Salve
a tutti. Ecco a voi nuovo capitolo. Spero lo apprezzerete e
che
commentiate numerosi . Può darsi che avrete qualcosa da
ridire
su alcuni personaggi e sulle loro presentazioni..
Non mi linciate per questo: ve li presenterò meglio in
seguito.
Detto questo, vi auguro buona lettura.
La macchina sfrecciava veloce per
la strada
principale, in direzione dell’autostrada. Era una panda 4x4
vecchio modello, ma
molto resistente e rapida.
Il giovane avrebbe voluto
raggiungere la sua seconda
casa che si trovava in periferia, che non vedeva da tempo, ma sapeva
che la
stampa avrebbe trovato subito il secondo indirizzo della sua famiglia e
quindi
aveva pensato di andare in un qualsiasi hotel o altro per un
po’ di tempo, in
attesa che tutto si calmasse.
Mentre stava pensando a cosa fare, ebbe una chiamata
al telefonino. Nick lo prese con un’ala che tirò
fuori dalla schiena e rispose.
“Bella fuga
Nick!” disse la voce di Blade dall’altra
parte del telefono “Ora dove andrai?”.
“Ancora non lo so” rispose Nick
“Sicuramente mi
inventerò qualcosa. Comunque potevate avvertirmi che sareste
venuti con quel
famoso sms.”
“Scusa. Abbiamo pensato di farti una sorpresa. Comunque,
ti sarai accorto che Luce e Marina ti hanno fatto le ultime domande.
Beh! Le
altre te le abbiamo fatte noi”.
“Voi? Eravate tutti lì e mi avete fatto quelle
domande?”
“Certo! La prima che ti ha fatto la domanda era Buffy,
ben sistemata, l’altro ero io, poi ti ha interrogato il
principe e per finire
Kaeleena. abbiamo battuto gli altri sul tempo, facendoti domande non
troppo
complicate e poi, dopo l’intervista, abbiamo rallentato la
stampa con un
piccolo trucco.
Come avevi previsto, quelli hanno assediato di nuovo casa
tua. Per fortuna anche i tuoi hanno levato le tende. Dove li hai fatti
andare?”
“Al mare dai miei zii.
Quando potrò li raggiungerò.
Nel frattempo devo trovare una diversa sistemazione. Hai qualche
idea?”
“In effetti ne avrei una. Ma dirtela al telefono ci
vuole troppo tempo. Dimmi dove sei?”
“Sto per imboccare l’autostrada. Sono quasi vicino
a
Tarsia”.
“Va bene. Vediamoci al parcheggio degli autobus che
è
vicino all’autostrada. Ti dirò la mia
idea”.
“E’ troppo rischioso. Lì passano sempre
un sacco di
autobus interregionali. C’è il rischio che ci
vedano, soprattutto che vedano
te. Ricorda che sei un personaggio televisivo e tutti ti
conoscono”.
“Non ti preoccupare. A quest’ora non passano
autobus.
Non ci dovrebbe essere nessuno. Quindi è
sicurissimo” disse Blade.
“D’accordo. Ci vediamo lì”
disse Nick e chiuse la
chiamata.
Pochi minuti dopo, il giovane era
sceso dalla sua auto
e aveva stretto la mano al suo amico e maestro. Dopo pochi minuti,
furono
raggiunti dagli altri compagni del Fantasy. Nick fu lieto di rivederli
tutti e
di poterli riabbracciare.
Nick sorrise loro: “Mi avete fatto una bella sorpresa.
Siete venuti e mi avete evitato domande imbarazzanti. Vi devo un favore, amici
miei.”
Eric rise allegro: “Un favore? Siamo noi a dovertelo
per aver salvato tutti noi. Questo non è stato
niente.”
“Comunque Nick, come ti siamo sembrati nel ruolo di
giornalisti?” chiese Buffy.
“Non male. Avete
rispettato la prassi del reporter
alla lettera. Avete solo mancato di dire per quale giornale
lavorate!” disse
Nick scherzando.
