Crossover
Segui la storia  |       
Autore: nick nibbio    06/11/2010    2 recensioni
Nell'eterna lotta tra bene e male è finalmente giunto un eletto in grado di cambiare l'equilibrio tra queste due forze: un giovane ragazzo che, da semplice sognatore, diventerà protagonista e, insieme a molti grandi personaggi dei manga e delle anime, trasformerà il sogno in realtà
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Videogiochi
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
11. La promessa di un nuovo futuro

Salve a tutti.  Ecco a voi nuovo capitolo. Spero lo apprezzerete e che commentiate numerosi . Può darsi che avrete qualcosa da ridire su alcuni personaggi  e sulle loro presentazioni..
Non mi linciate per questo: ve li presenterò meglio in seguito. 
Detto questo, vi auguro buona lettura.

La macchina sfrecciava veloce per la strada principale, in direzione dell’autostrada. Era una panda 4x4 vecchio modello, ma molto resistente e rapida.

Il giovane avrebbe voluto raggiungere la sua seconda casa che si trovava in periferia, che non vedeva da tempo, ma sapeva che la stampa avrebbe trovato subito il secondo indirizzo della sua famiglia e quindi aveva pensato di andare in un qualsiasi hotel o altro per un po’ di tempo, in attesa che tutto si calmasse.
Mentre stava pensando a cosa fare, ebbe una chiamata al telefonino. Nick lo prese con un’ala che tirò fuori dalla schiena e rispose.

“Bella fuga Nick!” disse la voce di Blade dall’altra parte del telefono “Ora dove andrai?”.
“Ancora non lo so” rispose Nick “Sicuramente mi inventerò qualcosa. Comunque potevate avvertirmi che sareste venuti con quel famoso sms.”
“Scusa. Abbiamo pensato di farti una sorpresa. Comunque, ti sarai accorto che Luce e Marina ti hanno fatto le ultime domande. Beh! Le altre te le abbiamo fatte noi”.
“Voi? Eravate tutti lì e mi avete fatto quelle domande?”
“Certo! La prima che ti ha fatto la domanda era Buffy, ben sistemata, l’altro ero io, poi ti ha interrogato il principe e per finire Kaeleena. abbiamo battuto gli altri sul tempo, facendoti domande non troppo complicate e poi, dopo l’intervista, abbiamo rallentato la stampa con un piccolo trucco.
Come avevi previsto, quelli hanno assediato di nuovo casa tua. Per fortuna anche i tuoi hanno levato le tende. Dove li hai fatti andare?”

“Al mare dai miei zii. Quando potrò li raggiungerò. Nel frattempo devo trovare una diversa sistemazione. Hai qualche idea?”
“In effetti ne avrei una. Ma dirtela al telefono ci vuole troppo tempo. Dimmi dove sei?”
“Sto per imboccare l’autostrada. Sono quasi vicino a Tarsia”.
“Va bene. Vediamoci al parcheggio degli autobus che è vicino all’autostrada. Ti dirò la mia idea”.
“E’ troppo rischioso. Lì passano sempre un sacco di autobus interregionali. C’è il rischio che ci vedano, soprattutto che vedano te. Ricorda che sei un personaggio televisivo e tutti ti conoscono”.
“Non ti preoccupare. A quest’ora non passano autobus. Non ci dovrebbe essere nessuno. Quindi è sicurissimo” disse Blade.
“D’accordo. Ci vediamo lì” disse Nick e chiuse la chiamata.

 

Pochi minuti dopo, il giovane era sceso dalla sua auto e aveva stretto la mano al suo amico e maestro. Dopo pochi minuti, furono raggiunti dagli altri compagni del Fantasy. Nick fu lieto di rivederli tutti e di poterli riabbracciare.
Nick sorrise loro: “Mi avete fatto una bella sorpresa. Siete venuti e mi avete evitato domande imbarazzanti. Vi devo un  favore, amici miei.”
Eric rise allegro: “Un favore? Siamo noi a dovertelo per aver salvato tutti noi. Questo non è stato niente.”
“Comunque Nick, come ti siamo sembrati nel ruolo di giornalisti?” chiese Buffy.

“Non male. Avete rispettato la prassi del reporter alla lettera. Avete solo mancato di dire per quale giornale lavorate!” disse Nick scherzando.
“Oh! Ma è naturale” disse il Principe “Per il giornale Il corriere amici di Millennium Falcon”.
Tutti scoppiarono a ridere.

