Anime & Manga > Naruto
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Autore: Bakacchi    02/11/2010    0 recensioni
« Per quelle che mi parvero delle interminabili ore non riuscii a far altro se non osservare quella figura in ogni suo minimo dettaglio, dal pallore della pelle alle ciocche di capelli corvini che gli incorniciavano il viso. Ma quando trovai la forza di arrivare ai suoi occhi, di tornare a guardare quelle iridi che tanto avevo amato...fu come se tutte le emozioni che avevo perduto, che lui mi aveva strappato andandosene quella sera, fossero tornate bruscamente, come un elastico portato alla massima tensione e poi rilasciato improvvisamente. E il colpo che ricevetti fu esattamente così: secco, improvviso ed insopportabile. »
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Ricordi

capitolo 2 - by Venus

 

 

Non sapevo nemmeno se Naruto ricordasse com'era iniziata la storia tra noi. O meglio, forse non gli era ben chiaro nemmeno quando fosse iniziata. Forse poneva l'inizio di tutto nel giorno del nostro primo bacio, ma non potevo esserne sicura. Ero talmente instabile in quel periodo che chiunque si sarebbe sentito spiazzato dai miei continui cambiamenti d'umore. Ma per quanto riguarda me, il tutto è iniziato molto prima.

 

Con un “grazie”.

Con un forte colpo alla testa.

Con le lacrime.

Con il buio.

 

Sasuke, il mio Sasuke, se n'era andato. Era scomparso nell'oscurità della notte, così simile a quella dei suoi occhi, portando inconsciamente con sé tutta me stessa: il mio amore, le mie speranze, i miei sogni di ragazzina, la mia allegria...tutto.

 Ero totalmente sprofondata nell'oblio, ero persa e priva della forza necessaria a reagire: si era preso anche quella.

 Lui era tutto per me. Esisteva lui e nient'altro che lui. Lui e i suoi modi freddi e scontrosi. Lui e la sua maledetta sete di vendetta. Per mesi, dopo la sua partenza, avevo vissuto come un vegetale. Sapevo solo piangere in quei giorni, convinta che ora che l'avevo perso per sempre nulla avrebbe più avuto importanza. Vivevo per inerzia, senza pensare a nulla che non fossero i suoi occhi che amavo tanto,nonostante in essi non vi fosse un solo briciolo di serenità.

 Poi, un giorno di luglio, il sole venne a bussare alla mia porta. E continuò a farlo finchè, rassegnata, non gli aprii, nonostante avessi rifiutato di vedere chiunque fino a quel momento. Ma quel giorno Naruto non cedette, continuò a battere forte sulla porta, gridandomi deciso, eppure con una certa gentilezza, che se non gli avessi aperto l'avrebbe sfondata. E così, lentamente e con uno sforzo sovrumano, era riuscito a farmi tornare a vivere, a sperare, malgrado il ricordo di Sasuke non fosse ancora sparito del tutto.

Ogni giorno Naruto trovava qualcosa di nuovo che fosse in grado di farmi sorridere. Ogni giorno era una sorpresa, vivevo la vita all'insegna della meraviglia che lui, con le sue trovate, sapeva trasmettermi. Il suo unico scopo era quello di vedermi felice. Nessuno aveva mai fatto tanto per me.

 Fu una sera, mentre fissavamo il lento movimento delle onde in riva al mare, che mi disse di amarmi. Rimasi talmente spiazzata da lasciar trascorrere qualche secondo senza dire nulla, in un silenzio riempito solo dal dolce suono della risacca. Sapevo di piacergli da parecchio tempo, ma ero talmente presa dall'inseguire il mio amore per Sasuke, da non accorgermi della reale profondità dei suoi sentimenti. Avevo sempre creduto si trattasse solo di una semplice cotta da ragazzino immaturo.

 Nacquero così i miei sentimenti per Naruto, si crearono dal forte senso di debito che sentivo nei suoi confronti ma crebbero ogni giorno di più, fino ad avvicinarsi ad un'amore così diverso da quello che provavo per Sasuke da non essere nemmeno sicura che si potesse chiamare così.

 Ero talmente grata a Naruto per tutto quello che stava facendo per me che avrei dato la mia stessa vita se fosse bastata a ripagarlo. Ma nonostante questo, sapevo con certezza che non sarei mai stata in grado di dargli ciò che lui stava dando a me.

 

- - -

 

Ero appena tornata a casa dall'allenamento con Tsunade. Sotto la porta, ad aspettarmi fiducioso, spuntava un bigliettino scritto frettolosamente.

 “Ti aspetto alla porta del villaggio alle sei, Naruto”

 Risi di quella grafia scomposta e disordinata, immaginandomi quel baka biondo chino su quel piccolo foglio a cercare le parole giuste anche per un messaggio così semplice.

Entrai in casa, mi cambiai velocemente e diedi una rapida sistemata ai capelli. Controllai il risultato nello specchio in entrata, poi presi le chiavi dal tavolo lì accanto e uscii. Anche quel giorno faceva caldo, ma fortunatamente spirava una leggera brezza fresca. Si avvicinava l'orario di chiusura dei negozi e le strade cominciavano pian piano a svuotarsi. Qualcuno mi salutò, qualcuno azzardò un accenno di conversazione, ma li ascoltai distrattamente.

Volevo solo raggiungere Naruto e farmi cullare dai suoi sorrisi.

 

- - -

 

Come mi aspettavo, lui era già lì ad aspettarmi. Mi sorrise e mi corse incontro, salutandomi con un bacio leggero mentre mi stringeva tra le braccia.

 - Allora, pronta per una nuova avventura? - mi chiese, impaziente di stupirmi anche quel giorno.

 E ancora una volta mi lasciai trasportare dalle sue idee e dalla sua pazza allegria.

   
 
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