“Oh! Ma è naturale” disse il Principe
“Per il giornale
Il corriere amici di Millennium Falcon”.
Tutti scoppiarono a ridere.
“Aspetta,
aspetta” lo riprese Gabriel “Non lavoravamo
per la rivista Croce del Falco”.
“MA VA!” gli dissero tutti.
“Stavo scherzando” disse Gabriel.
“Anche noi” dissero tutti ridendo.
Dopo quel momento di
ilarità tutti tornarono seri, ma
sempre con il sorriso tra le labbra. I tempi dei volti cupi erano
finiti con la
scomparsa di Abominon.
“Comunque ragazzi. Che cosa mi proponete?” chiese
Nick.
“Sarebbe una buona idea se facessi la conoscenza dei
Sun’s Warriors delle altre dimensioni” disse Luce.
“Abbiamo già organizzato un
incontro. si terrà tra breve nella dimensione N, in cui
tutto è
iniziato. Tutti i guerrieri delle varie dimensioni si stanno riunendo
lì per fare
la tua conoscenza. Che ne dici Nick vuoi andare?”
Nick fece finta di pensarci. In
realtà desiderava
conoscere i suoi alter ego delle altre dimensioni e annuì.
“Bene. Allora devi seguirci. Metti la tua macchina
dentro il porta tutto che ti ho dato e vieni con noi” disse
Eric.
Nick fece come gli aveva detto il suo amico corvo.
Fatto questo, si trasformò e disse: “Adesso come
facciamo ad andare nella
dimensione N?”
“Usando un portale dimensionale che collega le varie
dimensioni.” Gli rispose Anemone “Prova tu ad
aprirlo. Ne dovresti essere capace.”
Nick si concentrò: raccolse le sue energie e fece un
semplice fischio.
Davanti al gruppo si
aprì un fascio di luce dorata a
forma di cono: quello era il portale che poteva essere evocato in un
modo
apparentemente banale, ma impossibile per una persona normale.
Il gruppo si diresse verso il portale e sparì nella
luce.
Nick fu spinto
dall’energia prodotta e risucchiato all’
interno con incredibile forza. Ebbe quasi la sensazione di viaggiare
con la
polvere volante con cui si muovevano i maghi di Harry Potter. Mentre
pensava
questo, gli venne in mente che avrebbe davvero incontrato Harry Potter
e tutti
gli altri maghi.
La luce si spense e il gruppo si
trovò sospeso
nell’aria. Nick usò la levitazione e
seguì gli altri in direzione sud.
Dopo pochi minuti giunsero nei pressi della periferia
di un paese, che Nick riconobbe come il suo in un’altra
dimensione. Giunti lì
si diressero verso una villetta che si trovava nei pressi di un
burrone,
circondata da un piccolo giardino.
La casa, al suo centro, era bianca con il tetto rosso:
in essa si alternavano una serie di finestre dipinte di rosso. Era
proprio come
la casa di campagna che aveva nella sua dimensione.
Giunti l,ì furono accolti da un ragazzo ed una ragazza:
due gemelli e avevano tratti comuni con Nick e Luce.
I due si chiamavano Brandon e Imma (abbreviazione di
Immacolata) ed erano nati dall’unione degli alter ego di Nick
e di Luce:
avevano dei bellissimi occhi rosso fiamma, come la madre e capelli
castano
scuro come il padre; i loro volti erano simili a quelli di Luce,
sorridenti e
allegri.
“Benvenuti guerrieri del Fantasy” disse Brandon con
voce pacata, “Benvenuto anche a te nuovo
papà”.
Nick si imbarazzò nel sentirsi chiamare papà.
“Non devi agitarti” disse Imma con voce angelica
“Per
noi è normale chiamarti papà e speriamo che per
te sarà normale chiamarci
figli, anche se, tecnicamente non lo siamo”.
“Proverò a farci l’abitudine”
disse Nick.
