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Autore: KillerQueen86    02/11/2010    3 recensioni
Guardava il Tardis scomparire davanti ai suoi occhi, e con esso una parte di se andava via per sempre, non l’avrebbe più rivisto lo sapeva. Sentì una mano stringere la sua, si voltò e lo vide accanto a se, il Dottore, ma non il suo Dottore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note dell’autore: Eccovi il decimo capitolo, spero che vi piaccia come a me è piaciuto scriverlo, ero indecisa o meno, se collocare adesso la scena, ma credo che alla fine era inutile continuare a rimandare.

Spero vi piaccia vorrei sapere cosa ne pensate, quindi recensite liberamente, scusate per ogni errore di grammatica e di forma.

 

Capitolo X

Affrontare le paure

 

Un brivido le percosse la schiena, si strinse ancora di più nella coperta che le avevano dato i paramedici, secondo loro era tutto a posto, doveva solo riposare. Come poteva semplicemente riposare?

Appoggiò la fronte contro il vetro della sua finestra nel suo studio, chiuse gli occhi cercando di calmare la sua paura e il tremore che l’aveva invasa. Sentiva in lontananza Pete e Chris parlare, ma non capiva bene cosa stessero dicendo, o semplicemente non voleva capirlo.

Ancora un brivido la attraversò, sentiva freddo attorno a sé, abbassò lo sguardo, davanti all’ingresso dell’Istituto c’era un po’ di confusione, ma lei riuscì a riconoscerlo, lo avrebbe riconosciuto tra un miliardo di persone, il suo cuore reagì leggermente alla sua vista, chiuse gli occhi tremante lasciando che una lacrima le solcasse il viso. Quella era la prima sensazione positiva che riusciva a percepire da quando …. Ancora un brivido lungo la schiena, la sensazione di freddo la invase fino a raggiungere il suo cuore. Aveva avuto così paura, anche se per qualche attimo, aveva toccato la morte e il nulla.

Sospirò tremando ancora nel ripensare a quegli attimi, in quel momento aveva bisogno solo di una cosa, in quel momento aveva bisogno di essere stretta nuovamente a lui, di sentire ancora il suo calore, il suo amore, in quel momento aveva bisogno del suo Dottore. Senza rendersene conto appoggiò la mano contro il vetro, quasi cercando di accorciare le distanze tra loro, anche se lui non poteva vederla in quel momento.

 

Alzò lo sguardo verso l’alto, Pete e Chris insieme con un paramendico avevano accompagnato Rose nel suo ufficio, purtroppo lui doveva occuparsi di alcune faccende, ma la sua mente era completamente rivolta a lei.

Un brivido gli percosse la schiena, tra le sue braccia aveva tenuto il suo corpo senza vita, ed era stato ancora peggiore che vederla cadere nel vuoto, lo aveva devastato ancora di più, per quell’attimo aveva visto la loro vita fuggire via senza che lui potesse porvi rimedio.

Il dolore che questa esperienza si era insinuato nel suo cuore, era peggiore di quello precedente, aveva bisogno di correre da lei, di vederla sorridere, di vedere le sue guance colorate, per cancellare l’immagine orribile che lo stava tormentando. Aveva bisogno di lei più di quanto avrebbe potuto ammettere, ne aveva bisogno per colmare quel vuoto che gli si era formato in fondo al cuore.

Vide Pete e il paramedico uscire dalla struttura, l’uomo era alquanto contrariato, si avvicinò di corsa ignorando che Jack parlava con lui.

“Come sta?” chiese immediatamente.

“Sta bene, deve solo riposarsi.” Rispose con calma per tranquillizzarlo.

“Purtroppo il presidente, vuole vedermi immediatamente.” Disse borbottando.

“Se vuoi salire Chris …” il Dottore non gli diede il tempo di finire, corse verso gli ascensori.

Giunse a destinazione quasi subito, Chris era davanti alla porta che parlava al telefono con qualcuno, non appena il ragazzo lo vide staccò la chiamata e lo raggiunse.

“Deve riposare.” Disse il ragazzo senza dargli tempo di reagire.

