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Autore: _Frankie_    06/11/2010    2 recensioni
2 classificata al contest "FriendS Forever Contest" di ForgottenSnow.
"Jacob innamorato della sua Nessie troppo distante, trova un vivace amico a quattro zampe come compagno".
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Note dell'autrice:
Questa che state per leggere è la storia che si è classificata 2° al concorso "
FriendS Forever Contest" indetto da ForgottenSnow. Il contest prevedeva di scegliere un animale e di farlo partecipare attivamente alla storia.Questo animale era legato ad un personaggio della saga della Meyer ed anch’esso doveva essere partecipe.

Nick: .-.Frakie.-.
Titolo: Un regalo inaspettato
Animale domestico scelto: Collie
Personaggi principali: Jacob Black
Genere: Romantico, Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot
Introduzione/NdA: Jacob innamorato della sua Nessie troppo distante, trova un vivace amico a quattro zampe come compagno.

A fine storia il giudizio, Enjoy ^^

Un Regalo Inaspettato


Era una mattina come un’altra. Le gocce di pioggia scendevano piano sul vetro della mia camera. Sentivo odore di caffè nero arrivare dalla cucina, molto probabilmente mio padre ne aveva preparato anche per me. Mi alzai, presi i vestiti che si trovavano sul fondo del letto e li indossai. Andai verso il piccolo bagno vicino alla mia camera e mi guardai allo specchio. Non dormivo bene da giorni, da quando Nessie era andata con i suoi genitori presso il clan Denali. Edward voleva trascorre qualche tempo fuori da Forks assieme alla sua famiglia. Io purtroppo non ero compreso nel gruppo. Non riuscivo a stare senza di lei, saperla lontana mi faceva sentire in ansia, agitazione che non si placò nemmeno dopo la doccia fredda che feci per lavarmi di dosso tutte le tossine negative che avevo accumulato durante la settimana. Avevo deciso di fare turni di guardia doppi, speravo che in quel modo il tempo sarebbe passato più velocemente e che il mio mostriciattolo dai lunghi boccoli ramati, sarebbe tornato prima da me. Invece ero riuscito solo a far crescere il dolore fisico, oltre a quello mentale. Andai verso il tavolo della cucina, dove trovai un biglietto:

Charlie è passato a prendermi per andare a pesca, ritornerò per ora di cena. Ti ho fatto il caffè, buona giornata. Papà

Accartocciai il foglio e lo gettai nella spazzatura.

Giornata perfetta, pensai, dovrò passare tutta la mattinata da solo ad annoiarmi. versai il liquido scuro che stava nella caffettiera nella mia tazza. All’improvviso qualcosa attirò la mia attenzione. Qualcuno stava bussando all’entrata; no, non bussava, graffiava. Posai la tazza sul bancone della cucina e mi diressi verso la porta e l’aprii piano: un cucciolo di cane fradicio mi guardava con occhi smarriti e impauriti.

«Ehi, e tu chi sei?» il cucciolo scodinzolò e i suoi occhi divennero più languidi.

«Ok, ok. Ti faccio entrare, però aspetta qui un secondo. Se lavi la cucina Billy mi sgozza. Fermo, non ti muovere!» corsi verso il bagno in cerca di qualche vecchio straccio per asciugare il cane, ma non trovai niente. Presi allora il mio accappatoio e mi diressi verso l’entrata. Cercai il cucciolo con lo sguardo, ma non lo vidi vicino alla porta: era infatti, per mia sfortuna, salito sul divano e continuava a strofinare il pelo sul copri-divano per asciugarsi.

«No,no,no!!! No cavolo!» presi il cane in braccio e lo buttai sul pavimento.

«Guarda che casino mi hai combinato! Ora mi toccherà lavare quel copri-divano prima che Billy arrivi, cazzo!!» il cucciolo mi guardò. I suoi occhi per un attimo riuscirono ad intenerirmi, ma subito distolsi lo sguardo.

«Caro mio, con me non funziona! Sai, sono capace anch’io di fare quello sguardo da cane bastonato! Con Nessie, la mia ragazza, lo uso spesso…sai, quando faccio qualcosa che non le va, allora io sfodero lo sguardo languido e lei cade subito ai miei piedi.. ah, la mia dolce Nessie» il cane continuava a fissarmi, ma aveva cambiato espressione. Sembrava quasi capirmi…possibile?

«D’accordo, sto diventando pazzo!» il cane abbaiò. Mi aveva risposto? No, questo era veramente troppo! Però, a pensarci bene…dovevo pur sfogarmi con qualcuno. Dopotutto, chi poteva capirmi meglio di un essere della mia stessa specie?

«Ehm, dunque…intanto devo trovarti un nome, non posso rivolgerti la parola chiamandoti cane! Quindi…ehi, che ne dici di Bobby?» il suo sguardo parlava chiaro.