“Aspetta, aspetta” lo riprese Gabriel “Non lavoravamo per la rivista Croce del Falco”.
“MA VA!” gli dissero tutti.
“Stavo scherzando” disse Gabriel.
“Anche noi” dissero tutti ridendo.

Dopo quel momento di ilarità tutti tornarono seri, ma sempre con il sorriso tra le labbra. I tempi dei volti cupi erano finiti con la scomparsa di Abominon.
“Comunque ragazzi. Che cosa mi proponete?” chiese Nick.
“Sarebbe una buona idea se facessi la conoscenza dei Sun’s Warriors delle altre dimensioni” disse Luce. “Abbiamo già organizzato un incontro. si terrà tra breve nella dimensione N, in cui tutto è iniziato. Tutti i guerrieri delle varie dimensioni si stanno riunendo lì per fare la tua conoscenza. Che ne dici Nick vuoi andare?”

Nick fece finta di pensarci. In realtà desiderava conoscere i suoi alter ego delle altre dimensioni e annuì.
“Bene. Allora devi seguirci. Metti la tua macchina dentro il porta tutto che ti ho dato e vieni con noi” disse Eric.
Nick fece come gli aveva detto il suo amico corvo. 
Fatto questo, si trasformò e disse: “Adesso come facciamo ad andare nella dimensione N?”
“Usando un portale dimensionale che collega le varie dimensioni.” Gli rispose Anemone “Prova tu ad aprirlo. Ne dovresti essere capace.”
Nick si concentrò: raccolse le sue energie e fece un semplice fischio.

Davanti al gruppo si aprì un fascio di luce dorata a forma di cono: quello era il portale che poteva essere evocato in un modo apparentemente banale, ma impossibile per una persona normale.
Il gruppo si diresse verso il portale e sparì nella luce.

Nick fu spinto dall’energia prodotta e risucchiato all’ interno con incredibile forza. Ebbe quasi la sensazione di viaggiare con la polvere volante con cui si muovevano i maghi di Harry Potter. Mentre pensava questo, gli venne in mente che avrebbe davvero incontrato Harry Potter e tutti gli altri maghi.

 

La luce si spense e il gruppo si trovò sospeso nell’aria. Nick usò la levitazione e seguì gli altri in direzione sud.
Dopo pochi minuti giunsero nei pressi della periferia di un paese, che Nick riconobbe come il suo in un’altra dimensione. Giunti lì si diressero verso una villetta che si trovava nei pressi di un burrone, circondata da un piccolo giardino.
La casa, al suo centro, era bianca con il tetto rosso: in essa si alternavano una serie di finestre dipinte di rosso. Era proprio come la casa di campagna che aveva nella sua dimensione.
Giunti l,ì furono accolti da un ragazzo ed una ragazza: due gemelli e avevano tratti comuni con Nick e Luce.
I due si chiamavano Brandon e Imma (abbreviazione di Immacolata) ed erano nati dall’unione degli alter ego di Nick e di Luce: avevano dei bellissimi occhi rosso fiamma, come la madre e capelli castano scuro come il padre; i loro volti erano simili a quelli di Luce, sorridenti e allegri.
“Benvenuti guerrieri del Fantasy” disse Brandon con voce pacata, “Benvenuto anche a te nuovo papà”.
Nick si imbarazzò nel sentirsi chiamare papà.
“Non devi agitarti” disse Imma con voce angelica “Per noi è normale chiamarti papà e speriamo che per te sarà normale chiamarci figli, anche se, tecnicamente non lo siamo”.
“Proverò a farci l’abitudine” disse Nick.
“Venite. La riunione comincerà a momenti” disse Brandon.
Il gruppo seguì i gemelli ed entrarono nella casa. 
Giunti lì, Nick fu scosso da un fremito: davanti a lui c’erano persone che non aveva mai conosciuto, ma che avevano fatto parte della sua vita, da quando aveva cominciato a immaginare.

Personaggi di diverse serie animate erano radunati in quella casa: c’erano i personaggi di Yu-gi-oh normale e Gx, di Naruto, di Bey Blade, di Card Captor Sakura, di Pokemon, Dragon Ball, di One Piece, di Harry Potter e tanti altri.

