L'ultimo capitolo si è fatto un po' aspettare, ma adesso è
tutto vostro, BUONA LETTURA
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PARIGI 4^:
Rassegnazioni, paure, amore
Il giorno successivo al parco. Kurogane venne trascinato da
Fay, per tutto il parco. Sembrava che quello dovesse essere l'ultimo giorno di
gita, quando ne mancavano ancora due.
"Dai Kuro-Chan, andiamo a fare il labirinto di Alice!" esclamò
contento il biondo, portando il collega verso Fantasy-land. Kurogane strabuzzò
gli occhi, appena sentì il nome dell'attrazione, ma appena vide l'ingresso alla
sezione, un castello rosa con guglie e vetrate, si rifiutò categoricamente di
entrare.
"Non ci penso neanche!"
"E dai, sarà divertente" lo incitò Fay
"No, no e no" s'imputò il moro. Fay, ignorando blandamente il
collega, lo prese di peso, ma essendo parecchio più minuto non risolse nulla
"Kuro-Pu! Hai promesso" fece notare il biondo, conoscendo l'orgoglio
di Kurogane
"Ho promesso di venirti dietro, non di andare a fare giochi da
femminuccia" rimpiccò. Fay a quel punto capitolò. Non poteva imporgli dei
giochi che non gli piacevano, ma a lui non piacevano quelli che proponeva
Kurogane.
"Va bene allora facciamo così! Tu mi segui senza storie e io ti porto in
luogo che, di sicuro ti piacerà" propose. Kurogane lo guadò scettico e
controllando il fattore bugie si decise a fidarsi. Il biondo lo condusse dentro
al castello e gli fece vedere tutti i negozi al suo interno. Per lo più erano i
mastri vetrai a fare tutte quelle statuine di vetro colorato. Poi gli fece
girare un po' fantasy-land, senza entrare in nessuna attrazione.
"Ma stai prendendo tempo, o non sai dove andare e ti sei perso?"
chiese il moro spazientito. Il biondo sorrise sornione e continuò per la sua
strada.
"Sta tranquillo, ti ho promesso di portarti in un luogo di tuo piacimento
ed è quello che farò. Ma per adesso seguimi".
Nel mentre Sakura e Shaoran, insieme al fratello, Kobato, Tomoyo e Himawary, si
stavano gustando tutte le attrazioni. Kobato era attratta da quegli
sbrilluccichii delle giostre e dei lampioni, le pareva di essere in paradiso, o
un luogo simile. Sakura dal canto suo era felice, anche solo stando accanto a
Shaoran, così come per il ragazzo. Tomoyo guardava divertita, insieme ad
Himawary i due piccioncini, mentre Shaoron avrebbe voluto tirare un pugno al
fratello.
"Se si dichiara entra stonotte, viene giù il diluvio!" esclamò
seccato Shaoron
"Oh avanti, è divertente vederli così imbarazzati!" rise Tomoyo. La
scena, infatti, era esilarante: diventavano rossi anche solo, nel sfiorarsi la
mano e appena succedeva, le ritraevano immediatamente.
"Si, in effetti è divertente, ma così andiamo per le lunghe" protestò
Himawary.
"Tanto è inutile, possiamo anche provare a lasciarli soli, ma ne
ricaveremmo solo un ragno dal buco" Spiegò Tomoyo rassegnata. I due
sospirarono, ben consci delle verità dette dalla compagna di classe. Nel mentre
Kobato si divertiva a cercare di capire cosa fossero tutte quelle luci, e
dietro i tre sospiratori, si poteva vedere la ragazza, fare mille peripezie per
capire. Mentre davanti ai tre Sakura e Shaoran erano imbambolati nel guardarsi.
Dopo il pranzo cominciò ad alzarsi il vento e le prime gocce d'acqua si
facevano vedere. Fay a quel punto controllò il cielo un po' impaurito e decise
che era l'ora di finire il giro. Tornò indietro verso il castello, mentre la
pioggia si faceva più fitta. Dentro al castello, invece di uscire portò
Kurogane verso una scalinata che scendeva.
"Dove diavolo mi porti?" chiese
"Tu non preoccuparti! Cane di poca fede" lo rimproverò. Kurogane
ignorò l'appellativo, più che altro er non uccidere in pubblico, ma si
ripromise di farlo in albergo. La fila era lunga e si camminava a lumaca, ma a
giudicare dalla presenza di tante persone, doveva essere una bella attrazione.
