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Autore: Chanel483    01/11/2010    3 recensioni
Cosa aveva fatto?
Buongiorno coscienza...
Certo, Ron era stato uno stronzo ma... non si meritava questo... beh un po' si...
Non trovare scuse Hermione!
Si era vero, non c'erano scusanti, la sua prima volta doveva essere con Ron!
Di sicuro non con... Malfoy!
Dopo la morte del signore oscuro, ad Hogwarts un nuovo anno è cominciato, e come ogni anno che si rispetti porta con se più consapevolezza, nuovi amori, vecchi rancori, ed innumerevoli cambiamenti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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<< E posso sapere dove sarebbe il suo compito, signor Weasley? >>, chiese la professoressa McGranitt, fissando accigliata il rosso.

<< Ecco... ieri sera... Harry e... il Quidditch... poi... l'ho fatto!... ma... >>, cercò di farfugliare il ragazzo, che aveva le orecchie paonazze.

La professoressa strinse tanto le labbra da farle sbiancare:<< Sa cosa vuol dire questo, signor Weasley? >>, chiese fredda, mentre il ragazzo abbassava la testa:<< Dieci punti in meno per grifondoro e diversi in meno per la sua media scolastica, che – mi duole dirlo – è già gravemente a rischio >>.

Perchè Hermione non gli aveva consegnato il tema? Eppure l'aveva vista con i suoi occhi scriverlo la sera prima. Allora perchè non glielo aveva fatto avere?

Se era uno scherzo non era divertente! Infondo gli aveva detto che lo avrebbe fatto...

Strappò un pezzò di pergamena e scrisse:

Dov'è il mio tema?

Con un colpo di bacchetta lo spedì al tavolo di Hermione, mentre la professoressa iniziava a spiegare l'argomento di quella lezione. Vide la grifondoro distogliere controvoglia lo sguardo dai suo appunti e leggere il suo biglietto. Era forse un sorriso compiaciuto quello che vedeva sul suo viso?

No Ron, di sicuro hai le travecole!

La vide intingere la piuma, scarabocchiare un paio di parole e poi colpire il foglio con la bacchetta. Un secondo dopo ricomparve sul banco del rosso, che aprendolo vide scritto, con la grafia sottile e ordinata di lei:

Mi è accidentalmente caduto nel camino questa mattina Ronald.

Ma cosa...?

Sbattè un paio di volte le palpepre, prima di riuscire a rispondere.

Cosa vorrebbe dire?

Scarabocchiò nella sua scrittura quasi illeggibile e lo colpì nuovamente con la bacchetta. Quando gli tornò indietro lesse:

Caduto, Ronald. Sai cosa vuol dire o è troppo complesso per te il concetto? E ora scusami ma vorrei seguire la lezione... io!

Accartocciò il foglio e lo ficcò nella borsa, con uno sbuffo.

Le ragazze sono davvero impossibili!

O forse non sono le ragazze, forse impossibile era solo la sua, di ragazza...

 

<< Hermione! Mi vuoi spiegare cosa succede? >>, le chiese il rosso, usciti dalla lezione di Trasfigurazione.

<< Di cosa stai parlando, Ronald? >>, gli rispose la grifondoro con fare innocente.

<< Del fatto che non ti sei fatta vedere a colazione, non mi hai parlato per tutta la lezione di Pozioni e non mi hai fatto il tema per Trasfigurazione...>>.
Mossa sbagliata.

<< Ah è così? >>, chiese l'altra accaldandosi:<< Ora siamo arrabbiati perchè non ti ho fatto il compito? Ma se tu con quella testa vuota che ti ritrovi ti fossi svegliato prima, forse ora avresti preso un bel voto e Grifondoro avrebbe dieci punti in più. E devi smetterla di pensare che io sia la tua schiavetta, Ronald! >>, concluse prendendo a camminare a passo svelto verso la sua prossima lezione.

<< Non penso che tu sia la mia schiavetta >>, la contraddisse lui, seguendola:<< E smattila di chiamarmi Ronald, sembra che tu sia incazzata con me... >>.

<< Beh, forse lo sono! >>, rispose Hermione senza guardarlo.

<< E si può sapere per cosa, di grazia? >>, chiese l'altro alzando gli occhi al cielo.

Hermione si fermò di colpo, voltandosi verso il suo fidanzato ed incenerendolo con un'occhiataccia:<< Sono solo quattro parole Ronald >>, disse in fare minaccioso:<< E le dirò una volta sola, non mi piace ripetermi! >>, l'intensità con cui lei lo fissava avrebbe potuto disintegrarlo:<< Non. Sono. Un. Oggetto. >>, scandì lentamente la grifondoro con voce piatta, prima di voltarsi e proseguire per il corridoio, lasciando Ron spaesato ed indeciso.

<< Tutto bene Ron? >>, chiese Harry dando una pacca sulla spalla all'amico, appena lo ebbe raggiunto:<< ti vedo un po'... perplesso >>.

<< Quella è pazza! >>, barbottò Ron, più rivolto a se stesso che all'amico.

<< Di chi parliamo di preciso? >>, chiese l'altro.

<< Di Hermione, ovviamente! >>, rispose Ron con fare seccato, mentre sua sorella, Ginny Weasley, si avvicinava ai due:<< Avevi ragione Ginny... >>, le disse il rosso.