Al suo ingresso tutti si voltarono verso di lui.
Nick salutò tutti con un inchino dicendo: “E’ un piacere conoscervi”.
“E’ un piacere averti qui Nick della dimensione IN, salvatore di Fantasy” disse il padrone di casa,  il suo alter ego più anziano, detto il Maggiore. “Tranquillo. Assumi pure le sembianze umane. Qui siamo tutti tra amici”.
Nick fece come il suo alter ego gli aveva detto e si accomodò con gli altri.

Fece la conoscenza di altri suoi alter ego e dei vari Sun’s  Warriors, provenienti dalle principali dimensioni: in particolar modo conobbe il cosiddetto sognatore della dimensione S, chiamato così perché era diventato Nick Nibbio Blu entrando nel regno dei sogni, molto vicino al Fantasy e trasformandosi grazie alla forza dei suoi sogni. Conobbe anche lo Zaffiro, chiamato così perché era uno dei sette custodi universali della dimensione U e che portava al collo uno splendido zaffiro. Fece anche la conoscenza dell’Immortale della dimensione R, che era rinato come reincarnazione di tutti i Sun’s Warriors sconfitti dai cosiddetti Neo Dark Warriors, in una dimensione alternativa poi unitisi dalla loro parte e diventato successivamente un corvo (proprio come Eric). Con quest’ultimo entrò subito in rivalità. Infatti era molto diverso dagli altri: più chiuso e alle volte scontroso. Inoltre, a differenza degli altri, era quello che più si avvicinava al Nick della dimensione N, il cosiddetto Maggiore, perché primo e più potente di tutti. Questo atteggiamento di superiorità non piaceva al nostro Nick che odiava i superiori, anche se, in quel caso, erano la stessa persona.
Fece anche la conoscenza di alcuni dei Sun’s Warriors e i Sun’s Knights di tutte le dimensioni.
Dopo che ebbe conosciuto tutti questi grandi difensori del bene, di cui era fiero di far parte, Nick fu invitato a sedersi ed a prendere parte alla riunione.

Il Maggiore si alzò e proferì parola dicendo: “Voglio cominciare dando il benvenuto a questo nuovo Nick, augurandogli buona fortuna nella sua missione.
Detto questo: credo sia giusto sapere come Abhadon sia tornato. Immortale, tu ti eri impegnato a trovare e custodire in un posto sicuro gli occhi e il cuore di Abhadon, sconfitto grazie alla collaborazione di tutti. Per favore, raccontaci dettagliatamente cosa è accaduto”.

L’immortale si alzò dal suo posto, si avvicinò al centro della stanza e , con tono fermo, proferì: “A dire la verità era già da un po’ di tempo che quei pezzi erano stati rubati. Colui che ha fatto questo si chiama Hunter. La sua storia? Hunter è stato il primo corvo di cui si conosca il  nome; è vissuto ai tempi del paleolitico ed era morto per proteggere la sua donna. Tornò in vita grazie al potere del corvo, ma, dopo aver compiuto la sua vendetta, uccise il suo corvo e ne bevve il sangue per ottenere l’immortalità e l’assoluta autonomia. Per diventare più forte e mantenere la sua immortalità ha cominciato a dare la caccia a tutti i corvi che sono comparsi dopo di lui, riservando lo stesso trattamento fatto al suo, questo fino a quando non si è trovato davanti me e i miei compagni che siamo riusciti a batterlo. Sfortunatamente, prima che potessimo fermarlo, quel pazzo è riuscito a penetrare nella nostra base, dove erano custodite le parti ritrovate di Abhadon e a inglobarle dentro di se, ottenendo un potere terrificante. Per evitare che i servitori di Abhadon potessero avvicinarlo e recuperare i pezzi, abbiamo deciso di relegarlo in una prigione dimensionale, sperando che lì nessuno riuscisse a raggiungerlo.
Sfortunatamente abbiamo fatto male i nostri calcoli: alcuni dei servitori di Abhadon hanno trovato la prigione, liberato e reclutato Hunter e restituito al loro signore i suoi poteri.
Non riesco ancora a spiegarmi come sia stato possibile tutto questo e mi sento responsabile di aver tradito la vostra fiducia” detto questo tacque.

Il nostro Nick chiese la parola, che gli fu accolta; fece come aveva fatto l’immortale e parlò: “Se voi avevate sconfitto Abhadon, perché non lo avete distrutto definitivamente, ponendo fine a tutto questo?”