C'era parecchio fumo e anche poca luce, in poche parole non ci si vedeva molto
bene. Ma appena Fay fece avvicinare Kurogane alla ringhiera, il moro poté
vedere un ammasso nero circondato dall'acqua, che si muoveva. "Allora, non
è bellissimo?"
L'attrazione in questione era Malefica (La bella addormentata nel bosco) da
drago, la quale muoveva il collo e la bocca, producendo dei versi e facendo
uscire il fumo. Kurogane non era un amante delle favole per bambini, ma un
animale del genere non gli dispiaceva, sopratutto con quelle dimensioni.
"Per una volta hai detto il vero!" disse Kurogane al collega.
"E quando mai io mento?" chiese il biondo sorridendo. Kurogane sbeffeggiò
e sorrise a quell'affermazione, quasi con tenerezza. Ad un certo punto,
decisero di risalire e tornare in albergo. La pioggia era diventata grandine e
quindi loro, non avendo ombrelli, avevano trovato più opportuno andarli a prendere
e anche a cambiarsi, ma appena furono risaliti un rombo riecheggiò dentro al
castello. "Kuro-Pon, dimmi che era il tuo stomaco!" rise, nervoso
Fay. Kurogane lo guardò scettico, come se la cosa che aveva detto, fosse più
assurda di tutte le assurdità.
"Ti pare che il mio stomaco, possa produrre un rumore del genere?"
"Allora era il drago!" propose Fay.
"Umh, umh! Quello era un tuono" spiegò, alla fine Kurogane, notando i
vari tentavi, del biondo di scappare da quella possibilità. Il professore di
chimica strabuzzò gli occhi e rimase, come imbambolato da quella frase, quasi
fosse di pietra. Fino a quando un lampo non illuminò il cielo provocando un
rumore assordante. Kurogane cercò di richiamare il collega, ma quello non
sentiva più nulla. Ne la pioggia scrosciare, ne la voce di Kurogane e quando un
terzo tuono fece la sua comparsa, Fay iniziò a correre, non sapeva nemmeno lui
dove.
Si diresse verso l'uscita e senza pensare salì su un pullman diretto in città
Kurogane, fece in tempo a vederlo salire, ma il mezzo era già partito.
"Meno male che ne passa uno ogni cinque minuti!" disse Kurogane,
prendendo il pullman successivo. Sceso alla fine della corsa, cercò con lo
sguardo, la solita testa bionda e nel farlo gli ritornarono in mente le parole
del fratello, sul non lasciarlo solo. Non vedeva bene con tutta quella pioggia
e la gente che correva con gli ombrelli. Lui ormai zuppo, peggio di un pulcino
cominciò a correre nei posti visitati, per vedere se il collega fosse lì, ma
nulla. Alla fine arrivò davanti alla torre Eiffel e lo trovò rannicchiato alla
base di essa, con le mani sulla testa, che tremava. Kurogane si avvicinò
lentamente, sospirando e accovacciandosi davanti a lui gli scompigliò i
capelli, ormai fradici. "Lasciami indovinare, hai paura dei tuoni?"
chiese vedendolo sobbalzare ad ogni rumore del cielo. Fay alzò lo sguardo verso
il collega. Aveva gli occhi lucidi e spaventati, si notava che era terrorizzato.
"Non ridi di me?" chiese l'altro singhiozzando.
"Ridere, perchè dovrei?" domandò stupito.
"Beh, loro lo facevano" sussurrò. Kurogane sospirò rassegnato e
alzandosi gli porse
"Forza
"Ehi, forse è meglio se ti giri" propose il moro levandogli le
cuffie. Fay scosse la testa, rimettendosi le cuffie nelle orecchie. Kurogane
gliele rilevò e avvicinò il viso al suo orecchio "Io non so nulla di arte
e non me ne interesso, ma so per certo che
"Non sono parole da te, queste" fece presente il biondo. Kurogane
sbuffò e ringhiando lo fece girare. Fay chiuse gli occhi, per il cambio di
luce, ma appena li riaprì, vide il più bello spettacolo, al quale avesse mai
preso parte. La torre era totalmente illuminata, a giorno e le goccioline che
cadevano dal metallo, di qui ra fatta, sembrano stelle colorate che cadevano
perché stanche di brillare. "Che meraviglia"
"Anche le cose paurose portano serenità" disse Kurogane. Fay si
rigirò verso il collega non capendo. Kurogane gli scostò alcuni ciuffi dal
viso, prima di baciarlo, il biondo rimase imbambolato a quel gesto
"L'arcobaleno, c'è dopo ogni temporale" Fay si stupì e poi si mise a
ridere, suscitando rossore nel collega
"HAha....hahaha....hahahahahahahaha..........! Ma Kuro-Pon, siamo a sera,
l'arcobaleno non ci sarà"
"A no, e quello come lo chiami?" chiese indicando dietro a Fay. Il
biondo si girò e le goccioline che ancora cadevano, sul pavimento di pietra
creavano degli spruzzetti d'acqua i quali illuminati dalla luce della torre
formavano un mini arcobaleno. Fay sorrise e si accoccolò a Kurogane per
poi addormentarsi.
