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Autore: _Emanuela_3    02/11/2010    1 recensioni
*Storia in REVISIONE. I capitoli revisionati saranno indicati con un asterisco vicino al titolo"
Ciao a tutti è la prima storia che posto su questo sito, siate clementi (:
La storia racconta di Scarlett Bronw, più semplicemente Scar, americana sulla carta d’identità ma inglese nel cuore! Ha un sogno: diventare giornalista!
Crede che Londra sia il suo “ posto nel mondo” ma, si sa, al destino piace giocare…
Landon Edward Dawson Spencer, o meglio Principe Landon bla bla bla, erede al trono di Freeland. È fidanzato da sette anni con Elisabeth Hamilton, un amore che per anni l’ha travolto ma che adesso…bè adesso non lo sa neanche lui.
Eppure il loro matrimonio sembra a tutti un passo così ovvio ma, si sa, al destino piace giocare…
Molto spesso il racconto sarà accompagnato da frammenti di canzone, ma non reputo questa storia una songfic ^^. Grazie per l’attenzione, spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CLAPPY: Brian è decisamente una mente malefica!! ;) Per Scar e Landon il destino ha in mente qualche brutto tiro per separarli ancora di più! Sono felice che la mia storia ti piaccia e non preoccuparti non sei ripetitiva, anzi! :D Mi fanno davvero piacere i tuoi commenti! *-* 

 

SETTEMBRE

*Il tempo passa e non si può fare niente per fermalo, l’unica cosa che possiamo fare è cercare di non rimanere indietro.

Le cose cambiano, per quanto questo possa non piacerci, le cose cambiano…e noi con loro.*

 

 

SCARLETT

Sono appena le nove e mi sto dedicando alla mia rubrica, ormai mi sono buttata nel lavoro, per dimenticare per ricominciare. Qualcuno bussa alla porta così smetto di scrivere.

I: Avanti..

F.C.: Scar puoi venire un attimo nel mio ufficio?

I: certamente arrivo subito.

Chissà cosa vorrà dirmi? Lascio l’articolo a metà e la seguo nel suo ufficio.

Mi lascio cadere su una morbida  poltrona in pelle nera e aspetto che Faith  sputi il rospo.

F.C.: Scar ti sto osservando da un po’ e sono tra le numerose fan della tua rubrica, apprezzo il modo in cui lavori e sei un elemento fondamentale per questo giornale.

I: ma…

F.C.: Ma tu sei sprecata per stare qui…l’ho capito subito però l’unico posto vagante nel giornale era la rubrica. Adesso qualcosa è cambiato, George, il ragazzo che si occupa delle missioni di guerra ha lasciato il posto perché sta per diventare padre e preferisce dedicarsi ad’altro. Se vuoi quel posto è tuo, naturalmente al ritorno dalla missione, circa un mese, sarai trasferita in un altro reparto. È solo un incarico provvisorio per giustificare la tua promozione ai piani alti.

Non posso crederci sono a un passo dal realizzare il mio sogno. Tuttavia non voglio tradire le mie lettrici.

I: la mia rubrica?

F.C.: sarai sostituita, nel prossimo numero la tua rubrica sarà su doppia pagina, in una ci sarà l’articolo che stai scrivendo e nell’altra una lettera alle lettrici. Hai due giorni di tempo per pensarci.

Due giorni di tempo? Dovrei decide il mio futuro in soli due giorni?

F.C.: Lo so,lo so. Si tratta di una decisione difficile e drastica da prendere in così poco tempo ma tu puoi farcela. Tu sei nata per stare tra le strade in mezzo alla gente, sei nata per raccontare la vita. con la rubrica sei stata fantastica, ma non è il tuo posto.

I: va bene, mercoledì avrai la risposta.

Sto per uscire dal ufficio..

I: ah Faith…

F.C.: si puoi avere la giornata libera! Vai pure a casa.

Le sorrido e vado a prendere le mie cose in ufficio. Prendo la borsa e vado alla macchina. Non mi va di andare a casa, così decido di andare al parco, al nostro parco…

Quando arrivo saluto Erich, l’uomo dei gelati, ormai siamo amici. Vengo qui quasi ogni giorno da quella domenica che ormai sembra così lontana. Un sorriso amaro mi spunta in viso in ricordo a quella domenica.

