Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Fuyu    31/10/2010    0 recensioni
"Kuro-Pin! Ho una bella notizia" proclamò contento con un sorriso da trentadue denti. A Kurogane pareva di avere a che fare con un gatto munito di coda che, scodinzolava mentre il proprietario faceva le fusa. "Ti trasferisci in un altro istituto?" chiese ironico il moro levandoselo di dosso. Odiava dare spettacolo in pubblico, sopratutto se in mezzo al pubblico c'era la preside Ichiara che non perdeva tempo a ricamarci sopra, chissà quali trame d'amore Primo giorno: Il museo del Louvre. Secondo giorno: Visita alla torre Eiffel e gli Champs Elysées di mattina, per poi pranzare tutti insieme al ristorante sotto la torre. Di pomeriggio avrebbero visitato Il centro George pampidou al beabourg Terzo giorno: Ile de la cité e di pomeriggio la famossima cattedrale di Notre dame Il quarto e quinto giorno: L'arco di trionfo, I giardini del trocadero e l'hotels des ivalides Il sesto, settimo: il quartiere di Saint Germain molto vivace, in cui si può visitare la Chiesa di Saint Germain-de-Preres, il Museo d’Orsay, la celebre Università della Sorbona e i Giardini du Luxembourg. L'ottavo, il nono e decimo giorno: sarebbero andati sulla riva della senna, per i Grandi Magazzini La Fayette. Andando poi a visitare il centro della vita notturna in cui si trova uno dei locali simbolo di Parigi, il Moulin Rouge, il Bois de Boulogne e la Torre di Montparnasse per andare infine al palazzo di Versailles e gli ultimi quattro giorni, avrebbero cambiato Hotel per vedere il grande parco divertimenti di Eurodisney, per poi da li riprendere l'aereo di sera e atterrare il mattino dopo all'aeroporto di Narita.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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gita a parigi 5+

L'ultimo capitolo si è fatto un po' aspettare, ma adesso è tutto vostro, BUONA LETTURA

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PARIGI 4^: Rassegnazioni, paure, amore

 

Il giorno successivo al parco. Kurogane venne trascinato da Fay, per tutto il parco. Sembrava che quello dovesse essere l'ultimo giorno di gita, quando ne mancavano ancora due.
"Dai Kuro-Chan, andiamo a fare il labirinto di Alice!" esclamò contento il biondo, portando il collega verso Fantasy-land. Kurogane strabuzzò gli occhi, appena sentì il nome dell'attrazione, ma appena vide l'ingresso alla sezione, un castello rosa con guglie e vetrate, si rifiutò categoricamente di entrare.
"Non ci penso neanche!"
"E dai, sarà divertente" lo incitò Fay
"No, no e no" s'imputò il moro. Fay, ignorando blandamente il collega, lo prese di peso, ma essendo parecchio più minuto non risolse nulla
"Kuro-Pu! Hai promesso" fece notare il biondo, conoscendo l'orgoglio di Kurogane
"Ho promesso di venirti dietro, non di andare a fare giochi da femminuccia" rimpiccò. Fay a quel punto capitolò. Non poteva imporgli dei giochi che non gli piacevano, ma a lui non piacevano quelli che proponeva Kurogane.
"Va bene allora facciamo così! Tu mi segui senza storie e io ti porto in luogo che, di sicuro ti piacerà" propose. Kurogane lo guadò scettico e controllando il fattore bugie si decise a fidarsi. Il biondo lo condusse dentro al castello e gli fece vedere tutti i negozi al suo interno. Per lo più erano i mastri vetrai a fare tutte quelle statuine di vetro colorato. Poi gli fece girare un po' fantasy-land, senza entrare in nessuna attrazione.
"Ma stai prendendo tempo, o non sai dove andare e ti sei perso?" chiese il moro spazientito. Il biondo sorrise sornione e continuò per la sua strada.
"Sta tranquillo, ti ho promesso di portarti in un luogo di tuo piacimento ed è quello che farò. Ma per adesso seguimi".