“Semplice!” rispose Lello, Sun’s Warrior Nero della dimensione N “Sin dall’inizio dell’eternità: esisteva ed esiste ancora un equilibrio. Quest’equilibrio non deve in alcun modo essere violato, altrimenti prenderebbe pieghe imprevedibili e che nessuno, nemmeno noi, può prevedere. Se avessimo distrutto Abhadon, tutto quello che conosciamo sarebbe sparito già da tempo e non volevamo rischiare”.

“Capisco” disse il giovane “Quindi avete deciso di lasciare che il male continuasse ad esistere e a distruggere perché avevate paura del nuovo?! Al vostro posto avrei fatto la cosa giusta”.

“La cosa giusta?” disse l’immortale “E dimmi amico, quale sarebbe stata? Ti prego illuminaci!”

Nick rimase scosso da quella risposta secca, quasi furente. Sentiva su di sé la maggior parte degli sguardi dei presenti curiosi di sapere quale sarebbe stata per lui la cosa giusta.
Dopo un momento di riflessione rispose: “Avrei seguito il mio istinto, che mi avrebbe detto di incappare nel nuovo”.

“In parole povere” disse l’immortale “Avresti distrutto Abhadon senza pensarci due volte, agendo da sconsiderato, senza pensare a quello che sarebbe potuto succedere. Che bella idea! Bravo”.

“Sconfitto Abhadon rimarrebbe solo Arella, l’entità primaria del bene” disse Harry Potter, Sun’s Warrior rosso della dimensione N.
Il Sun’s Warrior, sorrise: “Arella stessa ci disse di fare una scelta tra vecchio e nuovo. Il vecchio è ciò che ci stiamo portando appresso ancora oggi; il nuovo è un’utopia che non eravamo pronti a intraprendere, perché non sapevamo cosa avremmo dovuto affrontare. Non sai quante volte abbiamo discusso sulla scelta fatta, ripetendoci che l’avremmo rifatta  se fossimo tornati indietro.
Non voglio rimproverarti o consolarti dicendoti questo, ma farti capire quanto sia stato difficile per noi decidere di risparmiare Abhadon. Noi Sun’s Warriors esistiamo per distruggere il male dall’universo. 
E' anche vero che senza male non c’è nemmeno bene. È possibile che anche Arella sarebbe sparita insieme ad Abhadon e con loro anche tutti noi. Come ti ha detto Lello c’è un equilibrio che non deve essere violato in alcun modo. Solo qualcuno in grado di crearne uno nuovo potrebbe. Ma nessuno di noi è Dio.  
Sebbene guerrieri della giustizia, non possiamo cambiare un equilibrio che esiste da prima che l’universo stesso aprisse gli occhi. Capisci quello che voglio dire?”
Nick abbassò la testa e annuì.

“C’è però una cosa che mi viene spontaneo chiedere, poi non chiederò altro sull’argomento.” Disse di nuovo il giovane “Questo equilibrio, secondo voi esiste ancora? Credete davvero che non ci sia niente che possa cambiare la condizione in cui ci troviamo tutti. Oppure c’è una via d’uscita da questo corridoio che percorriamo?”
Tutti furono ammutoliti da quella domanda, che ne nascondeva molte altre a cui sembrava impossibile rispondere.

Astianatte, custode universale ambra e figlio di Ettore di Troia, sopravvissuto, grazie all’Immortale, si alzò dalla sedia in cui si trovava e disse: “La domanda che hai fatto è giusta. In verità molti di noi se la fanno sempre, senza trovare una risposta univoca e valida. Se vuoi posso provare a darti la mia e a confrontarla con quella tua e degli altri”.
“Ne sarei onorato” rispose Nick.
Il figlio di Ettore disse: “Tu conosci la mia storia, o meglio, quella cantata dai poeti greci. Probabilmente se l’Immortale non mi avesse afferrato mentre cadevo dalle mura di quella che era la mia città, avrebbe combaciato con la loro. Ma non è stato così: il destino ha voluto che vivessi, vedessi il mondo del futuro e contribuissi a salvare l’universo, prima come guerriero della dimensione R e poi della U.
Ho vissuto abbastanza da capire che il fato non è immutabile e che niente è certo.
Ma una cosa ho capito: mi è stata concessa una grande opportunità, ossia poter combattere per cambiare l’universo. Mi rendo comunque conto che non posso raggiungere questo proposito se non ho il potere di farlo e spero che allora esista l’essere in grado di rendere possibile tutto questo. Ho sempre pensato fossi tu. Ma anche tu stai compiendo una ricerca simile alla mia.
Questa ricerca ci unisce tutti; avessimo un segno o altro, potremmo fare qualcosa. Ma non esistono segni divini o divinità in grado di fornirli. Noi siamo solo pedine di un gioco che non ha mai trovato una valida conclusione.
Hai una risposta migliore o una soluzione? Dilla se ce l’hai.”

