tomba, quando morirò,
amico-
-
Aspettalo-
Remus
percorse quei pochi metri che lo separavano dalla lapide bianca.
Quando si
fermò, le lettere incise nella pietra spiccavano macabre e dolorose in
quel pomeriggio di fine ottobre.
Il
trentuno, per la precisione, di quattordici anni dopo.
S'inginocchiò,
stanco, fino ad avere la foto di James e Lily, insieme, davanti agli occhi.
Ridevano,
felici, davanti all'obiettivo.
- Ti
avevo detto di aspettarlo, no?- sospirò.
L'ennesimo
sospiro, o forse il primo, dipendeva da dove si partiva a contare.
Accanto
al mantello nero posò anche un camice bianco.
- Questo,
nel caso ti venisse l'idea di vestirti da medico-
Infine si
alzò, tirando un calcio ad una pietra, che rimbalzò sulla lapide,
e infine cadde a terra, accanto a dei fiori ormai secchi.
- Scusa,
oggi sono suscettibile. E' il mio periodo, ho le mestruazioni- disse, con un
mezzo sorriso.
Volse lo
sguardo un'ultima volta a quella foto, mentre s'allontanava, mentre le voci di
James e Lily s'accavallavano nella sua memoria.
Mentre le
loro risate facevano a pugni con quelle lettere, sulla lapide.
Mentre le
loro risate, comunque, vincevano su quelle dannate lettere.