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Autore: bimbettainna    01/11/2010    1 recensioni
Dopo un pò di problemi ritornerò a vivere!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte più bella della mi vita. Quella notte eravamo tutti e due inesperti, ma a guidarci fu la nostra passione, che conteneva  amore, rabbia, paura. Sfioravo la sua schiena con le mie dita,aveva la testa sul mio petto. La guardavo , quando rabbrividì e mi strinse di più a se,alzò il capo e piano aprì gli occhi,-buongiorno- disse ancora con la voce impastata. Abbassai il mio viso per baciarla sulla fronte- buongiorno piccola-. Sembrava tutto perfetto, ma dietro sapevo che c’era ancora qualcosa che non andava, di fatti la sera prima, non era stata una sera normale tranquilla, ma lei mi aveva fatto un discorso non molto piacevole da sentire,ma veritiero. Io cercavo di essere forte, ma lei aveva ragione , la vita è imprevedibile. Un secondo sei qui e un secondo dopo non ci sei più. Potevo e cercavo di superare tutto senza timore, senza paura, facendomi forza, ma alla morte non c’è rimedio, ed io avevo paura, paura che la portasse via da me, senza che io posso fare qualcosa per non farlo accadere.- amore che giorno è oggi?- mi domandò, quasi agitata. Ci pensai un attimo, 23 luglio perché?- gli domandai incuriosito. –oh mio dio- disse alzandosi di scatto , si diresse verso i vestiti e cominciò a vestirsi, -che succede amore?- chiesi. – tieni,- mi disse tirandomi i vestiti per farmi vestire.- ho un appuntamento con il dottore. Dobbiamo parlare della malattia e devo fare delle analisi, dato che quel ciclo di chemio è stato l’ultimo- disse tutto di un fiato.  Quella parole mi avevano fatto molto piacere, aveva finto la chemio… quindi era guarita? Mi domandai. Mentre mi vestivo si avvicinò a me.. – ah.. buongiorno amore- disse baciandomi e sorridendo.

