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Autore: kannuki    03/11/2010    5 recensioni
Caroline Forbes. Eterna seconda, maniaca del controllo, zero autostima. Aveva provato a cacciare coniglietti o gattini ma tutto il suo essere aborriva far del male a dei cuccioli innocenti. Caroline che sogna di legare Damon al paraurti posteriore della sua auto e trascinarlo per tutta Mystic Falls. Quanto le costava bussare a quella porta, ben sapendo che Katherine l'avrebbe uccisa se si fosse avvicinata a Damon. Anche se lui era uno stronzo, il suo sangue era la cosa più buona che avesse mai assaggiato.
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Katherine Pierce
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Pardon Me, But Your Teeth Are in My Neck'
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Le regole sono semplici. Vince chi resta vivo.”

Ma va? Caroline osservò la donna di sottecchi, poi spostò lo sguardo sulla strada desolata. I pazzi del Mardi Gras non si avventuravano laggiù, sapevano con chi avevano a che fare. Se invadi il territorio di un vampiro, ne diventi automaticamente il pasto. “Per questo si svolge al sorgere del sole?”

Esatto. Una piccola variazione del duello classico.”

Caroline osservò i due sfidanti. Damon ciondolava annoiato. Louis era concentrato e serio. Damon si faceva beffe di lui e del suo codice d'onore, mandandolo in bestia. Caroline avrebbe voluto prenderlo a schiaffi. Era un farabutto e un testa di cazzo! Aveva paura di non poter più tornare a casa, ma non sembrava che i vampiri di New Orleans ce l'avessero con lei. L'avevano studiata parecchio e avevano deciso che era innocua. Meglio, pensò appoggiandosi al muro con le spalle, una gamba flessa e il piede destro contro la parete del palazzo. Doveva ricordarsi di correre il più velocemente possibile. Qualora avessero scoperto che Damon poteva camminare alla luce del sole, il duello sarebbe stato invalidato. “Posso tornarmene a casa?” domandò di punto in bianco alla vampira Eileen, staccandosi dal muro.

Eileen sollevò le spalle. “Non resti a vedere la disfatta di Salvatore? Louis è un bravissimo spadaccino.”

Mandami un MMS” rispose senza chiedersi se capisse o meno a cosa si riferiva. Caroline si guardò attorno, non riconoscendo i luoghi. Il problema di essere stata portata lì in stato di incoscienza... ora non sapeva da che parte andare!

Dove vai?”

Torno a casa. Per la precisione, torno in albergo, faccio i bagagli e me ne vado” rispose col batticuore quando si ritrovò Damon di fronte.

Il vampiro non fece un solo commento, spostò lo sguardo verdeazzurro sul suo sfidante che gli faceva cenno di cominciare e sfilatosi l'anello lo ripose nella tasca superiore del giacchetto che indossava, sfiorandole il seno.

Caroline impallidì, aprì bocca e la richiuse. Damon si allontanò a grandi passi, con la sua solita aria scanzonata. La ragazza voltò su se stessa e tornò vicino ad Eileen.

La vampira la scrutò in viso a lungo. “Cosa ti ha dato?”

Il suo anello di famiglia...” sussurrò grattando la fronte distrattamente.

L'anello stregato da Emily.”

Caroline non sapeva celare la sorpresa. Si appoggiò pesantemente alla parete. Non aveva parole per il gesto che aveva appena fatto.

Per una volta ha scelto di battersi lealmente. E' cambiato.”

No, è il solito farabutto e vuole farmi sentire in colpa” borbottò sfilando l'anello dalla tasca. Fa la stronza. Lo tese alla vampira che la guardò ma non mosse un muscolo “torno a casa. Non preoccupatevi di spedire le ceneri.”

Stanno iniziando” disse a bassa voce “non ti va di vederlo morire...”

Caroline scosse la testa, infilò di nuovo l'anello nella tasca dei jeans e si allontanò prendendo una direzione a caso.

Eileen la osservò allontanarsi e poi voltò la testa verso i vampiri apparsi dal nulla. “Fermatela.”

***

Che doveva fare, andarsene e abbandonarlo al suo destino? Destino che si era ben meritato, quello spregevole essere senza onore!, pensò frugando nelle tasche in cerca del cellulare. Caroline sbuffò, si infilò in una cabina telefonica e addebitò la chiamata ad Elena.