“Voglio solo vedere come sta.” Insistette lui, superandolo, ma Chris si mise nuovamente davanti.

“Come credi che stia dopo aver rischiato di morire a causa tua?” lo provocò, la rabbia cresceva nel Dottore, ma lasciò stare, in quel momento doveva pensare a Rose.

“Dì a Jackie che accompagnerò io Rose a casa.” Disse superandolo di nuovo.

“Credo invece che sia meglio che per un po’ non vi vediate.” Insistette ancora il giovane, ma il Dottore lo ignorò ed entrò nello studio.

 

La stanza era buia, illuminata solo dalle luci della città, nella penombra il Dottore si accorse che Rose non aveva mangiato, sul tavolo c’era un vassoio ancora pieno.

La ragazza rimase ferma a fissare fuori dalla finestra, assorta nei suoi pensieri, stretta nella coperta dell’ambulanza, aveva ancora quel delizioso vestito che aveva scelto per il loro appuntamento, i capelli li aveva raccolti in modo disordinato con una fermaglio, ma qualche ciocca le ricadeva sul viso. Le luci fuori dalla finestra le illuminavano il viso stanco e pallido, il trucco ormai non c’era più, ma per lui era bellissima anche così.

“Come ti senti?” chiese quando le fu accanto.

“Sto bene” rispose in automatico in un sussurro, continuando a guardare fisso davanti a sé. Lui sapeva bene che mentiva, in quel momento non stava per niente bene, e riusciva a vedere l’immenso sforzo che faceva per tranquillizzare tutti. Si avvicinò e prendendole piano il polso, la costrinse a voltarsi per guardarlo, rimase a guardare nei suoi occhi per pochi secondi, e la strinse al petto. La sentì aggrapparsi al suo corpo disperata.

“E’ tutto finito.” Le ripeteva accarezzandole i capelli, sentiva il suo corpo smosso dai singhiozzi.

Rimasero così per un bel po’ di tempo, il Dottore continuò a cullarla e tranquillizzarla. Improvvisamente lei alzò lo sguardo su di lui, il Dottore le sorrise dolcemente, le asciugò due lacrime, prendendole il viso tra le mani e la baciò dolcemente, voleva solo farle capire che era lì per lei, che non avrebbe affrontato niente da sola, ma quando stava per allontanarsi Rose si aggrappò al suo collo approfondendo quel bacio, non se lo aspettava, non voleva certo quello, ma si rese conto che in quel momento Rose aveva bisogno di lui.

Rispose al bacio dischiudendo le labbra lasciando che le loro lingue iniziassero a inseguirsi disperate. Si lasciò andare al desiderio che aveva, le sue mani iniziarono a vagare sul suo corpo, il Dottore non aveva mai provato nulla di tutto quello, un’esplosione di sensazioni ed emozioni si fecero strada in lui, avrebbe fatto l’amore con lei in quel momento, non chiedeva altro, ma si fermò. Appoggiò la fronte contro quella di lei e riprese un attimo il fiato.

“Oh Rose!” sussurrò chiudendo gli occhi, la ragazza sorride timidamente.

“Ho avuto una paura di perderti.” Confessò senza aprire gli occhi, la ragazza gli rispose baciandolo ancora, ma prima che lui potesse approfondire il bacio, fu lei ad allontanarsi.

“Resterai con me, vero?” chiese con la voce tremante rotta dalle lacrime, il Dottore si allontanò un attimo e la guardò confuso.

“Ho bisogno che tu me lo dica, ti prego!” lo supplicò quasi disperata, il Dottore la guardò e sorrise con dolcezza, con il dorso della mano le accarezzò la guancia asciugandole una lacrima che si era formata da poco.

“Oh Rose Tyler resterò con te per sempre.” Disse piano fissandola negli occhi, quasi cercando di scavarle nell’anima.