Nel mentre Sakura e Shaoran, insieme al fratello, Kobato, Tomoyo e Himawary, si stavano gustando tutte le attrazioni. Kobato era attratta da quegli sbrilluccichii delle giostre e dei lampioni, le pareva di essere in paradiso, o un luogo simile. Sakura dal canto suo era felice, anche solo stando accanto a Shaoran, così come per il ragazzo. Tomoyo guardava divertita, insieme ad Himawary i due piccioncini, mentre Shaoron avrebbe voluto tirare un pugno al fratello.
"Se si dichiara entra stonotte, viene giù il diluvio!" esclamò seccato Shaoron
"Oh avanti, è divertente vederli così imbarazzati!" rise Tomoyo. La scena, infatti, era esilarante: diventavano rossi anche solo, nel sfiorarsi la mano e appena succedeva, le ritraevano immediatamente.
"Si, in effetti è divertente, ma così andiamo per le lunghe" protestò Himawary.
"Tanto è inutile, possiamo anche provare a lasciarli soli, ma ne ricaveremmo solo un ragno dal buco" Spiegò Tomoyo rassegnata. I due sospirarono, ben consci delle verità dette dalla compagna di classe. Nel mentre Kobato si divertiva a cercare di capire cosa fossero tutte quelle luci, e dietro i tre sospiratori, si poteva vedere la ragazza, fare mille peripezie per capire. Mentre davanti ai tre Sakura e Shaoran erano imbambolati nel guardarsi.

Dopo il pranzo cominciò ad alzarsi il vento e le prime gocce d'acqua si facevano vedere. Fay a quel punto controllò il cielo un po' impaurito e decise che era l'ora di finire il giro. Tornò indietro verso il castello, mentre la pioggia si faceva più fitta. Dentro al castello, invece di uscire portò Kurogane verso una scalinata che scendeva.
"Dove diavolo mi porti?" chiese
"Tu non preoccuparti! Cane di poca fede" lo rimproverò. Kurogane ignorò l'appellativo, più che altro er non uccidere in pubblico, ma si ripromise di farlo in albergo. La fila era lunga e si camminava a lumaca, ma a giudicare dalla presenza di tante persone, doveva essere una bella attrazione. C'era parecchio fumo e anche poca luce, in poche parole non ci si vedeva molto bene. Ma appena Fay fece avvicinare Kurogane alla ringhiera, il moro poté vedere un ammasso nero circondato dall'acqua, che si muoveva. "Allora, non è bellissimo?"
L'attrazione in questione era Malefica (La bella addormentata nel bosco) da drago, la quale muoveva il collo e la bocca, producendo dei versi e facendo uscire il fumo. Kurogane non era un amante delle favole per bambini, ma un animale del genere non gli dispiaceva, sopratutto con quelle dimensioni.
"Per una volta hai detto il vero!" disse Kurogane al collega.
"E quando mai io mento?" chiese il biondo sorridendo. Kurogane sbeffeggiò e sorrise a quell'affermazione, quasi con tenerezza. Ad un certo punto, decisero di risalire e tornare in albergo. La pioggia era diventata grandine e quindi loro, non avendo ombrelli, avevano trovato più opportuno andarli a prendere e anche a cambiarsi, ma appena furono risaliti un rombo riecheggiò dentro al castello. "Kuro-Pon, dimmi che era il tuo stomaco!" rise, nervoso Fay. Kurogane lo guardò scettico, come se la cosa che aveva detto, fosse più assurda di tutte le assurdità.
"Ti pare che il mio stomaco, possa produrre un rumore del genere?"
"Allora era il drago!" propose Fay.
"Umh, umh! Quello era un tuono" spiegò, alla fine Kurogane, notando i vari tentavi, del biondo di scappare da quella possibilità. Il professore di chimica strabuzzò gli occhi e rimase, come imbambolato da quella frase, quasi fosse di pietra. Fino a quando un lampo non illuminò il cielo provocando un rumore assordante. Kurogane cercò di richiamare il collega, ma quello non sentiva più nulla. Ne la pioggia scrosciare, ne la voce di Kurogane e quando un terzo tuono fece la sua comparsa, Fay iniziò a correre, non sapeva nemmeno lui dove.


