Blind but not lonley

Bella si irrigidì di colpo, facendo una smorfia di dolore, per poi passarsi dolcemente una mano sul ventre e sorridere.

-Poverino. Hai bisogno di muoverti eh?-

Edward digrignò i denti e io mi trattenni dal fare lo stesso.

Salii le scale e andai velocemente in camera, cercando di non pensare a quella situazione.

Inutile.

L’immagine di Bella che soffriva rimaneva insistentemente presente nella mia testa.

Bella era la mia migliore amica. Le volevo troppo bene per poter sopportare di vederla in quello stato.

Tra noi si era creato un rapporto speciale, diverso da quello con Rosalie, praticamente fraterno, un legame che tanto avevo aspettato e che da tempo sentivo mancare.

Mi guardai allo specchio, sentendomi impotente.

Il mio potere spesso mi faceva sentire forte, sicura, certa del futuro che mi aspettava.

Ora non avevo questa certezza.

Quella cosa che era nel ventre di Bella mi impediva di vedere e non potevo sapere cosa sarebbe successo.

Ho sempre odiato essere cieca, è terribilmente fastidioso, ma in quel momento era estremamente frustante.

Mi sentivo inutile, proprio nel momento in cui più di ogni altra cosa avrei voluto essere d’aiuto.

Con un gesto di stizza mi staccai dallo specchio e mi andai a stendere sul letto.

Chiusi gli occhi, cercando di concentrarmi, per quanto sapessi fosse inutile.

Non mi ero ancora arresa.

Provavo disperatamente a cercare di vedere oltre il vuoto provocato dalla cosa che Bella amava tanto.

Non riuscivo a capirla; la stava distruggendo e lei la adorava.

Solo Rosalie riusciva a comprenderla, o forse nemmeno lei…

Si comportava in modo egoistico, usava Bella per realizzare il suo sogno impossibile.

Ma le stava accanto, e le dava sicurezza.

Forse la mia era anche gelosia.

Due braccia forti mi avvolsero, distraendomi dai miei pensieri.

Jasper.

Mi mancava da morire in quei giorni, quando continuava insieme ad Emmett ad andarsene per cercare informazioni riguardo al caso di Bella.

Quando non c’era il mio umore era ancora più a terra.

Jasper percepì il mio stato d’animo e mi baciò sulla fronte.

-Com’è andata?-

Domandai, ormai poco speranzosa.

Si passò una mano tra i capelli, spostando lo sguardo verso la grande vetrata, mordendosi il labbro.

Non bene.

Sospirai, sprofondando nello sconforto.

Incrociai i suoi occhi dorati, caldi, rassicuranti, e crollai.

Mi buttai contro il suo petto singhiozzando.

Singhiozzi amari, singhiozzi senza lacrime.

Jasper mi strinse più forte a lui, avvolgendomi nelle sue braccia.

Mi inebriai del suo profumo, fresco e familiare, tranquillizzandomi un po’.

Jasper era la mia fonte di tranquillità, anche quando non usava il suo potere. Con me non lo faceva quasi mai; mi bastava essere tra le sue braccia, il mio posto sicuro, dove mi sentivo sempre protetta e a mio agio.

Jasper mi scostò i capelli dal viso e mi baciò delicatamente.

Incredibile come un vampiro forte e pericoloso come lui potesse essere così dolce.

Infilai le mani trai suoi capelli biondo miele per stringerlo a me e continuare a baciarlo.

-Alice, stai tranquilla, si sistemerà tutto.-

Si sistemerà tutto… non andrà tutto bene… Poteva voler dire tutto e niente. Mi lasciai sfuggire un altro singhiozzo.

-Alice, Bella starà bene.-

-Non dirlo…-

Non volevo illudermi. Se alla fine fosse andato tutto male l’avrei presa peggio.

Jasper mi zittì mettendomi un dito sulle labbra.

-E’ una ragazza forte e determinata, non avrà lottato per niente. Ed Edward non la lascerà mai morire…-

Non mi bastava come spiegazione, per niente.

Ma volevo crederci per il momento.

Appoggiai la fronte alla sua in una tacita richiesta di baciarmi.

Le sue labbra si posarono di nuovo sulle mie, in quel modo così familiare e naturale, tipico di noi.

Schiusi le labbra per permettergli di far incontrare le nostre lingue in un contatto più profondo.

Mi lasciai andare alle sensazioni che mi dava, crecando di non pensare a tutto quello che stava accadendo, cercando di concentrarmi solo su quell’attimo.

Lo baciai dove una volta batteva il suo cuore, come aveva fatto il mio, che ora apparteneva a lui.

Il mio sguardo scese sul segno a mezzaluna sul suo avambraccio.

Il morso che si era procurato quando nella lotta coi neonati, anche se sapeva che non ne avevo assolutamente bisogno.

sciocco iperprotettivo

Delineai delicatamente quel segno con le dita, quella dimostrazione d’amore.

-Grazie.-

Sussurrai guardandolo negli occhi.

Grazie di esserci sempre stato, di avermi sempre protetto anche quando dicevo che era inutile, grazie di essere qui anche adesso…

I suoi occhi risposero per lui con un intensità sconvolgente, come sempre.

I suoi occhi dicevano “ti amo”, non era necessario che lo dicesse ad alta voce, e non era nemmeno necessario che io rispondessi a parole, sapevo che i miei occhi dicevano esattamente lo stesso, e che lui capiva.

Gli sorrisi, riconoscente.

Il mio sorriso morì lentamente quando sentii un altro gemito di Bella.

Sussultai.

Jasper mi strinse contro il suo petto

-Ci sono Alice, sono qui…-

E questa era l’unica cosa di cui avevo bisogno. 

*Angolo dell'autrice*

Ho ideato questa fiction alle quattro di notte quest' estate al mare, in un momento di noia estrema.

Pensavo al rapporto tra Alice e Jasper, secondo me il più bello, e a come Alice deve essersi sentita quando la sua migliore amica stava così male. 

Nel libro la Meyer non lo racconta e ho sempre pensato che fosse una mancanza, perchè Alice è un personaggio importante.

Questa shot è un misto perciò tra i pensieri di Alice e il suo rapporto con Jasper.

E' davvero importante per me questa storia e mi farebbe davvero piacere se venisse commentata, perciò, fans della coppia datevi da fare!

Detto questo, vi lascio, sperando di avervi fatto provare qualcosa.