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Autore: Onlyna    03/11/2010    12 recensioni
Si sa, le parole sono spesso fonte di malintesi.
Seconda classificata al 'Drug and Slash Contest' di PurpleMally.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Nick Autore: _Only_ (Only_Me)
Titolo:
Parole
Pairing/Personaggi:
Harry Potter, Ron Weasley – Harry/Ron
Genere:
introspettivo, generale
Rating:
giallo
Avvertimenti:
Slash, Flash-fic, What if?
Introduzione:
Si sa, le parole sono spesso fonte di malintesi.”
Note: non dirò che questa fic mi piace, perché non sarebbe vero. Scriverla è stato un autentico parto, e tuttora non mi convince per niente. Però, viste le scarse idee, ho deciso di inviare comunque questa. È una What if?, principalmente per il pairing che ho scelto e per il riferimento all'anno supplementare che, nei libri, non è mai stato citato. È una One-shot mancata, visto che le parole totali sono 492 e non 500. Non ho altro da dire, spero non ti faccia troppo schifo.
A.D.C.C.C. scelti: Anfetamina, Guferia, «Lo so già. L'ho sempre saputo».


Parole

Harry, tu...
– Lo so già, sì. L'ho sempre saputo.
Strinse tra le braccia il corpo scheletrico di quello che, fino a pochi mesi prima, era il suo migliore amico. Avevano impiegato più di sette anni a rendersi conto dell'attrazione che li legava l'un l'altro fin dall'infanzia; adesso ognuno era perfettamente a conoscenza dei sentimenti dell'altro, senza però esserselo mai detti a parole. Le parole sono una fonte di malintesi
*, dopotutto.
Rabbrividirono entrambi per l'aria gelida che invadeva la Guferia e penetrava nel tessuto leggero delle loro uniformi scure.
– L'unica cosa che non so è perché, Ron. Perché l'hai fatto?
Non rispose, e Harry non insistette. Sapeva che prima o poi Ron si sarebbe aperto con lui, come aveva sempre fatto. Continuò ad abbracciarlo, sentendosi un poco ridicolo: paragonare la sua altezza a quella del rosso era sempre stato un po' come paragonare il professor Vitious a Grop, ma in quel periodo la loro differenza era diventata persino più evidente. In confronto alla nuova magrezza scheletrica di Ron, Harry appariva come un ragazzo paffuto e tozzo, quando in realtà il suo metro e settantacinque e la sua corporatura proporzionata e morbida lo rendevano fisicamente quasi perfetto.
Mosse un poco la mano, avvertendo sotto la pelle delle dita ogni vertebra e ogni costola che spuntava dalla schiena ossuta del rosso. Si spaventò, tutto d'un tratto.
Sapeva della dipendenza di Ron da quando era cominciata, pochi mesi dopo l'inizio del loro ultimo anno scolastico, quello supplementare messo a disposizione dalla McGranitt per permettere a chi aveva combattuto o latitato durante la guerra di completare gli studi e prendere i M.A.G.O..
Aveva assistito con impotenza ai suoi attacchi di nausea nel bel mezzo della notte, alle intere nottate insonni, alla sua irrequietezza nelle situazioni più rilassate.
All'inizio pensava che fossero
solamente i postumi della guerra, gli incubi legati ad essa e i ricordi peggiori a rendere Ron così strano.
Poi un giorno, per puro caso, l'aveva visto estrarre dal proprio baule una boccetta in plastica arancione, aprirla con circospezione, ed assumere due delle pastiglie biancastre che la colmavano. Gli erano bastate delle minime dosi di furbizia e pazienza per scoprire che cosa fossero quelle pasticche. E la risposta l'aveva stordito.
Anfetamina.
Ron assumeva anfetamina.
Harry voleva aiutarlo, già allora, ma non sapeva come fargli comprendere che lui sapeva, senza correre il rischio di essere allontanato.
Ed aveva esitato, esitato ed esitato, fino a quella sera in Guferia, quando finalmente gli aveva rivelato tutto, senza troppe parole. Continuava ad accarezzarlo, ad ascoltare il suo battito accelerato contro il proprio orecchio, ad immaginare di stringerlo tra le braccia come un amante, e non solamente un amico.
Sognava ad occhi aperti, Harry, senza rendersi conto che le occhiate che Ron gli lanciava non avevano nulla a che vedere con la gratitudine rivolta ad un amico. Il rosso fece per dire qualcosa, ma all'ultimo decise di tacere.
Perché, si sa, le parole sono spesso fonte di malintesi.*















* Citazione da 'Il Piccolo Principe'

   
 
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