Si diresse verso l'uscita e senza pensare salì su un pullman diretto in città Kurogane, fece in tempo a vederlo salire, ma il mezzo era già partito.
"Meno male che ne passa uno ogni cinque minuti!" disse Kurogane, prendendo il pullman successivo. Sceso alla fine della corsa, cercò con lo sguardo, la solita testa bionda e nel farlo gli ritornarono in mente le parole del fratello, sul non lasciarlo solo. Non vedeva bene con tutta quella pioggia e la gente che correva con gli ombrelli. Lui ormai zuppo, peggio di un pulcino cominciò a correre nei posti visitati, per vedere se il collega fosse lì, ma nulla. Alla fine arrivò davanti alla torre Eiffel e lo trovò rannicchiato alla base di essa, con le mani sulla testa, che tremava. Kurogane si avvicinò lentamente, sospirando e accovacciandosi davanti a lui gli scompigliò i capelli, ormai fradici. "Lasciami indovinare, hai paura dei tuoni?" chiese vedendolo sobbalzare ad ogni rumore del cielo. Fay alzò lo sguardo verso il collega. Aveva gli occhi lucidi e spaventati, si notava che era terrorizzato.
"Non ridi di me?" chiese l'altro singhiozzando.
"Ridere, perchè dovrei?" domandò stupito.
"Beh, loro lo facevano" sussurrò. Kurogane sospirò rassegnato e alzandosi gli porse la mano.
"Forza
, altrimenti ci prendiamo un malanno, torniamo in albergo" propose. Fay allungò, tremante la mano, un tuono gliela fece ritrarre. Il cielo si stava scurendo, per la sera che arrivava e le prime luci della vie si facevano vedere. Kurogane non poteva lasciarlo lì, e anche lui non era il caso che rimanesse. Si sarebbero presi un'accidenti. Allora tirò fuori le cuffie dalla borsa e le portò alle orecchie del biondo accendendo il walkman. Fay alzò la testa posizionandosi le mani alle orecchie e sentendo le cuffie sussultò, guardando il collega. Kurogane lo fece alzare e lo tenne stretto a se, facendolo calmare. La musica attutiva i rumori dei tuoni e l'abbraccio di Kurogane impediva all'acqua di bagnare Fay, in maniera irreparabile, oltre naturalmente a calmarlo. Finché alle spalle di Fay, non si accesero delle luci. Kurogane rimase abbagliato, visto il cambio d'intensità della luce.
"Ehi, forse è meglio se ti giri" propose il moro levandogli le cuffie. Fay scosse la testa, rimettendosi le cuffie nelle orecchie. Kurogane gliele rilevò e avvicinò il viso al suo orecchio "Io non so nulla di arte e non me ne interesso, ma so per certo che la torre Eiffel è meravigliosa per due occhi, in particolare...." Alzò il viso del biondo, guardandolo negli occhi. "......E scommetto che quegli occhi, si illuminerebbero, nel vederla illuminata" esclamò. Fay spalancò gli occhi a quella frase e senza accorgersene portò le mani alla faccia di Kurogane. Senza preavviso gli tirò le guancie e Kurogane, dopo smorfie di dolore, gliele tolse. "Ma che fai?" chiese. La pioggia si stava calmando, ma loro erano lo stesso bagnati, come pulcini e i ciuffi del moro cadevano scomposti sul viso, mentre Fay se li sistemò per quanto poteva.
"Non sono parole da te, queste" fece presente il biondo. Kurogane sbuffò e ringhiando lo fece girare. Fay chiuse gli occhi, per il cambio di luce, ma appena li riaprì, vide il più bello spettacolo, al quale avesse mai preso parte. La torre era totalmente illuminata, a giorno e le goccioline che cadevano dal metallo, di qui ra fatta, sembrano stelle colorate che cadevano perché stanche di brillare. "Che meraviglia"
"Anche le cose paurose portano serenità" disse Kurogane. Fay si rigirò verso il collega non capendo. Kurogane gli scostò alcuni ciuffi dal viso, prima di baciarlo, il biondo rimase imbambolato a quel gesto "L'arcobaleno, c'è dopo ogni temporale" Fay si stupì e poi si mise a ridere, suscitando rossore nel collega
"HAha....hahaha....hahahahahahahaha..........! Ma Kuro-Pon, siamo a sera, l'arcobaleno non ci sarà"
"A no, e quello come lo chiami?" chiese indicando dietro a Fay. Il biondo si girò e le goccioline che ancora cadevano, sul pavimento di pietra creavano degli spruzzetti d'acqua i quali illuminati dalla luce della torre formavano un mini arcobaleno. Fay sorrise e si accoccolò a Kurogane per  poi addormentarsi.


