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Autore: Dean Lucas    04/11/2010    3 recensioni
Ian riabbraccia Isabeau ma scopre il prezzo del perdono di Ponthieu: i ragazzi si vedono costretti a ritornare con Isabeau nel presente in cerca dell'unico manufatto che può convincere Guillaume. Nel passato, una donna mette alla luce una bambina, senza sapere che avrebbe scritto alcune delle pagine più importanti della storia di Francia. Il suo destino si intreccerà con quello di Ian, Daniel, Isabeau e Ty, tra guerre e assedi, sconfitte e vittorie e soprattutto un nuovo amore più forte di ogni cosa. E quando tutto sembrerà ormai perduto, e la vita della misteriosa ragazza e il segreto stesso di Hyperversum saranno in grave pericolo, una donna dovrà prendere la decisione forse più importante nella storia dell'umanità. Chi c'è dietro Hyperversum? I ragazzi forse l'hanno sempre saputo, ma quando arrriverà finalmente il momento di conoscere la risposta, questa li sorprenderà più ancora delle loro incredibili avventure.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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***

 

 

LeClercq aveva ascoltato i passi sulle scale e poi le voci. Comprese che si erano diretti in una delle sale tecnologiche, al secondo piano. Controllò la presenza della rivoltella, nella tasca destra del cappotto e scese furtivamente la rampa di scale che conduceva al secondo piano.

Nascosta nell’ombra, sull’angolo opposto, si trovava la scala segreta che conduceva al piano inferiore.

Attese silenziosamente, accertando con scrupolo che le uniche voci che poteva udire, provenissero da un’unica stanza.

 Quando fu sicuro, sperando che nessuno attraversasse il corridoio proprio in quel momento, si lanciò verso il muro opposto e scomparve, inghiottito dal buio all’interno della rampa segreta. 

Attese che il suo respiro tornasse normale e cercò nuovamente con la mano l’impugnatura di legno della Smith&Wesson. Quando la estrasse dalla tasca e sollevò il copricanna brunito del revolver, oscuro come le tenebre in cui si trovava, questo non lasciò balenare alcuna luce.

 

 

***

 
 

 

La porta si aprì completamente, facendo sobbalzare Daniel e Ian.

Tutti credettero di essere stati sconfitti definitivamente dal fato, quando da dietro la porta fece capolino la zazzera bionda di Thierry, ugualmente sbalordito dalla visione del menu di emergenza del gioco.

Ian e Daniel si guardarono stupefatti, improvvisamente felici e disorientati da quel turbine di emozioni, che in pochi istanti li aveva precipitati dalla gioia alla disperazione e poi ancora nella gioia più sfrenata.

Ian svegliò Isabeau, che strabuzzò anche lei gli occhi di fronte a quel prodigio che ormai conosceva bene.

“Questo significa che…”, Isabeau non riuscì a completare la frase, tanto era disperato il bisogno che quella visione fosse in grado di porre fine al suo incubo.

“…possiamo tornare a casa…” aggiunse Daniel, anche lui incredulo.

“Possiamo finalmente tornare da Guillaume col codice!” esclamò Ian senza staccare un attimo lo sguardo dall’icona fosforescente sospesa nell’aria.

E mentre Ty osservava tutti e tre gli amici, abbracciarsi ed esultare, si ricordò il motivo per cui era venuto a bussare alla loro stanza.

“Dai, vieni anche tu a festeggiare!”, lo invitò Daniel, mentre cingeva con le braccia sia Ian che Isabeau, “si torna a casa! Si torna a casa, accidenti! Riesci a crederci?”

“Ormai non ci pensavo quasi più…”, ammise Ty, abbozzando un sorriso che in realtà non mostrava alcuna gioia. Ian e Isabeau intuirono immediatamente il motivo.

Jeanne.

“In verità”, proseguì il canadese, “ero venuto qui perché ho bisogno di voi”, aggiunse spegnendo del tutto ogni cenno di felicità nella voce.

“Jeanne mi ha fatto chiamare questa notte e mi ha raccontato che ha avuto ancora quegli orribili sogni di guerra…”

“Ty… è il suo destino, ne abbiamo già parlato”, cercò di rassicurarlo cautamente Ian, “non puoi farci nulla, non puoi farle cambiare idea e non puoi cambiare il corso della storia”.

“Tu non puoi capire!” si ribellò immediatamente il ragazzo, “Mi ha detto che Lui le ha chiesto un altro sforzo, un’ultima battaglia, conquistare Parigi e poi…” Ty lottò per non piangere, “poi è sicura che il suo compito sarà finito e allora potrà essere libera, finalmente libera di…”, sbatté più volte le palpebre per ricacciare indietro le lacrime, “libera di amarmi, mi ha detto.”

Isabeau non ce la fece più e corse ad abbraccialo, non riuscendo a trattenere lei stessa le lacrime. E mentre lo stringeva e lo accarezzava, Ty continuò:

“Crede che il suo amato re la ricompenserà, che le concederà delle terre o un titolo, non perché lei lo desideri, ma solo per permetterle... se mai un nobile dovesse chiedere la sua mano…”, Ty non riuscì a terminare la frase, mentre la voce gli si spezzava in gola, “E mi guardava e arrossiva, mentre lo diceva, capisci? Capisci adesso?”