 

Voleva rispondere a quello che lui le aveva appena detto, voleva dirgli che lo amava più di quanto avrebbe mai amato qualcuno, ma lui la baciò intensamente.                              Rispose a quel bacio con lo stesso desiderio, affondò le mani in quei meravigliosi capelli, senza rendersene realmente conto si ritrovò con le spalle contro la finestra, il Dottore scese a baciarle il collo le spalle, liberandola dalla coperta che ancora teneva su. Il suo respiro si fece affannoso, sentiva le sue mani vagare sul suo corpo, le sembrava di impazzire quando sentiva le sue labbra accarezzarle la pelle. Il Dottore la strinse nuovamente a sé allontanandola dalla finestra.

“Dottore …” sospirò la ragazza tra i suoi baci, mentre si aggrappava a lui. Non aveva mai desiderato fare l’amore con qualcuno come in quel momento. Quello che l’era successo solo poco prima sembrava completamente scomparso, sentiva solamente le labbra del Dottore sulle sue, le loro lingue che si intrecciavano, le mani di lui che la cingeva ancora di più, ma soprattutto riusciva a sentire il suo unico cuore battere all’impazzata nel petto, mai si era sentita così viva, mai aveva amato una persona così tanto.

 

Non riusciva a smettere di baciarla, le sciolse i capelli e si fermò un attimo a osservarla nella penombra delle luci che entravano dalla finestra, voleva averla per quella notte, voleva averla per sé per ogni notte che avrebbero passato insieme da quel momento.

La condusse fino al divano aiutandola a stendersi, riprese a baciarle le labbra, per poi scendere sul collo e sulle spalle e poi giù alla sua scollatura. Assaporò ogni centimetro di quella pelle, la sua mano iniziò ad accarezzarle la coscia, alzandole la gonna, Rose lo aiutò a togliersi la giacca e a sbottonarsi la camicia, sentire le sue dita contro la sua pelle lo fece rabbrividire.

Si tolsero i vestiti a vicenda, desiderosi di entrare in contatto con la pelle dell’altro, di potersi finalmente unire e dare sfogo al loro amore, alla passione e al desiderio che hanno sempre provato l’uno per l’altra, avevano aspettato quel momento per tanto di quel tempo.

“Oh Rose!” sussurrò lui mentre osservava la sua bellezza, intrecciarono le loro mani, mentre si unì a lei con dolcezza spaventato di poterle fare male, impazziva nel sentirla aggrappata a lui, le sue mani che gli percorrevano il petto e la schiena, la bocca di lei che cercava quasi disperata la sua.

Rose si muoveva con armonia con il suo corpo, si chinò su di lei riprendendo a baciarle il collo, lei avvicinò la bocca al suo orecchio.

“Ti amo.” Sussurrò tra i gemiti, il Dottore strinse la sua mano aumentando l’intensità dei movimenti, era la prima volta che lei glielo diceva da quando erano in quel mondo, la prima volta che poteva sentirla così vicina a lui, la prima volta che riuscì a sentirsi completo.

 

Era in pace, in estasi, la notte stava lasciando posto al giorno e loro erano lì, nel silenzio più totale a godere della compagnia dell’altro. Lei aveva la schiena appoggiata al suo petto, lui la cingeva da dietro con un braccio, mentre le solleticava il collo, avevano fatto l’amore per tutta la notte, era stato più che incredibile, aveva provato qualcosa d’indescrivibile e d’inaspettato, spesso le era capitato di fantasticare su loro due, ma non avrebbe mai pensato che poteva succedere e che soprattutto sarebbe stato così intenso.

Sorrise divertita quando il Dottore le accarezzò delicatamente il braccio, facendole venire un po’ di pelle d’oca.

“E’ stato tutto … perfetto.” Disse scandendo le parole, mentre le sue dita con delicatezza risalivano il braccio.

“La cosa migliore di tutta la mia esistenza.” Continuò, sussurrandole all’orecchio, Rose sorrise ancora e si morse il labbro inferiore.

“Credevo che nella tua lunga vita ti fosse già capitato di “ballare”.” Scherzò la ragazza, ricordando la loro discussione di tanto tempo fa.

“Non fare la stupida!” le rispose divertito anche lui.

“Fare l’amore con te non ha precedenti.” Continuò, Rose si voltò a guardarlo.

“Chissà a quante lo hai detto.” disse divertita, stavolta fu il Dottore a sorridere.