“Venite. La riunione comincerà a
momenti” disse
Brandon.
Il gruppo seguì i gemelli ed entrarono nella casa.
Giunti lì, Nick fu scosso da un fremito: davanti a lui
c’erano persone che non
aveva mai conosciuto, ma che avevano fatto parte della sua vita, da
quando
aveva cominciato a immaginare.
Personaggi di diverse serie animate
erano radunati in
quella casa: c’erano i personaggi di Yu-gi-oh normale e Gx,
di Naruto, di Bey
Blade, di Card Captor Sakura, di Pokemon, Dragon Ball, di One Piece, di
Harry
Potter e tanti altri.
Al suo ingresso tutti si voltarono
verso di lui.
Nick salutò tutti con un inchino dicendo:
“E’ un
piacere conoscervi”.
“E’ un piacere averti qui Nick della dimensione IN,
salvatore di Fantasy” disse il padrone di casa, il
suo alter ego più
anziano, detto il Maggiore. “Tranquillo. Assumi pure le
sembianze umane. Qui siamo tutti tra
amici”.
Nick fece come il suo alter ego gli aveva detto e si
accomodò con gli altri.
Fece la conoscenza di altri suoi
alter ego e dei vari
Sun’s Warriors,
provenienti dalle
principali dimensioni: in particolar modo conobbe il cosiddetto
sognatore della
dimensione S, chiamato così perché era diventato
Nick Nibbio Blu entrando nel
regno dei sogni, molto vicino al Fantasy e trasformandosi grazie alla
forza dei
suoi sogni. Conobbe anche lo Zaffiro, chiamato così
perché era uno dei sette
custodi universali della dimensione U e che portava al collo uno
splendido
zaffiro. Fece anche la conoscenza dell’Immortale della
dimensione R, che era
rinato come reincarnazione di tutti i Sun’s Warriors
sconfitti dai cosiddetti
Neo Dark Warriors, in una dimensione alternativa poi unitisi dalla loro
parte e
diventato successivamente un corvo (proprio come Eric). Con
quest’ultimo entrò
subito in rivalità. Infatti era molto diverso dagli altri:
più chiuso e alle
volte scontroso. Inoltre, a differenza degli altri, era quello che
più si
avvicinava al Nick della dimensione N, il cosiddetto Maggiore,
perché primo e
più potente di tutti. Questo atteggiamento di
superiorità non piaceva al nostro
Nick che odiava i superiori, anche se, in quel caso, erano la stessa
persona.
Fece anche la conoscenza di alcuni dei Sun’s Warriors
e i Sun’s Knights di tutte le dimensioni.
Dopo che ebbe conosciuto tutti questi grandi difensori
del bene, di cui era fiero di far parte, Nick fu invitato a sedersi ed
a
prendere parte alla riunione.
Il Maggiore si alzò e
proferì parola dicendo: “Voglio
cominciare dando il benvenuto a questo nuovo Nick, augurandogli buona
fortuna
nella sua missione.
Detto questo: credo sia giusto sapere come Abhadon sia
tornato. Immortale, tu ti eri impegnato a trovare e custodire in un
posto
sicuro gli occhi e il cuore di Abhadon, sconfitto grazie alla
collaborazione di
tutti. Per favore, raccontaci dettagliatamente cosa è
accaduto”.
