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Autore: VickyPacia    02/11/2010    2 recensioni
Sarebbe stato doloroso,morire?
Tutte le volte che avevo creduto che stesse per succedere ed ero scampato,non ci avevo mai pensato veramente :la volontà di vivere era sempre stata più forte della morte.
Ma ora non mi venne in mente di fuggire,di correre più veloce.
Era finita,lo sapevo,e restava solo la cosa in sè:morire.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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                                                                                                                         La Morte.





Capii in fine che non dovevo sopravvivere.
Il mio compito era dirigermi tranquillamente nelle  braccia accoglienti della morte.
Sulla strada,dovevo distruggere gli ultimi legami con la vita.
Sentii il mio cuore battere forte nel petto.
Strano che,nel terrore della morte,pompasse più forte,tenendomi energicamente in vita.
Ma doveva fermarsi,e presto.
I suoi battiti erano contati.
Il terrore mi si rovesciò addosso:disteso a terra,sentivo dentro di me quel tamburo di marcia funebre.
Sarebbe stato doloroso,morire?
Tutte le volte che avevo creduto che stesse per succedere ed ero scampato,non  ci avevo mai pensato veramente :la volontà di vivere era sempre stata più forte della morte.
Ma ora non mi venne in mente di fuggire,di correre più veloce.
Era finita,lo sapevo,e restava solo la cosa in sè:morire.
Se solo fosse successo quella notte d'estate,se avessi potuto morire così velocemente da non rendermene conto.
Quella passeggiata a sangue freddo verso la propria fine avrebbe richiesto un altro genere di coraggio.
Sentii le dita tremare e feci uno sforzo per controllarle,anche se nessuno poteva vedermi.
Lentamente,molto lentamente,mi alzai a sedere e mi sentii più vivo,più consapevole che mai del mio corpo vivente.
Perchè non mi ero mai reso conto del miracolo della propria esistenza,cervello e nervi e cuore pulsante?
Tutto finito...o almeno,io non ci sarei stato più.
Il mio respiro divenne lento e profondo,avevo la bocca e la gola completamente asciutte,ma anche gli occhi.
Era ovvio che esisteva un piano più grande,ero solo stato troppo stupido per vederlo,ormai lo capivo.
E io obbediente,avevo tagliato uno dopo l'altro i legami che univano me stesso alla vita.
E sapevo che non mi sarei sottratto,che avrei continuato fino alla fine,anche se era la mia fine,perchè mi ero preso il disturbo di imparare a conoscerla,la morte.
Le immagini dei cadaveri mi tornarono prepotenti davanti agli occhi,e per un attimo non riuscii quasi a respirare,la morte scalpitava,la morte attendeva con impazienza..
Come una pioggia contro una finestra fredda,questi pensieri tamburellavano sulla dura superficie dell'incontrovertibile verità:dovevo morire.
Io dovevo morire.
Doveva finire.
Mi alzai.
Il cuore mi batteva contro le costole come un uccello agitato.
Forse sapevo che mi restava poco tempo,forse ero deciso a completare tutti i battiti di una vita prima della fine.
Chiusi gli occhi senza guardarmi indietro.
Mi sentii come uno spettro ad attraversare quella stanza da solo, come se fossi già morto.
Ero pronto me lo sentivo, sentivo i miei battiti pulsare forte dentro il mio corpo,ero pronto,si ero consapevole di cio a cui andavo incontro.
Ma loro no, non avrei mai potuto sopportare di vederli morire con me dovevo in qualche modo proteggerli,proteggerli dal loro crudele destino.
Dormivano in questa buia e tetra stanza, in questa buiia e tetra cella di villa Malfoy.
Dormivano mano nella mano, e stranamente quel gesto mi fece sentire solo,maledettamente solo.
Con questi pensieri in mente,sapendo benissimo delle poche ore di vita che mi potevo dedicare un ultima volta,chiusi gli occhi e mi addormentai.






                                                                                                     Draco.








Era inutile tutto,in questa merda di vita niente poteva essere bello.
Avevo una vita monotona e infelice.
Non avevo mai potuto sapere cosa significasse veramente ridere.
Non amavo,non avevo mai amato non ne avevo bisogno,eppure non so per cosa e per quale motivo morivo dentro.
Non avevo veri amici,non ne avevo bisogno il mio silenzio era tutto cio che potessi e volessi desiderare.
Non volevo bene,volere bene occupava troppo tempo nella mia vita.
Non sapevo sorridere.
Non sapevo piangere, mi era difficile far vedere le emozioni che provavo.
Non piangevo in compagnia,troppo da deboli.
Non piangevo da solo.
Non sapevo neanche cosa volesse dire la parola piangere, non avevo mai assaporato quel dolce sentimento.
Non facevo niente che fosse normale,io non facevo niente.
Me ne stavo tutti i giorni, quei pochi e strazianti giorni quando tornavo a casa per le vacanze, chiuso in camera mia ad ammirare il soffito.
Era come se,al posto del mio viso ci fosse stata una grossa e ghiaccia maschera che non potesse far vedere a chi mi osservava cio che veramente provavo dentro.
Le mie labbra si aprivano solo per dire quelle poche parole che rivolgevo alla mia famiglia.
Gli ammiravo molto,ammiravo tutto di loro, nonostante cio che eravamo.
Eravamo una squallida famiglia nata senza amore,senza forza di andare avanti.
Era natale e il freddo mi si gelava sopra il mio corpo senza anima,senza cuore.
I miei corti capelli biondi si scuotevano al vento.
Me ne stavo a  guardare il cielo,era da vari giorni che il suo colore era grigio ed il sole si riusciva a vedere a malapena.
La mia vita era propio cosi e non potevo volere di meglio che un cielo scuro e cupo come me.
Ero solo, solo con il mio silenzio,solo con i miei respiri,solo,solo per sempre.
Neppure un semplice ramoscello poteva tenere tutta la rabbia che portavo dentro.
Neppure la rabbia stessa,neppure quella poteva trattenermi.
Non capivi.
Non capivo,prima.
Ora sono ben capace di capire che la mia vita poteva essere migliore,la mia vita puo essere migliore,se lo voglio.
Se lo desideri cosi tanto da far desiderare il desiderio stesso a condurti a fare cio che vuoi,beh allora tutto cio che desideri diventera cio che avrai.
Ero perso in quel desiderio che avevo cambiare.
Cambiare casa.
Cambiare modo di essere.
Cambiare cio che ero in cio che desideravo.
Cambiare vita.
Dovevo trovare l unica via di scampo per essere migliore.
Quelcuno mi distolse dai miei pensieri.
-Draco,Tesoro Perche non porti qualche pezzo di pane giu, nei sotteranei ai nostri "ospiti"?-
-Si mamma scendo, ma sappi che saral ultima volta e se quel cretino di Dobby non fa il suo dovere lo sistemero io!-
E mi avviai da quei tre deficenti di Potter,Weasley e Granger su cui dovevo sfogare tutto cio che tenevo dentro.
Scesi tutte le scale ed arrivai in una cella buia e tetra dove dei corpi ben riconoscibili se ne stavano distesi per terra.
La aprii, la chiave dentro la serratura faceva un suono arruginito.
-Tenete, Cani-
Gli scagliai addosso i pezzi di pane e me ne andai.
Avevo un piano, e loro , tutti loro mi servivano per poterlo mettere in atto.

                                                       

 
  
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