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Autore: Ilune Willowleaf    15/11/2005    0 recensioni
questa è una storia a più mani: è la cronaca della nostra avventura nel mondo di Slayers, in un gioco portato avanti via e-mail da 10 giocatori malati di Slayers allo stato terminale
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap IXc: il piano di Garv

Cap IXc: il piano di Garv

 

(Luogo: alle porte di Saillune

Tempo: una mezz’oretta dopo che Dessran e Razor hanno preso congedo dal resto del gruppo a Palazzo, uscendo dalla città)

 

Dessran si stiracchiò, respirando a pieni polmoni.
Non si era reso conto di quanto effettivamente la cappa su Saillune fosse potente, finché, uscendo, non aveva sentito i suoi poteri tornare a scorrergli, spumeggiando nel suo corpo come vino novello.
Assieme a Razor, si allontanò un po’ dalla città, cercando un posto un po’ appartato.
Dalle profondità delle sue tasche, trasse un fischietto fatto, all’apparenza, di osso bianco e levigato, con inserti d’argento, legato a un laccio di cuoio nero.
Preso un bel respiro, soffiò con quanta forza aveva nei polmoni, e anche se quello che ne uscì fu poco più di un sibilo, parve soddisfatto.
All’occhiata interrogativa del drago, Dess si voltò, e, sorridendo, chiese -Hai mai sentito parlare di Ebony?-
-No. Chi è?-
-Ovvio. Ufficialmente, il suo nome è Agony. Ma il vero nome, quello che gli ho dato io, è Ebony… Eccolo qui!-
Accanto a Dessran si era materializzato un brass demon. Era, nell’aspetto, molto simile a un cavallo. Un cavallo demoniaco.
Alto al garrese un metro e settanta, con una muscolatura da cavallo da guerra sotto il pelame nero come la notte, dai riflessi rosso scuro. La criniera nera, foltissima e setosa, non nascondeva i piccoli corni bianchi che spuntavano dalle vertebre. Gli speroni ossei ai garretti e le ali membranose, nere con riflessi vinaccia, fugavano ogni dubbio sulla sua natura demoniaca, come se la coda a picca nascosta tra i crini del posteriore, gli zoccoli di acciaio nero grandi come piatti, gli occhi rossi come braci e i canini sporgenti non fossero già di per sé un chiaro segnale.
-Lui è Ebony.Quando lavoravo per l’Hellmaster, decisero che da solo ero poco imponente, così mi dissero di farmi una cavalcatura. Io presi il mio vecchio cavallo di quando ero umano, Nebbia, e gli infusi l’energia demoniaca che mi avevano dato per farmi un destriero. E ta-daan, ecco Ebony!-
Razor pareva giustamente dubbioso nell'avvicinarsi a una bestia dell’Hellmaster.
-E Garv te lo fa tenere?- chiese, incredulo.
-Ebony si è liberato delle pastoie magiche che lo impirgionavano all’Hellmaster Manor, giacché obbedisce a me e a me soltanto. Pensa che una volta ha morsicato l’altro priest, quando ha cercato di mettergli la sella! Accetta solo la briglia, come finimento, e solo se glie la metto io. Garv gli ha infuso un po’ del suo potere, come ha fatto con me, e ora anche lui è nelle file del Chaos Dragon.
Dato che ultimamente ho problemi col teletrasporto di altre persone oltre a me, ho deciso che mi farò aiutare da Ebony per portarti al castello. - mentre diceva così Dessran accarezzava sul collo il destriero, che aveva preso a frugargli nella sacca e nelle tasche alla ricerca di qualcosa di buono.
Sospirando, Dess prese il cartoccio di mele acquistato poco prima, e il cavallo demoniaco ci si avventò come un qualsialsi cavallo goloso…
*gocciolone di Razor*
-Si, lo so che è poco dignitoso, ma è dannatamente goloso. Avanti, saligli in groppa: mi seguirà nel teletrasporto al Maryuu-ou Castle. - sospirò Dessran, tenendo il cavallo per la briglia, unico finimento del destriero.

