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Autore: K y u H i M e    04/11/2010    1 recensioni
Pain ha rapito Ino, una qualsiasi kunoichi di Konoha in modo da poterla usare come mezzo di scambio per ottenere Kyuubi. Scarica però a Deidara il compito di sorvegliarla per tutto (o quasi) il periodo in cui rimarrà prigioniera. I due trascorreranno parecchio tempo insieme, e chissà che alla fine non possa nascere qualcosa...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Deidara, Ino Yamanaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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La ragazza era legata ed imbavagliata, ma non sembrava triste o spaventata: aveva piuttosto uno sguardo truce, e l’aria di chi desidera prendere a pugni la prima persona sotto tiro.

Il biondino le levò il bavaglio poi le disse, con un sospiro rassegnato "bene, d’ora in poi passeremo molto tempo insieme…".

"Lasciatemi andare, pezzi di merda!" aveva sbraitato furiosa.

Deidara le rivolse un ghigno beffardo. "Mi dispiace, ma finchè Konoha non accetta la nostra proposta e ci consegna Kyuubi, tu rimani nostra prigioniera. A me importa relativamente" aggiunse "ma sono ordini del ‘grande capo’" fece un espressione schifata poi concluse "dunque sono costretto ad eseguirli…"

La kunoichi improvvisamente si rabbuiò e rimase in silenzio per qualche istante.

Il nukenin non ci fece neanche caso, considerato che era ferito, e il dolore lancinante che provava al braccio era aumentato vertiginosamente proprio in quel momento.

"Aaah" gemette, appoggiandosi debolmente contro il muro.

A quel punto l’istinto di Ino si attivò: si girò di scatto, con aria preoccupata.

In fondo anche quel ragazzo era un essere umano e soffriva. Nonostante fosse suo nemico non ebbe cuore di vederlo in quello stato.


"Sono un ninja medico" lo informò "forse posso aiutarti."


Deidara aprì piano gli occhi, trattenendo un altro gemito e le mostrò la ferita, tirandosi su la manica del cappotto.

Lei l’analizzò per qualche secondo, poi disse "Se mi sleghi posso riparare completamente al danno. Dopo puoi anche imprigionarmi di nuovo se vuoi, tanto non fa alcuna differenza." aggiunse.

Il biondino mise un per un attimo da parte il suo orgoglio e si fece curare dalla sua prigioniera.


"A posto!" rispose Ino sorridendo. Era così tremendamente graziosa, quando incurvava le labbra in quel modo…


Deidara si sentì in imbarazzo: non era solito ricevere sorrisi gentili, né tantomeno a ringraziare, perciò grugnì in modo sommesso, ma non legò nuovamente la ragazza.

Quella era l’unica forma di gratitudine che gli riuscisse di dimostrare.

Con entrambe le braccia di nuovo a posto, egli volle assicurarsi di essere in grado di eseguire ancora tutte le sue tecniche (non si fidava ancora al 100% del jutsu della kunoichi), così iniziò a fare esplodere qualche piccola bomba, tutte incredibilmente artistiche.

"Ammira!" intimò ad Ino. "questa è arte!"

"Sono così belle…" gli rispose inaspettatamente lei "per quale motivo ti riduci ad usarle per scopi malvagi?"

Il nukenin rimase interdetto, e ci impiegò un po’ prima di rispondere.

La verità era che… non conosceva una risposta per quella domanda. Lui era sempre stato in grado di dar vita a quelle esplosioni, ma nessuno le aveva mai apprezzate, per questo alla fine aveva deciso di punire quelle stesse persone proprio per mano delle sue creazioni.

"Allora?" ripetè cocciuta Ino

"Chi non apprezza la mia arte merita di morire per mano di essa" rispose Deidara.

"Sei un animale!" lo appellò lei. "Un degno membro dell’Akatsuki." concluse.


"TI SBAGLI!" urlò lui

"Io disprezzo quest’organizzazione, io… io sono stato costretto a farne parte." terminò pieno di rabbia e odio.

Tutta la sua spavalderia era scomparsa, che cosa gli stava capitando?
 

"Lo sapevo che non potevi essere così terribile" scherzò Ino "in fondo mi hai slegata, no?" e gli fece l’occhiolino.


Così, senza che nemmeno se ne accorgesse Deidara si trovò a raccontarle tutta la storia della sua vita, della sua venerazione per l’arte e soprattutto della profonda tristezza che provava dalla perdita del compagno Sasori, che aveva sempre considerato quasi come un fratello maggiore nonostante la sua freddezza. Questa cosa non la sapeva nessuno, eppure era riuscito a confidarla così rapidamente a quella splendida semi-sconosciuta.

Che fosse sotto qualche sorta di genjutsu? No, non era possibile! Lui sapeva contrastarli, ora!

"In un certo senso, penso di poter capire la tua solitudine" gli confessò poi Ino.

"Sai, penso che nonostante si definiscano tutti miei amici lì a Konoha, non muoveranno un dito per venirmi a salvare. In fondo chi mai scambierebbe Kyuubi con una semplice chūnin senza speciali abilità? Sono convinta che solo Shikamaru e Choji, i miei compagni di team si potrebbero opporre ad una decisione simile, ma in due cosa mai potrebbero riuscire a combinare?"

Ripensò ad Asuma, il suo Sensei assassinato da Hidan. Forse se lui fosse stato ancora vivo avrebbe avuto qualche speranza in più di poter essere liberata. Sospirò con aria grave.

I due si fissarono per un secondo, poi abbassarono lo sguardo, incapaci di aggiungere un’altra parola.



Grazie mille a Kiuxy, Orochiko e tokidoki16 per le recensioni! ^__^ sono contenta che il capitolo sia stato di vostro gradimento, e spero che questo vi piaccia altrettanto!
Rimanete in attesa del prossimo per cominciare ad entrare "nel vivo" della storia! :D

 

   
 
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