Mi siedo alla nostra panchina e osservo il laghetto.

 

LANDON

 

Oggi la riunione è stata più faticosa del solito, si discute sempre per le solite cose senza trovare mai punti di incontro. Badano ognuno ai propri interessi, è tutto così squallido.

_: Principe Landon il re vorrebbe vederla, chiede se può raggiungerlo nel suo ufficio.

Monique la mia segretaria mi risveglia dai miei pensieri.

I: oh..Grazie Monique vado subito.

 Chissà che vorrà , attraverso i corridoi del grande palazzo come un condannato che viene portato al patibolo. 

Una volta dentro al suo ufficio e lo trovo seduto sulla sua poltrona imponente, gli manca solo un gatto bianco, poi avrebbe tutti i requisiti per sembrare un boss della malavita.

I: Monique mi ha detto che volevi vedermi, papà. Odia quando non ci si rivolge a lui come sua altezza o re, ma ,per quanto assente, per me resta solo papà.

Mi sorride beffardo, ha qualcosa in mente lo so.

_: siediti figliolo, voglio parlare un po’ con te.

Detto questo si alza e va alla finestra. Poggia le mani sul davanzale e si schiarisce la voce.

_: dimmi figliolo, non sono stato un buon padre? Ti forse fatto mancare mai qualcosa?

Scuoto la testa faticando a trattenere le risate, tutto ciò a un non so che di teatrale.

I: No non mi hai mai fatto mancare niente – a parte il tuo affetto o del puro calore umano, ma infondo un bambino che se ne fa! Ma questo evito di dirlo – dove vuoi arrivare papà?

_: schietto come sempre, somiglio proprio a tua madre…dove voglio arrivare mi chiedi? Voglio porti un quesito…

Mette le mani dietro la schiena ed inizia a  passeggiare per la stanza. Se dovesse scocciarsi di fare il re ha un futuro come attore, poco ma sicuro.

_: sai un giorno avrai dei figli, questi avranno degli interessi, dei sogni ma avranno soprattutto un dovere: diventare dei monarca. E tu sai che è tuo compito far si che ciò avvenga. Premesso questo ti domando, come ti comporteresti se il tuo successore inviasse un manoscritto a un editore?

Il suo tono da prima calmo e arrivato al disgusto. Ha scoperto il mio segreto, ma non riesco a spiegarmi come…

_: allora come ti comporteresti?

Richiama la mia attenzione. Alzò gli occhi e lo ritrovo di spalle davanti alla finestra.

I: non so dimmelo tu! Come ti comporterai èh papà? Mi diserederai o cosa?

Si volta e mi guarda.

_: No figliolo non farei mai una cosa del genere. –ed io che ci speravo-

Resta in silenzio per aumentare la suspense. Se adesso partissero i titoli di coda con sotto scritto to be continued  non mi stupirei più di tanto.

_: abdico in tuo favore. Hai tempo fino a mercoledì per accettare altrimenti…altrimenti ti comunicherò la mia decisione. Adesso scusami ma entro questa sera devo tornare a Freeland.

Se ne va senza aggiungere altro. Mi lascia li quasi in catalessi a dirigere le sue parole. Non riesco a credere che tutto ciò stia accendendo veramente. È…è surreale!

Lascio il suo ufficio, lascio l’ambasciata. Voglio stare da solo.

H bisogno di poter pensare in pace, a casa ci sarebbe Beth e in questo momento è l’ultima persona che voglio vedere.

Voglio andare al nostro parco, la mai seconda casa ormai. Ci vado ogni mattina a correre, ma è troppo presto per incontrarla, sempre che lo frequenti ancora.

Vedo il ragazzo dei gelati e mi avvicino a prenderne uno. Il mio sguardo si posa su una ragazza con i capelli scuri seduta alla nostra panchina, non può essere Scar perché questa ha i capelli lisci, eppure…

Come se si sentisse osservata si volta e i miei occhi si perdono ancora nei suoi. È Scar, la mai Scar!

