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Autore: mazza    01/11/2010    4 recensioni
Partecipante al "The hate Contest" classificatasi terza.
Tom Riddle si confronta, nella notte del 4 agosto 1942, per la prima volta con la sua natura di assassino. Spinto dall'odio, uccide gli unici parenti in vita.
Ho concepito un ragazzo più umano di quanto forse effettivamente sia.
Eppure, l'odio è uno dei sentimenti più umani che esistano.Probabilmente l'unico a legare ancora all'umanità Lord Voldemort, insieme alla paura della morte
"Nemmeno il tempo di catturare i tuoi occhi, di guardare in volto la morte, che loro piombano a terra.
Insulsi, ignari, impotenti.
E’ più facile in questo modo, Tom.
Sono morti, finiti per sempre. "
Dal giudizio: "Ho letto a tua storia senza mai staccare gli occhi dal pc. È davvero intensa, trasmette davvero tutto ciò che Tom prova, tutto il miscuglio fra pazzia e lucidità che lo porta a compiere determinati azioni"
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom O. Riddle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Autore: mazza

Titolo: 4 agosto 1942

Fandom: Harry Potter

Personaggi: Tom Riddle

Pairing (ove presente): /

Caratteristica scelta: ipocrisia

Citazione scelta: Con la violenza puoi uccidere colui che odi, ma non uccidi l’odio

Genere: introspettivo, dark

Rating: giallo (ma sicuramente più verde che giallo xD Metto giallo poichè io stessa mi sono un pò impressionata dopo averlo riletto. Leggi e capirai)

Avvertimenti: flashfic, MissingMoments

Introduzione:
Tom Riddle si confronta, nella notte del 4 agosto 1942, per la prima volta con la sua natura di assassino. Spinto dall'odio, uccide gli unici parenti in vita.

 

"Nemmeno il tempo di catturare i tuoi occhi, di guardare in volto la morte, che loro piombano a terra.

Insulsi, ignari, impotenti.

E’ più facile in questo modo, Tom.  

Sono morti, finiti per sempre. "


NdA (ove presenti): E' una delle storie più strane che io abbia mai scritto. Ho avuto un flash assurdo, in particolare per il paesaggio e per la parte finale, e non ho potuto fare altresì che interpretarlo a parole. Pronti al disastro? Pronti? Bene, questa è la mia interpretazione di Tom.

 

 

***

 

 

4 agosto 1942

 

 

Piove.

Le gocce martellano sul tuo capo scoperto come tante piccole beccate di civette.

Tieni salda la bacchetta in pugno, mentre le tue vesti si incollano velocemente alla pelle.  

Con un agile movimento della mano spalanchi il cancello serrato e, più avanti, il portone d’ingresso.

Entri con disinvoltura nella casa che, in un certo senso, ti appartiene.

Nemmeno il tempo di catturare i tuoi occhi, di guardare in volto la morte, che loro piombano a terra.

Insulsi, ignari, impotenti.

E’ più facile in questo modo, Tom.  

Sono morti, finiti per sempre.

E’ la tua infanzia, la tua solitudine che vendichi.

Perché li hai odiati, in quelle grigie pareti di quel triste orfanotrofio; hai sperato, hai pianto, ti sei sentito abbandonato. Dovevano pagare.

Con la violenza puoi uccidere colui che odi, ma non uccidi l’odio.

Abbassi lentamente lo sguardo sui corpi a terra, vuoti, spenti come se mai avessero avuto la possibilità di muoversi.

Sono Babbani, soltanto Babbani. Non ti importa della loro morte.

Tu sei indifferente. Tu sei cattivo.

Te ne convinci rapidamente, cercando di placare il tuo cuore, che batte sempre più forte.

 E’ stato facile uccidere, e non provi nulla ora.

Tu sei ipocrita verso te stesso, ti ripete qualcosa dentro di te.

Un odio spropositato si sprigiona. Digrigni i denti, tendi le labbra ad un sorriso forzato e sferri un calcio al cadavere di tuo padre.

Non. Sei. Debole.

E, mentre il povero cane di famiglia entra timidamente nella sala, un’altra luce verde si sprigiona.

Chiudi gli occhi e rivolgi la testa verso l’alto, lasciandoti calmare dalla pioggia che insistente continua a riversarsi fuori dalla casa. Accuratamente nascondi dal senso di colpa le espressioni sorprese dei Riddle. Chiudi a doppia mandata l’angolo dei ricordi di questa notte, getti via la chiave.

Senza indugiare ancora esci da casa e, mentre un lampo illumina la collina sulla quale sorge la tenuta, ti smaterializzi al tuo appartamento in affitto a Londra.

***

4 agosto 1942:

Diario, oggi ho commesso il mio primo omicidio.

Questa notte un cane è stato ucciso. Mi dispiace, non era mia intenzione.

 

Sai che sono morti: la tua vendetta è compiuta. Ma non basta. No.

L’odio palpita dentro di te, invade il tuo cervello ed il tuo corpo.

Non lo sai spiegare. Sai che c’è, e basta.

Eppure, ti dispiace per quel cane.

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

*si pone come bersaglio per i pomodori

E' la prima volta che scrivo riguardo a Tom. Perdonate l'accenno di OOC, ma, per come la vedo io, l'odio rende le persone più umane. Anche se le persone sono "Lord Voldemort"

 

Vi lascio il giudizio :)

 

Grammatica e sintassi: 10
Lessico e Stile: 10
Originalità: 10
IC: 9
Attinenza agli elementi scelti: 13
Gradimento personale: 5

Totale: 57/60

Perfetta dal punto di vista grammaticale, in tutta la storia non è presente il minimo errore.
Buono il lessico e ancor di più lo stile, il quale esprime alla perfezione l’idea della stessa frammentarietà dei pensieri di Tom, una sorta di confusione totale che è ben resa dall’utilizzo di frasi breve ed incisive.
Davvero originale come momento descritto, in quanto a parer mio è uno dei passaggi chiave che ha portato Tom a diventare Voldemort, ossia la separazione da tutto ciò che ancora lo legasse a quel nome babbano, e comunque non è un fattore molto sfruttato all’interno del fandom. Hai fatto una buona scelta, e l’hai portata avanti benissimo.
Ammetto che il carattere di Tom non mi ha convinta troppo. O meglio: gli hai dato uno spessore incredibile, hai giustificato ogni sua azione tramite una serie di processi mentali assolutamente credibili... eppure mi è parso fin troppo suggestionato dalle sue stesse azioni, poco padrone di sé, caratteristica che trovo difficile fare sua. Ma sono solo delle sfumature, perché per il resto è molto ben caratterizzato.
Penalizzata l’attinenza agli elementi, perché diciamo che l’inserimento dell’ipocrisia non mi è parso abbastanza incisivo, forse avrebbe dovuto essere rimarcato maggiormente. Ottimo invece l’inserimento della citazione, che rappresenta un po’ tutto ciò che Tom Riddle è, e che poi diventerà Lord Voldemort.
Ho letto a tua storia senza mai staccare gli occhi dal pc. È davvero intensa, trasmette davvero tutto ciò che Tom prova, tutto il miscuglio fra pazzia e lucidità che lo porta a compiere determinati azioni. Mi è piaciuta davvero, brava^^

 

   
 
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