Nick rimase in silenzio per alcuni minuti, poi si diresse verso la finestra del salotto in cui si trovavano e l’aprì.
La luce del sole inondò l’ambiente e una brezza leggera entrò dentro. Il giovane respirò quell’aria a pieni polmoni, provando calma e una serenità. Si voltò verso il gruppo, che lo guardava incuriosito e, con calma, disse: “La mia risposta sta in ciò che mi circonda. È la natura stessa che me la dà che è tramite dell’universo. In questa stanza sono diversi, oltre me, a poter sentire la voce dell’universo.
Allora perché non la sentite? È un sussurro quasi impercettibile che dà quel segno che tu Astianatte stai tanto cercando. Non lo riesci a sentire? E voi tutti ci riuscite? Provate a chiudere gli occhi e a sentire”.

Sebbene dubbiosi, tutti chiusero gli occhi e ascoltarono. 
Dopo alcuni attimi di silenzio Sauron {vecchia versione di quello che sto trattando nella sortia "Sauron il Lupo"], Sun’s Warrior Nero della dimensione R e corvo, con voce quasi malinconica, disse: “Tu dici che la natura ha la risposta e che la sta sussurrando. Io non riesco a sentirla. Sarò un guerriero anche universale, ma non sono capace di sentire questa voce. Forse sbaglio qualcosa, oppure questa voce è solo nella tua testa. Non dico che ti manchi qualche rotella,visto che è tipico di tutti voi Nick, ma questa tua risposta non ha fondamento”,

Nick sorrise amaramente: “A parte te, chi sente una voce, che sembra dare pace?”.
“Pace?” disse di nuovo Sauron “Forse, per te, la natura invia un messaggio di pace, ma non per me. Non hai visto ancora niente, non conosci il dolore causato dalla perdita di una persona cara e la disperazione che ti invade e ti rende impotente.
Non capisci che pace è solo una parola che non ha significato. In questo universo c’è un velo sottile, che nasconde il dolore e, se squarciato, non si ricompone più.
Pensi davvero di poter trovare pace? Da quando sono nato ho avuto solo brevi momenti belli che sono scivolati via come l’aria. Di essi mi resta solo un flebile ricordo, nient’altro! In questo universo non c’è pace e nessun sussurro può darla”.
“Sei troppo pessimista amico mio!” disse l’immortale “Un tempo sarei stato d’accordo con te, ma adesso siamo tutti insieme: tu fai parte di una famiglia e potrai sempre contare su di noi”.
“Dici questo solo per consolarmi” disse Sauron “Ma dimmi tu credi a queste tue parole e senti questa voce, oppure ho ragione io?”.

L’immortale alzò le spalle: “La voce della natura esiste. Ma praticamente nessuno riesce a sentirla. Forse lui ci riesce perché è ancora un novellino, oppure perché ha chissà quale potere in più rispetto a noi. Oppure perché non sa cosa lo aspetta.
Beh! Fidati amico: la pace che esalti tanto non esiste. È la maledizione di un guerriero che non riesce mai a trovarla”.

“Devo contraddirti immortale.” intervenne inaspettatamente Jiraya (dalla storia di Naruto) “Il concetto di pace esiste ma è difficile da trovare. Ciò che è importante è…”
“Avere il fegato di non arrendersi mai e di non rimangiarsi mai la parola!” dissero in coro tutti i Sun’s Knights. “Questo è il credo ninja di Naruto e anche di tutti noi”.

Il Maggiore sorrise: “Jiraya e i Sun’s Knights hanno ragione, non bisogna arrendersi mai e non bisogna mai deprimersi e credere che tutto sia dolore, come direbbe Alessandro Manzoni.” 
Poi riprese con tono più serio: “Comunque l’Immortale ha ragione nel dire che l’esperienza che hai è ancora poca. Credimi: vorrei poterti dire che c’è una soluzione al quesito che hai posto a tutti noi, ma è difficile trovarne una.
In ogni caso concordo con te nel fatto che la natura ci stia sussurrando una via: anche io la sento, ma non riesco ad interpretare ciò che dice. Passo notti insonni a pensarci, ma la soluzione mi sfugge, così come a tutti noi.
Ed eccoci al punto di partenza a cercare di salvare l’universo per l’ennesima volta, cercando la pace e un nuovo equilibrio”.