Rimaniamo a fissarci, nessuno dei due fa un passo verso l’altro. Sembra sorpresa quanto me di vedervi.

E: signore vada da lei, la sta aspettando da così tanto tempo…

Guardo il ragazzo dei gelati sorpreso, e vado verso di lei. 

I: ciao

S: ciao

Mi siedo al suo fianco e rimaniamo in silenzio per un po’.

S: oh…complimenti per le elezioni…

I: grazie…complimenti anche a te, so che la tua rubrica è stata nominata come rivelazione dell’anno.

S: già, comunque non è ancora detto niente.

I: sono sicuro che lo vincerai tu.

S: che ci fai qui?

Dritta al punto come sempre.

I: avevo bisogno di pensare…e tu?

S: buffo, anche io!

Sta evitando di guardarmi negli occhi, li sposta ora qua ora la senza farli sostare per più di qualche secondo nei mie.

I: Posso chiederti a cosa?

S: devo decidere se partire per le missioni in Iraq come reporter. E tu?

Freddo. Il sangue smette di pulsarmi nelle vene e sento la terra mancarmi sotto i piedi.

La sua risposta è stata fredda, distante e allo stesso tempo tranquilla, come se stessimo parlando della lista della spesa. Il solo pensarla in Iraq…

I: Iraq? Ma cosa c’entra con la tua rubrica?! No…non puoi, cioè non dovresti è troppo rischioso!

S: infatti dovrei cambiare reparto, vado tra i grandi! La serie A del giornalismo, per intenderci.

Sorride e scuote la testa mentre il suo sguardo vola al cielo.

I: cosa pensi di fare?

S: sono venuta qui per deciderlo. Tu invece a cosa devi pensare?

I: …devo decidere se accettare di diventare re.-dico tutto di un fiato.-

S: Ma tu…quetso significherebbe rinunciare ai tuoi sogni..

I: Lo so, ma spesso bisogna cambiare. Stando a Freeland avrei tutta la mia famiglia vicino e io sarei vicino a loro…

Si alza do scatto come se qualcosa l’avesse punta.

 

SCARLETT 

 

L: Lo so, ma spesso bisogna cambiare. Stando a Freeland avrei tutta la mia famiglia vicino e io sarei vicino a loro…

Sentendo questa frase mi lascio andare completamente alla rabbia.

I: quindi è questo che consideri lo stare vicino? Il fatto di vivere nella stessa città o stato? La possibilità di poter andare a comprare il pane a tua madre? Cosa del tutto assurda visto che sicuramente avrete l’addetto ala pane!! –appena pronuncio quest’ultima frase mi rendo conto di quanto possa essere stupida, ma non è il momento di riderci sopra-  Ma ti ascolti quando parli? Bè sai cosa ti dico caro Landon che non è così!  La tua famiglia ti è vicino anche adesso. E sai che ti dico? Che ti è vicino chi ti porta nel cuore ovunque vada, chi è disposto ad attraversare l’intero globo per correre da te! Sai che qualcuno ti è vicino quando chiudi gli occhi e lo senti al tuo fianco….

Mi blocco, avrei ancora tanto da dirgli, ma non ci riesco. Vederlo sulla panchina con la testa fra le mani, mi impedisce di continuare  a parlare. So di averlo ferito e sto male per questo.

I: scusa…non volevo essere così brutale…

Mi inginocchio davanti a lui cercando di catturare un suo sguardo.

L: hai ragione...lo so, ma non posso chiudere gli occhi perché al mio fianco non vedrei Beth. E non posso permetterlo.

Le sue parole mi stupiscono. Il suo volto è spento e triste. Senza pensarci lo abbraccio. Lui mi stringe a se e diventiamo una sola persona. Siamo stretti l’uno all’altra senza parlare. Sento il suo respiro sul mio collo, le sue braccia che si intrecciano sulla mia schiena. Sento il suo cuore battere all’unisono con il mio. Esistiamo solo io lui. Io e lui…

 

LANDON

La stingo tra le mie braccia e vorrei fermare il tempo. “Sai che qualcuno ti è vicino quando chiudi gli occhi e lo senti al tuo fianco” . Chiudo e gli occhi e la solita immagine mi appare davanti agli occhi. Sei tu Scar.