L’immortale si
alzò dal suo posto, si avvicinò al
centro della stanza e , con tono fermo, proferì:
“A dire la verità era già da
un po’ di tempo che quei pezzi erano stati rubati. Colui che
ha fatto questo si
chiama Hunter. La sua storia? Hunter è stato il primo corvo
di cui si conosca
il nome;
è vissuto ai tempi del
paleolitico ed era morto per proteggere la sua donna. Tornò
in vita grazie al
potere del corvo, ma, dopo aver compiuto la sua vendetta, uccise il suo
corvo e
ne bevve il sangue per ottenere l’immortalità e
l’assoluta autonomia. Per
diventare più forte e mantenere la sua
immortalità ha cominciato a dare la
caccia a tutti i corvi che sono comparsi dopo di lui, riservando lo
stesso
trattamento fatto al suo, questo fino a quando non si è
trovato davanti me e i
miei compagni che siamo riusciti a batterlo. Sfortunatamente, prima che
potessimo fermarlo, quel pazzo è riuscito a penetrare nella
nostra base, dove
erano custodite le parti ritrovate di Abhadon e a inglobarle dentro di
se, ottenendo
un potere terrificante. Per evitare che i servitori di Abhadon
potessero
avvicinarlo e recuperare i pezzi, abbiamo deciso di relegarlo in una
prigione
dimensionale, sperando che lì nessuno riuscisse a
raggiungerlo.
Sfortunatamente abbiamo fatto male i nostri calcoli:
alcuni dei servitori di Abhadon hanno trovato la prigione, liberato e
reclutato
Hunter e restituito al loro signore i suoi poteri.
Non riesco ancora a spiegarmi come sia stato possibile
tutto questo e mi sento responsabile di aver tradito la vostra
fiducia” detto
questo tacque.
Il nostro Nick chiese la parola,
che gli fu accolta;
fece come aveva fatto l’immortale e parlò:
“Se voi avevate sconfitto Abhadon,
perché non lo avete distrutto definitivamente, ponendo fine
a tutto questo?”
“Semplice!”
rispose Lello, Sun’s Warrior Nero della
dimensione N “Sin dall’inizio
dell’eternità: esisteva ed esiste ancora un
equilibrio. Quest’equilibrio non deve in alcun modo essere
violato, altrimenti
prenderebbe pieghe imprevedibili e che nessuno, nemmeno noi,
può prevedere. Se
avessimo distrutto Abhadon, tutto quello che conosciamo sarebbe sparito
già da
tempo e non volevamo rischiare”.
“Capisco” disse
il giovane “Quindi avete deciso di
lasciare che il male continuasse ad esistere e a distruggere
perché avevate paura
del nuovo?! Al vostro posto avrei fatto la cosa giusta”.
“La cosa
giusta?” disse l’immortale “E dimmi
amico,
quale sarebbe stata? Ti prego illuminaci!”
Nick rimase scosso da quella
risposta secca, quasi
furente. Sentiva su di sé la maggior parte degli sguardi dei
presenti curiosi di
sapere quale sarebbe stata per lui la cosa giusta.
Dopo un momento di riflessione rispose: “Avrei seguito
il mio istinto, che mi avrebbe detto di incappare nel nuovo”.
“In parole
povere” disse l’immortale “Avresti
distrutto Abhadon senza pensarci due volte, agendo da sconsiderato,
senza
pensare a quello che sarebbe potuto succedere. Che bella idea!
Bravo”.
“Sconfitto Abhadon
rimarrebbe solo Arella, l’entità
primaria del bene” disse Harry Potter, Sun’s
Warrior rosso della dimensione N.
Il Sun’s Warrior, sorrise: “Arella stessa ci disse
di
fare una scelta tra vecchio e nuovo. Il vecchio è
ciò che ci stiamo portando
appresso ancora oggi; il nuovo è un’utopia che non
eravamo pronti a
intraprendere, perché non sapevamo cosa avremmo dovuto
affrontare. Non sai
quante volte abbiamo discusso sulla scelta fatta, ripetendoci che
l’avremmo rifatta se
fossimo tornati indietro.
Non voglio rimproverarti o consolarti dicendoti
questo, ma farti capire quanto sia stato difficile per noi decidere di
risparmiare Abhadon. Noi Sun’s Warriors esistiamo per
distruggere il male
dall’universo.
E' anche vero che senza male non c’è nemmeno bene.
È possibile
che anche Arella sarebbe sparita insieme ad Abhadon e con loro anche
tutti noi.
Come ti ha detto Lello c’è un equilibrio che non
deve essere violato in alcun
modo. Solo qualcuno in grado di crearne uno nuovo potrebbe. Ma nessuno
di noi è
Dio.