«Niente Bobby, ok. Beh, allora, essendo il tuo manto a macchie, potrei chiamarti Spotty, ti piace?» il cane non mi degnò di uno sguardo e senza che me ne accorgessi era sceso dal divano e si era messo a correre verso la mia camera.

«Dicono che chi tace acconsente, quindi vada per Spotty. Ehi, piccolo, torna qui!» mi avviai verso la mia stanza. Quello che vidi mi apparve strano: il cane infatti stava fissando a lungo la foto di Nessie e contemporaneamente guardava me. Sembrava come se cercasse di chiedermi chi fosse.

«Quella è Nessie, la mia ragazza…» le parole mi uscirono di bocca senza che neanche me ne accorgessi; stavo parlando con un cane, ma cosa cavolo mi stava succedendo?

“E forse mi capisce” pensai “no, adesso sto veramente perdendo la ragione, devo uscire”.

«Scusami, ma io devo fare una cosa. Vieni, ti porto un po’ fuori. Avanti, un po’ di pioggia non ti farà male!» presi il cane e lo portai fuori con me. Dovevo trasformarmi, avevo bisogno di sfogarmi correndo.

«Tu stai qui, non ti muovere, d’accordo?» pregai che mi desse ascolto. Lo guardai per un’ ultima volta prima di completare la mia trasformazione. Non mi presi nemmeno la briga di togliermi i pantaloni, tanta era la fretta che avevo.

Crede veramente che io possa rimanere tutto il tempo qua fuori al freddo? Siamo impazziti? Io sono un collie, sono un cane di razza! I miei genitori hanno vinto innumerevoli medaglie per la loro bellezza! Se crede che resterò qui a congelare…!

Mi voltai. Era il cane che aveva parlato o era ancora una volta frutto della mia immaginazione?

Ehm, capisci quello che dico?

Il cane si voltò verso di me. Nei suoi occhi potevo leggere terrore, panico e pure stupore.

C-che cosa sei? Disse con un atteggiamento sempre più impaurito.

Sono un mutaforma. Sì, ecco, normalmente sono un uomo, ma posso anche trasformarmi all’occorrenza in lupo. Sai, quando dei vampiri nemici attaccano il branco noi ci trasformiamo! Mi guardava sempre più stupito. Io sotto i baffi intanto me la ridevo. Sembrava Charlie la prima volta che aveva saputo della nostra “condanna”.

Vampiri? E hai detto noi? Quanti siete?

Hai presente la ragazza rossa della foto che hai visto in camera mia? Il cane annuii.

Beh, lei è la mia fidanzata. Lei e la sua famiglia sono vampiri; noi mutaforma siamo nemici per natura della sua specie, ma loro non sono proprio veri succhiasangue, loro non uccidono le persone. Così con loro andiamo d’accordo. Riguardo alla seconda domanda, ho usato il noi, perché siamo un branco di circa una ventina di elementi. Quando dei vampiri si avvicinano ai nostri territori ci moltiplichiamo, un po’ come i funghi!

Impossibile descrivere lo sguardo del cane. Sorpreso, sbigottito? No, questi due aggettivi sono troppo riduttivi.

Che c’è? Pensavi di essere tu l’unico canino della situazione? Mi dispiace deluderti, ma a quanto pare ci sono anch’io! no, non si aspettava di certo che il ragazzo che lo aveva fatto entrare in casa sua fosse della sua stessa specie bene o male.

Ehi, si può sapere da dove sei saltato fuori? Se sei un cane di razza, se sei un cane di alto rango, che ci fai qui a Forks? Il cane non rispose, continuava a fissarmi. Poi ad un certo punto si fece coraggio e prese la parola.

Non lo so nemmeno io! Una pazza è venuta questa mattina a prendermi nella villa dei miei padroni. Continuava a ripetere che la sua nipotina sarebbe rimasta entusiasta del regalo, cioè di me. E non ti ho detto che oltre ad essere pazza, emana anche un odore così disgustoso e mette pure i brividi! Appena mi ha fatto scendere dall’auto mi sono messo a correre a più non posso nella foresta.

Non sapevo perché, ma avevo come l’impressione di conoscere la pazza.

Tu prima, in casa mi capivi? O era solo una mia impressione? pensai guardandolo.

No, ti capivo benissimo. Bene, almeno quello mi dava la certezza di non essere diventato pazzo.

Dov’è la tua ragazza ora?