Eravamo in auto sulla strada per l’ospedale , sua madre in quei giorni non era in casa, era partita con suo padre per lavoro, e così andavamo io e lei dal dottore. Arrivammo in ospedale e subito siamo entrati in sala,- buongiorno- salutò un dottore che si mise a sedere davanti a Vanessa per fare delle analisi. Aveva un aria strana , da quando era entrato non era riuscito a guardare in faccia ne me ne Vanessa, aveva un aria frustata. Non capivo, una paziente era guarita, dovrebbe essere felice, pensai. Quel comportamento non mi fece stare per niente tranquillo. Il dottore aveva quasi finito, quando dalla porta entrò un altro dottore, che lo chiamò urgentemente. C’era qualcosa che non andava, lei si girò verso di me e mi sorrise, ma in quel sorriso si vedeva che c’era paura, mi abbai verso di lei e la baciai.- tranquilla- gli sussurrai. Passarono alcuni minuti, in quella stanza regnava il silenzio,si sentivano i suoi respiri affannati. Quel silenzio fu interrotto dall’entrata di un nuovo dottore. – buongiorno- salutò, -lei chi è? – mi domandò,-sono il fidanzato- risposi in ansia. – si accomodi-. Mi disse facendomi segno di sedermi. Vanessa mi guardò spaventata e io le presi la mano. – allora… - cominciò il dottore.- signorina… lei aveva un tumore giusto?- Vanessa non rispose subito, probabilmente aveva paura come me forse anche di più, tremava. – si- sussurrò annuendo con la testa.  Il dottore abbassò lo sguardo e cominciò a contorcersi le mani, - ecco … abbiamo ricontrollato … e… - e si fermò. Ero troppo nervoso ,non ci voleva anche lui che faceva così, - e allora?- domandai incitandolo a continuare. Lui alzò lo sguardo io aumentai la presa della mano di Vanessa e le sussultò, ma non si voltò. – abbiamo sbagliato il risultato delle analisi …- non riuscivo a capire cosa volesse dire, mi stava dando su i nervi. – cosa vuol dire? Arrivi al punto per favore. – dissi nervoso. – vuol dire che la cura che abbiamo fatto è sbagliata-. Per un attimo sentì il mio cuore fermarsi, e la mano di Vanessa smettere di tremare. Fu come se il tempo si fosse fermato, quelle parole “sbagliata” mi rimbombava nella testa. – cosa sta dicendo?- domandai riprendendomi. Il dottore non rispose abbassò solo lo sguardo. Lasciai la mano di Vanessa e scattai in piedi – che cosa sta dicendo?- gridai sbattendo la mano sulla scrivania.- si calmi per favore- mi disse il dottore alzandosi. Ero troppo nervoso, - calmarmi? Come faccio a calmarmi? Dovevate salvare la vita alla mio unica ragione di vita … e invece cosa avete fatto? … - il dottore non rispose – ecco appunto niente! Come posso calmarmi- afferrai tutte le cose che c’erano su quella scrivania e li buttai in aria. Lei era ferma immobile, tremava e mi guardava spaventata. Non potevo restare li , chiamai Vanessa per farla alzare e andare via da li, ma lei era immobile non si muoveva, la presi in braccio e la portai via da li.  Salì in macchina, lei era rannicchiata con la testa appoggiata al finestrino, mi avvicinai a lei , le baciai i capelli – ti porto via amore-. Arrivai a casa mia, la presi e la feci scendere, la portai in camera mia e la feci sdraiare sul letto. – torno subito – gli sussurrai ed uscì da quella stanza. Volevo fare qualcosa ,qualsiasi cosa pur di farla guarire, passeggiavo avanti e indietro per la cucina, mi passai le mani fra i capelli , quando un voce mi fece sussultare- andrea… che succede?- mi girai ed era mio padre. Quando lo vidi pensai che potevo usare anche l’ultima delle mie intenzione. Mi avvicinai a lui e gli presi le mani. – papà… mi devi aiutare… Vanessa è malata ha un tumore… hanno sbagliato la chemio , e lei è ancora malata … ti prego papà aiutami… tu sei un dottore … aiutami- dissi quasi in lacrime. Lui mi guardò incredulo, - Andrea … io non ti posso aiutare… - lasciai le sue mani con violenza, - certo!- e me ne andai in camera mia, - Andrea io sono un cardiologo-, mi disse, ma non mi girai aprì la porta della mia camera e la chiusi con forza. Cosa potevo fare per salvarle la vita? Qualsiasi cosa … qualsiasi anche la mia vita pur di farla vivere.

 

Pov Vanessa

 Mi poggiò con delicatezza sul suo letto e uscì dalla sua camera. Non riuscivo a credere a quelle parole. Risuonavo nella mia mente.  Poco dopo la porta si chiuse con forza. Era lui, io ero di spalle, fece un respiro profondo e poi venne dietro me, sdraiandosi e stringendomi forte a lui. Riuscivo a sentire il suo cuore, il suo battito ero molto veloce, presi la sua mano e la strinsi alla mia. E ora cosa fosse successo? Tutto quello che avevo pensato si sarebbe avverato, tutti quegli incubi che avevano fatto sarebbero stati realtà. Mia madre e mio padre piangendo, stringendo la loro unica figlia rimasta, la mia piccola elisa, la mia Emily sola con Victor senza un amica, e lui … piangendo davanti la mia tomba. Non volevo che soffrissero più di quanto stessero facendo. I mie sogni non si sarebbero mai avverati, quello di sposarmi nella chiesa preferita del mio fratellone, avere una bellissima bambina o un bellissimo bambino, crescerlo insieme ad Andrea, invecchiare … tutti questi sogni non si sarebbero mai avverati. Sembrava che tutto andasse bene… e invece, la morte era molto vicina a me. Cominciai a piangere senza farmi accorgere e lasciai che le lacrime mi portassero al sonno, e così fu. 

angolo me :) ora ci saranno alcuni capitoli tristi... :( xrò fatemi sapere se vi piacciono :( recensiteee :( :)
  
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