Hai perso il cellulare?”

Sei con Stefan?”

Elena gli passò il telefono senza una parola “una volta si confidava con me” sussurrò appollaiandosi sulla sua spalla.

Che meraviglia il vivavoce, amore mio” scherzò pigiando il tastino “ciao Caroline. Qual è il problema?”

I vampiri di New Orleans” sospirò e appoggiò la testa al vetro un po' sporco. “Ci hanno trovato, Damon è stato sfidato a duello da un certo Louis...”

Questo è male” commentò alzando un sopracciglio “spada o pistola?”

Spada.”

Era meglio la pistola. Tu dove sei?”

Ad una cabina telefonica, mi hanno lasciato andare via.” Caroline alzò la testa verso la luce intermittente e sperò tanto che la resistenza si folgorasse del tutto. “C'è un'altra sua ex qui... Eileen... è stata gentile...”

Eileen non è mai gentile! Scappa, Caroline, corri più veloce che puoi!”

La ragazza raggelò e si mosse a disagio sulle gambe “non posso lasciarlo solo, mi ha dato l'anello!”

Stefan fece una smorfia di dolore e si incassò nelle spalle “imbecille!” sibilò “ha scelto il momento giusto per ritrovare l'onore”

Caroline spostò la testa verso la stradina illuminata e li vide correre verso di lei. “Occazzo!” esclamò e lasciò cadere la cornetta uscendo dalla cabina. Era veloce ma loro erano molto più veloci di lei. Erano tanti e dopo un breve inseguimento, l'accerchiarono. Caroline gli ringhiò contro ma non sortì l'effetto sperato. Si appiattì contro il muro e vi posò le mani sopra. Non si rese conto di aver camminato lungo la parete finché non vide le scale antincendio sopra di se. Si aggrappò, fece una piroetta e la scala la riportò verso il basso. Le sembrava di essere un criceto sulla ruota! I vampiri l'afferrarono in un secondo e quando Caroline provò a divincolarsi con tutta la forza che aveva, svanì di fronte ai loro occhi. Una nuvola nebbiosa si dileguò per la strada e di Caroline non ci fu più nemmeno l'ombra.

***

Ne hai abbastanza?”

Damon lasciò cadere la spada e si arrese “eh... erano meglio le pistole...”

Louis spostò l'arma e gli tese la mano “il mio onore è stato soddisfatto.”

Meno male” soffiò e si aggiustò i vestiti.

Il tuo, non il mio!”

O dio mio!, sbuffò fra se “che devo fare Eileen, mettermi in ginocchio e chiedere perdono?” Damon ne aveva abbastanza di quelle tragedie. “Sono stato un vigliacco, lo ammetto. Va bene, scusa!”

Verme” sibilò e adocchiò la spedizione punitiva che tornava a mani vuote. “Dov'è?” gridò quasi.

Uno dei vampiri scosse la testa mesto “è svanita, è diventata nebbia e si è dileguata.”

Nebbia? Caroline si era tramutata in nebbia?! Ma non sapeva come fare per tornare integra! Damon si arrabbiò così tanto che i vampiri si misero all'erta. Era quasi l'alba, era senza protezione. Ringhiò di frustrazione e rivolse un'occhiataccia ad Eileen “che avevi in mente?”

La donna strinse gli occhi neri e non rispose.

Ti rendi conto di quello che hai fatto?!” gridò “potrebbe non essere mai più in grado di tornare normale!”

Non mi riguarda.”

Ti riguarda, stupida puttana!” sibilò afferrandola per la spalla. Immediatamente i vampiri gli furono addosso e lo allontanarono dalla donna “questa me la paghi, Eileen!”

La vampira sogghignò. La sua condanna a morte era stata decisa. “Gettatelo nel pozzo.”