Già, dov’era la mia ragazza in quel momento? Dov’era la mia piccola, dolce e fragile Nessie? Forse si trovava davanti al fuoco con una tazza di cioccolata calda, con dentro tanti piccoli pezzi di marshmallow, proprio come piaceva a lei. O forse era con suo padre, a caccia. Come mi sarebbe piaciuto averla tra le braccia, anche solo per pochi secondi, ma lei era cosi lontana. Il suo profumo, i suoi bellissimi boccoli, i suoi occhioni color nocciola e le sue labbra, oh le sue labbra! Tutto mi mancava di lei, era come se una parte di me se ne fosse andata nel momento in cui lei era partita.

«Non preoccuparti tornerò presto amore mio» mi aveva detto dopo avermi dato un lungo bacio.

«Me lo prometti vero? Non dovrò venire a recuperarti nelle sconfinate lande dell’Alaska?»

«Tranquillo, non mi perderò…ti amo amore mio» e quelle erano state le sue ultime parole. Non avevo avuto il coraggio, in tutti quei giorni, nemmeno di telefonarle, sapevo benissimo infatti che se lo avessi fatto il mio cuore avrebbe cominciato a piangere.

Allora?

Beh, è partita con i suoi genitori. Sai, la sua famiglia ha una specie di parenti in Alaska. Sua madre e suo padre l’hanno portata con loro lassù…

Perché doveva farmi ricordare il distacco? Perché doveva farmi ripensare che non era tra le mie braccia?

Capisco. Da come lo dici sembra ti manchi molto

Sì…mi sento perso senza di lei. Sai è la mia anima gemella, siamo legati da un filo d’acciaio indistruttibile, i nostri destini sono intrecciati tra loro. Siamo incatenati dall’imprinting…

Imprinting? pensò lui guardandomi confuso.

È un evento soprannaturale, è come una magia. Questo imprinting serve, secondo alcuni, a mantenere lunga la discendenza di noi lupi. Per me è la cosa più incantevole che mi sia accaduta, mi ha legato a Nessie…

Mi guardava cercando di capire quello che stessi dicendo. Forse non riusciva a capire, forse non aveva mai provato sentimenti del genere, forse non poteva provarli.

Non riesco a cogliere la bellezza di questo legame. Sono un cane e non posso comprendere i vostri sentimenti. Ma riesco a capire che siete molto legati, come un cane al suo padrone? Ci pensai un attimo.

È un po’ diverso, ma molto simile. L’animale ama l’uomo perché gli da cibo e un tetto sotto cui vivere e l’amore per certi versi è simile. Tra di loro, gli amanti, si nutrono a vicenda dell’amore che provano l’uno per l’altra e anche per quanta riguarda la casa. Vivono a stretto contatto, hanno bisogno di sapere l’altro o l’altra vicino a loro , per non sentirsi mai soli…

Sì, forse adesso il concetto mi è più chiaro. Ora ti posso chiedere un favore? Possiamo rientrare in casa, sto gelando! Lo guardai e sorrisi.

Certo.

Una volta entrati in casa andai a cercare un paio di pantaloni per me e un asciugamano per lui. Preparai anche qualcosa da mangiare per entrambi. Poi, una volta sazi ed asciutti continuai a parlare del mio amore per Nessie e di come era nato; passai tutto il pomeriggio a raccontare la nostra storia, cercando di tenere per me alcuni particolari. Il cane, Spotty, mi guardava e ogni tanto annuiva o faceva qualche strano verso per far vedere che capiva. Mi divertiva parlare con lui, era meglio di un terapista!

Nel momento in cui sentii la macchina di mio padre entrare nel vialetto, il cane drizzò le orecchie e iniziò a ringhiare.

«Tranquillo, è solo mio padre» dissi accarezzandogli la testa.

«Oh Jake, ciao. Guarda q…e lui chi è?» disse mio padre entrando con un secchio pieno di pesci.

«Lui è Spotty. Questa mattina è venuto a graffiare alla porta, così ho deciso di farlo entrare, sai, mi sentivo molto solo, così ho preferito parlare con un cane piuttosto che con il mio riflesso allo specchio!»

«Io non ce lo voglio un altro sacco di pulci, senza offesa Jacob, in giro per casa! Hai guardato se ha una targhetta, o qualcosa per ricercare i suoi padroni?»

«È scappato di casa, mi ha detto che una pazza lo ha preso dai suoi padroni per sua nipote»

«Una pazza?»

«Così mi ha detto»

«Jake, forse era meglio lo specchio!» disse infine mio padre con aria preoccupata. Mise poi i pesci nel freezer e si sedette sul divano in salotto con una birra gelata per vedere la partita.

«Per caso la pazza era una ragazza piccoletta, con i capelli neri corti?» chiesi a Spotty a bassa voce, per non farmi sentire da mio padre. Il cane fece si con la testa per rispondermi. “Lo sapevo” pensai. Non poteva altro che essere quella nana svitata di Alice.

