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Autore: Michelle11    05/11/2010    4 recensioni
"Mi bastava quello in fondo, essere importante per lei, poterla proteggere.. mi bastava, no? Ebbene no. Non riuscivo più a trattenermi dall'attrazione fisica che mi legava a quella piccola donna. E avevo paura di questa voglia tremenda, avevo paura di poter da un momento all'altro saltarle addosso senza accorgermene. Cavolo, è mia sorella!" La storia di Letizia e Michele. Due fratelli, non propriamente tali...
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.
Mio fratello
3.

Michele


Aprii lentamente gli occhi e subito quel suo soavissimo profumo mi invase il corpo. Mi sentii lievitare, sospeso in quell'aria che lei aveva intossicato rendendomi ubriaco. Dormiva ancora appoggiata al mio corpo. Le sue mani sul mio ventre, il suo viso sul mio corpo che osservavo muoversi su e giù seguendo il ritmo del mio respiro. Quant'era bella. Cercai di limitare al minino ogni movimento per poterla osservare in quel modo per ancora un bel pò. Lentamente, quando non riuscii più a trattenermi, posai una mano sul suo viso sfiorandolo appena e il mio cuore sussultò di gioia quando, dopo il mio tocco, si disegnò un bellissimo sorriso sul quel piccolo angelo. Quando il sole illuminò il suo viso notai un piccolo, ma stupendo particolare. Le sue ciglia all'attaccatura erano rosse come i riflessi dei suoi mervigliosi capelli e sfumavano verso l'esterno in un colore sempre più scuro fino a raggiungere un nero intenso. Notai inoltre un piccolo neo dietro l'orecchio destro che sembrava avesse la forma di un minuscolo cuore. Era così bello ammirarla. Mi sentivo vicino a lei come non mai e dimenticavo  quasi totalmente di essere solo suo fratello. Decisamente il buongiorno più bello della mia vita.
Aprì gli occhi e si guardò attorno. Li richiuse e si accocolò meglio su di me. Sorrisi. "Buon giorno dormigliona.." mugulò piano ma non fece segno di volersi alzare. "Dai è tardi Lizzy!" sbuffò e ad un tratto sobbalzò spalancando gli occhi. "Oddio! Che ore sono?" "Le 11..." si alzò di scatto ripetendo come un isterica "..è tardi, è tardi, è tardi!" e si rifugiò nel bagno. Rimasi impalato senza capire cosa fosse successo e con un enorme vuoto all'altezza del petto dove lei prima dormiva tranquilla. Uscii già vestita bella come sempre e si diresse verso la porta; poi come se si fosse ricordata di qualcosa di importante venne verso di me che la fissavo ancora immobile sul letto. Saltò su di esso e mi abbracciò. Sentivo il suo corpo modellarsi sul mio, sentivo i suoi seni spinti contro il mio petto e... stavo per impazzire totalmente. Cercai di pensare ad altro, ma quel profumo... Ero fuori di me, maledettamente eccitato e in quel momento come un fulmine mi passò in testa un idea folle: saltarle addosso. "Ti voglio bene fratellone, grazie" con quelle parole tutti i miei sensi si annullarono e mi sciolsi, ricordando chi ero realmente. Merda. Suo fratello. Le accarezzai la testa. "Vai Lizzy. A dopo" mi accorsi da me del tono triste della mia voce e il suo sguardo mi confessò che anche lei l'aveva notato. Succedeva sempre cosi. Quando entravo in contatto con il suo corpo i miei pensieri correvano su un onda che mi ero imposto di ignorare, ma era impossibile. Il suo corpo è così eccitante e il desiderio proibito che ho di lei aumenta ancora di più il suo maledetto effetto. Sospirai e sedendomi sul bordo del letto mi passai le mani fra i capelli cercando di rilassarmi. Mi si avvicinò "Cosa c'è Mich? Che hai?" scossi la testa e mi sforzai di sorridere "Va tutto bene, tranquilla!" mi alzai e andai in bagno. Guardai il mio riflesso, il riflesso di un mostro, di un pervertito che perde la testa per sua sorella. Stavo male ed ero destinato ad esserlo per sempre, è la giusta punizione per gli animali come me.