I suoi occhi si aprirono, vedendo buio davanti a loro. Fay sbatté le palpebre più volte prima di alzarsi e constatare di essere in un letto, dentro una stanza buia. Quando una luce fioca, lo colpì, mentre una porta cigolava, nell'aprirsi
"Oh, buon giorno. Dormito bene?" chiese Yui accendendo la luce.
"Yui-Chan
?! Cosa...chi...come...dove....perché...................." balbettò non capendo. Yui rise a quel balbettio, poggiando un vassoio sopra le coperte all'altezza del busto del fratello, poi si sedette sul materasso
"Hai dimenticato quando" lo sbeffeggiò "Comunque è stato Kurogane-San a portarti quì! Mi ha detto che, ti sei addormentato in mezzo alla strada. Quando la finirai di fare cose assurde?" chiese esasperato
"Kuro-Pon?! E dov'è?" chiese allarmato
"In camera sua! Con la febbre grazie a te!"
"La febbre?" domandò
"Si, per evitare che, tu prendessi un malanno ti ha coperto con la sua giacca, ma in compenso lui è rimasto scoperto e si è beccato una bella influenza" spiegò Yui. Fay abbassò lo sguardo avvilito e Yui sorrise sornione "Sarebbe tuo dovere andare a vedere come sta" propose. Fay si riprese più raggiante di prima e volato fuori dal letto si diresse in camera, dal collega. Nonostante la  foga con la quale era uscito dalla camera, ci mise minuti ad aprire la porta.
La stanza era al buio e Fay chiuse la porta piano, credendo che il suo inquilino stesse dormendo, ma faceva male i conti.
"Puoi anche evitare di fare il fantasma, sono sveglio!" esclamò Kurogane uscito dal bagno. Fay si girò di colpo e vedendolo rosso in volto e un po' traballante si arrabbiò.
"Dovresti stare a letto!" esclamò
"A letto?! Ma sono le dieci del mattino, non è ho alcuna voglia"
"Ma hai la febbre"
"Tzs, solo gli idioti rimangono a letto per due linee di febbre" Fay si avvicinò a posizionandogli la mano sulla fronte poté constatare che, non erano due linee di febbre. Infatti, dopo neanche un minuto Kurogane dovette tenersi al letto, per non cadere.
"Due linee di febbre, eh? Forza a letto, cagnone. Adesso ci pensa mammina Fay a curarti"
"Ehi, idiota! Ti devo ricordare che è colpa tua!" esclamò, stendendosi nel letto. Fay sorrise e annuì per poi abbassare il capo.
"Lo so, per questo sono quì" rise, rimboccando le coperte. Kurogane vedendolo triste, portò una mano dietro al nuca del biondo facendolo avvicinare al suo viso, per baciarlo a tradimento. Fay rispose con entusiasmo quel bacio, sdraiandosi sul materasso.

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Finalmente è finita. Mi scuso tanto per il ritardo, ma il Lucca comics mi aveva preso a tal punto, da dimenticare il resto. E oltre alla scuola sono diventata addirittura rappresentante di classe, sai che seccatura. Adesso compatisco i professori, è difficilissimo far star zitti 23 alunni, ho dovuto chiudere l'assemblea. Ma a parte i miei problemi scolastici. Vi posso dire che stasera posterò, sicuramente il quarto capitolo dell'altra storia di Tsubasa che sto finendo, con una One-Shot molto divertente. Alla prossima

Ne-chan: Le montagne russe, brrr che paura, le odio anch'io. Però grazie a loro ho capito che soffro di vertigini. Mia sorella mi ci ha fatto salire a forza ^^'. Non è una navetta è il battello a vapore, a Disneyland ce ne sono due, io mi sono fatta tutto il giro del lago (ci ha impiegato mezz'ora per finire tutto il giro). Grazie dei complimenti.

annypervinca: L'idea dei passpartù è geniale per certi versi, ma per altri un po' meno, te l'immagini nelle gite scolastiche, poveri noi studenti. Grazie dei complimenti e continua a guardare al tre mie opere non te ne pentirai, dicono che ho parecchia fantasia (grazie ai sogni che faccio ^w^).

   
 
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