-Avevo sentito parlare di Agony, per la verità… mi dissero che era ‘una bestia grama’, dato il suo… caratterino. - Disse il quasi-ex mercenario, salendo sull’animale, che imprecò in equino a causa del dolce, DRACONICO peso del guerriero. -Ma non sapevo fosse la tua cavalcatura personale. E poi… la visita, di per sé, era poco necessaria: avrei potuto richiamare Deaths’ Revenge anche da dov’ero… ma siccome si sposta via Piano Astrale, entra in conflitto con la regola “Nessuno trovi il Maryu-ou Castle”. E poi mi farebbe piacere rivedere il capo… tra la gara in sospeso…-

-Motivo della sospensione?- chiese Dessran incuriosito.

-Una ventina di Dorati, informati (in gran segreto) da Mr Simpatia, che irruppero SULLA taverna… e addio!- disse poi il guerriero, preparandosi al teletrasporto.

-Uh, capisco… niente di peggio dei rompiscatole che ti interrompono sul più bello. Sai, in pochi anni, ho collezionato anche io una bella serie di interruzioni… pare che ci provino gusto a trovarci e romperci le scatole, a me e alla mia ragazza, quando ci prendiamo mezza giornata di libertà… se capisco cosa intendo…- replicò Dessran, pensando a quanti appuntamenti con Nerea gli erano andati in fumo causa draghi rompiscatole che venivano a fare attacchi suicidi nei momenti meno indicati.
Prese Ebony per le briglie, carezzandolo per calmarlo. Al cavallo demoniaco non andavano molto a genio gli estranei, e guardava sospettoso Razor, che pareva assai poco sciolto sulla cavalcatura (più abituato a fare lui da cavalcatura, piuttosto che a servirsene, nevvero?) -Scherma il passaggio, bello…- gli disse accarezzandolo sul muso. -Andiamo!-

Grazie al potente teletrasporto di Ebony, il drago blu e il demone giunsero nei cortili interni del Maryuu-ou castle.
Un castello magnificente la cui grandezza e splendore erano superate dalla pazzia dei dimoranti ( :P ndr LM)(questa è solo la tua opinione n.d.Ilune e del Garv Fan Club)
I due furono dunque accolti da Garv in persona, quando si recarono nella sala del trono.
-E allora dimmi Dessran, qual è il motivo del tuo ritorno, quali notizie mi porti?-

Razor, come abitudine, s’inchinò leggermente (causa caratteraccio ndKK), e si rivolse al suo ex-capo -Dinh (trad: Capo, maestro, re, ecc..), sono lieto di rivedervi in vita… Cos’è, persino LoN ha avuto paura ad averti in giro?- Ghigna di entrambi -Comunque, come potrà spiegarti meglio Dessran-san, la situazione è… complicata. Sono venuto con lui principalmente per due motivi: uno, tornare UFFICIALMENTE al vostro servizio, e due… recuperare quella grana di Deaths’ Revenge.-

Dessran fece un rapporto dettagliato e preciso (tralasciando solo l'imbarazzantissimo momento in cui quel tipo alla biblioteca aveva cercato di tampinarlo… al sol ricordo gli venivano ancora i sudori freddi) di quanto era accaduto dal suo ultimo rapporto: l’arrivo a Saillune e la potentissima barriera e le misure di sicurezza allucinanti anti-demone (che Zelgadiss avesse deciso di precludere del tutto il suo nido d’amore con Amelia a quel caccianaso rompiscatole di Xelloss?), dello strano malore e delle parole di Ophiucus, dell’oracolo (-Dovevi vedere le facce dei maschi presenti… trenta centimentri di lingua fuori e bava alla bocca… solo l’idea di Nerea gelosa mi ha trattenuto dal fare altrettanto, in effetti…-) e di quanto riferito da Xaradas su Zephilia, Elmekia, i ciondoli e i loro poteri.
-Questo è tutto, capo. Sembra quasi ovvio che ci sia qualcuno dell’Hellmaster, dietro tutto ciò, e sospetto di quella tipa con cui ci siamo già scontrati, anche se purtroppo non so chi sia. Il perché, beh mi pare anche troppo scontato...- terminò Dess.