“Dico sul serio.” Disse sussurrando, riprendendo a baciarle la spalla.

“Sei tutto ciò che un uomo può desiderare.” Continuò mentre risaliva il collo fino all’orecchio.

“Sei tutto ciò che io ho sempre desiderato.” Disse sussurrando al suo orecchio, Rose chiuse gli occhi rabbrividendo nel sentire il calore del suo alito sulla sua pelle, mentre sentiva la sua mano che le accarezzava i fianchi e il ventre. Quante volte aveva desiderato di sentirgli dire queste cose. Quanto aveva desiderato poter sentire il corpo nudo di lui contro il suo.

“Non lo dico solo per stanotte, ma per tutte le volte che abbiamo litigato, per le volte che mi sorridi, che stringi la mia mano, per ogni secondo che passo con te.” Continuò con calma baciandola ancora una volta, con la stessa passione, sembrava non averne ancora abbastanza di lei, le sembrava che volesse recuperare tutte le volte che non erano stati insieme. Poi lo vide fermarsi e farsi serio improvvisamente.

“Non ti ho chiesto, se ecco …” Iniziò il Dottore imbarazzato, attirando ancora di più la sua attenzione.

“Cosa?” chiese lei invitandolo a continuare.

“Sì, insomma … Se ecco, tu ...” Tentò di farfugliare qualcosa sempre più imbarazzato, aveva capito qual era l’argomento, ma si divertiva vederlo in quelle situazioni.

“Insomma … sarebbe più che normale … tu eri … voglio dire, sei meravigliosa … e noi non era neanche sicuro che ci saremmo rivisti … che avremmo avuto questo.” Disse sempre più imbarazzato, Rose si morse il labro e decise di andargli incontro.

“Vuoi sapere se c’è stato qualcun altro?” incalzò lei divertita, il Dottore abbassò lo sguardo imbarazzato, ma poteva leggere anche un po’ di curiosità.

“O vuoi sapere se c’è stato qualcosa con Chris?” chiese ancora, facendogli alzare lo sguardo.

“Beh ... Credo che non ci sarebbe niente di male … tu e lui, mi sembrate …” continuò infastidito e imbarazzato.

“Non c’è stato nessun altro.” Rispose fermandolo, il Dottore rialzò lo sguardo su di lei, sorridendo rilassato e soddisfatto.

“Sapevo che ti avrei raggiunto, alla fine.” Continuò la ragazza, si avvicinò ancora di più e lo baciò. Rimasero ancora abbracciati a coccolarsi a vicenda, in silenzio assaporando ancora quel momento.

“E’ tranquillo qui.” Disse improvvisamente il Dottore, guardandosi attorno.

“Dovremmo venirci più spesso a quest’ora.” Scherzò lei.

“Lontano da mamma, Tony, dalle continue interruzioni di Ianto e Chris.” Continuò ancora Rose stringendosi ancora a lui, chiudendo gli occhi.

“E se invece andassimo a vivere per conto nostro?” chiese improvvisamente lui, accarezzandole i capelli, la ragazza scattò sorpresa e si mise sui gomiti per poterlo guardare negli occhi e assicurarsi che aveva sentito bene.

“Che cosa hai detto?” chiese per avere conferma.

“Andare a vivere insieme, tu ed io” disse ancora, Rose era davvero impreparata a quella proposta, non si aspettava nulla del genere.

“Non fanno così le coppie?” chiese conferma lui.

“Tu vuoi andare a vivere in un appartamento con me?” chiese ancora Rose, sorpresa.

“Perché ti sembra così strano, siamo una coppia, vero?” chiese quasi con timore alla fine, la ragazza se ne accorse e cercò di tranquillizzarlo.

“Sì, lo siamo … ma ecco, pensavo che avessi bisogno ancora del tempo per abituarti, a tutto questo.” Disse ancora la ragazza, il Dottore la guardò negli occhi e prese il suo viso tra le mani, osservando ogni suo centimetro.