<< Oh lo so! >>, rispose l'altra con un sorriso:<< Io ho sempre ragione! >>, aggiunse con una scrollata di spalle:<< Ma in questo caso di cosa parliamo di preciso? >>, chiese.

<< Di Hermione. Credo che tu abbia ragione, non la conosco affatto. Due secondi fa se n'è andata urlandomi contro di non essere un oggetto. é leggermente lunatica... magari è la sua settimana no... >>.

<< é bello sapere che mio fratello ha la profondità di una pozzanghera! >>, gli disse Ginny acida:<< facile per voi ragazzi, vero? Sarà una giornata no, avrà la sua settimana no... e sistemate tutto così!  >>, disse la rossa in tono alterato:<< Mi chiedo come abbia potuto una ragazza intelligente come Hermione invaghirsi di un troll come te! >>, aggiunse prima di correre su per le scale diretta alla sua prossima lezione.

 

Hermione non è Lavanda... Hermione non è Lavanda... Hermione non...

<< E per fortuna! >>, disse quasi urlando la riccia. Si ripeteva quel ritornello da decine di minuti, perchè era l'unica frase intelligente che avesse sentito dire in quella giornata.

Hermione non è Lavanda...

<< E ci mancherebbe anche che pensasse che io sia come lei! >>, disse a se stessa – poiché nella stanza c'era solo lei – quasi offesa.

Hermione non è Lavanda...

<< Certo che no! Almeno io ho un cervello! >>, almeno lei non andava in giro a starnazzare come un'oca con i primi tre – se non quattro – bottoni della camicia slacciati per fare vedere che “lei una scollatura poteva permettersela”... che grande soddisfazione!.

Hermione non è Lavanda...

C'erano mille motivi, forse di più, per cui Hermione poteva sentirsi fiera di essere Hermione e non Lavanda... eppure...

Eppure, a quanto pare lui vorrebbe lei, non te.

Perchè, se no, Ginny avrebbe dovuto fare il confronto con Lavanda? Hermione aveva una sola risposta:

Perchè Lavanda ha sicuramente qualcosa che a Ron piace, che tu non hai.

E cosa? Una quarta di reggiseno? Una risata starnazzante? I capelli biondi? Oppure c'era qualcosa oltre al fisico che poteva essere interessante per un ragazzo?

Hermione non è Lavanda...

Di colpo quelle parole non la confortavano più, le venne quasi da vomitare, rendendosi conto che il suo ragazzo – come probabilmente qualsiasi uomo – ragionava solo con quello che aveva tra le gambe e non con il cervello. E da questo...”punto di vista”, che Hermione non aveva considerato, Lavanda era sicuramente migliore di lei.

Iniziò a prendere a pugni il cuscino, senza un motivo preciso, probabilmente solo per sfogare la rabbia, quando sentì qualcuno aprire la porta:<< Hermione... >>, disse una voce accompagnata da una risata insopportabile:<< Sei un po' arrabbiata? Hai litigato con Ron-Ron? >>, chiese con voce allegra la bionda.

Hermione smise di tirare pugni e prese un profondo, profondissimo respiro, prima di voltarsi verso colei che a pugni avrebbe preso volentieri e rispondere:<< No, Lavanda >>, disse con quanta più calma riuscisse a trovare:<< Io e Ronald non abbiamo litigato, anzi, credo che scenderò a cena, mi sta aspettando. Buona serata, Lavanda >>, e senza rivolgerle un'altro sguardo uscì dal dormitorio.

Perchè doveva passare le sue serate a farsi seghe mentali invece che ridere e scherzare con i suoi amici?... qualcuno glielo doveva spiegare.

Stava per attraversare il ritratto della Signora Grassa, quando questo si spalancò e lasciò entrare un ragazzo alto, con le lentigini e i capelli rossi; il suo fidanzato, che per un attimo fu spiazzato dal troversela davanti, ma un secondo dopo le sorrise:<< Facciamo la pace? >>, chiese dolcemente, con il tono di un bambino che chiede alla mamma una caramella, sapendo che non dovrebbe mangiarla.

Hermione, nonostante tutto, ricambiò il sorriso:<< Certo... >>, disse posando un leggero bacio sulle sue labbra.

Si allontanò da lui, per chiedergli se avesse voglia di accompagnarla a cena, ma un istante dopo, senza lasciarle il tempo di formulare una frase sensata, le labbra del ragazzo intrappolarono nuovamente le sue, in un bacio che di casto non aveva proprio nulla.

<< Il mio dormitorio è vuoto Hermione... >>, la informò con un che di malizioso negli occhi, quando si staccò da lui:<< Sono sicuro che se blocchiamo la porta con un incantesimo nessuno ci verrà a disturbare >>, disse premendole una mano sulla schiena e avviandosi verso le scale a chiocciola che portavano al dormitorio maschile.

Lei puntò i piedi a terra, decisa a non seguirlo.

Ingenua si, stupida no.

<< Hai capito molto vedo... >>, disse con sarcasmo, mentre anche lui si fermava.

<< Di cosa, scusa? >>, chiese voltandosi a guardarla, mentre il corpo era ancora voltato verso la scala che conduceva al dormitorio solitario.

Ignorò la sua domanda:<< Verrò da sola con te nel dormitorio solo quando inizierai a ragionare con il cervello e non con il cavallo dei pantaloni, Ronald! >>, annunciò la grifondoro sperando che il doppio senso fosse ben chiaro. Si sciolse dalla sua presa ed uscì dal buco del ritratto.

  
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