È te che vedo ogni volta che chiudo gli occhi. Sei in ogni cosa che faccio, cerco il tuo volto tra la folla per trovarlo poi nel mio cuore. Sei tutto ciò che vorrei. So di amarti, perché se penso a te non ho paura del futuro. Saremo per sempre io e te. Proprio come ora, in questo abbraccio…

 Ma nessuna di queste parole riesce a varcare il confine delle mie labbra. Così la stringo ancora più forte, affinché il battito del mio cuore possa sussurrare al suo tutte quelle parole che mi muoiono in bocca. Affondo il mio viso nei suoi morbidi capelli e vorrei vivere quetso momento per l’eternità.

Siamo ancora legati da un abbraccio che sembra non voler finire mai.

I: ho sperato di incontrarti qui…

S: anche se non voglio ammetterlo a me stessa, è quello che spero anche io ogni volta che entro in questo parco.

I: vorrei che fosse per sempre.

S: sarà per sempre. Forse non qui, forse non in questo mondo, ma le nostre anime sono nate per non dividersi mai.

SCARLETTE

Mi sorprendo a ripetere le parole della zigara...

Il mio pensiero corre a quel giorno…

*** 

16 GIUGNO

 

Oggi inizia la campagna elettorale, Landon deve pronunciare il suo discorso. Me lo immagino con le mani sudate ma con il volto rilassato. Lo vedo mentre osserva il suo riflesso sullo specchio e muta il suo sguardo, lo sguardo di chi vorrebbe trovarsi altrove, di chi non è felice, in un volto sereno e sicuro.

L: Scar ti va di entrare da questa zingara?  

La voce di Laura mi distrae dai miei pensieri. Si è presa qualche giorno di pausa dallo studio per venirmi a trovare. E adesso è ferma davanti a un antro (?) con una grande insegna luminosa.

I: ma non crederai davvero a queste cose?

L: non proprio però m incuriosisce.

I: e va bene entriamo.

_: salve ragazze

I/L: salve..

_: potreste entrare una per volta? 

I: dai Laura vai tu, ti aspetto fuori.

_: No! Resta per favore, voglio parlare con te.

I: ok..

Dissi un po’ titubante. Così mi avvicinai al suo tavolo, mentre Laura usciva.

_:siediti cara.

Dal modo in cui mi parla sembra conoscermi da una vita.

I: perché mi ha fatto rimanere?

Le chiedo mentre mi siedo.

_: perché sento il tuo cuore soffrire, non chiedermi come così come io non ti chiedo di credermi. Mi reputo un “empatica”. Riesco a sentire i sentimenti della gente, anche i più profondi. E il tuo cuore non solo soffre, ma urla. Cerca aiuto.

Faccio per alzami, decisamente infastidita dalle sue parole. Ma la donna mi afferra il braccio, con tocco leggero, senza metterci forza. Posso scostarmi e andarmene ma qualcosa aneto di me mi dice di rimanere.

_: no ferma, non andartene. Non voglio prendermi gioco di te. Non ti farò pagare. Ma per favore resta.

I suoi occhi mi guardano quasi imploranti, decido di darle ascolto, non ho niente da perdere infondo.

_: hai incontrato la tua metà della mela, non è vero?

L’espressione del mio viso credo parli per me, e il sorriso della zingara mi da conferma.

_: la tua anima gemella insomma. Certo tu non ne hai ancora preso coscienza ma presto tutto ti sarà più chiaro.

I: non so di cosa stia parlando…

_: si che lo sai. Perché tutto ti porta a lui, lo vedi in ogni gesto, lo senti al tuo fianco anche se fisicamente non è presente. È il tuo io, il tuo perché, la tua essenza.

In un altro momento e soprattutto prima dell’incontro con Landon avrei riso a queste parole. Ora no. Adesso ho paura che nelle sue parole ci sia un fondamento di verità.

