Note dell’autore: Eccovi il decimo capitolo, spero che vi piaccia come a me
è piaciuto scriverlo, ero indecisa o meno, se collocare adesso la scena, ma
credo che alla fine era inutile continuare a rimandare.
Spero vi
piaccia vorrei sapere cosa ne pensate, quindi recensite liberamente, scusate
per ogni errore di grammatica e di forma.
Capitolo X
Affrontare le paure
Un brivido le percosse la schiena, si strinse ancora di
più nella coperta che le avevano dato i paramedici, secondo loro era tutto a
posto, doveva solo riposare. Come poteva semplicemente riposare?
Appoggiò la fronte contro il vetro della sua finestra nel
suo studio, chiuse gli occhi cercando di calmare la sua paura e il tremore che
l’aveva invasa. Sentiva in lontananza Pete e Chris parlare, ma non capiva bene
cosa stessero dicendo, o semplicemente non voleva capirlo.
Ancora un brivido la attraversò, sentiva freddo attorno a
sé, abbassò lo sguardo, davanti all’ingresso dell’Istituto c’era un po’ di
confusione, ma lei riuscì a riconoscerlo, lo avrebbe riconosciuto tra un
miliardo di persone, il suo cuore reagì leggermente alla sua vista, chiuse gli
occhi tremante lasciando che una lacrima le solcasse il viso. Quella era la
prima sensazione positiva che riusciva a percepire da quando …. Ancora un brivido
lungo la schiena, la sensazione di freddo la invase fino a raggiungere il suo
cuore. Aveva avuto così paura, anche se per qualche attimo, aveva toccato la
morte e il nulla.
Sospirò tremando ancora nel ripensare a quegli attimi, in
quel momento aveva bisogno solo di una cosa, in quel momento aveva bisogno di
essere stretta nuovamente a lui, di sentire ancora il suo calore, il suo amore,
in quel momento aveva bisogno del suo Dottore. Senza rendersene conto appoggiò
la mano contro il vetro, quasi cercando di accorciare le distanze tra loro,
anche se lui non poteva vederla in quel momento.
Alzò lo sguardo verso l’alto, Pete e Chris insieme con un
paramendico avevano accompagnato Rose nel suo ufficio, purtroppo lui doveva
occuparsi di alcune faccende, ma la sua mente era completamente rivolta a lei.
Un brivido gli percosse la schiena, tra le sue braccia
aveva tenuto il suo corpo senza vita, ed era stato ancora peggiore che vederla
cadere nel vuoto, lo aveva devastato ancora di più, per quell’attimo aveva visto
la loro vita fuggire via senza che lui potesse porvi rimedio.
Il dolore che questa esperienza si era insinuato nel suo
cuore, era peggiore di quello precedente, aveva bisogno di correre da lei, di
vederla sorridere, di vedere le sue guance colorate, per cancellare l’immagine
orribile che lo stava tormentando. Aveva bisogno di lei più di quanto avrebbe
potuto ammettere, ne aveva bisogno per colmare quel vuoto che gli si era
formato in fondo al cuore.
Vide Pete e il paramedico uscire dalla struttura, l’uomo
era alquanto contrariato, si avvicinò di corsa ignorando che Jack parlava con
lui.
“Come sta?” chiese immediatamente.
“Sta bene, deve solo riposarsi.” Rispose con calma per
tranquillizzarlo.
“Purtroppo il presidente, vuole vedermi immediatamente.”
Disse borbottando.
“Se vuoi salire Chris …” il Dottore non gli diede il
tempo di finire, corse verso gli ascensori.
Giunse a destinazione quasi subito, Chris era davanti
alla porta che parlava al telefono con qualcuno, non appena il ragazzo lo vide
staccò la chiamata e lo raggiunse.
“Deve riposare.” Disse il ragazzo senza dargli tempo di
reagire.
“Voglio solo vedere come sta.” Insistette lui,
superandolo, ma Chris si mise nuovamente davanti.
“Come credi che stia dopo aver rischiato di morire a
causa tua?” lo provocò, la rabbia cresceva nel Dottore, ma lasciò stare, in
quel momento doveva pensare a Rose.