“Se la natura ci vuole aiutare a trovare la pace, noi non dobbiamo ignorarla, ma ascoltarla. Se davvero è questo quello che sta cercando di dirci: allora io cercherò un qualche significato a questa voce e lo diffonderò in ogni dimensione. 
Non mi fermerò e non mi arrenderò. Ho fiducia nell’universo e nella forza che ognuna delle persone che conosco mi ha dato. Ed è proprio grazie a questo che ce la farò e creerò un nuovo equilibrio” disse Nick risoluto.
Tutti lo fissarono sbigottiti.

“Hai coraggio da vendere” disse il Maggiore “Pensi davvero di poter fare quello che dici? Oppure ti arrenderai?”.
Nick estrasse la sua spada e passò la mano sulla lama blu, tagliandosi leggermente. Poi strinse il pugno e disse risoluto: “Sono pronto a giurarlo sul mio sangue. Non mi rimangerò la parola data; perché è questo il mio credo di guerriero: trasformare l’impossibile in possibile.
E il mio obiettivo sarà trasformare quest’universo ed è anche il vostro, ma l'avete dimentcato. Beh! Lo realizzerò anche per voi”.

“Tu sei un po’ folle sai?” disse lo Zaffiro “Ma chissà: forse mi sbaglio. Se così fosse puoi contare su di me e sui miei compagni della dimensione U”.
Il Sognatore si alzò: “Spesso la realtà è frutto di un sogno. Puoi contare anche su di noi della dimensione S, che lo sappiamo più di chiunque altro”.
L’immortale sospirò: “Sai come impressionare la folla. Sei ancora un pivello ma sono curioso di vedere che cosa riuscirai a fare.
Ci saremo anche noi della dimensione R a darti una mano”.
“Lo stesso si possiamo dire noi della dimensione N” disse il Maggiore “E, visto che ci siamo, credo di aver trovato un soprannome adatto per te: attingendo dal tuo credo, ti ribattezzo “il Trasformista”, perché sembri avere la volontà per trasformare le parole in realtà. Non deludere la nostra fiducia”.
Tutti furono d’accordo nel dare questa possibilità al giovane Nick, sperando che il suo cuore fosse abbastanza forte da mandare avanti i propositi che si era prefisso.

 

La riunione durò per il resto della giornata: in essa furono trattati gli argomenti più vari, che andavano da descrizioni a consigli. Alla fine tutti si ritirarono e tornarono nelle proprie dimensioni, lieti di aver trovato un nuovo compagno.

Nick s’intrattenne con i suoi compagni fino all’ora di cena, a cui prese parte allegramente.
Dopo la cena, il Maggiore gli chiese di seguirlo.
Lo portò fuori in giardino e si fermarono davanti al recinto che dava verso il burrone vicino alla casa. Era una notte tranquilla: il cielo era sereno e una splendida luna brillava nel cielo.
Il Maggiore osservava il panorama che gli si stagliava davanti. Nei suoi occhi si leggeva tranquillità ed allo stesso tempo preoccupazione.
Nick si chiedeva che cosa lo rendesse in quel modo. Sapeva che il suo alter ego voleva dirgli qualcosa, ma non sapeva cosa.

Il Maggiore prese dalla tasca un pacchetto di sigarette, ne tirò fuori una, se la portò alle labbra e l’accese con un piccolo raggio energetico.
Nick si allontanò istintivamente da lui: non apprezzava molto il fumo; anzi lo odiava e trovava assurdo che il suo alter ego fumasse.
Il Maggiore sorrise: “Non apprezzi il fumo vero?”
Il giovane, in risposta, tagliò in due la sigaretta e gli sfilò il pacchetto dalla mano distrggendolo. Fatto questo disse: “Siamo la stessa persona. Dovresti saperlo che odio il fumo in tutte le sue forme. Mi sorprendo che tu abbia cominciato a fare una simile porcheria. Sono disgustato.”
“Non posso darti torto ragazzo” disse il maggiore “Fumare fa schifo. Ma non credere che lo faccia sempre. Lo faccio solo nei giorni di commemorazione.”
“Commemorazione?” fece Nick.
“Si in ricordo delle persone che mi hanno reso quello che sono e che ora non ci sono più”.
“A chi ti riferisci?” chiese il giovane.