_: hai paura o forse hai la certezza di non poter passare la tua vita al suo fianco. Ma non devi soffrire per questo. Voi avete l’eternità, vi rincorrete di vita in vinta. Non ha importanza quanto i vostri corpi siano distanti, perché le vostre anime sono nate per non dividersi mai.

Una lacrima mi rotolò dagli occhi.

I: io…

_: lo so cara. Vai pure.

I: grazie…credo

Detto questo me ne andai.

L: Scar ma..che hai? Sembri sconvolta!

I: No tranquilla è l’odore di quel posto…era troppo forte.

Presi il cellulare.

“Ciao Landon, stai per giocare la “prima partita”i…non so cosa si dice

in questi casi...in bocca al lupo mi sembra scontato, perciò ti dico pensa solo a giocare.

Dimentica tua padre, il regno, il parlamento e tutto il resto.

Segui il tuo cuore.  Ricordati quanto vali. Un bacio Scar”

LANDON

Fisso il mio riflesso allo specchio alla ricerca di un frammento di felicità.

Biiiiip

Cris: ei amico ti vibra il cellulare!

Il capitano mi sveglia dai miei pensieri. Prendo il cellulare e leggo il mittente. Scarlett!
Leggo e rileggo il suo messaggio consapevole di non poterle più rispondere. Consapevole di doverla perdere. Eppure tra tutte le parole ricevute oggi solo le sue riescono a caricarmi.

Segui il tuo cuore…

_: Mister Landon tocca lei.

Esco fuori e un applauso mi accoglie. Guardo tra la folla. La vedo dipinta su ogni volto.”..Segui il tuo cuore... “ .

Sorrido e mi butto.

 

***

L: Devo andare…

I: lo so…

L: hai preso la tua decisione non è vero?

I: Si ... E tu?

L: Anche io ho deciso.

Ci guardiamo negli occhi senza dire niente. La pioggia inizia a scendere e noi restiamo li a fissarci, incapaci di dirci addio, o meglio arrivederci. Perché comunque vada la nostra storia avrà un lieto fine. Voglio crederci. Devo crederci.

                                                [ Kiss The Rain – Billie Myers ]

Kiss the rain
Whenever you need me
Kiss the rain
Whenever I'm gone too long
If your lips
Feel hungry and tempted
Kiss the rain
And wait for the dawn
Keep in mind
We're under the same sky

And the night's
As empty for me as for you
If you feel you can't wait till morning
Kiss the rain

LANDON

Devo andarmene, devo lasciarla andare.

I: Devo andare…

S: lo so…

I: hai preso la tua decisione non è vero?

S: Si…. E tu?

I: Anche io ho deciso.

Continuiamo a guardarci senza parlare, la pioggia inizia a scendere. Ma noi restiamo qui, incapaci di muoverci, incapaci di parlare. Incapaci di dirci addio. In qualche modo so che questo è un arrivederci. Voglio crederci. Devo crederci.

 

Kiss the rain
Whenever you need me
Kiss the rain
Whenever I'm gone too long
If your lips
Feel hungry and tempted
Kiss the rain
And wait for the dawn
Keep in mind
We're under the same sky

And the night's
As empty for me as for you
If you feel you can't wait till morning
Kiss the rain

 

…KEEP IN MIND WE’RE UNDER THE SAME SKY…                                                                 

  

***

*Si lasciarono così, senza un addio, senza un arrivederci. Semplicemente se ne andarono. La pioggia continuava a scendere, piccole lacrime che cadono dal cielo, così da nascondere le lacrime di un uomo che sta correndo verso una casa vuota d’amore. Corre. Come se volesse lasciare indietro un dolore così forte che lo mette in ginocchio. Ma quel dolore è così forte da raggiungerlo. Così si lascia andare, ai piedi di una guercia con il viso tra le mani, si lascia andare.Nello stesso momento, la pioggia lava via dal viso di una donna le sue lacrime silenziose. Cammina lenta sotto la pioggia, combattendo contro il dolore. Si volta indietro una, due, troppe volte. Cammina lenta. Non vuole andarsene. Non vuole che finisca, perché quel dolore è la prova che c’è stato. È la prova che non è stato solo un sogno.*

   
 
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