“Dì a Jackie che accompagnerò io Rose a casa.” Disse
superandolo di nuovo.
“Credo invece che sia meglio che per un po’ non vi
vediate.” Insistette ancora il giovane, ma il Dottore lo ignorò ed entrò nello
studio.
La stanza era buia, illuminata solo dalle luci della
città, nella penombra il Dottore si accorse che Rose non aveva mangiato, sul
tavolo c’era un vassoio ancora pieno.
La ragazza rimase ferma a fissare fuori dalla finestra,
assorta nei suoi pensieri, stretta nella coperta dell’ambulanza, aveva ancora
quel delizioso vestito che aveva scelto per il loro appuntamento, i capelli li
aveva raccolti in modo disordinato con una fermaglio, ma qualche ciocca le ricadeva
sul viso. Le luci fuori dalla finestra le illuminavano il viso stanco e
pallido, il trucco ormai non c’era più, ma per lui era bellissima anche così.
“Come ti senti?” chiese quando le fu accanto.
“Sto bene” rispose in automatico in un sussurro, continuando
a guardare fisso davanti a sé. Lui sapeva bene che mentiva, in quel momento non
stava per niente bene, e riusciva a vedere l’immenso sforzo che faceva per
tranquillizzare tutti. Si avvicinò e prendendole piano il polso, la costrinse a
voltarsi per guardarlo, rimase a guardare nei suoi occhi per pochi secondi, e
la strinse al petto. La sentì aggrapparsi al suo corpo disperata.
“E’ tutto finito.” Le ripeteva accarezzandole i capelli,
sentiva il suo corpo smosso dai singhiozzi.
Rimasero così per un bel po’ di tempo, il Dottore
continuò a cullarla e tranquillizzarla. Improvvisamente lei alzò lo sguardo su
di lui, il Dottore le sorrise dolcemente, le asciugò due lacrime, prendendole
il viso tra le mani e la baciò dolcemente, voleva solo farle capire che era lì
per lei, che non avrebbe affrontato niente da sola, ma quando stava per
allontanarsi Rose si aggrappò al suo collo approfondendo quel bacio, non se lo
aspettava, non voleva certo quello, ma si rese conto che in quel momento Rose
aveva bisogno di lui.
Rispose al bacio dischiudendo le labbra lasciando che le
loro lingue iniziassero a inseguirsi disperate. Si lasciò andare al desiderio
che aveva, le sue mani iniziarono a vagare sul suo corpo, il Dottore non aveva
mai provato nulla di tutto quello, un’esplosione di sensazioni ed emozioni si fecero
strada in lui, avrebbe fatto l’amore con lei in quel momento, non chiedeva
altro, ma si fermò. Appoggiò la fronte contro quella di lei e riprese un attimo
il fiato.
“Oh Rose!” sussurrò chiudendo gli occhi, la ragazza
sorride timidamente.
“Ho avuto una paura di perderti.” Confessò senza aprire
gli occhi, la ragazza gli rispose baciandolo ancora, ma prima che lui potesse
approfondire il bacio, fu lei ad allontanarsi.
“Resterai con me, vero?” chiese con la voce tremante
rotta dalle lacrime, il Dottore si allontanò un attimo e la guardò confuso.
“Ho bisogno che tu me lo dica, ti prego!” lo supplicò
quasi disperata, il Dottore la guardò e sorrise con dolcezza, con il dorso
della mano le accarezzò la guancia asciugandole una lacrima che si era formata
da poco.
“Oh Rose Tyler resterò con te per sempre.” Disse piano
fissandola negli occhi, quasi cercando di scavarle nell’anima.
Voleva rispondere a quello che lui le aveva appena detto,
voleva dirgli che lo amava più di quanto avrebbe mai amato qualcuno, ma lui la
baciò intensamente.
Rispose a quel bacio con lo stesso desiderio, affondò le mani in quei
meravigliosi capelli, senza rendersene realmente conto si ritrovò con le spalle
contro la finestra, il Dottore scese a baciarle il collo le spalle, liberandola
dalla coperta che ancora teneva su. Il suo respiro si fece affannoso, sentiva
le sue mani vagare sul suo corpo, le sembrava di impazzire quando sentiva le
sue labbra accarezzarle la pelle. Il Dottore la strinse nuovamente a sé
allontanandola dalla finestra.