“Se sono sicuro di una cosa e che voglio stare con te, non m’importa di dove e quando.” Disse e la baciò con più intensità che poteva, Rose rispose al bacio socchiudendo le labbra, ma non riuscì a placare un timore che ancora c’era nel suo cuore, vero il Dottore le aveva detto che sarebbe rimasto con lei per sempre, ma purtroppo sapeva fin troppo bene che Chris aveva ragione, il Dottore alla fine si sarebbe stancato di rimanere legato a un solo posto, a un solo pianeta.

Furono interrotti dal cellulare di lei che iniziò a suonare, si guardarono, Rose ancora sorpresa e confusa per quella dichiarazione, coprendosi con la coperta si alzò.

“Mi era sembrato strano.” Disse ironico il Dottore, mentre Rose tentava di raggiungere il telefonino in mezzo i vestiti sparsi per il pavimento.

“Sarà mia mamma, avremmo dovuto essere già a casa.” Continuò la ragazza cercando ancora il telefonino che non accennava a smettere di suonare.

“In effetti, avevo promesso che ti avrei riaccompagnato a casa.” Rifletté il Dottore ancora sul divano. Rose trovò il telefono e finalmente rispose.

“Ciao mamma!” disse dopo che aveva guardato di chi era la chiamata.

“Si … lo so … ma abbiamo perso la cognizione del tempo.” Si giustificò imbarazzata dando le spalle al Dottore.

“Sì, mamma so perfettamente che ore sono.” Disse chiudendo gli occhi e cercando di concentrarsi su quello che sua madre stava dicendo.

“Si, si ok … ci vediamo tra un po’, ciao.” Disse di fretta staccando la chiamata, tenne il telefono in mano senza voltarsi, il Dottore si era avvicinato e le cinse la vita appoggiando il mento alla sua spalla.

“Tutto a posto?” chiese con calma, Rose deglutì e si voltò verso di lui sorridendo.

“Certo, era preoccupata perché non siamo rientrati.” Spiegò e si allontanò subito, iniziando a raccogliere i suoi vestiti.

La proposta del Dottore l’aveva sorpresa, ma era anche terribilmente spaventata, aveva sognato quel momento per tanto tempo, ma in quel frangente si sentiva confusa e spaventata, spaventata che lui potesse un giorno andarsene via, lontano da lei. Scosse la testa quando lui si mise accanto a lei, sul divano.

“Rose, sicura che va tutto bene?” chiese lui, notando la sua preoccupazione.

“Si, tranquillo, sarà meglio muoverci o mamma manderà l’esercito a prenderci.” Disse scherzando, mentre finiva di vestirsi, si alzò per raggiungere le sue scarpe.

“Non mi hai ancora risposto.” Disse improvvisamente lui, mentre si rivestiva.

“Vorrei solo avere un po’ di tempo per pensarci.” Disse lei fermandosi, poi si voltò sorridendogli.

“Non voglio affrettare nulla.” Disse sforzando di sorriderli, sperando che le abbia creduto, si voltò nuovamente dandogli le spalle e chiuse gli occhi placcando quel timore.

 

Fine

X° Capitolo

 

Note finali: Confesso che tra Single Father (che se non avete ancora visto ve lo consiglio caldamente, David è fantastico) e Secret Diary of call Girl, mi sono fatta trasportare dall’immagine di quei due finalmente insieme, comunque è la prima volta che descrivo una scena come quella quindi concedetemi una seconda possibilità per migliorare.

Continuate a seguirmi, alla prossima con il prossimo capitolo.

 

Spazio Recensioni: Ringrazio come sempre tutti voi che continuate a seguirmi e a recensire le mie storie.

Little Fanny: Caspita in due giorni hai recuperato tutti i capitoli che non avevi letto, grazie mille per le tue recensioni mi hanno fatto proprio ridere. Spero che questo capitolo sia di tuo gradimento, e soprattutto tranquilla per Chris, te lo cedo volentieri. So che ti piace leggere del Dottore che brontola alla presenza di Chris e io amo scrivere quelle parti, mi ha sempre divertito immaginare Ten geloso della sua Rose. Non vedo l’ora di leggere la tua recensione a questo capitolo.

 

Revisione Ottobre 2011

 

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