Il Maggiore abbassò lo sguardo e sospirò: “Alla mia famiglia terrestre”.
Nick spalancò gli occhi e, quasi sussurrando, disse: “La tua famiglia terrestre. Vuoi dire i nostri genitori. Sono morti?”.

“Si” disse malinconicamente “Anche se non sembra, ho quasi 80 anni. I miei genitori si sono spenti con la vecchiaia, sono stati molto longevi: hanno visto i loro figli diventare uomini e sposarsi; hanno provato la gioia di essere nonni e anche bis-nonni. Il fratellino è ancora vivo e vegeto, un po’ acciaccato, ma sta bene. Oggi è l’anniversario della  morte di uno di loro e accendo una sigaretta in loro memoria, prendendo il loro stesso pacchetto.
Immagino che ti stia chiedendo perché ti sto dicendo queste cose vero?”
Nick annuì.

Continuò: “Se vuoi andare avanti nella tua missione tieni sempre questo a mente. Non dimenticare mai la tua famiglia. Abbi sempre cura di ogni suo membro, perché sono le tue radici, il tuo passato, il tuo presente e anche il tuo futuro.
La tua famiglia non si limita però a quella da cui sei nato: anche coloro con cui stringerai un saldo legame lo diventerà.
Il tuo compito principale sarà proteggerli con tutto te stesso e fare del tuo meglio per tenerla sempre unita e dovrai farlo anche se ciò volesse dire rinunciare al tuo obiettivo.
Sarai capace di farlo?”

Nick guardò dubbioso il cielo, poi disse: “Ho ancora molta strada da fare e so che incontrerò molti compagni. Non so come mi comporterò, ma farò del mio meglio per proteggerli.
Se sarà necessario rinuncerò anche alla mia vita, ma ce la metterò tutta”.
Il Maggiore sorrise: “Essere un capo vuol dire avere a cuore le vite di coloro che ti seguono, senza usarli. Se questa regola è chiara allora sei pronto a guidare un gruppo di giovani guerrieri”.

Nick annuì. Poi, dopo alcuni istanti, disse: “Dove troverò questi compagni e come capirò che sono quelli giusti?”.
Il Maggiore gli appoggiò la mano sulla spalla: “Lo capirai quando li vedrai. Inoltre sono tanti i luoghi in cui puoi trovare compagni. Non dimenticarlo.
C’è un’ultima cosa che voglio darti prima che tu torni a casa tua: uno scanning mentale dei miei ricordi che ti potranno servire. Vuoi avere questo bagaglio?”
Nick non ci pensò nemmeno e acconsentì.

Il Maggiore annuì: “Avrai tutte le mie conoscenze, ma non miei ricordi, perché potrebbero confonderti. Sarà compito tuo farne di nuovi” ciò detto immise nella mente del giovane una miriade di cose, che nemmeno una vita intera sarebbe bastata a raccogliere.
La mente di Nick si adattò in circa un minuto a tutte le conoscenze ricevute.
Passato il periodo di incameramento, il giovane ringraziò e promise che avrebbe fatto un buon uso di ciò che aveva ricevuto.

Il Maggiore sorrise. Prese dalla tasca una strana boccetta, con dentro un castello in miniatura che dette al giovane: “Questo non è un semplice ornamento. Se pronuncerai le parole giuste il castello da piccolo, otterrà le dimensioni naturali.
Ricordati di trovare un posto ampio per farlo apparire” fece un occhiolino.
Nick annuì. Aprì il suo portaoggetti che aveva trasformato in braccialetto e vi mise la boccetta.
“Utile quel porta tutto” disse il Maggiore “Dovrò procurarmene uno”.
I due si misero a ridere.

Il giorno dopo Nick, insieme ai suoi compagni, ringraziò per l’ospitalità e partì alla volta del suo destino.

Bel capitolo vero? Non siate timidi e rispondete numerosi, per faavore.

Nel prossimo capitolo: Nick trova alloggio in Inghilterra. Lì lo aspetterà un'altra battaglia. Ce la farà a vincere?  
Alla prossima

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: nick nibbio