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Autore: Once upon a time    01/11/2010    2 recensioni
Violetta è una bambina triste e sola che trascorre la sua infanzia leggendo libri di qualsiasi tipo. Durante la sua adolescenza, però , succede qualcosa che cambierà per sempre la sua vita, qualcosa di magico e di inspiegabile. Trasferitasi a New York dall’Italia, ormai adulta, racconta la sua avventura durante una fredda mattina d’inverno.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era una volta, ecco le uniche parole con cui non vorrei far iniziare questa storia, eppure inizierà così, infatti una volta c’era una bambina, una bambina sola, sola in un mondo tutto suo, in un mondo di parole stampate su fogli ruvidi, in un mondo dove era difficile non perdersi, nei bui pomeriggi d’inverno come nelle calde mattine d’estate, in un mondo in continuo divenire, in un mondo di pagine e di capitoli e, circondata dai suoi libri, mandava avanti la sua vita, mai noiosa, ricca di avventure in luoghi sconosciuti, di storie d’amore e di grandi amicizie. Nella sua vita non mancava niente, a parte la realtà. Passava le giornate circondata dal dolce odore dei libri e dal simpatico brusio delle pagine sfogliate che fu  il suo più fidato amico nei tristi giorni della sua infanzia, trascorsi nella sua piccola camera tra una riga e l’altra dei lunghi racconti con cui condivideva emozioni e pensieri. Nella sua camera erano stipati più di un centinaio di libri, sfogliati fino ad essere consumati, forse solo loro potevano realmente sapere cosa si celava dietro i suoi  occhi lucenti, tempestosi come il mare nei giorni più freddi, ma, allo stesso tempo, calmi come le tranquille acque cristalline di un lago, forse solo loro lo sapevano, nessuno, infatti, riusciva mai a incontrare il suo sguardo, nessuno riusciva mai a vedere oltre le spesse lenti dei suoi occhiali arrivando alle brillanti pupille verde acqua, nessuno riusciva mai a vederla, a vederla veramente, a vedere che in fondo soffriva, a vedere la sua tristezza, la sua solitudine, chiusa tra le pagine dei suoi amati libri, tra le lettere e le parole, tra le tante pagine sfogliate, tra le storie che, in cuor suo, sapeva che non avrebbe mai vissuto. Tra un’avventura e un’altra, la bambina dagli occhi di lago, crebbe, ma un giorno qualcosa cambiò la sua vita per sempre.

Aprì gli occhi, un nuovo giorno era appena iniziato, le pesanti tende erano tirate e lasciavano entrare un leggero fascio di luce omogeneo che illuminava fiocamente l’ampia stanza da letto, Brian era vicino a lei, dormiva, lui si che era fortunato, non doveva andare presto al lavoro,  lei invece doveva  andare all’università, la lezione di letteratura iniziava alle 9.00 e non poteva restare a letto. Si girò verso la sveglia, erano le 7 e 5, era ancora presto, non avrebbe impiegato molto ad arrivare alla facoltà e aveva il tempo per riposarsi ancora un po’. Iniziò a fissare il soffitto, attraverso le finestre chiuse le arrivava il frenetico rumore della città, ma non le dava fastidio, ci era abituata, viveva a Manhattan da tre anni ormai e anche se le mancava la pacifica atmosfera dell’Italia stava bene anche li, nel centro della Grande Mela, nella grande e rumorosa New York. All’improvviso sentì freddo, l’aria invernale iniziava a farsi sentire, si tirò su le coperte fino al mento, l’elegante conclusione del suo viso dai lineamenti dolci e fluidi. I morbidi riccioli castani dei suoi capelli giacevano scompigliati sulla candida stoffa del cuscino. Brian si era svegliato, la guardava sognante attraverso i suoi occhi nocciola, quando lei se ne accorse lui la salutò con un dolce bacio, le loro labbra si incontrarono lievemente in un tenero abbraccio per poi separarsi. Lui continuò a guardarla e i loro sguardi si incontrarono, che begli occhi che aveva e di che colore intenso erano, sembrava quasi di affogare nell’acqua dolce di un freddo lago di montagna. Lei intanto pensava, pensava alla prima volta che aveva incontrato lo sguardo del compagno, la prima volta che aveva visto i suoi dolci occhi da cerbiatto, pensava alla grande avventura della sua vita, al lungo viaggio che l’aveva cambiata.

  
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