“Dottore …” sospirò la ragazza tra i suoi baci, mentre si
aggrappava a lui. Non aveva mai desiderato fare l’amore con qualcuno come in
quel momento. Quello che l’era successo solo poco prima sembrava completamente
scomparso, sentiva solamente le labbra del Dottore sulle sue, le loro lingue
che si intrecciavano, le mani di lui che la cingeva ancora di più, ma
soprattutto riusciva a sentire il suo unico cuore battere all’impazzata nel petto,
mai si era sentita così viva, mai aveva amato una persona così tanto.
Non riusciva a smettere di baciarla, le sciolse i capelli
e si fermò un attimo a osservarla nella penombra delle luci che entravano dalla
finestra, voleva averla per quella notte, voleva averla per sé per ogni notte
che avrebbero passato insieme da quel momento.
La condusse fino al divano aiutandola a stendersi,
riprese a baciarle le labbra, per poi scendere sul collo e sulle spalle e poi
giù alla sua scollatura. Assaporò ogni centimetro di quella pelle, la sua mano
iniziò ad accarezzarle la coscia, alzandole la gonna, Rose lo aiutò a togliersi
la giacca e a sbottonarsi la camicia, sentire le sue dita contro la sua pelle
lo fece rabbrividire.
Si tolsero i vestiti a vicenda, desiderosi di entrare in
contatto con la pelle dell’altro, di potersi finalmente unire e dare sfogo al
loro amore, alla passione e al desiderio che hanno sempre provato l’uno per
l’altra, avevano aspettato quel momento per tanto di quel tempo.
“Oh Rose!” sussurrò lui mentre osservava la sua bellezza,
intrecciarono le loro mani, mentre si unì a lei con dolcezza spaventato di
poterle fare male, impazziva nel sentirla aggrappata a lui, le sue mani che gli
percorrevano il petto e la schiena, la bocca di lei che cercava quasi disperata
la sua.
Rose si muoveva con armonia con il suo corpo, si chinò su
di lei riprendendo a baciarle il collo, lei avvicinò la bocca al suo orecchio.
“Ti amo.” Sussurrò tra i gemiti, il Dottore strinse la
sua mano aumentando l’intensità dei movimenti, era la prima volta che lei
glielo diceva da quando erano in quel mondo, la prima volta che poteva sentirla
così vicina a lui, la prima volta che riuscì a sentirsi completo.
Era in pace, in estasi, la notte stava lasciando posto al
giorno e loro erano lì, nel silenzio più totale a godere della compagnia
dell’altro. Lei aveva la schiena appoggiata al suo petto, lui la cingeva da
dietro con un braccio, mentre le solleticava il collo, avevano fatto l’amore
per tutta la notte, era stato più che incredibile, aveva provato qualcosa
d’indescrivibile e d’inaspettato, spesso le era capitato di fantasticare su
loro due, ma non avrebbe mai pensato che poteva succedere e che soprattutto
sarebbe stato così intenso.
Sorrise divertita quando il Dottore le accarezzò
delicatamente il braccio, facendole venire un po’ di pelle d’oca.
“E’ stato tutto … perfetto.” Disse scandendo le parole,
mentre le sue dita con delicatezza risalivano il braccio.
“La cosa migliore di tutta la mia esistenza.” Continuò,
sussurrandole all’orecchio, Rose sorrise ancora e si morse il labbro inferiore.
“Credevo che nella tua lunga vita ti fosse già capitato
di “ballare”.” Scherzò la ragazza, ricordando la loro discussione di tanto
tempo fa.
“Non fare la stupida!” le rispose divertito anche lui.
“Fare l’amore con te non ha precedenti.” Continuò, Rose
si voltò a guardarlo.
“Chissà a quante lo hai detto.” disse divertita, stavolta
fu il Dottore a sorridere.
“Dico sul serio.” Disse sussurrando, riprendendo a
baciarle la spalla.
“Sei tutto ciò che un uomo può desiderare.” Continuò
mentre risaliva il collo fino all’orecchio.
