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Autore: Caleb Lost    13/11/2005    10 recensioni
Draco prova alcuni nuovi vestit - ma ha un piccolissimo problema quando cerca di toglierli
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Satine901

Autore: Satine901

Traduttrice: Caleb Lost

Beta: Rejoice

Raiting: g

personaggi: Lucius Malfoy, Draco Malfoy, uno specchio

genere: comico

avvertenze: nessuna; traduzione

note: la fic è tradotta dall’inglese. Per chiunque volesse leggere la versione originale, la trovate a questo link (il sito dell’autrice) http://www.geocities.com/satine_901/sol_invictus.html . Il sito dell’autrice è in finlandese…. Le fic si trovano facilmente (dovete andare nella sezione ficit), ma in inglese ce ne sono solo due.

Commento alla traduzione: Draco prova alcuni nuovi vestiti – ma ha un piccolissimo problema quando cerca di toglierli…

MAI FIDARSI DI UNO SPECCHIO

 

Merda, pensò Draco per l’ennesima volta. Non si sarebbe alzato da letto quella mattina se solo avesse saputo come sarebbe andata a finire quella giornata – lui chiuso nel suo stesso armadio! E per cosa? Perché era stato un’idiota.

La colazione era andata come al solito. Era sceso di sotto nella sala da pranzo le cui pareti erano coperte da marmo verde scuro e grigio. Sua madre e suo padre erano già lì. Lucius Malfoy stava leggendo il Daily Prophet e faceva i suoi sprezzanti commenti circa il Ministro della Magia.

Draco non gli diede molta importanza.

Sua madre stava a mala pena mangiando a causa della sua costante ossessione per il suo impeccabile aspetto fisico. Narcissa Malfoy aveva aspettato che suo marito finisse di leggere il giornale per poi dire che era ora di comprare dei nuovi vestiti per Draco. Non era male come idea, considerato il fatto che lui amava la sensazione del tessuto nuovo e costoso (di solito si trattava di seta nera) sulla sua pelle.

E così, lui e suo padre avevano preso una passaporta per Diagon Alley. Si erano diretti di filato da Madam Malkin. Draco era andato in camerino per provare alcuni vestiti. Sfortunatamente, qualcuno aveva lasciato lì un vestito rosa. Era appeso all’appendiabiti e Draco, ghignando lo aveva preso. Come potrebbe qualcuno anche solo considerare di usare uno straccio come questo? si era domandato. Dovrei giusto darlo al negoziante e dire a mio padre di assicurarsi che nessuno lasci una cosa del genere nel camerino in cui sto per entrare.

Poi si era visto allo specchio mentre teneva il vestito proprio di fronte a lui.

"Ti prego provalo" gli aveva detto lo specchio.

"Ma neanche per sogno!" aveva detto ghignando.

"Oh, di cosa hai paura?" gli aveva detto lo specchio in modo canzonatorio "nessuno lo verrà a sapere. Sarà il nostro piccolo segreto."

Draco aveva riconosciuto quella dello specchio come una voce femminile.

"Si, il nostro piccolo segreto che tu spiffererai alla prossima persona che metterà piede qui dentro" aveva detto, per poi aggiungere "Inoltre, il rosa non è proprio il mio colore"

"Lo so che sei tentato, non è vero? Provalo solamente e io ti dirò se è o no il tuo colore. Niente rischio, niente guadagno."

"perché sto qui a parlare con uno specchio?" si era chiesto ad alta voce.

"Perché io sono qui apposta per darti dei consigli" gli aveva risposto lo specchio.

"E allora smettila!" gli aveva risposto irritato. Perché poi avrebbe dovuto provare un vestito rosa? Però se lo avesse fatto, lo specchio non avrebbe avuto alcun motivo per accusarlo di essere un codardo. Draco Malfoy di sicuro non era un pollo!

Aveva guardato il vestito nero nella mano destra e poi quello rosa nella sinistra.

Più tardi me ne pentirò, aveva pensato mentre posava i vestiti su una panca di legno e poi, con un sospiro, aveva cominciato a spogliarsi. Poi, esitante, aveva afferrato il vestito rosa e lo aveva indossato.

Sorprendentemente, gli andava bene.

"Oh mio dio, se fossi stato una ragazza ti avrei detto che avevamo trovato il vestito perfetto" gli aveva detto lo specchio. Draco, segretamente, aveva pensato la stessa cosa. Era rimasto a guardarsi per qualche minuto ma poi aveva sentito qualcosa che gli aveva fatto arrivare il cuore in gola.

Suo padre lo stava chiamando.

"Draco, perché non esci così do un’occhiata ai vestiti"

"Um…. Solo un secondo, padre" aveva risposto Draco, cercando di non sembrare troppo ansioso. Aveva velocemente cominciato a spogliarsi ma il vestito non voleva proprio sfilarsi. Era sempre più frustrato e così aveva cercato di tirarlo via, ma quello continuava a non volersi sfilare.