*L'amore è un animale selvaggio,
  cadi sempre nella sua trappola,
  ti fissa dritto negli occhi,
  del suo sguardo resti ammaliato.

                                                             

Si, fa male, maledettamente male. Non penso ad altro, è diventata un'ossessione, l'unica mia ragione di vita. Non mi apparterrà, mai. Cosa fare? Avrei mai potuto dimenticarla? Tutti i giorni sotto il mio sguardo, tra le mie braccia.. No, sarebbe impossibile smettere di amare quel piccolo angelo. Cosa dovevo fare? Il mio corpo si rifiutava di fare ciò che era giusto, il desiderio era troppo.. Ma la vita troppo breve per trascorrerla tormentato dal dolore di una voglia irrealizzabile.
Andai nella sua camera, sentii il forte odore di donna tra i suoi vestiti, accarezzai le lenzuola che ogni notte sfioravano il suo corpo, sorrisi al suo dolce visino ritratto dalle fote che tappezzavano le pareti. Perché doveva essere tutto così difficile?
Uscii di casa senza neanch'io sapere bene dove stessi andando. Correvo come un pazzo, con un'energia che non sapevo di avere. Non so come feci ma la raggiunsi. Era davanti a me, camminava lentamente al suo solito con l'mp3 alle orecchie. Non pensavo a niente, il mio corpo agì da solo. La accolsi tra le mie braccia stringendola da dietro. Come è normale che sia, si spaventò e si girò di scatto. "Michele!" sospirò con un misto tra rimprovero e sollievo. Non risposi stringendola ancora più forte e nascondendo la testa tra i suoi capelli. "Che è successo?" Sapevo di averla turbata, non mi aveva mai visto così fragile. "Niente, abbracciami". Lo fece, stringendomi anche lei, il mio cuore batteva all'impazzata, le mie mani tremavano dalla voglia di muoversi e accarezzare ogni minima parte del suo corpo, le mie labbra pulsavano dalla voglia di baciare il suo collo vicinissimo a me. Ero sicuro di non riuscire a resistere e non lo volevo fare. L'avrei baciata, fatta mia per pochi istanti e poi sarei andato via dalla sua vita. Ero stanco di soffrire. La tirai allontandola da me quanto basta per appoggiare la fronte sulla sua. La fissai negli occhi, sembrava un pò stranita, ma tranquilla nelle braccia del fratello. I suoi occhi mi immobilizzarono. Avrei davvero tradito la sua fiducia? Poi successe l'inimmaginabile.
Mi baciò. Lei baciò me! In un movimento quasi impercettibile mi trovai le sue labbra premute sulle mie, calde e sensuali. La strinsi ferocemente senza chiedermi il perché di quel gesto e la baciai dolcemente assoparando quel momento con tutto me stesso. Quando si staccò, mi sorrise raggiante. Ero confuso ed estremamente nervoso. "Che..?" "Scusa Mich, ma hai visto che faccia ha fatto?!" Mi voltai e alle mie spalle c'era Antonio, ex di Letizia che l'aveva tradita dopo appena un paio di settimane che stavano insieme. Voleva farlo ingelosire. Me lo dovevo aspettare da una ragazza.
La guardai, ero furioso e triste. Triste come non mai. "Sei solo una bambina". Non aspettai neanche una risposta; non sentivo più il mio cuore battere dalla delusione. Mi diressi a casa di Sara. Con quel suo fisico divino avrebbe saputo bene come consolarmi e farmi dimenticare per un momento tanta rabbia e frustazione.
 
        


Perdonatemi.

* La traduzione della parte finale di Amour dei Rammstein.
 
  
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