Sebbene guerrieri della giustizia, non possiamo
cambiare un equilibrio che esiste da prima che l’universo
stesso aprisse gli
occhi. Capisci quello che voglio dire?”
Nick abbassò la testa e annuì.
“C’è
però una cosa che mi viene spontaneo chiedere,
poi non chiederò altro sull’argomento.”
Disse di nuovo il giovane “Questo
equilibrio, secondo voi esiste ancora? Credete davvero che non ci sia
niente
che possa cambiare la condizione in cui ci troviamo tutti. Oppure
c’è una via
d’uscita da questo corridoio che percorriamo?”
Tutti furono ammutoliti da quella domanda, che ne
nascondeva molte altre a cui sembrava impossibile rispondere.
Astianatte, custode universale
ambra e figlio di Ettore
di Troia, sopravvissuto, grazie all’Immortale, si
alzò dalla sedia in cui si
trovava e disse: “La domanda che hai fatto è
giusta. In verità molti di noi se
la fanno sempre, senza trovare una risposta univoca e valida. Se vuoi
posso
provare a darti la mia e a confrontarla con quella tua e degli
altri”.
“Ne sarei onorato” rispose Nick.
Il figlio di Ettore disse: “Tu conosci la mia storia,
o meglio, quella cantata dai poeti greci. Probabilmente se
l’Immortale non mi
avesse afferrato mentre cadevo dalle mura di quella che era la mia
città,
avrebbe combaciato con la loro. Ma non è stato
così: il destino ha voluto che
vivessi, vedessi il mondo del futuro e contribuissi a salvare
l’universo, prima
come guerriero della dimensione R e poi della U.
Ho vissuto abbastanza da capire che il fato non è immutabile
e che niente è certo.
Ma una cosa ho capito: mi è stata concessa una grande
opportunità, ossia poter combattere per cambiare
l’universo. Mi rendo comunque
conto che non posso raggiungere questo proposito se non ho il potere di
farlo e
spero che allora esista l’essere in grado di rendere
possibile tutto questo. Ho
sempre pensato fossi tu. Ma anche tu stai compiendo una ricerca simile
alla
mia.
Questa ricerca ci unisce tutti; avessimo un segno o
altro, potremmo fare qualcosa. Ma non esistono segni divini o
divinità in grado
di fornirli. Noi siamo solo pedine di un gioco che non ha mai trovato
una
valida conclusione.
Hai una risposta migliore o una soluzione? Dilla se ce
l’hai.”
Nick rimase in silenzio per alcuni
minuti, poi si
diresse verso la finestra del salotto in cui si trovavano e
l’aprì.
La luce del sole inondò l’ambiente e una brezza
leggera entrò dentro. Il giovane respirò
quell’aria a pieni polmoni, provando calma
e una serenità. Si voltò verso il gruppo, che lo
guardava incuriosito e, con
calma, disse: “La mia risposta sta in ciò che mi
circonda. È la natura stessa
che me la dà che è tramite
dell’universo. In questa stanza sono diversi, oltre
me, a poter sentire la voce dell’universo.
Allora perché non la sentite? È un sussurro quasi
impercettibile che dà quel segno che tu Astianatte stai
tanto cercando. Non lo
riesci a sentire? E voi tutti ci riuscite? Provate a chiudere gli occhi
e a
sentire”.
Sebbene dubbiosi, tutti chiusero
gli occhi e
ascoltarono.
Dopo alcuni attimi di silenzio Sauron {vecchia versione di quello che
sto trattando nella sortia "Sauron il Lupo"], Sun’s Warrior
Nero
della
dimensione R e corvo, con voce quasi malinconica, disse: “Tu
dici
che la natura
ha la risposta e che la sta sussurrando. Io non riesco a sentirla.
Sarò un
guerriero anche universale, ma non sono capace di sentire questa voce.