I suoi occhi si aprirono, vedendo buio davanti a loro. Fay sbatté le palpebre
più volte prima di alzarsi e constatare di essere in un letto, dentro una
stanza buia. Quando una luce fioca, lo colpì, mentre una porta cigolava,
nell'aprirsi
"Oh, buon giorno. Dormito bene?" chiese Yui accendendo
"Yui-Chan
"Hai dimenticato quando" lo sbeffeggiò "Comunque è stato
Kurogane-San a portarti quì! Mi ha detto che, ti sei addormentato in mezzo alla
strada. Quando la finirai di fare cose assurde?" chiese esasperato
"Kuro-Pon?! E dov'è?" chiese allarmato
"In camera sua! Con la febbre grazie a te!"
"La febbre?" domandò
"Si, per evitare che, tu prendessi un malanno ti ha coperto con la sua
giacca, ma in compenso lui è rimasto scoperto e si è beccato una bella
influenza" spiegò Yui. Fay abbassò lo sguardo avvilito e Yui sorrise
sornione "Sarebbe tuo dovere andare a vedere come sta" propose. Fay
si riprese più raggiante di prima e volato fuori dal letto si diresse in
camera, dal collega. Nonostante la foga con la quale era uscito dalla
camera, ci mise minuti ad aprire la porta.
La stanza era al buio e Fay chiuse la porta piano, credendo che il suo
inquilino stesse dormendo, ma faceva male i conti.
"Puoi anche evitare di fare il fantasma, sono sveglio!" esclamò
Kurogane uscito dal bagno. Fay si girò di colpo e vedendolo rosso in volto e un
po' traballante si arrabbiò.
"Dovresti stare a letto!" esclamò
"A letto?! Ma sono le dieci del mattino, non è ho alcuna voglia"
"Ma hai la febbre"
"Tzs, solo gli idioti rimangono a letto per due linee di febbre" Fay
si avvicinò a posizionandogli la mano sulla fronte poté constatare che, non
erano due linee di febbre. Infatti, dopo neanche un minuto Kurogane dovette tenersi
al letto, per non cadere.
"Due linee di febbre, eh? Forza a letto, cagnone. Adesso ci pensa mammina
Fay a curarti"
"Ehi, idiota! Ti devo ricordare che è colpa tua!" esclamò,
stendendosi nel letto. Fay sorrise e annuì per poi abbassare il capo.
"Lo so, per questo sono quì" rise, rimboccando le coperte. Kurogane
vedendolo triste, portò una mano dietro al nuca del biondo facendolo avvicinare
al suo viso, per baciarlo a tradimento. Fay rispose con entusiasmo quel bacio,
sdraiandosi sul materasso.
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Finalmente è finita. Mi scuso tanto per il ritardo, ma il
Lucca comics mi aveva preso a tal punto, da dimenticare il resto. E oltre alla
scuola sono diventata addirittura rappresentante di classe, sai che seccatura.
Adesso compatisco i professori, è difficilissimo far star zitti 23 alunni, ho
dovuto chiudere l'assemblea. Ma a parte i miei problemi scolastici. Vi posso
dire che stasera posterò, sicuramente il quarto capitolo dell'altra storia di
Tsubasa che sto finendo, con una One-Shot molto divertente. Alla prossima
Ne-chan: Le montagne russe, brrr che paura, le odio anch'io. Però grazie a loro
ho capito che soffro di vertigini. Mia sorella mi ci ha fatto salire a forza
^^'. Non è una navetta è il battello a vapore, a Disneyland ce ne sono due, io
mi sono fatta tutto il giro del lago (ci ha impiegato mezz'ora per finire tutto
il giro). Grazie dei complimenti.
annypervinca: L'idea dei passpartù è geniale per certi versi, ma per altri un
po' meno, te l'immagini nelle gite scolastiche, poveri noi studenti. Grazie dei
complimenti e continua a guardare al tre mie opere non te ne pentirai, dicono
che ho parecchia fantasia (grazie ai sogni che faccio ^w^).