“Sei tutto ciò che io ho sempre desiderato.” Disse sussurrando
al suo orecchio, Rose chiuse gli occhi rabbrividendo nel sentire il calore del
suo alito sulla sua pelle, mentre sentiva la sua mano che le accarezzava i
fianchi e il ventre. Quante volte aveva desiderato di sentirgli dire queste
cose. Quanto aveva desiderato poter sentire il corpo nudo di lui contro il suo.
“Non lo dico solo per stanotte, ma per tutte le volte che
abbiamo litigato, per le volte che mi sorridi, che stringi la mia mano, per
ogni secondo che passo con te.” Continuò con calma baciandola ancora una volta,
con la stessa passione, sembrava non averne ancora abbastanza di lei, le
sembrava che volesse recuperare tutte le volte che non erano stati insieme. Poi
lo vide fermarsi e farsi serio improvvisamente.
“Non ti ho chiesto, se ecco …” Iniziò il Dottore imbarazzato,
attirando ancora di più la sua attenzione.
“Cosa?” chiese lei invitandolo a continuare.
“Sì, insomma … Se ecco, tu ...” Tentò di farfugliare
qualcosa sempre più imbarazzato, aveva capito qual era l’argomento, ma si
divertiva vederlo in quelle situazioni.
“Insomma … sarebbe più che normale … tu eri … voglio dire,
sei meravigliosa … e noi non era neanche sicuro che ci saremmo rivisti … che
avremmo avuto questo.” Disse sempre più imbarazzato, Rose si morse il labro e
decise di andargli incontro.
“Vuoi sapere se c’è stato qualcun altro?” incalzò lei
divertita, il Dottore abbassò lo sguardo imbarazzato, ma poteva leggere anche
un po’ di curiosità.
“O vuoi sapere se c’è stato qualcosa con Chris?” chiese
ancora, facendogli alzare lo sguardo.
“Beh ... Credo che non ci sarebbe niente di male … tu e
lui, mi sembrate …” continuò infastidito e imbarazzato.
“Non c’è stato nessun altro.” Rispose fermandolo, il
Dottore rialzò lo sguardo su di lei, sorridendo rilassato e soddisfatto.
“Sapevo che ti avrei raggiunto, alla fine.” Continuò la
ragazza, si avvicinò ancora di più e lo baciò. Rimasero ancora abbracciati a
coccolarsi a vicenda, in silenzio assaporando ancora quel momento.
“E’ tranquillo qui.” Disse improvvisamente il Dottore,
guardandosi attorno.
“Dovremmo venirci più spesso a quest’ora.” Scherzò lei.
“Lontano da mamma, Tony, dalle continue interruzioni di
Ianto e Chris.” Continuò ancora Rose stringendosi ancora a lui, chiudendo gli
occhi.
“E se invece andassimo a vivere per conto nostro?” chiese
improvvisamente lui, accarezzandole i capelli, la ragazza scattò sorpresa e si
mise sui gomiti per poterlo guardare negli occhi e assicurarsi che aveva
sentito bene.
“Che cosa hai detto?” chiese per avere conferma.
“Andare a vivere insieme, tu ed io” disse ancora, Rose
era davvero impreparata a quella proposta, non si aspettava nulla del genere.
“Non fanno così le coppie?” chiese conferma lui.
“Tu vuoi andare a vivere in un appartamento con me?” chiese
ancora Rose, sorpresa.
“Perché ti sembra così strano, siamo una coppia, vero?”
chiese quasi con timore alla fine, la ragazza se ne accorse e cercò di
tranquillizzarlo.
“Sì, lo siamo … ma ecco, pensavo che avessi bisogno
ancora del tempo per abituarti, a tutto questo.” Disse ancora la ragazza, il
Dottore la guardò negli occhi e prese il suo viso tra le mani, osservando ogni
suo centimetro.
“Se sono sicuro di una cosa e che voglio stare con te,
non m’importa di dove e quando.” Disse e la baciò con più intensità che poteva,
Rose rispose al bacio socchiudendo le labbra, ma non riuscì a placare un timore
che ancora c’era nel suo cuore, vero il Dottore le aveva detto che sarebbe
rimasto con lei per sempre, ma purtroppo sapeva fin troppo bene che Chris aveva
ragione, il Dottore alla fine si sarebbe stancato di rimanere legato a un solo
posto, a un solo pianeta.