«Papà, io esco, provo ad andare a cercare il padrone»

«D’accordo, ma torna presto»

«Certo!» dissi prendendo il cane in braccio. Uscii da casa e mi diressi verso la mia auto, mettendo il cane accanto al posto del guidatore. I suoi occhi erano terrorizzati, ma cercai di tranquillizzarlo.

«Tranquillo, conosco la ragazza che ti ha preso, la nipote non le assomiglia per niente, quindi diciamo che sei stato molto fortunato: verrai regalato alla ragazza più bella di Forks! Ma cosa dico! Alla ragazza più bella di tutti i mondi conosciuti!» dissi, cominciando a sognare ad occhi aperti…la mia Nessie. Gli occhi di Spotty guardavano la strada, fissi nel vuoto. Aveva paura? Non doveva averne, sarebbe diventato il compagno di giochi della mia bella Nessie.

Quando arrivammo in prossimità di casa Cullen, il cane cominciò a tremare e continuava a lanciarmi occhiate supplicatici.

«Non ti preoccupare, non ti succederà nulla, fidati di me» dissi cercando di consolarlo. In quel momento notai una Volvo argento parcheggiata sul viale. Il mio cuore cominciò a battere all’impazzata e poi, ci volle una frazione di secondo, ma riuscii a sentirlo, il suo cuore, il battito del suo cuore.

«Nessie...Nessie!» scesi velocemente dalla macchina, dimenticandomi completamente del cane. Una volta uscito dall’auto la cercai in ogni dove con lo sguardo e finalmente eccola lì: stava scendendo dalla macchina. Bellissima come sempre, indossava un paio di jeans e una semplice felpa, ma anche vestita così pareva un angelo.

«Jake! Che ci fai qui?» mi corse in contro e si gettò tra le mie braccia. In quel momento la voglia di baciarla divenne irrefrenabile, ma mi diedi un contegno: quasi tutti i membri della famiglia Cullen erano lì con noi. Il suo profumo, come mi era mancato il suo profumo, e il suo cuore, il suo ritmo era più veloce, batteva al ritmo del mio, eravamo tornati una cosa unica.

«Oh Jacob, mi sei mancato tantissimo! Ma, che cosa c’è nella tua macchina?» chiese guardando all’interno dei finestrini.

«Ah si, lui è Spotty, é un collie..»

«Un collie...e da quanto è con te?»

«Da questa mattina» mi guardò sorridendo.

«Mi piace, é un bel cucciolo! Anche se preferisco un altro tipo di canino. Insomma, il lupo è meglio...» disse prendendolo in braccio

«Già. Il lupo è meglio!» il suo sorriso. Quanto mi era mancato il suo sorriso. Mi era mancato tutto di lei.

«E dove hai trovato questo bel cucciolo?» mi chiese curiosa.

«Beh, come ti ho appena detto, questa mattina è venuto a graffiare alla mia porta, così lo ho fatto entrare e…»

«Reginald! Ma dove ti eri cacciato?» la voce quasi isterica ruppe l’incanto che si era creato in quel momento. Ma poi, che razza di nome era Reginald?

«Zia, si chiama Spotty! Hai visto che amore? Me lo ha portato Jacob, non è adorabile? È così coccoloso, poi ha un pelo fantastico! Ma ciao piccolino!» le facce che faceva erano così buffe e adorabili allo stesso tempo.

«Veramente questo cane…non importa. Beh, hai fatto proprio un bel regalo alla nostra Nessie, Jacob» disse Alice strizzandomi l’occhio.

«Già!» dissi io imbarazzato.

«Amore, grazie, è veramente un bellissimo cucciolo. Ma perché mi hai detto che lo hai trovato quando in realtà me lo hai comprato tu?»

Già, pensai, perché?

«Voleva fare il modesto!» disse Alice «Ora dai, entriamo, Esme cucina per te da questa mattina, non vorrai mica farla arrabbiare vero?»

«No, sono troppo affamata per rifiutare un invito a tavola! Vieni anche tu Jake?»

«E chi sa lascia scappare una cena di Esme?» mi sorrise.

Finalmente avevo trovato la pace e la serenità dopo aver visto quel sorriso. Avevo sperato in un miracolo e alla fine eccola lì, mentre mangia una fetta di torta e mi guarda sorridendomi, come solo lei può fare, come solo il mio amore può fare.


Eccovi il giudizio:
(Per quanto riguarda i giudizi punto per punto potete trovarli qui).

• Grammatica e Sintassi: 7.5/10
• Stile: 7/10
• Originalità: 7.5/10
• Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
• Uso dei prompt:
1. animale: 8.5/10
2. personaggio: 5/5
• Gradimento personale: 4/5
• Totale: 48,5/60
A voi è piaciuta? Baci^^


   
 
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