-Scusa, puoi evitare di includermi nella lista degli ‘sbavanti’? Perché non ho voglia di ritrovarmi con mia moglie intenzionata a ridurmi a sottiletta con la sua stramaledetta tecnica dei Tre Mattarelli.- Sbottò il Drago, seccato dai commentini di Dessran.

Al racconto di Dessran, Garv ebbe un sussulto, come se avesse un’anamnesi, poi riprese -Devono essere i medaglioni di Cephid… che diavolo se ne faranno… di sicuro non saranno d’aiuto per i demoni… infatti non li possono usare, a meno che…- e qui Garv allungò il silenzio -Quei purtridi del clan Hellmaster non vogliano far risvegliare una parte del gran demone…-
Garv poi, alzandosi dal suo trono, andò incontro a Razor prendendelo sotto braccio -Buon vecchio Razor, è bello riaverti al mio servizio… appena tutto ciò finirà sei pronto a quella gara di bevute?! [di cervello nd LM]- poi il demone drago continuò… -La tua arma è sempre lì dove l’hai lasciata… in effetti è meglio che tu te la riprenda. - disse questo facendosi cadere un gocciolone.
Così Razor e Dessran si avviarono verso l’armeria.

Mentre si dirigeva verso l’armeria con Dessran, Razor scaricò tutto il suo repertori d'insulti (1237 anni d’esperienza nel campo ndKK) - E p(*(^(*!&^@%!@*^!%&)! Ma non imparano mai quegli idioti usciti dalle tombe? Speriamo di riuscire a bloccare i loro piani… altrimenti, dovremo rivedere Ruby-eye… e a meno che tu non conosca qualcuno in grado di usare incantesimi della Madre, non ne usciremmo vivi …-

-Forse Lina Inverse… in effetti, lei oramai ha una certa esperienza nell’accoppare i Maou. Però è meglio cercare di prevenire, piuttosto che curare… anche perché, se Ruby Eye torna in vita, io sarò tra i primi a rimetterci la pelle…- rabbrividì Dess.

 

L’armeria... ecco un posto che, normalmente, avrebbe evitato… ma DOVEVA. Era l’unica soluzione… recuperare ‘QUELLA COSA’.
Stava lì, nell'angolo in cui l’aveva ficcata… nessuno avrebbe mai osato toccarla. Forse il Capo… oppure Valgarv. Ma nessun altro tranne lui.
Era un gigantesco boomerang in osso di drago e metallo… sarebbe potuta sembrare un’arma ‘normale’… se non fosse stato per le dimensioni (era alta più o meno come un umano normale)… e per l’occhio color rubino posto al centro della stessa. Occhio che si animò al vederli avvicinarsi. Iniziò a parlare… una voce calma e melodiosa come il canto di una sirena… Tentatrice come la Morte -Ohhh… il debole è tornato… cosa c’è, piccolo Drago, non ti bastano i tuoi miseri muscoli? Hai capito che non puoi scimmiottare i Demoni senza la mia presenza?- dalle parole traspariva solo veleno… un’acredine totale. -Zitta, o al prossima volta anziché qui ti mollo nei resti del VECCHIO Maryu-ou Castle. Oppure ti seppellisco entro i confini di Saillone, e da quella città non esci più…- replicò il mercenario… il ‘canto’ di quell’affare era forte come in passato… ma non poteva farsi intimidire. Purtroppo, aveva BISOGNO di lei. -Comunque sia, l’esilio è finito… si torna al lavoro.- Ecco, un paio di frasi ben dette, e quella subito si calmava -Ci sarà da uccidere? Allora si… potrai usarmi…- fece l’arma.