Furono interrotti dal cellulare di lei che iniziò a
suonare, si guardarono, Rose ancora sorpresa e confusa per quella
dichiarazione, coprendosi con la coperta si alzò.
“Mi era sembrato strano.” Disse ironico il Dottore,
mentre Rose tentava di raggiungere il telefonino in mezzo i vestiti sparsi per
il pavimento.
“Sarà mia mamma, avremmo dovuto essere già a casa.”
Continuò la ragazza cercando ancora il telefonino che non accennava a smettere
di suonare.
“In effetti, avevo promesso che ti avrei riaccompagnato a
casa.” Rifletté il Dottore ancora sul divano. Rose trovò il telefono e finalmente
rispose.
“Ciao mamma!” disse dopo che aveva guardato di chi era la
chiamata.
“Si … lo so … ma abbiamo perso la cognizione del tempo.”
Si giustificò imbarazzata dando le spalle al Dottore.
“Sì, mamma so perfettamente che ore sono.” Disse
chiudendo gli occhi e cercando di concentrarsi su quello che sua madre stava
dicendo.
“Si, si ok … ci vediamo tra un po’, ciao.” Disse di
fretta staccando la chiamata, tenne il telefono in mano senza voltarsi, il
Dottore si era avvicinato e le cinse la vita appoggiando il mento alla sua
spalla.
“Tutto a posto?” chiese con calma, Rose deglutì e si
voltò verso di lui sorridendo.
“Certo, era preoccupata perché non siamo rientrati.”
Spiegò e si allontanò subito, iniziando a raccogliere i suoi vestiti.
La proposta del Dottore l’aveva sorpresa, ma era anche
terribilmente spaventata, aveva sognato quel momento per tanto tempo, ma in
quel frangente si sentiva confusa e spaventata, spaventata che lui potesse un
giorno andarsene via, lontano da lei. Scosse la testa quando lui si mise accanto
a lei, sul divano.
“Rose, sicura che va tutto bene?” chiese lui, notando la
sua preoccupazione.
“Si, tranquillo, sarà meglio muoverci o mamma manderà
l’esercito a prenderci.” Disse scherzando, mentre finiva di vestirsi, si alzò
per raggiungere le sue scarpe.
“Non mi hai ancora risposto.” Disse improvvisamente lui,
mentre si rivestiva.
“Vorrei solo avere un po’ di tempo per pensarci.” Disse
lei fermandosi, poi si voltò sorridendogli.
“Non voglio affrettare nulla.” Disse sforzando di sorriderli,
sperando che le abbia creduto, si voltò nuovamente dandogli le spalle e chiuse
gli occhi placcando quel timore.
Fine
X° Capitolo
Note finali: Confesso che tra Single Father (che se non avete ancora
visto ve lo consiglio caldamente, David è fantastico) e Secret Diary of call Girl, mi sono fatta
trasportare dall’immagine di quei due finalmente insieme, comunque è la prima
volta che descrivo una scena come quella quindi concedetemi una seconda
possibilità per migliorare.
Continuate
a seguirmi, alla prossima con il prossimo capitolo.
Spazio Recensioni:
Ringrazio come sempre tutti voi che continuate a seguirmi
e a recensire le mie storie.
Little Fanny: Caspita in due giorni hai recuperato tutti i capitoli che non avevi letto,
grazie mille per le tue recensioni mi hanno fatto proprio ridere. Spero che
questo capitolo sia di tuo gradimento, e soprattutto tranquilla per Chris, te
lo cedo volentieri. So che ti piace leggere del Dottore che brontola alla
presenza di Chris e io amo scrivere quelle parti, mi ha sempre divertito
immaginare Ten geloso della sua Rose. Non vedo l’ora di leggere la tua
recensione a questo capitolo.
Revisione Ottobre 2011
Vi ricordo la pagina Facebook: http://www.facebook.com/pages/KillerQueen86/161552900568131?sk=wall