“Oh, Ty….”

“Cristo, lei merita di essere felice, più di qualunque altro! Ha pensato per tutta la sua vita agli altri e mai a se stessa!”

Isabeau lo strinse ancora di più, poggiando il volto sulla spalla del ragazzo.

“Non credo di essere minimamente degno di ciò che lei prova per me, forse sono solo un fottuto egoista a dire che vorrei sposarla, che vorrei amarla per tutta la vita…”, cercò di calmarsi ma non era possibile, “Diamine! E’ la cosa più bella che poteva capitare ad una nullità come me! Io non sono niente, ma so di amarla, di amarla, di amarla! Io non voglio… perderla…”

Rimasero in silenzio, mentre Isabeau non si sforzava nemmeno più di trattenere le lacrime.

“E invece quel vigliacco di re Carlo la tradirà! La venderà agli inglesi, quel maledetto bastardo!”

“Non possiamo farci niente noi… Ty, ragiona ti prego”, mormorò Ian, disarmato anche lui dal dolore dell’amico.

 “E pure il suo Dio non è da meno!”, urlò il ragazzo ormai fuori di sé, “non la tradirà anche lui? Proprio lui?” Isabeau lo implorò di tacere, di non parlare così.

“Isabeau, Lui la farà bruciare viva, dannazione! Io non posso permetterlo! Non lo permetterò mai, a costo di morire insieme a lei!”.

“Ty, torna in te! Capisco la tua rabbia, ma hai sempre saputo che sarebbe finita così! Noi cosa possiamo fare? Cosa vuoi che facciamo? E’ tutto maledettamente ingiusto, ma non si può cambiare la storia!”, lo supplicò Ian.

Ty rivolse lo sguardo alla mela fosforescente, che continuava a fluttuare nell’aria, sopra il letto di Daniel e si calmò.

“Voi dovete andare, non sappiamo nemmeno per quanto continuerà a funzionare, ma io non posso. Io resto con lei”.

“Non dire così, vuoi davvero farti ammazzare anche tu?”

“Se è quello il mio destino, perché no? L’hai detto tu, prima, che non si può cambiare la storia!”

Daniel si voltò verso Ian. “Io credo che dobbiamo rispettare la sua scelta, come tempo fa io rispettai la tua. In ogni caso dobbiamo decidere in fretta, non vorrei aspettare altri cinque mesi per prendere il prossimo treno per casa.”

Ian rimase in silenzio, pensieroso, e dopo qualche istante annunciò:

“Va bene, ma dovrai stare a questi patti: ti lasceremo qui per adesso, insieme a Jeanne. Mi rendo conto che non puoi abbandonarla in questo modo e che hai bisogno di tempo. Ma il giorno in cui sarà rapita dai Borgognoni, verremo a prenderti e tu verrai con noi.”

Ty ristette, continuando a fissare Ian.

“Non sarai tanto sciocco da voler stare qui fino al processo e all’esecuzione della condanna! Lo strazio ti ucciderà dentro, anche se tu restassi vivo.” Ian gli concesse del tempo per assimilare le sue parole. “Abbiamo un accordo, allora?” gli domandò infine, porgendogli la mano.

Ty ancora una volta non disse nulla, ma sollevò la mano e gliela strinse.

“Devi essere forte, Ty. E’ nel destino del Falco d’Argento affrontare prove come queste”, poi fissò l’amico negli occhi, con uno sguardo intento. “Sei tu il Falco, adesso”.

“Ian...”, Ty abbassò il capo, “dalla prima volta che ho sentito parlare del Falco d’Argento, non ho mai smesso di sognare di essere te, un giorno.” Una smorfia di infinita amarezza trapelò sul volto. “Eppure adesso non riesco a gioirne del tutto, perdonami.”

Ian gli allungò una pacca e trattenne la sua mano sulla sua spalla, cercando di infondergli coraggio.

“Hai già pensato a come farai a spiegare la nostra partenza?”

“Voi sareste partiti comunque tra un giorno o due e poi, dopo l’incoronazione, c’è un tale via vai di gente qui dentro, che nessuno noterà la vostra partenza. Se qualcuno domanderà di voi, spiegherò che avete anticipato il viaggio all’alba.”

“Molto bene. Ty… Jeanne mancherà terribilmente anche a me.”

“E anche a me”, si affrettò ad aggiungere Isabeau, subito imitata da Daniel.

“Mi dispiace non poterla salutare, ma non possiamo rimandare la partenza. Dille soltanto che conoscerla e combattere per lei…”, Ian cercò le parole giuste, “è stato l’onore della mia vita”.

Quando ogni cosa fu pronta, gli uomini si abbracciarono rudemente tra di loro e Isabeau versò ancora qualche lacrima, ma alla fine si costrinsero a separarsi ed affrontare ognuno le proprie decisioni.

Ad un comando di Daniel, sotto l’icona della mela fosforescente, apparvero sospese nell’aria le scritte:

 

 

CONTROLLO PARTITA

Nome utente: daniel.freeland

Codice utente: _

 

 

L’ultimo carattere lampeggiava ancora e si trasformò in una fila di asterischi, non appena Daniel scandì la password.

I nomi di Daniel, Ian e Isabeau s’illuminarono di un verde intenso non appena le loro dita li sfiorarono.

 

  

 

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