-Benissimo.- Razor prese la ‘maniglia’ fatta in catene, si issò il boomerang sulla spalla, e con un comando mentale la fece sparire - Possiamo andare. Domande?-

-Si, una: secondo te cosa accade se mettiamo in contatto il tuo boomerang dalla voce di fata accanto allo spadino napoletano con la fissa delle belle ragazze di Messy?- ridacchiò. In effetti, Dess era DAVVERO curioso di vedere cosa sarebbe potuto succedere. L’immagine del boomerang gigante e dello spadino elfico in un bar a bere succo tropicale dallo stesso bicchiere con cannucce a forma di cuore gli attraversò il cervello, e trattenne a stento una risatina.
-Bon, oramai è notte fatta, e a Saillune chiudono al tramonto. Che vogliamo fare, restiamo qui a dormire, andiamo in qualche paesino vicino a Saillune, o che? Ebony non sarebbe in grado di teletrasportarsi all’interno delle mura cittadine, con quel sigillo…-

Razor rabbrividì al pensiero e si affrettò a rispondere -Meglio di no: quella è pure razzista… figurati, ha persino questa tessera…- disse, sventolando quella che noi del 3° Piano Astrale avremmo identificato come una tessera della Lega Nord -Tanto per farti capire com’è… meglio fermarci qui. Si mangia, si PROVA a riposare (almeno il sottoscritto), e poi all’alba si fila a Saillone. Tanto, per un po` quelli se la caveranno da soli… e a parte Jegan, che non so dove si trovi, nessun membro del Clan Hellmaster può accedere a Saillone. Quindi… non preoccupiamoci.- concluse il mercenario, mentre una serie di suoni simili a rombi di tuono usciva dal suo stomaco.

-Ok, si va in cucina, allora...-
Il mazoku guidò il collega per sale, corridoi (molti dei quali afflitti da escescenze che in teoria avrebbero dovuto essere mensole, stracariche di oggetti di porcellana della collezione personale di Philia…), fino ad arrivare all’ampia cucina.
Con un cenno, chiamò i lesser demons servitori, una sorta di lucertole alte un mentro e venti i cui ranghi erano notificati dal colore della pelle scagliosa.
-Ordina pure, Razor…-

Grazie al fatto di aver già cenato lì, gli bastò dire una frase che terrorizzava da sempre i Lesser del Maryu-ou Castle. -Menù standar, solo carne e porzioni doppie.- Ciò equivaleva ad una cena pari almeno a quelle consumate da Lina e Gourry (nb: a digiuno da tre giorni). Poi prese un forchettone, una mannaia e si sedette al tavolo.

*risatina di Dess*
-Alla faccia del bicarbonato!-
-E tu non prendi nulla?-
-Ah, si. Ehi, portami la mia solita miscela, e il barattolo dei biscotti, quelli al cacao. - allo sguardo perplesso di Razor, Dess rispose -Tecnicamente non ho bisogno di cibo, e in ogni caso preferisco stare sul leggero…-

-Sai… forse ho un'idea di dove possa esser finito il medaglione dell'Airlord… probabilmente, nell'unico posto in cui potrebbe essere al sicuro: le colonie degli High Withe Dragon, al North Pole. altrimenti, se non è lì, dovremmo girare come trottole per dei mesi…-

-Polo… nord? ARGH! io ODIO il freddo…- mugugnò Dessran -Almeno, conosci la zona e la gente? Io sono arrivato fino al polo sud, ma da quella zona lì mi sono sempre tenuto alla larga… per via di Lei Magnus…-

-La zona poco: ci son passato all’epoca del mio… viaggio dal Secondo Continente a qui. Quanto ai miei ‘cugini’ locali, sono l'unico clan di High Dragons a vivere da quelle parti… gli unici abbastanza folli da osar dimorare in territorio Grawsherr.-