***

Il pozzo non era un vero pozzo. Era una latrina dei tempi antichi che era stata riempita di rifiuti e poi sigillata, nell'era moderna. Eileen l'aveva fatta ripulire e la usava in caso di ospiti indiscreti. Era la seconda volta che Damon si trovava la dentro. La prima ci era caduto per sbaglio. I bastardi avevano sigillato la grata che lasciava passare il sole e per impedire ai prigionieri di scalare le pareti, avevano lasciato crescere la verbena sui muri. L'alba era vicina e c'era una sola cosa che Damon rimpiangeva. Ma come poteva sapere che Caroline era in grado di tramutarsi in nebbia? Ognuno di loro sviluppa abilità diverse e Caroline non si nutriva abbastanza per sostenere una trasformazione simile. Forse c'era riuscita solo per merito del sangue che aveva bevuto in quantità quella notte, rimuginò seduto al centro del pozzo. Non poteva neppure appoggiarsi alle pareti. Fanculo, sarebbe morto scomodo! Si sdraiò in mezzo alla sporcizia con le mani dietro la testa. Accavallò una gamba sull'altra e la dondolò frustrato. La sola cosa che rimpiangeva era talmente triviale che Damon si mandò al diavolo da solo. La tasca del cellulare ronzò pesantemente strappandogli un sorrisetto. Quelle diavolerie moderne... “pronto!” esclamò allegro.

Dove sei?”

In un pozzo, circondato di verbena, aspettando l'alba senza il mio adorato anello” rispose stirando le labbra “fratellino è bello morire ascoltando la tua voce...” singhiozzò comicamente mettendosi a sedere.

Idiota. Dove è Caroline?”

Svanita. Si è trasformata in nebbia e ciao-ciao vampiri cattivi” ridacchiò “pensi di riuscire a tirarmi fuori di qui?”

Stefan guardò l'orologio e aggrottò la fronte “non farei comunque in tempo...”

Azz...” sussurrò e gonfiò le guance “e va bene, tanti cari saluti.”

Silenzio.

Smettila di frignare, lo sai che ti voglio bene.”

Ne uscirai.”

Stavolta mi sa proprio di no, fratellino” borbottò quando vide una lama di sole trafiggere la grata “salutami Elena.”

Damon sbuffò e si nascose nel lato più ombroso del pozzo. La verbena lo sfiorò bruciandogli la pelle. Con uno sforzo sovrumano ed ignorando il dolore, ne strappò il più possibile e la gettò lontano da se. Si appiattì lungo la parete e scivolò a sedere in terra. Provava una vaghissima punta di frustrazione mista a paura. E Caroline poteva essersi 'persa' per sempre.

***

Caroline cadde a terra rotolando per un metro abbondante. Si fermò a braccia larghe sul marciapiede, respirando paura ed incredulità. Era successo qualcosa. Qualcosa che le aveva impedito di tornare da Damon ma che l'aveva aiutata a sfuggire ai vampiri. Vide i muri dei palazzi schiarirsi e saltò in piedi correndo verso il covo. Tastò i jeans e scoprì che aveva ancora l'anello con se. Doveva procurarsi un'arma. Con cosa si ammazzavano i vampiri, a parte i paletti?! Arrivò al portone d'ingresso principale. Forzò la serratura, le restò il chiavistello in mano, diede una spallata alla porta che si aprì e cadde nell'androne principale, battendo il mento sul marmo. Si ricordava quel pavimento! Con un lampo di genio, corse ad aprire tutte le finestre lasciando entrare il sole, in modo da avere più punti a suo vantaggio possibili. La casa era deserta. Se i film non raccontavano cavolate, stavano tutti dormendo. E Damon?, pensò voltando su se stessa. La disperazione le punse il cervello e si allargò a macchia d'olio. Calma. Ragiona. E chiama i rinforzi, pensò guardandosi attorno. Ce l'avevano un telefono quei maledetti vampiri?

***

Mmmmh... sì, accetto la chiamata...” Elena sbuffò insonnolita chiedendosi quanto le sarebbe arrivata di bolletta telefonica, ma quando udì la voce di Caroline, si svegliò del tutto e si voltò dall'altra parte del letto cercando Stefan. Era vuoto. “Stefan non c'è non so dove sia andato!” esclamò preoccupata “forse è venuto a New Orleans!”

Non sa neppure dove siamo!” esclamò disperata.

Ha chiamato Damon..”

Damon ha un cellulare?!”

Sembra di sì. L'hanno rinchiuso in una specie di pozzo...”

Pozzo. Ricordava d'aver sentito qualcosa riguardante un pozzo.

... ricoperto di piante di verbena lungo le pareti..”

Stronzi!” esclamò “non è corretto!”

Il pozzo è scoperto...”

Caroline sentì il cuore perdere un paio di battiti. “E' l'alba...”

Caroline...”