"Forse dovresti provare con la zip-" aveva cominciato a suggerire lo specchio, ma non aveva potuto andare avanti perché Draco aveva gridato "Stai zitto! Pensi non ci abbia già provato!"

"Oh merda" aveva bisbigliato dopo un po’ e alla fine aveva lanciato un’imprecazione.

"Smettila di imprecare ragazzo! Mi hai fatto quasi arrossire" aveva brontolato lo specchio.

"tu non puoi arrossire, stupido pezzo di vetro! Dimmi solo come faccio ad uscire da questo dannatissimo vestito!" aveva sibilato disperatamente Draco. A questo punto la situazione sembrava buffa – talmente buffa che lo specchio aveva cominciato a ridacchiare.

"Ma guardati", gli aveva detto, " un Malfoy che lotta con un vestito. E non un vestito qualunque ma un vestito rosa!"

"Draco, hai intenzione di uscire da lì entro oggi o pensi sia il caso che io vada a casa e ritorni domani?" gli aveva chiesto suo padre tagliente.

"Si, padre… solo un minuto" gli aveva detto Draco, cercando di calmarsi.

Ok. Pensa! Sei un mago. Hai una bacchetta. Usala! Aveva pensato, ma allo stesso tempo sapeva che non era una buona idea, gli studenti minorenni non avevano il permesso di usare la magia al di fuori della scuola. Non poteva neanche chiedere aiuto allo specchio, quello stava ancora ridacchiando e probabilmente non sarebbe stato in grado di dargli una mano per un pezzo.

"Se non esci immediatamente entrerò io" aveva detto, esasperato, Lucius Malfoy fuori dal camerino.

"no, non entrare! Non ancora-" aveva cominciato a dire Draco, ma era troppo tardi. Aveva sentito la parola "Alohomora" e la porta si era aperta. Suo padre stava in piedi sulla porta spalancata con un’espressione indecifrabile sul volto. Per un attimo, aveva solamente fissato Draco, che aveva messo il vestito nero davanti a lui cercando di nascondersi dietro di questo.

"Ooops*!" aveva sussurrato lo specchio dopo un imbarazzante silenzio.

"E così hai deciso di unirti al circo babbano? Devo dire che non l’avrei ami immaginato." Aveva finalmente detto Lucius, calmo. Draco poteva sentire il suono canzonatorio nella sua voce e stava cominciando a sentirsi in imbarazzo. Aveva sentito le sue guance andare a fuoco e sapeva che molto probabilmente vi erano comparse due minuscole chiazze rosa. Era grato al fatto che non potesse arrossire come quei ripugnanti Weasley.

"mi aspetto che tu ti liberi immediatamente di quel ridicolo vestito. A meno che tu non voglia comprarlo?" aveva continuato Lucius, con un’orribile smorfia che si allargava sul lato sinistro del volto.

"no padre, non lo voglio" aveva detto Draco cercando di suonare il più normale possibile in una situazione in cui un padre scopre suo figlio che indossa un vestito da donna.

Quando Malfoy senior aveva lasciato il camerino, Draco era riuscito a togliersi il vestito. Ed aveva lanciato un’occhiata omicida allo specchio mentre usciva dal camerino.

"Cosa?" aveva chiesto innocentemente lo specchio.

 

Giusto il tempo di arrivare al Malfoy Manor, Draco aveva cominciato a salire le scale che lo portavano in camera sua. Sfortunatamente per lui Lucius aveva qualcosa in mente.

"Draco. Nel mio ufficio. Ora."

"Si, padre." Aveva risposto obbediente.

Sapeva cosa stava per succedere. O almeno così pensava. Ma in parte si sbagliava. Certo, avrebbe ricevuto una paternale come si aspettava. Ma la cosa inaspettata era che venisse chiuso nel suo armadio.

Aveva quindici anni.

Quindici.

Suo padre aveva forse intenzione di trattarlo come un bambino di cinque anni?

Draco sospirò. Non avrebbe mai, mai più avuto a che fare con qualsiasi tipo di oggetto che fosse correlato con gli specchi. E di sicuro non avrebbe comprato dei vestiti per un pezzo. Per un po’ lo avrebbe lasciato fare a sua madre. Lei conosceva il suo stile – forse anche meglio di quanto lui credesse.

Ma che cosa gli era venuto in mente? Un vestito rosa?

Sul serio.

"Forse riuscirai a trovare il colore adatto ai tuoi vestiti dopo che avrai passato un po’ di tempo con loro."

Era l’ultima cosa che aveva sentito dire da suo padre prima che la porta venisse chiusa. E ora Draco Malfoy era lì. Nel suo armadio. Con nient’altro che dei vestiti di seta nera come compagnia.

 

  • fine –

 

* in originale sarebbe "woops a daisy". L’autrice mi ha detto che ha preso quest’espressione dal film Notting Hill e che dovrebbe significare qualcosa del tipo "oops!" o "no, non dirmi che lo stai facendo". Se qualcuno sapesse il corrispondente in italiano me lo faccia sapere così lo modifico.

  
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