Forse
sbaglio qualcosa, oppure questa voce è solo nella tua testa.
Non
dico che ti
manchi qualche rotella,visto che è tipico di tutti voi Nick,
ma
questa tua
risposta non ha fondamento”,
Nick sorrise amaramente:
“A parte te, chi sente una
voce, che sembra dare pace?”.
“Pace?” disse di nuovo Sauron “Forse, per
te, la
natura invia un messaggio di pace, ma non per me. Non hai visto ancora
niente,
non conosci il dolore causato dalla perdita di una persona cara e la
disperazione che ti invade e ti rende impotente.
Non capisci che pace è solo una parola che non ha
significato. In questo universo c’è un velo
sottile, che nasconde il dolore e,
se squarciato, non si ricompone più.
Pensi davvero di poter trovare pace? Da quando sono
nato ho avuto solo brevi momenti belli che sono scivolati via come
l’aria. Di
essi mi resta solo un flebile ricordo, nient’altro! In questo
universo non c’è
pace e nessun sussurro può darla”.
“Sei troppo pessimista amico mio!” disse
l’immortale
“Un tempo sarei stato d’accordo con te, ma adesso
siamo tutti insieme: tu fai
parte di una famiglia e potrai sempre contare su di noi”.
“Dici questo solo per consolarmi” disse Sauron
“Ma
dimmi tu credi a queste tue parole e senti questa voce, oppure ho
ragione io?”.
L’immortale
alzò le spalle: “La voce della natura
esiste. Ma praticamente nessuno riesce a sentirla. Forse lui ci riesce
perché è
ancora un novellino, oppure perché ha chissà
quale potere in più rispetto a
noi. Oppure perché non sa cosa lo aspetta.
Beh! Fidati amico: la pace che esalti tanto non
esiste. È la maledizione di un guerriero che non riesce mai
a trovarla”.
“Devo contraddirti
immortale.” intervenne
inaspettatamente Jiraya (dalla storia di Naruto) “Il concetto
di pace esiste ma
è difficile da trovare. Ciò che è
importante è…”
“Avere il fegato di non arrendersi mai e di non
rimangiarsi mai la parola!” dissero in coro tutti i
Sun’s Knights. “Questo è il
credo ninja di Naruto e anche di tutti noi”.
Il Maggiore sorrise:
“Jiraya e i Sun’s Knights hanno
ragione, non bisogna arrendersi mai e non bisogna mai deprimersi e
credere che
tutto sia dolore, come direbbe Alessandro Manzoni.”
Poi riprese con tono più serio: “Comunque
l’Immortale
ha ragione nel dire che l’esperienza che hai è
ancora poca. Credimi: vorrei
poterti dire che c’è una soluzione al quesito che
hai posto a tutti noi, ma è
difficile trovarne una.
In ogni caso concordo con te nel fatto che la natura
ci stia sussurrando una via: anche io la sento, ma non riesco ad
interpretare
ciò che dice. Passo notti insonni a pensarci, ma la
soluzione mi sfugge, così
come a tutti noi.
Ed eccoci al punto di partenza a cercare di salvare
l’universo per l’ennesima volta, cercando la pace e
un nuovo equilibrio”.
“Se la natura ci vuole
aiutare a trovare la pace, noi non dobbiamo ignorarla, ma ascoltarla.
Se davvero è
questo quello che sta cercando di dirci: allora io cercherò
un qualche
significato a questa voce e lo diffonderò in ogni
dimensione.
Non mi fermerò
e non mi arrenderò. Ho fiducia nell’universo e
nella forza che ognuna delle
persone che conosco mi ha dato. Ed è proprio grazie a questo
che ce la farò e
creerò un nuovo equilibrio” disse Nick risoluto.
Tutti lo fissarono sbigottiti.
“Hai coraggio da
vendere” disse il Maggiore “Pensi
davvero di poter fare quello che dici? Oppure ti arrenderai?”.