-Ah. E come mai li lascia stare?-

-Penso per similitudine: sono i più isolazionisti dei clan ‘Esterni’ come il mio… figurarsi, a momenti mi trasformavano in un cubetto, 1010 anni fa. Da quel che so, dopo la fine della Kouma il Consiglio dei Saggi ha cercato di 'convincere' sia il mio clan, sia gli altri del Secondo Continente, ad aiutarli nella guerra… ma gli han risposto nuovamente picche, e di dieci che erano, ne son tornati due… non ti stupire, ho avuto parecchi contatti con la mia gente, nel corso del post-kouma.- disse il mercenario, cominciando a sbadigliare. Aveva sonno, e doveva riposarsi. Fece un cenno ad un Lesser, chiedendogli -Il solito digestivo… ed il sonnifero: non voglio danneggiare il palazzo in seguito ad uno dei miei incubi.- concluse, attendendo il sonnifero.

Il lesser arrivò di corsa con, su un vassoio, un bichierino (bicchierone) di grappa di montagna e il sonnifero chiesto da Razor.
-Allora, domattina alle otto nei cortili. - disse Dessran, alzandosi -Ho dato disposizioni che ti preparassero la tua stanza, quella che occupavi di solito quando dormivi qui. 'notte…-
Il mazoku si alzò, salutando con un cenno e teletrasportandosi poi nella sua stanza.

 

Bevuta la sua grappa, Razor si mise il sonnifero in tasca... voleva anche sfogarsi, prima di dormire. Si alzò e si avviò in un posto che ben conosceva... l'arena d'allenamento (o almeno, così la definiva lui). Posato il saio e l'armatura, estrasse la katana... poi, con movimenti dapprima lenti e misurati, poi sempre più rapidi, si mise a fare esercizio... immaginando di colpire quella che orami era la sua nemesi ed ossessione personale... Jegan.
SLASH! E un fendente cancella quel ghigno omicida...
SLASH! Un altro fa a pezzi quella mani perennemente lorde di sangue...
E cosi` via... mentre il mercenario ripensava ai crimini del Drago suo nemico...
FLASHBACK!
1.000 anni prima.
Il giorno maledetto.
Il giorno in cui LEI morì... perché prima di Mirei, nel suo cuore aveva avuto un'altra...
Oddio, non certo nel modo in cui si può pensare... si amavano, si... nel modo romantico e melenso che possono adottare due che, per gli standar delle proprie razze, non hanno neppure raggiunto la maggiore età.
Lui la chiamava spesso, alle volte, sorellina...
La sua piccola sorellina, Dawn degli Ancestrali.
Si erano conosciuti quando lui si era offerto di fare da tiro al bersaglio per un gruppo di maghi.
Tutto tranquillo,finché uno di loro non aveva lanciato quell'incantesimo...
Fu il primo incontro di Razor con il Dragon Slave.
Ferito, pesto e contuso (e meno male che era stato beccato solo di striscio), era finito in mare, dove lei l'aveva trovato, facendolo poi portare nella Valle degli Ancestrali.
Fu un periodo felice... spazzato poi via dalla bieca furia omicida dei Dorati.
Il Dragon Slayer lo portò lì... sul luogo del massacro... e la trovò.
Morente. E lui non poté fare nulla per aiutarla... solo vederla morire.
E poi comparvero loro... Jegan e la sua squadra di assassini.
Si vantavano della loro starge... del fatto di essersi 'divertiti' sulla pelle delle femmine che erano capitate loro a tiro...
E allora il Razor che ancora credeva nella razza dei Draghi morì definitivamente... vi era solo quello che li odiava... che voleva solo una sanguinosa vendetta.
Li massacrò tutti.. tranne lui, che gli sfuggì ridendo sadicamente... ferendolo al volto...
E allora urlò...
E urlò il suo odio...
END FLASHBACK!
-JEEEEEEEEEEGAAAAAAAAAAAAAAAAAAN!- Urlò a pieni polmoni, cadendo al suolo a causa dello sforzo d'allenamento, mollando dei pugni al pavimento, sotto lo sguardo del suo dinh...