Vado a cercarlo” biascicò ingoiando il magone. Lasciò cadere la cornetta sulla forcella del telefono antico e tirò su col naso, passando le mani sotto gli occhi per eliminare le lacrime. C'era la possibilità che quel farabutto se la fosse cavata? Aveva sette vite come i gatti? Caroline spostò proprio in quel momento lo sguardo sull'animale che camminava pigramente per la stanza. “Demetrius” sussurrò e il gatto la guardò con i suoi occhi immensi azzurri. Con un gesto sconsolato, Caroline lo prese in braccio e lo accarezzò rudemente strappandogli un miagolio. Si asciugò di nuovo gli occhi e il ronfare incessante del gatto le trapassò il cuore. “Tu hai visto dove hanno portato Damon?” domandò sentendosi stupida a parlare con un animale che non poteva risponderle.

Demetrius strinse gli occhi e si divincolò. Caroline lo lasciò andare e quando fu a terra, il gatto la guardò di nuovo. Incuriosita, gli andò dietro. Demetrius sembrava puntare un luogo preciso, una stanza che Caroline non aveva visto prima di allora, immersa nel buio più totale. Osservò il gatto stringere gli occhi e fissarla, come se le dicesse di entrare. Caroline girò la maniglia e non vide assolutamente nulla. Cercò un interruttore della luce, ma la porta si chiuse alle sue spalle e Caroline gridò di paura.

Mi dispiace averla spaventata, Lady Caroline.”

Quel maledetto gatto l'aveva portata dritta al nemico?! Una fiammella balenò nel buio e il bellissimo vampiro Louis accese un candelabro antico.

Non avete la corrente, in questa casa?” domandò sprezzante e col batticuore. Avrebbe ridotto quel gatto ad un bel manicotto per l'inverno. O ci avrebbe fatto un cappello! Sì, con tanto di paraorecchie! “Dov'è Damon?”

Louis le fece cenno di accomodarsi, ma Caroline fece un passo indietro. Da quel che Damon le aveva detto, un vampiro Antico è ricolmo di poteri. Ma se avesse voluto l'avrebbe già sopraffatta. “Monsieur Louis, mi dica dove si trova il pozzo... ed io eviterò di aprire quella finestra.” Brava, fa la stronza. Non mostrare paura.

Il suo accompagnatore giace in un luogo consono. Starà bene.”

Non è morto?” sussurrò perdendo tutta la forza che aveva messo nelle parole poco prima. “Louis, la prego...”

Non è morto, ma la lieve esposizione al sole e la verbena l'hanno indebolito. Sta dormendo, deve riprendere le energie.”

Caroline scivolò a sedere in terra quando sentì che era ancora vivo. Cominciò a piangere per il nervosismo accumulato e il vampiro la studiò incuriosito. “Tali sono i suoi sentimenti per quel furfante?”

Ho un sacco di debiti con lui...”

Si alzi, Lady Caroline. Il pavimento non è luogo adatto a una gentildonna” mormorò inchinandosi a porgerle la mano.

Perchè è così carino con me?” domandò tirando su col naso e accettando il suo fazzoletto.

I secoli mi hanno insegnato una cosa. Nessun uomo dovrebbe mai vedere la propria donna morire. Quando Salvatore ha appresso la notizia della sua trasmutazione, il primo pensiero è stato 'è scappata, bravissima' e subito dopo 'non sa come fare per tornare integra'”

Lei si era trasmutata? In cosa?

Nebbia, mia cara” rispose leggendole nel pensiero “ognuno di noi ha un potere diverso. Lei sa trasformarsi in nebbia, io so leggere la mente...”

Non me ne sono accorta. Ho pensato solo che dovevo fuggire a qualsiasi costo.”

Anche mentre giaceva nel pozzo in attesa della sua fine, ogni pensiero era per lei. Neppure una volta ha pensato a se.”

Strano” borbottò con la gola stretta “un egoista come lui...”

Gli uomini cambiano. L'ho aiutato con molta gioia” confessò guardandola negli occhi. “A dispetto delle parole, lo spirito non cela la verità. Si ritenga fortunata, Lady Caroline. Poche donne sono state amate con un'intensità pari a quella che ho sentito provenire dal suo cuore, qualche istante prima di venir colpito da un raggio di sole.”

Posso vederlo?” Perché credeva a tutto quello che le diceva senza ombra di dubbio? “Per favore...”

  
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