Nick estrasse la sua spada e passò la mano sulla lama
blu, tagliandosi leggermente. Poi strinse il pugno e disse risoluto:
“Sono
pronto a giurarlo sul mio sangue. Non mi rimangerò la parola
data; perché è
questo il mio credo di guerriero: trasformare l’impossibile
in possibile.
E il mio obiettivo sarà trasformare quest’universo
ed
è anche il vostro, ma l'avete dimentcato. Beh! Lo
realizzerò anche per voi”.
“Tu sei un po’
folle sai?” disse lo Zaffiro “Ma chissà:
forse mi sbaglio. Se così fosse puoi contare su di me e sui
miei compagni della
dimensione U”.
Il Sognatore si alzò: “Spesso la realtà
è frutto di un
sogno. Puoi contare anche su di noi della dimensione S, che lo sappiamo
più di
chiunque altro”.
L’immortale sospirò: “Sai come
impressionare la folla.
Sei ancora un pivello ma sono curioso di vedere che cosa riuscirai a
fare.
Ci saremo anche noi della dimensione R a darti una
mano”.
“Lo stesso si possiamo dire noi della dimensione N”
disse il Maggiore “E, visto che ci siamo, credo di aver
trovato un soprannome
adatto per te: attingendo dal tuo credo, ti ribattezzo “il
Trasformista”,
perché sembri avere la volontà per trasformare le
parole in realtà. Non
deludere la nostra fiducia”.
Tutti furono d’accordo nel dare questa possibilità
al
giovane Nick, sperando che il suo cuore fosse abbastanza forte da
mandare
avanti i propositi che si era prefisso.
La riunione durò per il
resto della giornata: in essa
furono trattati gli argomenti più vari, che andavano da
descrizioni a consigli.
Alla fine tutti si ritirarono e tornarono nelle proprie dimensioni,
lieti di
aver trovato un nuovo compagno.
Nick s’intrattenne con i
suoi compagni fino all’ora di
cena, a cui prese parte allegramente.
Dopo la cena, il Maggiore gli chiese di seguirlo.
Lo portò fuori in giardino e si fermarono davanti al
recinto che dava verso il burrone vicino alla casa. Era una notte
tranquilla:
il cielo era sereno e una splendida luna brillava nel cielo.
Il Maggiore osservava il panorama che gli si stagliava
davanti. Nei suoi occhi si leggeva tranquillità ed allo
stesso tempo
preoccupazione.
Nick si chiedeva che cosa lo rendesse in quel modo.
Sapeva che il suo alter ego voleva dirgli qualcosa, ma non sapeva cosa.
Il Maggiore prese dalla tasca un
pacchetto di sigarette,
ne tirò fuori una, se la portò alle labbra e
l’accese con un piccolo raggio
energetico.
Nick si allontanò istintivamente da lui: non
apprezzava molto il fumo; anzi lo odiava e trovava assurdo che il suo
alter ego
fumasse.
Il Maggiore sorrise: “Non apprezzi il fumo vero?”
Il giovane, in risposta, tagliò in due la sigaretta e
gli sfilò il pacchetto dalla mano distrggendolo. Fatto
questo disse: “Siamo la
stessa persona. Dovresti saperlo che odio il fumo in tutte le sue
forme. Mi sorprendo
che tu abbia cominciato a fare una simile porcheria. Sono
disgustato.”
“Non posso darti torto ragazzo” disse il maggiore
“Fumare fa schifo. Ma non credere che lo faccia sempre. Lo
faccio solo nei giorni
di commemorazione.”
“Commemorazione?” fece Nick.
“Si in ricordo delle persone che mi hanno reso quello
che sono e che ora non ci sono più”.
“A chi ti riferisci?” chiese il giovane.
Il Maggiore abbassò lo
sguardo e sospirò: “Alla mia
famiglia terrestre”.
Nick spalancò gli occhi e, quasi sussurrando, disse:
“La tua famiglia terrestre. Vuoi dire i nostri genitori. Sono
morti?”.
