Il ragazzo che credeva essere quello giusto, il ragazzo di cui si era innamorata, ma che non l’aveva mai toccata, nonostante volesse farlo almeno quanto lei; quella che la chiamava amore e che sempre avrebbe continuato con quel soprannome. Lui, sempre lui.
Si erano desiderati tanto, ma non erano mai riusciti ad aversi l’un l’altro; quello che lei amava e amerà sempre, uno dei pochi o forse l’unico che riusciva a farla sentire così… così speciale e unica, l’amore puro senza compromessi né limiti che non la faceva mai sentire sola, mai. Quello, l’unico e solo a cui non poteva rinunciare, nato non si sa quando né perché, ma si sa dove…
Tutto ebbe inizio in una piccola città non molto famosa, a casa di un’amica comune, Giulyan, di cui lei era sempre stata gelosa, almeno fino a quando gli splendidi occhi scuri di lui non si erano finalmente spostati da Guilyan a lei, Marylin.
Lui non era questa gran bellezza, era attraente perché sapeva essere dolce ed al tempo stesso aggressivo e violento, ma Marylin all’inizio di questa storia non conosceva abbastanza profondamente Seth per poterlo capire come avrebbe fatto pochi anni dopo.
Seth era più grande di Marylin di due anni, che poteva sembrare un’eternità quando aveva undici anni, ma che potevano non esser niente due anni dopo.
Marylin alla fine delle elementari era una ragazzina spensierata, serena e semplice, anche se con un caratterino tutto pepe, non pensava minimamente con chi sarebbe ritrovata a mandarsi gli sms gli anni seguenti, il bello doveva ancora accadere però.
Ciò ebbe inizio verso la fine della terza media di Marylin, verso aprile, quando ancora c’era Ryan nella sua testa, il primo per cui avesse provato qualcosa, seppur qualcosa di ingenuo e platonico, innocente. Ryan era il classico fighetto biondo.
Poi, però, nella sua testa si era insidiato lui, Seth, e di lì a poco avrebbe preso un posto fisso anche nel suo cuore. Le molte volte che i due erano stati insieme Marylin non aveva mai smesso di fantasticare su come sarebbe stato il loro primo bacio; ogni volta se lo vedeva nella mente come romantico, e al tempo stesso forte e passionale come i molti messaggi che si mandavano.
La loro storie erano sempre cominciate finite allo stesso modo, ad ogni modo ogni volta era diversa, e con il passare del tempo diventavano più belle e memorabili, anche senza il bramato contatto fisico; ormai, si erano imparati a conoscere e a capire come nessun altro. Avevano un rapporto così unico, nessun altro riusciva a capirlo, nessuno sarebbe mai stato in grado di comprenderlo, perché non esisteva un’altra relazione come quella in nessun altra parte del mondo, né sarebbe mai potuta esistere perché non esistevano due persone fatte l’una per l’altra come lo erano Seth e Marylin.
Il momento del bacio era comunque un punto fisso per entrambi, che avrebbe riservato una strana e cupa sorpresa.
Dopo tanti tentativi, tradimenti, litigi e quant’altro la loro attrazione non si era spenta ed ardeva ancora forte, così i due, dopo una lunga pausa, si dissero di riprovare ancora un’ultima volta, poiché sentivano di essere finalmente pronti a riuscire ad amarsi del tutto.
Si diedero un appuntamento, fissarono luogo e ora; tutto sembrava perfetto… Purtroppo spesso le cose non sono come ci appaiono, o non vanno come avremmo voluto.
Quel venerdì di novembre un ricordo incancellabile sarebbe stato impresso a fuoco e a sangue nella memoria di Marylin.
La ragazza, in tutto il suo splendore di quattordicenne, aspettava l’arrivo di Seth ormai da mezz’ora. Era pronta ad assaporare il sapore delle sue labbra, il tepore delle sua mani, era pronta a ricambiarlo. I minuti passavano come ore, le ore come secoli e Seth non arrivava.
Il cielo si fece cupo e la pioggia bagnò il viso della povera ragazza, seguito da un’inesorabile cascata di lacrime che resero i suoi occhi azzurri rossi e gonfi.
A quel punto il telefono si mise a squillare, erano le sette passate, ma Marylin non si aspettava che a chiamarla in quel momento non fosse Seth, bensì Giulyan. La voce tremante dell’amica e le poche parole che proferì le avrebbe creato un ricordo indelebile che l’avrebbe perseguita per molto, molto tempo.
- Lui…lui… - disse Giulyan. A Marylin venne un presentimento…lui chi?
- S….S…. – Un’altra voce parlò nella cornetta.
- Sono Sara…non so come dirtelo…-
- DIRMI COSA? – Proruppe Marylin.
- Quello che Giulyan cercava di dirti non è…-
-DIMMELO!- urlò Marylin, ormai certa del peggio.
- Seth…Seth è stato coinvolto in un incidente e…oh mio dio.. non ce ’ha fatta –
Quelle parole restarono come sospese nell’aria. Marylin cominciò a ridere istericamente mentre fiumi di lacrime si univano alla pioggia che ancora cadeva inesorabile. Rideva così violentemente che non si resse in piedi e cadde, cadde urlando e non le importava di che la stesse guardando, né di cosa avrebbe potuto pensare di lei. Aveva la mente svuotata e l’unica cosa che voleva fare era restare lì, stesa sotto la pioggia, urlante, a pensare a quell’unico bacio che non avrebbe mai ricevuto.
E lì, per la prima volta dopo molto tempo, si sentì sola, vuota, inutile.