Garv vide la scena e ne rimase terribilmente amareggiato. Mille anni fa, lui era stato un demone  senza alcun sentimento umano, eppure tutto quell'odio e astio versato dai draghi e dai demoni, non riusciva proprio a digerirlo. Due fazioni avversarie che avevano nella loro storia vendetta e dolore. Per un certo verso i più onesti al loro ruolo erano i demoni. Essi infatti non si fanno scrupolo di nessuno, ma non lo nascondono. Al contrario la progenie draconica si fa portatrice di un bene che in realtà non prescinde dal dolore e dalla morte che porteranno per attuarlo. Memore di quello che accadde a Razor e fermo su questi pensieri, Garv prese la mano di Razor aiutandolo ad alzarsi.
-Triste è la sorte di coloro che cercano vendetta, ancora di più di coloro che si battono per sopravvivere - poi continuò - Ma se lavorerai bene ti offirò quello che cerchi su un piatto d'argento.
Devo impossessarmi dei quattro medaglioni. Solo così riuscirò a tener testa sui dark lord e assoggettare i demoni al mio comando. Domattina tu e Dessran andrete in missione a Elmekia per entrare in possesso del medaglione custodito lì.-
-Yes, Master. Anche se prima… dovro` passare da un certo posto: son 100 anni che non ci torno… ed è un obbligomorale al quale non posso mancare.- disse il drago, decidendosi a recuparare la sua roba, a prendere il sonnifero e a filare nella sua stanza. Grazie al cielo, per una volta non ci furono incubi.

 

Dess sonnecchiava senza particolari pensieri, spaparanzato sul suo letto. Non dormiva mai, ma il materasso è la cosa più comoda, per rilassarsi.
Le istruzioni che Garv gli mandò mente-mente lo colsero quindi piuttosto di sorpresa, facendolo sobbalzare.
Ricevute però tutte le istruzioni del caso, rispose con un "Sissignore".
-"Domande?"-
-"Una sola, capo: come ci dobbiamo regolare col pendente in possesso di Layla?"-

 

-"Mi occorrerà anche quello, naturalmente..."- disse Garv a Dessran in modo telepatico.

-"Sarà dura riuscire a sottrarlo, visto che anche gli altri sanno cos'è e a cosa serve. Non vorrei dover attaccar briga con Roweena, che pare aver preso sotto la sua 'ala protetrice' Layla: un Ra-Tilt non è la cosa più entusiasmante del mondo.
In ogni caso, comiceremo con quello del duca di Elmakia, da quel che ho capito.
Come preferisci che agiamo, Razor e io, inosservati, o con grande casino? Io personalmente suggerirei la tattica *entrare dalla finestra e sfilarglielo mentre dorme*: magari riusciamo a seminar zizzania tra lui e i suoi alleati Hellmaster. E nessuno saprebbe che vuoi anche tu i pendenti..."-

-"Che avvenga tutto nella massima segretezza"- rispose Garv al suo fedele Dessran

-"Ricevuto..."- sorrise Dessran. Preferiva fare tutto nel silenzio e nell'ombra, piuttosto che nelle grandi esplosioni e nella foga della battaglia che invece il suo capo e il suo collega Valgarv preferivano.
Si alzò, andando verso l'armadio e frugando per qualche istante, tirandone poi fuori una lunga tunica nera di velluto, con le maniche ampissime, e lunga ben oltre i piedi.
-No, non fa… troppo frusciante. - scosse la testa.
La rimise dentro, frugando un'altro po', finché non tirò fuori una maglia a manica lunga, nera, aderente. Perfetta, per confondersi ancora meglio nelle ombre della notte.

 

 

 

 

  
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