“Si” disse
malinconicamente “Anche se non
sembra, ho quasi 80 anni. I miei genitori si sono spenti con la
vecchiaia, sono
stati molto longevi: hanno visto i loro figli diventare uomini e
sposarsi;
hanno provato la gioia di essere nonni e anche bis-nonni. Il fratellino
è
ancora vivo e vegeto, un po’ acciaccato, ma sta bene. Oggi
è l’anniversario
della morte di uno
di loro e accendo una
sigaretta in loro memoria, prendendo il loro stesso pacchetto.
Immagino che ti stia chiedendo perché ti sto dicendo
queste cose vero?”
Nick annuì.
Continuò: “Se
vuoi andare avanti nella tua
missione tieni sempre questo a mente. Non dimenticare mai la tua
famiglia. Abbi
sempre cura di ogni suo membro, perché sono le tue radici,
il tuo
passato, il tuo presente e anche il tuo futuro.
La tua famiglia non si limita però a quella da cui sei
nato: anche coloro con cui stringerai un saldo legame lo
diventerà.
Il tuo compito principale sarà proteggerli con tutto
te stesso e fare del tuo meglio per tenerla sempre unita e dovrai farlo
anche
se ciò volesse dire rinunciare al tuo obiettivo.
Sarai capace di farlo?”
Nick guardò dubbioso il
cielo, poi disse: “Ho ancora
molta strada da fare e so che incontrerò molti compagni. Non
so come mi
comporterò, ma farò del mio meglio per
proteggerli.
Se sarà necessario rinuncerò anche alla mia vita,
ma
ce la metterò tutta”.
Il Maggiore sorrise: “Essere un capo vuol dire avere a
cuore le vite di coloro che ti seguono, senza usarli. Se questa regola
è chiara
allora sei pronto a guidare un gruppo di giovani guerrieri”.
Nick annuì. Poi, dopo
alcuni istanti, disse: “Dove
troverò questi compagni e come capirò che sono
quelli giusti?”.
Il Maggiore gli appoggiò la mano sulla spalla: “Lo
capirai quando li vedrai. Inoltre sono tanti i luoghi in cui puoi
trovare
compagni. Non dimenticarlo.
C’è un’ultima cosa che voglio darti
prima che tu torni
a casa tua: uno scanning mentale dei miei ricordi che ti potranno
servire. Vuoi
avere questo bagaglio?”
Nick non ci pensò nemmeno e acconsentì.
Il Maggiore annuì:
“Avrai tutte le mie conoscenze, ma
non miei ricordi, perché potrebbero confonderti.
Sarà compito tuo farne di
nuovi” ciò detto immise nella mente del giovane
una miriade di cose, che
nemmeno una vita intera sarebbe bastata a raccogliere.
La mente di Nick si adattò in circa un minuto a tutte
le conoscenze ricevute.
Passato il periodo di incameramento, il giovane
ringraziò e promise che avrebbe fatto un buon uso di
ciò che aveva ricevuto.
Il Maggiore sorrise. Prese dalla
tasca una strana
boccetta, con dentro un castello in miniatura che dette al giovane:
“Questo non
è un semplice ornamento. Se pronuncerai le parole giuste il
castello da
piccolo, otterrà le dimensioni naturali.
Ricordati di trovare un posto ampio per farlo
apparire” fece un occhiolino.
Nick annuì. Aprì il suo portaoggetti che aveva
trasformato in braccialetto e vi mise la boccetta.
“Utile quel porta tutto” disse il Maggiore
“Dovrò
procurarmene uno”.
I due si misero a ridere.
Il giorno dopo Nick, insieme ai suoi compagni, ringraziò per l’ospitalità e partì alla volta del suo destino.
Bel capitolo vero? Non siate timidi e rispondete numerosi, per faavore.
Nel
prossimo capitolo: Nick trova alloggio in Inghilterra. Lì lo
aspetterà un'altra battaglia. Ce la farà a
vincere?
Alla prossima